| Sì, esattamente!!! xDDD!!!
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Capitolo 9°
La Punizione
Il malanno di Sirius durò assai poco. Nel giro di tre giorni era perfettamente guarito. Madama Pompfrey, dopo aver espresso la sua sorpresa per la rapida guarigione dello studente, gli diede una sostanza verde per rimettere a posto completamente lo stomaco. Quando tornò in classe era perfettamente in forma. Nemmeno un segno di essere stato male. Il suo colorito vivace era tornato e il sorriso sfrontato faceva bella mostra di se sul viso allegro del ragazzo. Durante quei tre giorni era rimasto sempre nella calda Infermeria (l’unica parte calda di Hogwarts, si disse) e in quei tre giorni, un po’ a rotazione, erano venuti tutti. Remus era andato tutti i giorni mattina, ora di pranzo e cena. Sirius non poteva esserne più felice! “Ma guarda! Sirius Black è tornato in forma, purtroppo!” la voce strascicata di Lucius Malfoy e le risatine dei suoi amici Slytherin riempirono il corridoio vuoto. “Sì, ma vedere voi mi fa stare di nuovo male!” disse Sirius voltandosi verso di loro con faccia annoiata. “Al massimo potrebbe farti star male vedere gli stracci che indossa quel pezzente di Lupin!” disse Snape. A Sirius per poco non caddero i libri di mano! Come diavolo si permetteva quel cretino di Snape di insultare il SUO Remus!!!? E quando diceva SUO era DAVVERO SUO!! “Tieni a freno quella lingua da serpente che ti ritrovi, Snape, o potresti farti molto male!!” disse Sirius mentre gli iniziavano a prudere le mani in maniera preoccupante. “O, avanti, Black! Non dirmi che non è vero! Porta abiti di seconda mano ed è trasandato e…” ma il pungo di Sirius lo colpì in pieno viso. “Ora avrai l’occasione di rifarti quell’orribile proboscide che ti ritrovi al posto del naso!” ringhiò Sirius. “Brutto stronzo!” disse Lucius. E subito si avventarono tutti su Black. Cominciarono a picchiarlo selvaggiamente e Sirius tentava in ogni modo di difendersi. Era bravo a fare a botte e non lo avrebbero di certo spaventato Malfoy, Snape e Rosiel! “CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO QUI!” l’urlo della Professoressa McGonagall fece fermare di botto i ragazzi. Sirius si ripulì il taglio sul labbro mentre Malfoy & Company tossivano e sputacchiavano sangue. “ALLORA? ESIGO UNA RISPOSTA!!” la McGonagall continuava ad urlare sempre più arrabbiata. “Ha cominciato Black!” disse subito Rosiel. “E’ vero, Black?” chiese la McGonagall voltandosi verso di lui. “Sì. Ma loro avevano offeso Remus” si difese Sirius. “E’ vero, signori?” chiese la McGongall con un tono che non aveva bisogno di risposte. Se Sirius aveva imparato a conoscere un po’ la McGonagall era certo di sapere che la donna credeva a lui e non a quei stupidi Slytherin! “No, Professoressa!” dissero in coro i tre. “I soliti vigliacchi!” ringhiò Black. “Tutti e quattro nel mio uffici. ADESSO!” disse la donna cominciando a camminare spedita verso il suo studio. I quattro la seguirono e quando entrarono nell’ufficio della Professoressa McGonagall, la trovarono già seduta, perfettamente dritta, sulla sua poltrona rossa e oro. “Allora, da quello che ho capito, uno di voi” e dicendo questo guardò Snape, Malfoy e Rosiel “Ha insultato il Signor Lupin, indubbiamente uno dei migliori amici di Black (Magari fosse solo un amico, pensò Black dopo le parole della Professoressa) e allora il signor Black ha reagito e avete cominciato a picchiarvi, giusto?” chiese. “Giusto!” disse Sirius. “Ti sei scordato un particolare, Black…!” ringhiò Rosiel. “E quale, di grazia!” disse il diretto interessato. “Hai offeso Severus dicendogli che doveva rifarsi il naso!” riprese Rosiel. “O, avanti! Non dirmi che non è vero che ha un naso enorme!!” disse Sirius spazientito allargando le braccia in segno di disperazione e rassegnazione. “Io ti…” provò Lucius. “Tu non farai niente, signor Malfoy, perché alla vostra punizione ci penserò io!” disse repentina la McGonagall “I tre studenti di Slytherin verranno puniti con una settimana di lezioni supplementari della mia materia” e dopo questa affermazione i ringhi e le affermazioni di diniego furono molteplici “E per il signor Black avrà una settimana di lezioni supplementari per la materia di Storia della Magia” “COOSAAAA!????” urlò Sirius “Con Binnis?? No, Professoressa! Tutto ma non questo!” disse il ragazzo disperato dall’idea. “Hai capito benissimo, Sirius. E comunque rimarrete solo due ore in più” concluse la McGonagall “Ora fuori!” e velocemente tutti uscirono. Erano usciti tutti tranne Sirius che si intrattenne. Quando furono fuori i tre Slytherin, Sirius si avvicinò alla cattedra della Professoressa. La donna alzò gli occhi da dietro gli occhiali ad osservare sorpresa il suo studente. “Che c’è, Black? Hai bisogno di dirmi qualcosa?” chiese la donna. “Sa che non è stata colpa mia, Professoressa…” disse Padfoot. “Sì. Ma esattamente come devo punire loro devo punire te, questo lo capisci, vero?” chiese la donna. “Sì, Professoressa, però…” “Balck, io so che tu sei un bravo ragazzo… lo hai dimostrato molte volte nonostante la tua propensione a infrangere tutte le regole della Scuola; ma so anche che tieni molto ai tuoi amici e che ti arrabbi se qualcuno prova ad offenderli. Soprattutto se si parla di Lupin. Non so per quale motivo, o magari posso solo immaginarlo, ma so che per te Lupin è un amico un po’ speciale… Molto più di Potter o di Pettigrew”. “Io so che ha bisogno di essere difeso. James non ha questo bisogno… E’ forte di per se, ma Remus no. Non sa rispondere alle provocazioni degli altri…” disse Sirius. “Sì, lo so… Ma tu non lo difendi solo per questo, vero, Black? Tu hai BISOGNO di difenderlo… Tu hai BISOGNO di sapere che a lui puoi essere utile. Perché vuoi che lui ti ringrazi e sorrida perché è quella la cosa a cui tieni di più… Io non voglio stare qui a farti la predica sui tuoi sentimenti, Black, ma spero solo che tu ti accorga di ciò che senti davvero…”. “Io so cosa provo per Remus” disse Sirius con faccia seria. “Meglio così, Balck. E lui lo sa?” chiese la McGonagall. “No”. “Perché?”. “Perché qualche mattina fa è successa una cosa e Remus si è messo a ridere sul fatto che io e lui potessimo stare insieme…”. “Forse ha riso per imbarazzo…”. “Ehm, no non credo…”. “E perché non lo credi?”. “Non lo so… io…”. “Ve bene. Fuori di qui. Ti ho fatto la paternale sentimentale e non volevo fartela anche perché non sono affari miei e non mi riconosco con questo atteggiamento. Comunque, Black, diglielo, dammi retta”. Quando Sirius uscì dall’ufficio della McGonagall si sentiva scombussolato. Anche la Professoressa aveva capito. Ma era così evidente?
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