L'amore di un angelo, la mia prima ficcy ^^

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Michelle Malfoy
view post Posted on 21/11/2005, 16:00




Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh è bellissimo!!!!!!
 
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Isilya
view post Posted on 18/12/2005, 18:11




Ciau^^
Loso, lo so, sono imperdonabile per la lunga assenza.
Spero di farmi perdonare con questo capitolo.
Ecco l'11 capitolo, quello che non riuscivo0 a scrivere, che mi ha creato un sacco di problemi di coscenza!:

“Novità”

Finalmente erano arrivati alla vecchia, ma non meno prestigiose delle altre scuole, accademia della Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Avevano appena superato l’enorme corridoio che li divideva dalla Sala Grande e stavano salendo le scale per arrivare al portone d’ingresso della Sala.
«Chissà cosa ci aspetterà quest’anno!» esclamò Hermione euforica.
«Speriamo niente, onestamente ci sono state troppe novità in questi anni una più bella dell’altra!» disse perplesso Harry che sperava con tutto il cuore di trascorrere, almeno quest’anno, con calma e serenità….ma non sapeva quanto si sbagliava….
Fecero il loro ingresso nella Sala: non era cambiata, come del resto in tutti e cinque gli anni in cui ci aveva trascorso la maggior parte del tempo libero, qualche volta per studiare o per fare una partita a scacchi con il suo amico rosso.
C’erano gli stendardi delle quattro case e così anche i tavoli che erano già apparecchiati per il banchetto che di lì a poco tempo, sarebbe stato consumato.
Si stavano accomodando nel tavolo per aspettare l’arrivo dei primini che sarebbero stati smistati dal vecchio Cappello Parlante, quando un’orda di persone si gettò al collo di Potter.
«Allora hai passato una bella estate, Potter?» domandò un curioso Seamus Finnigan che si era gettato al collo del moro e lo stava letteralmente strozzando!
«Già, come è andata Harry? Hai fatto conquiste?» intervenne Dean Thomas mentre sfregava una mano in testa ad Harry rendendo i capelli più spettinati di quanto già non lo fossero.
«Ciao Harry! Come stai?» chiese un po’ timido Neville Paciock.
«Bene…se solo Seamus si levasse dal mio collo! Seam! Sganciati mi stai soffocando!» disse il moro mentre si liberava dalla morsa del compagno.
«Scusa tanto principino!» disse sarcastico l’irlandese.
«Forse mi hai scambiato per un’altra persona Finnigan!» disse Potter, stando al gioco.
«Già…non sia mai che ti paragoni a quella serpe di Malfoy» disse l’amico scherzoso.
«A proposito di Malfoy…voi non sapete le ultime novità!» replicò Thomas.
«Quali?» domandò con fare innocente il bel grifondoro moro.
«Bè - disse mentre prendeva posto con gli altri al loro tavolo - …si dice in giro che Malfoy sia stato diseredato dal padre perché l’ha tradito schierandosi dalla parte di Silente!»
«COSA!!!» esclamò Potter, ignaro del fatto che Malfoy fosse stato diseredato.
«E non è tutto- intervenne Neville – molti pensano che faccia il doppio gioco….che sia una spia!».
Harry rimase colpito, non solo perché non era stato l’unico a pensare sulla possibilità che Draco fosse una spia, ma si meravigliava di come l’odio di Nev nei confronti della bionda serpe fosse aumentato rispetto gli anni precedenti!
«Perché credi che sia una spia?» domandò Potter.
«Perché è capace di tutto! Andiamo Harry non crederai ad una viscida Serpe?» rispose l’amico.
«Bè, che c’è di male Nev, non sai che le persone cambiano?»
«Non Malfoy, Harry! non gli crederai mica andiamo è….è…» si interruppe Nev guardando lo sguardo di fuoco di Potter.
«Cos’è?» domandò con foga il grifone che iniziava a scaldarsi, non solo perché stavano parlando alle spalle di una persona che non era presente, ma a sentir parlare di Draco a quel modo, come fosse poco più di niente, lo mandava in bestia! ( Ah l’amour…. che cosa romantica! Nd Isilya!).
« E’ Malfoy, Harry! Il ragazzo che ti ha reso la vita impossibile per oltre cinque anni!» esclamò deciso Nev.
«Non importa il nome che porta la persona, quanto la persona stessa che fa la differenza!» controbatté Potter.
«Sarà…ma non capisco perché lo difendi, sembra che tu ne sia innamorato!» disse Nev. (Arguto il ragazzo! Nd isilya.).
Harry, sentendo quell’affermazione, non poté fare a meno di arrossire e di ricordare l’amore che provava per Draco.
Senza nemmeno farlo apposta, il suo sguardo cadde sulla casa verde-argentea, e proprio su di un biondo di nostra conoscenza, che si trovava molto a disagio tra le schiere delle serpi che lo guardavano in malo modo.
“Saranno tutti figli di mangiamorte!” pensò Harry, che nel frattempo si era dimenticato del compagno che lo chiamava da diverse volte ormai.
«HARRY!» urlò Seam al suo orecchio.
«Seam! Ma che ti piglia oggi, ma sei matto mi hai stonato un timpano!» rispose Potter, mentre si portavo una mano all’orecchio destro.
«Scusa, ma tu sembravi perso nei tuoi pensieri…e poi non hai risposto a Nev, mica ti sarai innamorato di Malfoy per davvero?» disse sghignazzando l’irlandese.
«Ma ti sei ammattito tutto d’un botto? Non fare lo stupido! E’ Malfoy, un maschio…non posso innamorarmi di lui!» mentì Potter.
«Guarda che le coppie omosessuali sono più che ben accette nel nostro mondo!» ribatté Finnigan.
«Questo lo so bene! E sai che non ho nulla contro le coppie gay! Solo, non sono innamorato di Malfoy, tutto qui.»aveva detto la verità, ma a quell’ultima affermazione aveva mentito spudoratamente!
«Sarà…però a lui non sei tanto indifferente!» notò Seamus che indicò Malfoy mentre era intento ad osservare il grifone per eccellenza.
I loro sguardi si incrociarono, il verde si perse nell’argento, ma prima che potesse fare qualcosa, vide Malfoy arrossire imbarazzato mentre distoglieva lo sguardo da quello del moro.
Harry era rimasto a dir poco scioccato!
«Visto!» gli fece notare Finnigan.
«La volete fare finita! C’è il preside!» gli fece notare una eccitata Hermione, seduta affianco ad un taciturno Ron.
Albus Silente, preside di Hogwarts, si alzò dalla sua sedia e si diresse al centro delle sala e con voce calma ma allo stesso tempo squillante parlò:
« Benvenuti! Benvenuti, ad un altro anno ad Hogwarts! prima che il nostro delizioso banchetto ci intontisca tutti, ho alcune cose da dirvi. Gli alunni del primo anno, come del resto gli alunni più anziani, devono ricordare che l’accesso alla Foresta è severamente proibito – qui scoccò un’occhiata al trio che rideva sotto i baffi, memori delle loro avventure- inoltre, il signor Gazza, mi ha chiesto di ricordarvi che è vietato fare magie fuori dalle classi, nei corridoi e qualunque tipo di scherzo o oggetto magico non ammesso nella scuola, verrà immediatamente sequestrato!».
“Come al solito!” pensò Harry, che però continuò a seguire il discorso di quel vecchio bacucc… oh scusate, saggio.
« Dopo questo, volevo solo precisare che quest’anno ci saranno grandi novità che illustrerò più tardi, dopo il delizioso banchetto. Buon Appetito!» e così dicendo con un fragoroso schiocco di dita, i piatti dei commensali si riempirono di ogni sorta di prelibatezza.

Il pranzo proseguì con i discorsi di Seam e Dean su di come avessero trascorso le vacanze estive, finendo poi per parlare di ragazze e di Quidditch.
Harry non era interessato molto a quei discorsi, visto che la sua attenzione fu catturata da una testa rossa, precisamente quella di Ron Weasley.
Il rosso, era stranamente taciturno quella sera, era ancora preoccupato per le parole che l’amico gli aveva rivolto dopo la discussione avuta con Malfoy: “d’ora in avanti non vi parlerò più, finché non vi chiederete scusa a vicenda!”.
Harry gli stava chiedendo un miracolo!
Come poteva lui, un Weasley, chiedere scusa al ragazzo che lo aveva disprezzato per ben cinque anni di seguito, sulla sua condizione economica e familiare, chiamandolo pezzente e Weasel, umiliandolo davanti a tutti!?!?
Doveva abbassarsi ad un Malfoy, ma non ad un Malfoy qualsiasi, A Draco Malfoy, l’arroganza fatta in persona!
Poi mica aveva iniziato lui il litigio!
Ma queste erano solo scuse, Ron sapeva bene che per parlare di nuovo con Harry avrebbe dovuto chiedere scusa a Malfoy, dolente o nolente, doveva farlo!
Mentre questi pensieri gli vorticavano per la testa e fissava il piatto davanti a lui, non si accorse dello sguardo dell’amico che lo fissava da parecchio tempo.
Harry, stava fissando Ron da un bel po’ e si domandava cosa stesse capitando al rosso.
A quanto pare però i suoi pensieri li interruppe Hermione che gli inviò un pezzetto di pergamena con qualcosa scritto da sopra:
Dovete chiarire

Harry lesse il foglietto e prima che l’amica potesse dirgli o rinfacciargli qualcosa scrisse velocemente una breve risposta che l’amica lesse:

Lo farò

Hermione, una volta letto il biglietto mimò un ,“Ma fai in fretta!” supplichevole, con le labbra all’amico che annuì distratto.
Potter, fece una panoramica della Sala e il suo sguardo cadde sul tavolo dei professori.
Notò il Professor Silente con la McGrannit indaffarati nel compilare un foglio di pergamena e al loro fianco un untuoso e adunco Piton, suggeriva qualcosa ai due che a volte annuivano o negavano con il capo.
Si chiese molte volte cosa diavolo stessero confabulando, ma li lasciò fare… avrebbe indagato più tardi.
Scivolò con lo sguardo sui restanti professori.
C’erano tutti, fatta eccezione per due posti: quello della Cooman e quello del nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure.
Che la Cooman fosse assente, questo era più che normale, ma che il posto di D.A.D.A. fosse ancora vacante, lasciava perplessi!
«Sapete chi è il nuovo Professore di D.A.D.A.?» domandò Potter.
«Io…non lo so!» disse Seam, che ricevette un pugno sulla spalla da Nev, per farlo tacere! (Noooooo, lasciatemi in pace Seam! Nd Isilya).
«Purtroppo non so chi sia, ma è uno mandato dal Ministero.» disse Hermione.
«Ah bene, benissimo! Ci mancava un altro simile alla Umbridge!» esclamò in tono deprimente Harry.
«Speriamo proprio di no, no ho proprio voglia di finire a lavare i calderoni di Piton ogni giorno!» disse affranto Seam.
«Comunque, sapete quando arriva?» domandò ancora Potter.
«Non prima di domani mattina» rispose affranta Hermione.
«Pfiù…almeno questa sera sono salvo!» esclamò sarcastico l’irlandese che provocò le risa degli altri.

*

Il banchetto andò avanti per le lunghe e alla fine Harry sentì il pantalone stringersi leggermente e il dolce tepore della sazietà lasciava lentamente il posto all’amato sonno.
Ma prima che tutti potessero lasciare la sala per ritornare ai propri dormitori dove si sarebbero volentieri nei loro morbidi letti a baldacchino, Silente si alzò.
Il vecchi preside con un semplice gesto della mano fece scomparire tutto ciò che prima occupavano i tavoloni delle quattro case.
«Prima che il sonno ci colga, ho alcune cosucce da dirvi….delle novità ecco!».
“Oh no” gemette Harry, mentre tutti i buoni propositi di trascorrere un anno in tranquillità andava a far compagnia a Mirtilla Malcontenta.
«Come tutti siete a conoscenza, un po’ per le voci che si sono andate spargendo, un po’ per l’intercessione delle vostre famiglie, quest’anno sono accaduti diversi avvenimenti, tra cui quello in cui Lord Voldemort è alla continua ricerca di servi fedeli.» e da qui un gran bisbigliare tra le case si levò.
Il mormorio delle voci si placò non appena il preside richiese di nuovo attenzione.
Silente continuò:« Molti studenti, si sono alleati alle sue schiere di servi fedeli, perché costretti dalle proprie famiglie, o per volontà propria. Ma alcuni si sono opposti. Alcuni hanno trovato il coraggio di rischiare il tutto per tutto e di dire, NO!» e un’altra volta il mormorio si levò tra i banchi.
«Queste persone, anche se sono da ammirare, purtroppo sono state diseredate dalle loro stesse famiglie e a quanto pare non sono ben viste nemmeno tra i banchi di scuola!» dicendo questo Albus, lanciò un’occhiata eloquente a Malfoy e ad altre persone che Harry non riuscì a distinguere tra i Serpeverde ma anche tra le altre case!
«Quindi per evitare scontri e provocare una sorta di guerra civile, il consiglio degli insegnanti ha dovuto prendere una decisione anche se drastica, molto utile ed efficace per approfondire i rapporti tra le case!»
«Cosa ha intenzione di fare?» domandò Finnigan ai suoi amici, ma fu risposto da Silente stesso: «Hogwarts non avrà più quattro case, ma ben cinque!».
Tumulto generale.
Il caos generale regnava nella Sala.
Gli studenti non sembravano molto contenti della decisione dei professori.
Diverse reazioni avevano avuto: molti erano d’accordo, altri pensavano che fosse solo un’idea futile perché se ci fosse stata un’altra casa, non ci sarebbe stata collaborazione, ma bensì più competizione.
Ma se Silente aveva approvato questa idea, voleva dire che c’era qualcosa sotto.
«Signori, per favore!» disse il preside per calmare le acque.
«Come dicevo, quest’anno Hogwarts avrà una nuova casa che sarà composta dai ragazzi diseredati, alunni delle varie case per aiutare nella collaborazione delle case. Gli alunni che formeranno la nuova casa avranno gli stessi diritti e doveri degli altri alunni delle altre case e per loro verranno scelti due prefetti e due capo-casa. Naturalmente essi dormiranno in un’altra ala del castello, come del resto la casa avrà un suo nuovo dormitorio!» disse infine Silente prime di prendere dalle mani della McGrannit il foglio di pergamena che prima stava scrivendo assieme all’insegnante di trasfigurazione e pozioni.
«Adesso, dirò i nomi di coloro che fanno parte della nuova casa. Una volta chiamati i signori oltrepasseranno la porta alle mie spalle e aspetteranno il mio ritorno.
Ecco i nomi:
« Blaise Zabini» chiamò Silente e un ragazzo alto e moro, dalle spalle larghe, si diresse oltre la porta senza degnare il preside di un solo sguardo.
«Pansy Parkinson» e così anche la biondina raggiunse il compagno.
«Draco Malfoy», Harry vide distintamente Draco alzarsi e con la sua solita camminata austera dirigersi oltre la porta, ma prima di oltrepassarla rivolse un ultimo sguardo a Potter prima di scomparire dentro la camera.
Di lì Silente chiamò altri nomi, tra cui una decina di Serpeverde, ma ciò che stupì di più, furono chiamati anche dei Corvonero e dei Grifondoro!
«E adesso coloro che aiuteranno la collaborazione tra le case:
«Seamus Finnigan» e anche l’irlandese con un sorriso sornione si diresse nell’ufficio.
«Neville Paciock e Ronald Weasley», i due compagni si diressero anche se controvoglia nell’altra stanza.
Poi furono chiamati altri Tassorosso e Corvonero.
«Per quanto riguarda i prefetti saranno la Signorina Parkinson e il Signor Malfoy, mentre i capo-casa saranno il Signor Potter e la Signorina Granger.».
I due si lanciarono uno sguardo di intesa e prima che Potter potesse fare o dire qualcosa, fu trascinato per un braccio da una furiosa Hermione nell’altra stanza.
Harry ed Hermione, oltrepassarono la porta e la scena che gli si presentarono agli occhi fu la seguente: alcuni ragazzi ancora scioccati per quanto fosse accaduto, stavano seduti aspettando l’arrivo del preside per delle delucidazioni.
Blaise Zabini e Pansy Parkinson stavano con le spalle al muro, Ron era intento ad osservarsi le scarpe, mentre Seamus tentava di calmare uno più che scioccato Neville Paciock che continuava imperterrito a ripetere “ Non ci credo, non ci credo!”.
Invece, un nervoso Draco malfoy cammina avanti e indietro per tuta la lunghezza della stanza.
«Oh bene, anche voi fate parte della “nuova casa”» esclamò una Corvonero.
«Si, ma noi siamo i capo-casa» precisò la Granger.
«Tsk! E ti pareva se la zannuta e Potterino non fossero loro i capo-casa!» esclamò acida la Parkinson.
«Io no mi lamenterei fossi in te Pansy, infondo tu, insieme a Ron, siete prefetti» ribatté cordiale Mione.
«Chi ti ha dato il permesso di chiamarmi per nome castoro!» disse la serpe sprezzante.
«Bè dovrai abituarti invece visto e considerato che facciamo parte della stessa casa adesso!» fece notare la capo-casa.
E prime che Pansy potesse dire qualcosa di sgradevole, Draco la fermò rifilandole un:« Taci Pansy! Ora basta.»
«Ma…Draco…»
«Niente ma! Adesso facciamo tutti parte di una stessa casa e quindi cerchiamo di comportarci almeno civilmente tra di noi, visto che di diventare amici non se ne parla!»
«Non sono mai stato così d’accordo con lei Signor Malfoy, come in questo momento.» disse il preside annunziando il suo arrivo.
Tutti si alzarono, in attesa di spiegazione.
«Bene ragazzi, voi sarete i nuovi componenti della nuova casa di Hogwarts. Come ho già spiegato prima, voi studenti frequenterete gli stessi orari degli altri studenti delle altre case, anche le regole saranno le stesse. Il dormitorio, diverso che inizierete a frequentare da domani, mentre stasera tornerete al vostro vecchio dormitorio per preparare tutti i vostri effetti per trasferirli nella torre ovest. Per quanto riguarda i capo-casa, ognuno di loro avrà una stanza singola nell’ala est sempre vicino al dormitorio comune. Il vostro coordinatore sarà l’insegnante di D.A.D.A. che stasera purtroppo non è potuto essere presente per motivi personali. Una volta detto questo, voglio solo dirvi un paio di cosette…. io mi aspetto grandi cose da voi! Questa casa è stata formata con l’obbiettivo di creare fratellanza, unione e rispetto tra tutte le case di Hogwarts.
da voi pretendo disciplina e ordine qualunque cosa accada voglio che lo riferiate a me o agli insegnanti. Bene, con questo credo di aver concluso, potete tornare per l’ultima volta ai vostri dormitori….ehm tu no Harry rimani, devo illustrarti alcune cose che poi comunicherai ai tuoi compagni.».
Tutti gli studenti che erano presenti nella piccola sala, si diressero verso le rispettive sale comuni per una sana dormita prima del fatidico round!
Harry, rimase nella camera insieme al preside che avvicinatosi ad un avversaspecchio, domandò al ragazzo:« Ho fatto bene secondo te, Harry?»
«Penso sia una buona idea, professore» disse deciso il moro.
«Bene, volevo sentire il parere di uno studente, tieni – gli consegnò dei fogli – su questi fogli, che darai ai tuoi compagni, c’è scritto tutto ciò su quello che dovete sapere della nuova casa, la password e ogni sorta di indicazione.»
«Grazie professore»
«Bene ora va a fare i bagagli, domani sarà una giornata intensa.»
Così Potter si avviò, ma prima di uscire dalla porta domandò:
«Professore, qual è il nome della nuova casa?»
«Dragoargento» disse semplicemente silente che augurata la buona notte al grifondoro uscì dall’ufficio.
Potter, mentre camminava per tornare un’ultima volta a quello che era stato il suo dormitorio per ben cinque lunghi anni, pensò che quello fosse proprio un bel nome: Dragoargento.

MI raccomando recensite anche su egoio! V.v.u.m.d.b. smack smack
ciau ^^

Edited by Isilya - 20/4/2006, 17:58
 
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Isilya
view post Posted on 21/12/2005, 16:21




tra massimo tre giorni il seguito intitolato:" La notte più lunga"....ma non fatevi pensieri strani.
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Ran_pyon
view post Posted on 21/12/2005, 17:33




KE FIGATAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

troppo bella la storia della "casa speciale"!!!!!!!!!!!!

mi piace un saccoooooooooo!!!!!!

CITAZIONE
tra massimo tre giorni il seguito intitolato:" La notte più lunga"....ma non fatevi pensieri strani.


O__________O

non mi dovrei fare strani pensieri??????????!!!!!!!!!
NON DOVREI FARE STRANI PENSIERIIIIIIIIIIIII???????????!!!!!!MA SE SONO PARTITE SEGHE MENTALI A TUTTA FORZA SOLO LEGGENDO NOTTE!!!!!!!!
 
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Isilya
view post Posted on 30/1/2006, 20:36




“ La notte più lunga”

Era molto stanco, non vedeva l’ora di ritornare, per l’ultima volta al suo dormitorio per una sana dormita, prima dell’inizio di una specie di “nuova vita”.
Già, quello era l’ultimo giorno che trascorreva nel dormitorio dei grifoni, quel dormitorio che infondo era stata una specie di seconda casa per Harry.
Molti ricordi iniziarono a riaffiorare nella mente del giovane “uomo” moro, come quella volta in cui Seamus aveva incendiato il suo letto a baldacchino per un incantesimo che non riusciva a compiere o come quando Neville aveva fatto esplodere, di nuovo, la sua Mimbus Mimbletonia, facendo ottenere al dormitorio maschile una colossale punizione da una furiosa McGrannit. Ma come dimenticare poi, tutti i festini privati ogni sabato notte!
Un po’ di malinconia si fece spazio nell’animo di Potter, il quale non vedeva l’ora di finire questa lunga estenuante giornata!
Ma a quanto pare a Hogwarts non può mai fare notte specialmente dopo una notiziona del genere…
Appena varcate le soglie della Sala Comune, il moro venne letteralmente sommerso da un’orda di persone che chiedevano informazioni sulla “novità”.
«Un a-attimo…la-lasciatemi…» cercò di parlare ma venne interrotto dalle assidue domande dei, ancora per poco, compagni di casa.
«Cos’è sto fatto?» chiese Calì Patil.
«Non è giusto!» esclamò Dean Thomas.
«Ma cosa è saltato in mente a Silente e poi… vivere con i diseredati… che schifo!»
Quest’ultima affermazione fece ribollire il sangue nelle vene a Harry, che furioso urlò un:
«SILENZIO» da brividi.
«Adesso calmatevi tutti e lasciate che vi spieghi!» e così dicendo, tutti i grifoni presero posto aspettando delucidazioni dal bambino sopravvissuto.
«Dunque- iniziò Potter – come ha spiegato poco fa Silente, Hogwarts ospiterà una nuova casa di cui ne fanno parte studenti di Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde!»
«Tsk… Silente è proprio uno sciocco!» sciamò Thomas.
«Cosa intendi dire?» domandò risoluto Harry.
«…Crede che quei viscidi figli di mangiamorte siano innocenti e abbiano scelto la sua parte, quando invece non si accorge nemmeno che lo stanno prendendo per il culo!» rispose duro Dean.
«Modera il linguaggi Thomas!» lo sgridò Potter.
«Cos’è Harry, adesso patteggi per il nemico?» disse l’”amico” in tono provocatorio.
«Io non go mai patteggiato per nessuno, tanto meno per il nemico, che in questo caso non vedo!» rispose saggiamente Harry.
«Non posso crederci! Preferisci abbandonare i tuoi amici e il tuo dormitorio per quelle viscide serpi!»
«Ecco perché accetto l’idea di Silente…» disse vago il moro.
«Spiegati meglio!» disse Ron Weasley.
Harry si girò verso il suo amico e pensò che erano ancora litigati ma lo stesso rispose:
«Intendo dire che accetto l’idea di Silente per il semplice fatto che, non so se ve ne siate resi conto, quando nominate un Serpeverde, gli affiancate un aggettivo poco vezzeggiativo!»
«Ma Harry… insomma… sono loro le serpi… insieme a Malfoy… che ti hanno reso la vita impossibile!» esclamò Ginny Weasley.
«Come ho già ripetuto: le persone cambiano, Ginny.».
«Non Malfoy… non i serpeverde!»
«Non importa se siano cambiati o meno, ma accetto questa idea per il frequente distacco, i pregiudizi, il razzismo che alberga nelle varie case e nei vostri cuori.» disse potter che non si accorse che ad ogni parola aveva alzato gradualmente la voce.
«Io parteciperò a questa “missione” per una nuova pacifica collaborazione in questi tempi oscuri. Gli altri si lamentino con il preside! Sono stanco e ripeto stanco delle vostre continue lamentele!»
Silenzio.
Quell’affermazione aveva lasciato basiti molti.
Harry Potter si era stufato dei suoi compagni di casa!
Il bambino, o meglio, il ragazzo sopravvissuto non si pentì affatto di quell’affermazione e a testa alta si ritirò nel suo dormitorio.
Doveva ancora preparare il baule e domani aveva due ore intense di Pozioni con i serpeverde e due ore di Trasfigurazione con i corvonero!
Per fortuna il pomeriggio sarebbe stato libero per la sistemazione in Dragoargento


*

Intanto nel dormitorio serpeverde…

«Non posso crederci! NON POSSO CREDERCI!» esclamava un’agitata Pansy Parkinson mentre camminava avanti e indietro per la stanza.
«Ti stai ripetendo…» le fece notare i bel Zabini.
«Ma avete capito che la cosa è tragica!»
«Bè non so cosa ci vedi di tragico, Silente ci ha offerto una possibilità.» disse calmo Blaise.
«E dimmi, quale sarebbe questa possibilità?» domandò la bionda mettendo le mani sui fianchi assumendo una postura severa e rigida.
«Quella di rifarci una vita, lontano dai serpeverde, dai mangiamorte!» rispose con semplicità il moro dagli occhi coloro dell’ametista.
«Bè… se definisci “rifarsi una vita”, vivendo sotto lo stesso tetto di Sfregiato, Lenticchia e Mezzosangue!»esclamò Pansy.
«Cosa hai contro di loro? E ti consiglio di chiamarli almeno per nome visto che da domani saranno i tuoi compagni!»
«I nostri compagni, vorrai dire o hai dimenticato che anche tu fai parte di “Dragoargento”, Blaise» specificò la ragazza calcando il nome di quest’ultimo.
«C’ero anch’io stasera da Silente, Pansy, e ti ricordo che non sei solo tu ad essere stata rinnegata…»
«E questo cosa centra con…» iniziò Pansy che però venne interrotta da un biondino di nostra conoscenza:
«Basta Pansy! E’ maglio che tu vada- diceva Draco mentre la spingeva verso la porta – sei stanca e anche noi! Domani sarà una giornata dura per tutti!»
«Ma io non sono stanca…» diceva la ragazza, mentre cercava in tutti i modi di restare nella camera dei compagni, ma Draco era troppo forte per lei.
«Buona notte Pansy!» disse con un sorriso sarcastico Malfoy, che chiuse, senza sforzo, la porta sbattendo la ragazza fuori.
«Uff! Finalmente! A volte è insopportabile.» disse il biondo mentre con passo felpato si avvicinava a Blaise che gli dava le spalle.
«Vorrai dire che è l’ottava piaga d’Egitto.» disse Blaise sghignazzando.
Draco ridacchiò: «So che non lo pensi veramente…»
«Bè allora ti sbagli Signor Malfoy, io ho solo detto la verità: Pansy Parkinson è l’ottava piaga d’Egitto!»
«Si, hai ragione.»
I due si guardarono e scoppiarono a ridere, come non facevano da tempo.
Ma dopo quella risata una strana tensione andò a diffondersi nella stanza.
I due amici, migliori amici da ben dieci anni, evitarono di guardarsi per un bel po’ di tempo, finché il silenzio non venne spezzato dalla domanda incerta del ragazzo dagli occhi d’ametista:
«Allora – iniziò – dalle tue lettere ho capito che hai trascorso le vacanze le vacanze con Lenticchia e Mezzosangue. Come è andata?»
«Non ne parliamo – disse Draco – quei sue sono una piaga, la Granger è accettabile, ma Lenticchia proprio non lo sopporto!» finì lasciandosi cadere supino sul letto.
«E con Potter?» domandò Blaise, questa volta abbassando lo sguardo e disegnando ghirigori immaginari con la punta dell’indice sul copriletto del suo letto.
Draco sbuffò sonoramente.
«Dai non può essere stato tanto grave!» disse Blaise questa volta guardando l’amico.
Draco si alzò di scatto e guardò sbalordito Zabini .
«Non dirmi che…» iniziò il biondo, ma si bloccò a metà frase quando notò il rossore che era apparso sulle gote del moro.
Draco ricordava bene che solo una volta il suo amico era arrossito così…

Flashback

Blaise e Draco camminavano tranquillamente, mentre raggiungevano l’aula di Pozioni che era stata spostata al secondo piano, siccome Paciock aveva avuto la brillante idea di far esplodere tre calderoni piena di una melma verdastra che aveva imbrattato l’aula in modo da non poter essere agibile.
Mentre raggiungevano l’aula, parlando di come la lezione dello “zotico” del guardacaccia fosse stata davvero interessante, quando una testa di capelli molto arruffati, che era sbucata come un fulmine da dietro l’angolo, aveva letteralmente travolto Zabini.
Naturalmente quella testa arruffato non poteva essere che di Harry Potter.
Erano finiti l’uno sull’altro.
Blaise guardava lo Sfregiato che con un sorriso si avvicinò all’orecchio del serpeverde e gli sussurrò uno “scusa” davvero caldo che gli fece scorrere un brivido di piacere lungo tutta la schiena.
Era arrossito di brutto.
Ma per fortuna il ragazzo sopravvissuto non lo notò perché nel frattempo si era alzato e tendeva la mano in un chiaro invito a Zabini.
Blaise, in un primo momento guardò la mano scetticamente, per poi afferrarla e constatare che la preso del moro era forte ma allo stesso tempo delicate.
Si alzarono e i loro sguardi si incrociarono.
Fu una frazione di secondo, che bastò per far pensare a Blaise che quelle gemme smeraldine erano gli occhi più belli che avesse visto.
Ma l’idillio venne interrotto da uno stranito Malfoy:
«Cos’è Sfregiato, oltre che deficiente adesso sei anche ceco?» disse in tono offensivo.
Ma Potter non gli rispose si limitò ad ignorarlo, cosa che non gradì affatto il biondo.
Harry salutò Blaise e raggiunse Ron per avviarsi verso la torre nord di Astronomia.
Draco si accigliò molto per l’atteggiamento dello Sfregiato, ma rimase ancora più sconvolto quando guardò Blaise: era tutto rosso e lo sguardo era illuminato.
Il biondo non indagò più di tanto ma quella sera a cena, notò che il suo migliore amico non staccavo lo sguardo dalla schiena di Potter.
Così nei giorni a seguire, capitò ancora che Blaise mangiasse con gli occhi Harry.
Poi quella sera…
Draco era appena uscito dalla doccia, con solo l’asciugamano in vita e si era avvicinato al comodino adiacente al letto.
Dava le spalle all’amico.
Quest’ultimo lo chiamò:«Draco…»
«Si?»
«Draco… mi sono innamorato…»
Malfoy si girò di scatto, stando ben attento a non lasciarsi sfuggire l’asciugamano di dosso!
«E di chi?» domandò subito.
«Promettimi che non ti arrabbierai…»
«Dipende dalla risposta…»
«Mi sono innamorato di…»
«Di?»
«Di… di…»
«Di? Cazzo Blaise parla chiaro!»
«Harry Potter».
«Che…che co-cosa?»
«Avevi promesso che non ti saresti…» iniziò Blaise , ma Draco non finì di ascoltare le parole dell’amico perché se ne era andato di nuovo, sbattendo la porta del bagno.
Aprì l’acqua fredda e ci si mise sotto.
Aveva bisogno di schiarirsi le idee, aveva bisogno di sapere come dire al suo migliore amico che lui, Draco Malfoy, amava Harry James Potter, il suo nemico.

Fine flashback.

«DRACO!» urlò Blaise.
«Scusa ero perso nei miei pensieri» si scusò Malfoy.
«L’avevo visto, comunque com’è andata la vacanza con Potter?»
«Non male»
«Che intendi dire?»
«Nulla»
«Draco… muoviti a parlare!» insisté il moro.
«E’ complicato…prima siamo amici, poi litighiamo e …» si interruppe il biondo.
«E?»
«E….Blaise…io non ce la faccio…» disse Draco.
«No Draco, me l’avevi promesso!», quasi urlò nel dire quella frase.
«Sai che non ti ho promesso mai niente.» rispose Malfoy in tono pacato, mentre nella sua mente riaffiorarono altri ricordi…


Flashback

Dopo quella sera, i giorni trascorsero difficili per il rampollo dei Malfoy.
Non riusciva a capacitarsene: il suo migliore amico era innamorato del ragazzo per il quale anche lui aveva perdutamente perso la testa.
Non riusciva a smettere di pensarci.
Era un chiodo fisso che anche durante le lezioni di Pozioni venne continuamente ripreso da Piton per prestare maggiore attenzione alla lezione.
Si straziava per quel fatto, ma quella sera avrebbe chiarito con Blaise.
ma l’occasione per parlare del caso “Potter” si presentò molto prima, mentre i due ragazzi erano intenti a studiare Rune Antiche in biblioteca.
Draco alzò lo sguardo dalla sua pergamena, aveva scritto ben 40 cm per il tema assegnatogli dalla Vector.
Guardò Blaise che era intanto nello scrivere qualcosa di particolare rilevanza data la sua espressione di concentrazione massima.
Non ce la faceva a dirglielo e così riabbassò lo sguardo.
Ripeté il gesto almeno una trentina di volte finché il moro di fronte a lui non si stancò e gli chiese:

«Si può sapere che hai?»
«Niente» rispose malfoy continuando a scrivere.
«No adesso mi spieghi che hai perché mi stai innervosendo con il tuo alzare e abbassare lo sguardo!» disse Blaise.
«Ecco…è…difficile…» iniziò Draco.
«Draco, mi fai preoccupare!»
«Devi»
«Che cazzo è successo?»
«Non hai subito solo tu il fascino di Potter» rispose semplicemente Draco.
In un primo momento, il moro dagli occhi d’ametista non riuscì a capire cosa intendesse dire il compagno con quell’affermazione. Ma poi, sgranò gli occhi come se fosse stato colpito in pieno da una folgore.
Non parliamo di come reagì: il dormitorio dei Grifoni, in confronto alla loro stanza, era ordinato al massimo!
Una volta calmato Blaise, Draco gli spiegò che lui forse non sarebbe mai riuscito a conquistare il cuore del Grifone perché questi li odiava troppo.
A quella frase Draco poté giurare che Blaise avrebbe potuto toccare il cielo con un dito.
E la discussione ebbe termine.

Fine Flashback


Ma a Draco, la cosa non era passata, a quanto pareva. Anzi, si era animata ancora di più quando Potter gli aveva chiesto di essere suo amico e di seppellire per sempre l’ascia di guerra e adesso sarebbero andati a vivere sotto lo stesso tetto!
«Non hai promesso, ma cazzo sai che mi piace da due anni!» esclamò Blaise mentre camminava avanti ed indietro per la stanza.
«Adesso no fare la vittima!» disse Malfoy.
«No Draco, tu non fare lo stronzo!»
«E’ il mio secondo nome – disse sarcastico – e poi…è più forte di me …»
«Datti una controllata allora! Sai che sei bello e puoi avere chi vuoi, perché allora vuoi rubarmi la persona di cui sono veramente innamorato!» disse disperato Zabini.
«Non si sceglie chi amare Blaise!»
Silenzio.
«Non puoi impedirmi di amare Harry! Lo amo come non ho mai amato nessuno!» rispose con foga il biondo.
«Forse la tua è solo ossessione, Draco, come quella che hai provato in tutti questi anni» disse il moro.
«Ti sbagli! la tua è solo gelosia. Sei geloso marcio del fatto che io te lo possa portare via!» controbatté Draco.
«Bè allora…da oggi in poi scordati di essere mio amico Draco, perché Harry sarà mio, mio soltanto» e mentre diceva questo si batteva sul petto la mano.
«E una minaccia?» chiese Malfoy.
«No. è la pura verità! Da oggi saremo nemici Draco malfoy e sappi che
farò di tutto per soffiarti via Harry da sotto il naso!» e con questo Blaise Zabini uscì fuori dalla stanza sbattendo violentemente la porta.
Draco fissò per un po’ di tempo il punto in cui fino a due secondi fa c’era il suo amico, fino a che non si buttò sul letto sospirando pesantemente e pensando che l’anno era iniziato davvero bene!


*


Nel dormitorio dei Grifoni:

Harry sentì, distintamente, la porta dietro di se sbattere.
Non ci prestò molta attenzione finché non senti una mano afferrarlo per la spalla e voltarlo verso l’interlocutore.
Era Ron.
Si scrutarono a vicenda, finché il rosso non parlò:
«Io non so cosa ti sia preso quest’anno e non so perché patteggi per i Serpeverde…»
Harry a sentire quella frase cercò di parlare ma fu zittito dall’amico che riprese:
«No, fami finire… Ti dico solo che non mi piace questa idea di dover abbandonare quello che fino ad oggi consideravo una seconda casa, ma… ma mi fido di te, sei il mio migliore amico e io ti seguirò fino i fondo ovunque tu vada»
Il moro sorrise calorosamente all’amico.
«E poi… se quel vecchio bacucco ha avuto questa “brillante” idea, deve esserci qualcosa di buono no?» disse sarcasticamente.
Istintivamente harry rise e diede una pacca affettuosa sulla spalla di Ron e insieme iniziarono a parlare di quanto fossero eccitati per la novità!
Era mezzanotte passata quando le luci a Grifondoro si spensero, segno che i ragazzi erano tutti nelle confortevoli e dolci braccia del dio Morfeo.
I corridoi erano deserti e bui, ma ciò non impediva a due figure nere appostate vicino alla Strega Orba di parlare.
la prima chiese:
«Allora ce l’hai?»
«Certo è “abbasso le serpi” poco originale non trovi?» disse l’altra.
«Grazie Luna ti adoro!» esclamò la prima figura nera mentre abbracciava Luna Lovegood di Corvonero.
«Figurati Blaise, harry si merita il meglio!» risposa la bionda.
Blaise la baciò in fronte e la guardò con un sorriso smagliante.
«Muoviti pelandrone, che se Gazza ti scopre sei nei guai!» lo incitò la Corvonero.
«Allora vado e grazie ancora!» disse infine il moro mentre correva su verso il settimo piano nel dormitorio Grifondoro, pregando tutti i Santi di non trovare Gazza per la strada.



COLPO DI SCENA!
Allora che ne pensate?
Si lo so, lo so sono in un tremendissimo ritardo e vi porgo le mie più sentite scuse.
MI RACCOMANDO RECENSITEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.

PS: DEDICO QUESTO CAPITOLO TUTTO ALLA MIA CARA Ran_Pyon.
Bax bax ciaooooooooooooooooooooo!










 
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Lyla Rikku Weasley
view post Posted on 30/1/2006, 22:30




Uuuuuuh mi piace sisisisisisisisiiiiiiiiiiiii°________°....plz plz posta presto il prossimo e NON farci aspettare tantissimo come l'ultima volta!!! daiiiiii
 
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Ran_pyon
view post Posted on 31/1/2006, 20:32




*____* te l'ho già detto tesoro che adoooooooooooro questo capitolo

specie i flash back e il colpo di scena di Blaise....

ho paura che combinerà qualche casino

iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiih... mi raccomando... non farmi aspettare tanto che poi vado in paranoiaaaaa
i love you
 
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moony90
view post Posted on 2/2/2006, 17:06




ho finito di leggere questa fic prorpio ora.........
bella!!!!!!!!
quello che potrà combinare blaise mi intriga!!!
bene sono appena diventata una tua assidua lettrice quindi vedi dipostare il segiuto!!!!!
ciao!!!!
 
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Lyla Rikku Weasley
view post Posted on 2/2/2006, 23:19




Si siiiiii
staimo aspettando tutte il seguitoooooo^^
 
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*MoonFlower*
view post Posted on 2/2/2006, 23:35




io la leggerò al + presto..promesso.. happy.gif


nn ho ankora avuto tempo e voglia insieme...

ma dai commenti promette beneXDD
 
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Michelle Malfoy
view post Posted on 3/2/2006, 10:18




aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah lo letto è stupendo!!!! *-*
 
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Isilya
view post Posted on 24/2/2006, 18:12




“La mano”



Quella mattina a Grifondoro, il tepore caldo dei raggi solari filtravano tra le tende rosse che svegliarono dal suo beato sonno, un ragazzo moro, molto bello, che stiracchiandosi aprì le sue stupende giade.

Rimase nel letto e guardò la sveglia: erano le 7:00.

Si era svegliato mezz’ora prima del solito.

Si guardò intorno: Ron dormiva a pancia in giù con le braccia alzate sul cuscino e un piede fuori dal letto; Seam dormiva su di un fianco con le coperte tirate fin sopra la testa, Neville, invece, stava supino con un braccio che gli ricopriva gli occhi.

I bauli erano ancora aperti, alcune cravatte erano appese sulla maniglia del bagno e le cinture sopra i comodini.

Le sciarpe e i cappelli erano buttati sui letti, mischiandosi al groviglio di coperte e trapunte.

I libri erano sparsi un po’ dovunque dalla sera prima.

Nessun dormitorio era più disordinato del loro… ma ad Harry piaceva così com’era….molto….Grifondoro.

Un senso di tristezza e malinconia affiorò nel cuore del moro e per scacciare via quei brutti pensieri, si alzò e si diresse in bagno dove si fece una bella doccia tonificante per mezz’ora, infondo lui il baule l’aveva già preparato dalla sera prima. Quel pomeriggio stesso avrebbe dovuto trasferirsi, insieme agli altri, a Dragoargento.

Uscì fuori dalla doccia con solo l’asciugamano in vita, si vestì velocemente, ma in modo impeccabile: camicia bianca e pantaloni neri dal taglio classico.

Indossò il mantello e scese giù in Sala Grande per un’abbondante colazione prima delle due ore di Piton!

Intanto in Sala, al tavolo dei Serpeverde, Draco Malfoy, mangiava svogliatamente il suo porridge che mescolava ogni tanto con la forchetta.

C’era rimasto davvero male per la litigata della sera precedente, ma lui non poteva di certo permettere al suo migliore amico di soffiargli via il ragazzo che amava!

Perso nei suoi pensieri, non si accorse dell’arrivo di Blaise che gli si sedette affianco.

Draco sobbalzò:

«Buongiorno…» biascicò il biondo.

«Ciao…» disse Zabini decisamente scocciato.

«Senti Blaise, per quanto riguarda ieri sera….» iniziò Malfoy.

«…Scusami…»

«Co-cosa?...» domandò sbalordito Draco.

«Scusa… se i sono comportato come un bambino a cui viene rubato il lecca-lecca preferito…è solo che….la rabbia…»

«Rende ciechi» finì per lui il biondo.

«Allora…amici?» domandò incerto il moro.

«Veramente….io non sono mai stato tuo nemico, Blaise» rispose Draco.

Zabini non seppe trattenere un sorriso e con un pacca affettuosa sul braccio del compagno disse:

«Grazie Draco»

«Di niente»

«Ma sappi che non ti lascerò Harry così facilmente!» precisò Blaise.

«Lo sospettavo….ma preparati al peggio!»

«Che paura!» lo canzonò il moro.

Si guardarono entrambi e scoppiarono a ridere.

«Comunque, mi hanno comunicato la tua punizione, stamattina, per averti beccato fuori dalla Comune oltre l’orario stabilito….» disse Draco.

«Grazie… mi puoi dire cosa devo fare e chi mi fa la guardia?» chiese Zabini.

«Sabato pomeriggio nell’aula di Divinazione, devi pulire tutte le sfere di cristallo della Cooman.» rispose Draco.

«Bene, ci tenevo proprio a sentire le previsioni di un amore impossibile da parte di quella pazza!» disse Blaise.

«Veramente….ti sorveglierà la McGrannit!» lo contraddì Draco.

«Con la megera, meglio ancora!» sbuffò il moro.

«Ma si può sapere ieri dove cavolo stavi andando?» domandò malfoy.

«Se te lo dicessi ti arrabbieresti solamente» rispose Blaise.

«Non mi arrabbierò però racconta, sai che sono curioso!» esclamò il biondo.

«Bè…ecco… ero andato a fare una passeggiata al settimo piano quando Gazza mi ha beccato!» spiegò Blaise.

«…E di preciso cosa ci facevi al settimo piano?» chiese ancora Draco.

«Bè…. ecco…io…. volevofareunavisitaaiGrifondorospecialmenteadunoinparticolare……» rispose tutto d’un fiato l’amico.

«Aspetta…Cosa? Non ho capito niente! Ripeti lentamente, molto lentamente…» disse il biondo mentre si gustava il suo succo di zucca mattutino.

Blaise sospirò e facendosi coraggio ripeté:« Volevo-fare-una-visita-ai-grifondoro-ad-uno-in-particolare!», detto questo strinse spasmodicamente le palpebre.

Draco nel sentire quelle parole sputacchiò a destra e a manca quel poco di succo di zucca che gli era andato pure di traverso!

«COSA?!»urlò il biondo attirando fin troppo attenzione sul tavolo verde-argento.

«Abbassa la voce!» sussurrò Zabini.

« Cosa diavolo ci saresti andato a fare?» esclamò sibilando furioso.

Ma purtroppo non poté ascoltare le parole dell’ “amico” perché un coro di “oooohhhhhhh” si era levato dalla Sala Grande all’ingresso di un ragazza che conosciamo molto bene.

sembrava un angelo caduto dal cielo per uccidere Lucifero in persona.

Con quel pantalone che gli fasciava le gambe e quella camicia bianca trasparente che lasciva intravedere molto bene il petto scolpito e il mantello che fluttuava dietro dando un effetto….magico…

«Dio, e bello oltre l’impossibile….» sussurrò Draco quasi a non rovinare quel bel momento.

Blaise si girò stupefatto; non si sarebbe aspettato un complimento esplicito dal suo amico che in tutti quegli anni non era stata di certo una persona da far complimenti!

Vedere Draco Malfoy, lo studente impassibile, sciogliersi come il burro al sole, alla sola vista di Potter, era stupefacente!

«Che c’è ?» domandò Draco, distogliendo lo sguardo dal moro grifone che si era seduto vicino ai suoi compagni per la colazione.

Alla domanda del compagno Blaise non rispose ma si limitò a scuotere la testa scacciando quei pensieri e osservando la schiena di Potter.

Avrebbe voluto andare da lui, abbracciarlo da dietro, poggiare il suo petto contro quella possente schiena, toccare quelle labbra, sfiorarle con le sue e lambirle con passione.

«Blaise….BLAISE!» lo richiamò il biondo.

«Si? Scusa, ero distratto…» balbettò Zabini.

«Me ne ero accorto…andiamo innamorato, Piton ci aspetta per la lezione…» disse Draco.

«Ehi! Perché tu cosa sei? Guarda che non sono solo io l’innamorato! Sbaglio o per caso, circa due secondi fa, un biondo di mia conoscenza, ha affermato che quella meraviglia – indicò con l’indice Potter – è belo oltre l’impossibile e che ha sbavato sul tavolo per tuta la passerella del Grifondoro?» domandò scherzoso Blaise mentre riceveva una spintarella dall’amico:

«Cosa? Io non sbavo!»

«Come no?!» ripeté sarcastico il moro.

«No!»

«Si!»

«Vaffanculo…»

«Si, anch’io ti voglio bene, Draco» disse Zabini.

Draco rise e mentre avvolgeva un braccio intorno alla spalla del compagno si avviarono verso la lezione di pozioni.

Quella scena, molto amichevole, non passò inosservata al grifondoro che sentì le viscere contorcersi in una morsa dolorosa, molto dolorosa.

Quei due erano sembrati molto intimi e un forte gelosia si impossessò di harry, il quale, se avesse potuto, avrebbe fulminato Zabini che aveva osato sfiorare il suo angelo.

Nervoso come non mai, si era avviato verso l’aula di Pozioni senza attendere i suoi due compagni.

Aveva trovato i due Serpeverde appoggiati al muro di fronte all’aula; senza degnarli di uno sguardo entrò nell’aula e si sistemò in un banco dell’ultima fila ed aprì il libro di Pozioni Avanzate ripetendo, senza voglia, gli ultimi argomenti trattati.

La campanella di inizio ora non tardò a suonare e come tante formiche che ritornano si radunano intorno per cercare cibo, così gli studenti di grifondoro e di serpeverde entrarono nell’aula seguiti da un più che arcigno professor Piton.

Vicino Harry si sedette come di consueto Ron, mentre Hermione prese posto vicino ad un’assonnata Lavanda Brown.

Piton si girò elegantemente verso la classe e la scrutò con sguardo severo…

Iniziò il suo discorso:

«Spero che abbiate passato un’intera estate nello studiare Pozioni, perché tra un anno a questa parte avrete i M.A.G.O. e vi dico soltanto che chi non riuscirà a ricevere un Oltre Ogni Previsione e come minimo un Eccezionale all’esame di Pozioni… bè… si assicuri di trascorrere un altro anno in mia compagnia.»

A quelle parole un mormorio soffuso si sperse nell’aula.

«Silenzio…» disse tetro il professore, poi riprese:

«Non mi aspetto che superiate i M.A.G.O., ma quest’anno pretendo la massima concentrazione e che studiate Pozioni più delle altre materie, specialmente alcuni di voi che non sanno proprio come preparare un pozione semplicissima come la belladonna!» on ciò, rivolse il suo sguardo verso Harry e Paciock.

«Ho avuto precise informazioni dal Preside che ritiene giusto che anche nelle ore di lezioni ci sia la cooperazione tra le casi ed è per questo che ci sarà una sorta di “cambio posto”.» finì il professore che non nascose un ghigno quando notò le facce bianche e cadaveriche dei suoi allievi.

«Bene… disponetevi a coppie… tranne…: Paciock, Potter, Zabini, Granger, Bulstrode, Malfoy, Tiger e Weasley. Ho formato, con voi, delle coppie che rimarranno così fino alla fine dell’anno scolastico e si aiuteranno a vicenda, ognuno colmerà le lacune dell’altro e viceversa. Che le coppie si dispongano nel modo seguente:

Granger e Bulstrode.

Le due ragazze anche si controvoglia si sedettero nel banco in prima fila.

«Tiger e Weasley, Zabini e Paciock», i quattro si sistemarono nel banco di fianco alle ragazze.

Ron sembrava scocciato, mentre Neville terrorizzato dallo sguardo dallo sguardo fiammeggiante di Blaise che continuava a fissare Draco, maledicendo la sua fortuna sfacciata!

D’altro canto il biondo, sghignazzava alla faccia di Blaise, ma in cuor suo era felice come una Pasqua.

Le coppie si posizionarono nei rispettivi banchi, mentre Harry e Draco prendevano posto nell’ultima fila.

«Bene… per vedere cosa avete combinato quest’Estate …. preparate il Veritaserum.» disse semplicemente Severus.

«Cosa?!» esclamò la Granger.

«C’è qualcuno che non ha compreso le mie parole?»

«Ma, Professore… la pozione la dovremo studiare l’anno prossimo…»spiegò Herm.

«Cos’è signorina Granger è un modo per dirmi che quest’estate non avete studiato?» domandò cinico Piton.

«NO! - si corresse subito – è solo che….»

«Bene, non vedo il motivo per il quale non dobbiate eseguire questa semplice pozione.» rispose pacato Piton.

«Ma…»

«Niente ma signorina Granger e faccia questa pozione!» la sgridò il professore senza degnarla di uno sguardo.

Hermione furiosa iniziò a tirar fuori gli ingredienti da dentro la borsa sbattendoli sul tavolo.

«Cinque punti in meno verranno tolti a Grifondoro per ogni ingrediente sbattuto con violenza sul tavolo dalla signorina Granger» disse Piton, che finalmente aveva vinto quella sottospecie di “sfida”.

Hermione divenne paonazza e senza fiatare iniziò a tagliuzzare delle radici.

D’altro canto anche tutti gli altri studenti si erano messi all’opera dopo quel siparietto.

Nell’ultimo banco:

«Tu tagli le radici le radici, mentre io mi occupo dei ricci» disse Potter.

«Da quanto in qua osi darmi degli ordini Potter?» domandò Draco.

Harry sbuffò:

«Senti Draco, dobbiamo fare questa benedetta pozione, quindi cerchiamo di andare d’accordo e di dividerci i compiti»

«Ok Sfregiato, ma tu tagli le radici!» rispose il furetto.

Sbuffando ancora Harry si limitò ad annuire e iniziò a tagliuzzare.

Con la coda dell’occhio osservò i movimenti di Draco mentre tagliava gli aculei dei ricci. Ogni movimento aveva la giusta forza e delicatezza, era elegante, quasi stesse danzando…

«Cos’è Potter ti sei incantato bel guardarmi?» domandò beffardo Draco.

«No Malfoy, non sei solo tu il più bello di tutta Hogwarts» controbatté Harry, che non si accorse in tempo della terribile gaffe che aveva commesso.

Malfoy sghignazzando lanciò uno sguardo al oro, che per evitare le iridi di ghiaccio dell’altro, lesse il passaggio successivo alla lavagna.

«Mentre faceva ciò, continuava a tagliare le radici prestando poca attenzione a quello che faceva, Infatti:

«Ahi!» sibilò Harry, portandosi l’indice alla bocca.

«Stupido, fa vedere!» disse Draco porgendogli la mano.

«NO» si lagnò Harry.

Il biondo spazientito, sbuffò e con forza prese la mano di Potter e la controllò: il taglio non era molto grande ma abbastanza profondo, infatti usciva molto sangue in piccole quantità.

«Accidenti, ma perché non stai più attento a quello che fai, visto che succede altrimenti…» lo rimproverò Malfoy.

«Scusa…» biascicò Harry mentre metteva un adorabile broncio.

«Non devi chiedermi scusa Potter, avanti da qua.»

Estrasse dalla tasca un fazzoletto con sopra ricamato in verde le lettere “D” & “M”.

“Tipico narcisismo Malfoyano” pensò Harry che vide la sua nemesi strappare il fazzoletto proprio dove erano incise le sue iniziali e di legarlo intorno alla ferita.

«Ecco… così dovrebbe andare… e fai più attenzione!»

«Si mamma!» lo prese in giro Harry, mentre il biondino tornava ad occuparsi dell’intruglio della verità.

Avevano mischiato già un po’ di ingredienti in quel vecchio calderone e a giudicare dall’aspetto e dal colore azzurro chiaro la pozione era pronta.

Harry si sarebbe meravigliato se non avessero almeno preso una O.

«Bene – iniziò il professore – penso che adesso le pozioni devono essere pronte – si soffermò un attimo, adocchiò la pozione di Paciock che aveva assunto un colore violaceo, sogghignò tra se e riprese – l’unico modo per testarla è berla.»

«COSA?!» esclamò Harry.

«Cosa c’è signor Potter, paura di svelare qualche cosa di scandaloso che possa compromettere la vostra persona?» domandò Severus sprezzante.

«No, signore.»

«Allora beva quella pozione o il bambino sopravvissuto è troppo importante per abbassarsi a bere una pozione a differenza di noi comuni mortali?» chiese sarcastico il nozionista.

«No, ma…»

«Beva quella pozione Potter e dieci punti in meno a Grifondoro!» concluse Piton mentre tornò ad aggirarsi per i banchi.

«Chi beve per prima?» domandò Harry a Draco.

«Visto che la cosa ti sconvolge tanto, berrò prima io» e così fece.

«Allora, fammi delle domande…»

«Bè…allora, sei un mangiamorte?» domandò azzardando.

«No e già lo sai!» disse Draco offeso.

«Vediamo un po’… qual è il tuo colore preferito?»

«Che domande! Verde è logico!»

«Ok…. er… - mentre pensava a quello che voleva domandargli arrossì vistosamente ma si fece coraggio e chiese - …Draco… t-tu… sei gay?»

Il biondo sghignazzò e rispose:«Bisex, ma onestamente preferisco il sesso maschile che quello gentile».

Harry rimase a bocca aperta, non solo per la piacevole sorpresa, ma anche per come il compagno aveva esposto con pura semplicità e naturalezza i suoi gusti per quanto riguarda il sesso.

«Cos’è Potter, hai qualcosa contro gli omosessuali?»

«No, assolutamente!» si affrettò a dire Harry.

«Meglio per te, continua con l’interrogatorio.»

«Di cosa stavate parlando tu e Zabini?» domandò velocemente.

«Di te…» disse il biondo rosso in viso.

«Ah! E di cosa esattamente?» chiese curioso Potter.

«Bè… ecco…- si passò la mano tra i capelli e le gote presero fuoco – parlavamo del fatto che… Blaiseèinnamoratodite…».

«Come? Non ho capito niente! Ripeti!»

«Ti prego non farmelo ridire» supplicò Draco.

«No, adesso me lo dici!» imperò Potter.

«Blaise è…»

«Si?» lo incoraggiò il grifondoro.

«… è…»

«CAMBIO TURNO!» urlò Piton, salvando il figlioccio da quella situazione critica.

«Pfiù… allora Potter – si sfregò le mani – cominciamo?»

«No dimmi cosa stavate dicendo su di me!» insisté Harry.

«No-no-no-no, adesso tocca a me fare le domande sfregiato»

«Dai Draco!» esclamò il moro mettendo la bocca a palloncino e le braccia conserte.

«No! Parla con Blaise se tanto ci tieni!»

«Ok!»

«Bevi allora!» disse Draco porgendo il bicchiere con le tre gocce di Veritaserum.

Il moro lo bevve tutto d’un fiato e attese le domande.

Notò subito il brutto ghigno che era dipinto sul viso della serpe e si preparò al peggio, maledicendo Piton di averlo messo in coppia con Malfoy.

«Allora, preparati per il peggio Potter: sei etero, bisex o gay?» domandò a bruciapelo Malfoy.

«Gay…» fu l’immediata risposta del moro che per lo stupore si portò le mani alla bocca, come a frenare le parole che gli scivolavano via senza freno.

«Mmm… bella scoperta!» esclamò Draco.

«Non lo dirai a nessuno, vero?» domandò Harry.

«Guarda che stai parlando con un Malfoy, persone che…»

«Che godono nelle disgrazie altrui!» finì per lui il moro.

«Ti sbagli! Non stavo per dire questo, stavo dicendo che sappiamo mantenere i segreti e se andassi in giro a sputtanarti a destra e a manca, come minimo Silente mi lincia!» disse Draco che si era arrabbiato non poco per la frase del moro. Allora per cattiveria il biondo chiese:

«Dimmi Potter, hai mai fatto sesso?»

Si pentì subito, perché osservando l’espressione del moro poté notare di averlo messo in un imbarazzo mostruoso, Ma harry, per via della pozione, rispose:

«Non né ho mai avuta l’occasione….»

«Perché?»

«Sembra stupido dirlo, ma… non ho ancora trovato la persona giusta…»

«Dio mio Potter1 C’è quasi mezza scuola, femminile e maschile, che non vede l’ora di sfottere o farsi potter da te e tu… non hai ancora trovato la persona giusta!» esclamò draco, che dentro di se era felice come una Pasqua e sperava vivamente di essere “la persona giusta” per Potter.

«Si ma, loro lo fanno solo perché sono Harry Potter, non Harry un sedicenne pieno di problemi, che frequenta la scuola come tutti e che porta un enorme peso sulle spalle.» spiegò il grifone.

«Capisco…» fu il commento di Draco.

«Fai anche tu parte di quelle persone?» domandò sarcastico Harry.

«Sono io che faccio le domande, Potter!» controbatté Malfoy.

«Ok! Ok! Non scaldarti!»

«Hai studiato Storia della Magia?»

«No»

«Bene… e con Rüf come la metti?» chiese Draco, mentre incrociava le braccia al petto a mo di sfida.

«Ti ricordo che oggi abbiamo solo quattro ore, perché dobbiamo trasferirci tutti a Dragoargento!»

«Cazzo! Me ne ero proprio dimenticato!» dicendo questo Draco si schiaffò una mano sulla fronte.

«Wow Malfoy, pensavo dessi più attenzione al programma scolastico!»

«Infatti, è solo che questa cosa mi è proprio sfuggita di mente!» si giustificò il biondo.

«Troppo impegnato, Malfoy?» domandò Potter.

«A differenza di te Potter si! Io non vado a gironzolare di notte per i corridoi, invece di studiare!» disse Draco.

«Grazie della considerazione , serpe!» rispose Harry ferito nell’animo.

«Scusa…io….» ma Draco non finì di parlare perché in quel preciso istante, la campanella suonò annunciando la fine dell’ora. Il moro, d’altro canto, si dileguò senza nemmeno attendere Ron ed Hermione.

Si trovava già nei corridoi per raggiungere l’aula di trasfigurazione quando sentì dei passi veloci che lo raggiungevano.

«Harry!» esclamò la persone.

«Senti Ron, scusa se non ti ho asp…» parlò Harry mentre continuava a camminare senza voltarsi.

«Come puoi paragonarmi donnola, ti sembra che abbia capelli rossi e lentiggini?» disse la voce che afferrò il braccio del moro e lo voltò.

Era Draco.

«Che vuoi?» chiese Harry spazientito.

«Che cortesia!» esclamò Malfoy.

«Muoviti malfoy non ho tempo da perdere!»

«Possiamo fare la strada insieme, dovrei parlarti.»

Harry lo guardò stranito.

«Che c’è?» chiese Draco.

«Cosa direbbero se ci vedessero camminare per i corridoi, parlando civilmente!?!»

«Per me, in questo momento gli altri posso anche andare a cagare, non mi interessa!» e così iniziò a camminare affianco ad Harry.

«Allora – iniziò Potter – cosa devi dirmi?».

«Bè ecco io….volevo scusarmi…ecco» disse il biondo arrossendo mentre si sfregava la mano dietro la testa imbarazzato.

Harry rimase sconcertato. Draco, forse, era davvero cambiato, perché il vecchio Malfoy, non si sarebbe mai sognato di chiedere scusa a qualcuno, specialmente, se quel qualcuno si chiamava Potter!

«Allora! Sfregiato mi senti?» domandò mentre scuoteva il braccio del moro.

«Scusa. .. di che?»

«Scusa … per tutto, per prima in classe, per la litigata….per lo schiaffo…»

«Ah! Quello….bè storia passata» disse semplicemente Harry.

«Dici sul serio?»

«Mai stato più serio di così!»

A quell’affermazione Draco non poté che sorridere.

«Oddio!» esclamò lo sfregiato.

«Che c’è? Che succede?»

«Mi serve una macchina fotografica»

«Per fare che?»

«Per immortalare questo momento: Draco Malfoy che sorride! Numero!»

Draco rise ancora di più e disse:«Guarda che io sorrido spesso…».

«Ma io non ti ho mai visto sorridere, questa è la prima volta!»

«Forse, perché prima ci odiavamo?» domandò in modo retorico il serpeverde.

Harry sorrise alla domanda e scosse la testa. Aveva ragione…come sempre del resto!

«Comunque hai un bel sorriso…» disse Harry mentre prendeva letteralmente fuoco.

«Cosa?» chiese malfoy.

«Hai capito bene!»

«No, dai – fermò il moro – ripetilo, non ho capito…» disse sinceramente.

«Ho detto che hai un bel sorriso….e che dovresti sorridere più spesso…..» disse mentre continuava a camminare per non guardare negli occhi la serpe.

«Wow Potter che fa un complimento a me, a Draco Malfoy!».

Potter fraintendendo rispose:« Se non ti aggrada, Malfoy!»

«Ehi! Calmo, stavo scherzando…. grazie….» rispose Draco.

«Prego, le cose belle devono ricevere dei complimenti» disse harry.

«Cos’è Potter, oggi mi aduli?»

«No, ti prendo per il culo è diverso….» ridacchiò mentre riceveva una leggera spinta dal biondo che per vendicarsi disse:

«Allora…sei davvero vergine, Potter?».

«Ti ho già risposto mi pare….»

«Lo so, ma vorrei parlarne più approfonditamente…»

«D’accordo, sono gay e vergine, non ho ancora fatto sesso e non ho ancora intenzione di farlo!» mentì spudoratamente su quest’ultima cosa.

«Non ti credo…»

«Sono sotto veritaserum, Draco!»

«Ti sbagli l’effetto della pozione è sparito già da un pò, quindi mi hai mentito quando hai detto che non hai ancora intenzione di farlo»

«E chi te lo dice che voglio farlo…»chiese Harry.

L’occasione gli fu servita su di un piatto d’argento e Draco non se la fece sfuggire.

Arrivati vicino alla statua della Strega Orba afferrò Harry per il colletto della camicia e lo sbatté vicino al muro. Con un gesto non molto delicato, sfiorò l’inguine del moro che ansimo.

Ripresosi da quel momento di debolezza, Harry cercò di spingere via Draco, che stava posando la mano proprio sulla patta dei pantaloni del moro, dove adesso si poteva vedere e sentire l’eccitazione pulsante del moro.

«D-draco…anf…ah…che c-cazzo stai….faah….facendo?» gemette la vittima.

«Ti dimostro la tensione sessuale che hai accumulato per tutto questo momento, Harry….» disse il biondo mentre apriva la zip e intrufolava la mano nei pantaloni dove afferrò il membro del moro e iniziò un abile gioco di polso.

«Anf…ah….s-smettila…ti p-prego…basta…» ansimava Harry mentre calde lacrime scendevano sulle guance.

Lacrime, che vennero prontamente tolte via dall’audace lingua del biondo che scese fino allo zigomo del moro, per poi impossessarsi delle agogniate labbra, dolci e piene che non chiedevano nient’altro che essere violate.

Fu un bacio violento e pieno di passione, pregno dell’amore che Draco provava per Harry.

In quel momento Potter capiva ben niente:

le emozioni di paura e piacere presero a vorticare furiosamente nella sua testa. Sentiva chiaramente la lingua di Draco che chiedeva il permesso di entrare. Permesso, che piano piano venne conquistato da quelle stupendi labbra e da quella lingua così audace che esplorò tuta la bocca del moro per cercare la gemella. Si scontravano, si bramavano, si amavano….

Si staccarono, dopo quello che era sembrata un’eternità, ansimando cercarono di riprendere fiato.

Erano entrambi arrossati in viso per la foga del momento e si guardarono negli occhi. In quelli della speranza una grande delusione e…vergogna, in quelli d’argento, che prima risplendevano di lussuria, ora v’era solo tristezza per la mosso troppo affrettata e decisamente azzardata.

Prima che uno dei due potesse dire qualcosa, un’orda di studenti si incamminava per arrivare alla torre di Astronomia. Draco colse l’occasione, scappò, rifugiandosi nella massa di scolari che mano a mano lo inghiottiva. lasciando Harry sconvolto, spossato, tra le lacrime mentre si accovacciava in terra, nascondendo la testa tra le gambe cercando di reprimere i singhiozzi che lo scuotevano e le lacrime che scendevano senza sosta su quel viso d’angelo.



*



Correva velocemente tra i corridoi.

Correva senza fiato, ma non avrebbe ceduto alla stanchezza, avrebbe raggiunto il dormitorio il prima possibile, non poteva farsi vedere in quello stato.

Mentre correva non si accorse dei suoi amici che stavano raggiungendo l’aula di Trasfigurazione.

Ron ed Hermione camminavano mano nella mano, chiacchierando del più e del meno.

Ad un certo punto, videro il loro amico che correva in direzione del dormitorio.

“Forse si è dimenticato il libro” pensò Hermione, la quale appena cercò di fermarlo, notò le guance arrossate e gli occhi gonfi e rossi di pianto , l’aria sconvolta non prometteva niente di buono…

Ma Harry non si era fermato, aveva continuato la sua corsa ininterrotta.

«Cosa gli e successo?» domandò sconvolto ron.

Ma la moretta non si perse in chiacchiere e ribatté:

«Ron, corri in classe, di alla McGrannit che io ed Harry arriviamo tra un po’!», mentre parlava iniziò a correre per raggiungere l’amico in difficoltà.

«Aspetta! Cosa le dico?» urlò Ron.

«Inventati qualcosa….» fu la fioca risposta della ragazza, che era appena sparita dietro l’angolo.

«Già…”inventati qualcosa„… come se fosse facile…» disse in tono rassegnato il rosso che sconfortato si avviò per la dura lezione di quella bisbetica della McGrannit.



*

Aveva appena varcato le soglie della Comune e si era diretta verso il dormitorio maschile mentre ringraziava tutti i santi di essere nata donna.

Aveva abbassato la maniglia della porta lentamente, aprì, entrò e si richiusa la porta alle spalle.

Il sole filtrava dalle tende che erano ancora tirate dando calore a quella stanza pulita, ordinata e che odorava di fresco pulito.

Se avesse potuto si sarebbe volentieri sistemata lì per studiare, non solo per la comodità ma anche per il silenzio che c’era.

Silenzio che in quel momento era però interrotto dai singhiozzi e i gemiti provenienti da un letto in fondo alla stanza.

Si avvicinò lentamente, mentre notava la figura sinuosa di un ragazzo sedicenne che teneva il viso nascosto nel cuscino che stritolava in un morsa ferrea.

Si sedette di fianco, mentre con una mano iniziò a massaggiare la schiena con ampi cerchi.

Il ragazzo si alzò di scatto, sorpreso all’inizio, poi con sguardo dolce continuò a piangere tra le braccia dell’amica che cercavano di dargli conforto.

Quando Potter sembrò calmarsi, la ragazza domandò in un sussurro:

«TI va di parlarne?».

Il moro per tutta risposta annuì e guardò negli occhi l’amica…

Era la sua migliore amica, con lei poteva parlare, poteva fidarsi.

Non appena aprì la bocca, le parole uscirono come un fiume in piena, raccontando di come si era “innamorato„, di quanto fosse stupido e di quello strano e violento “intermezzo„.

Alla fine di quella confessione, non si riusciva a capire chi fosse più scioccato dei due, tanto che:

«Harry, mi stai prendendo per il culo vero?» domandò Herm.

«Se ti stessi prendendo per il culo Mione, secondo te sarei qui a piangere come un dannato?» rispose Harry.

«Mio Dio Harry – si passò una mano tra i ricci – quando avevi intenzione di dirmelo?».

In un primo momento Harry non rispose, poi sussurrò:

«Avevo paura …. ho paura…».

istintivamente l’amica lo abbracciò, capiva perfettamente quello che stava passando; anche lei aveva un cugino gay, sapeva le sofferenze che stava passando, perché a differenza di Harry, era babbano.

Almeno Harry era un mago, ma stimato solo come “quel tipo di mago„, di certo non omosessuale.

Pensando, a ciò che il suo amico provava nei confronti di quel bastardo di malfoy, gli sorse un dubbio e chiese:

«Senti Harry, posso… posso chiederti una cosa… come dire … un po’ imbarazzante?».

«…Tanto ormai….» rispose Harry mentre di asciugava il volto.

«Ehm… come dire… come mai piangevi mentre…bè…Malfoy… capito no?»

«NO!»

«Come no?»

«Scherzo, ho capito! Comunque perché avevo la sensazione che Draco mi stesse…non so… “usando„».

«Usando?!» ripeté Herm stupita.

«Si, usando…sfruttando…mi ha umiliato…»

«Scusa ma dopo non ti ha baciato?»

«Infatti, però non so se l’ha fatto perché anche lui lo voleva o perché voleva umiliarmi…come al solito mi faccio le paranoie…» disse Harry stanco.

«No Harry, non paranoie, ma semplici dubbi che vanno chiariti a tu per tu con Malfoy!» spiegò Herm.

«In questo momento… vorrei solo mettergli le mani addosso!» esclamò Potter. Un’altra gaffe.

Alla quale Hermione non si trattene e rise allegramente mentre le sue guance si coloravano di un leggero rosa per il doppio senso, non voluto.

Harry si accorse di quello che aveva detto e mentre prendeva fuoco balbettò un:

«Cioè…vorrei mettergli le mani addosso… non in quel senso…ma per fargliela pagare amaramente!».

«Si, si come no!» ironizzò Hermione.

«Ma è la verità!» si giustificò Harry.

«Si lo so1 Comunque faresti bene a darti una sistemata visto che stiamo per tornare a lezione… con i Serpeverde!».

«COSA!?!»

«C’è stato un improvviso cambio d’ora»

«Bene, ci mancava solo questa…ma una soluzione c’è…» disse Potter mentre veniva colto da un lampo di genio.

«E sentiamo genio, come faresti?» chiese la moretta.

«Semplice… non vengo a lezione» rispose pacato.

«Come? Credo di non aver sentito bene?!».

«No, no hai capito proprio bene mia bella grifondoro.»

«Bella grifondoro un corno Harry! Adesso vieni con me senza tante storie… non mi interessa!» gridò la Caposcuola che preso il ragazzo per il braccio lo trascinò per tutto il tragitto che li separava dall’aula di trasfigurazione. Avrebbero seguito la lezione ad ogni costo!



*



Arrivarono nell’aula giusto in tempo per la seconda ora della lezione tenuta dalla professoressa.

Non si beccarono la ramanzina, ma sapevano che lo sguardo deluso e agghiacciante della McGrannit li avrebbe accompagnati per tutto l’anno scolastico.

Hermione prese posto in un ultimo banco trascinando l’amico con se, che in quel momento avevo lo sguardo incatenato a quello di Draco malfoy.

Harry lo guardò con rabbia e sfida mentre Draco provava solo tristezza e rimorso per quello che aveva combinato, ma malgrado tutto la sua maschera da “Malfoy„, che aveva adottato per tutti quegli anni, era rimasta impassibile.

Senza staccare il contatto visivo, Harry si era seduto accanto all’amica, mentre con la mente insultava il ragazzo biondo con epiteti poco gentili.

Le lezione proseguì con un nuovo argomento che trattava le trasformazione di un fiore in un uccello.

Lezione molto interessante, se non fosse stato per le continue frecciatine di Malfoy e dei suoi amichetti Serpeverde che lanciavano continuamente degli incantesimi di prurito e di ridarella acuta al povero Harry, che veniva ripreso da un più che stupita McGrannit:

«Allora Signor Potter, vorrebbe smetterla e seguire attentamente la lezione, altrimenti può anche andarsene! E verrà messo in punizione!»

«Mi scusi, professoressa.» biascicò il moro che scocciato e furioso con Malfoy decise di fargliela pagare con la stessa moneta.

Gli lanciò un potente “Diffindo” che tagliuzzò ben bene gli abiti dell’ex rampollo dei Malfoy.

Aveva i pantaloni tagliati in più punti, specialmente dietro dove potevano intravedersi i boxer e la pelle bianca e delicata delle gambe e dalla camicia quella del torace.

Un vero spettacolo per le ragazze non solo di serpeverde ma anche di grifondoro che sbavavano q quelle vista idilliaca.

A Draco, però, lo scherzetto non era affatto piaciuto, tanto che per la rabbia si alzò dal banco, non curante dei richiami della professoressa, prese la bacchetta e lanciò un “Rictusempra” verso Potter, il quale venne sbalzato dal banco e urtò violentemente con la schiena vicino il muro.

«Malfoy, che comportamento deplorevole! E anche lei Signor Potter! Da voi non me lo sarei ami aspettato! Siete entrambi in punizione, che sconterete insieme sorvegliati da Mastro Gazza! E venti punti in meno ad entrambe le case!» sbraitò la professoressa.

«Ma…» cercò di giustificarsi Harry.

«Niente ma, Signor Potter! La punizione è fissata per le cinque di questo pomeriggio, dopo il trasferimento in Dragoargento! Adesso andate e buona giornata.» concluse la McGrannit, mentre la lezione volgeva al termine.

Uscirono dalla classe più furiosi che mai, erano appena arrivati e già si erano beccati un punizione! Con quel sgradevole pensiero, i due ragazzi si avviarono in Sala grande, sperando che il pranzo fosse la cosa più bella di tutta la giornata che doveva ancora volgere al termine.





Ecco il tredicesimo capitolo…. lo so, lo so sono sempre in ritardo ma che ci posso fare?

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto mi raccomando recensiteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
 
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Giulia Ferrini
view post Posted on 13/4/2006, 17:35




continua...
 
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Michelle Malfoy
view post Posted on 13/4/2006, 18:40




l'avevo già letto!^^
è molto bello!^^
aspetto il prossimo capitolo!^^
 
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natsukyi
view post Posted on 13/4/2006, 21:59




bellissimo veramente, aspettiamo il seguito!
 
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1016 replies since 15/11/2005, 18:08   16212 views
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