Grazie mille a chi ha lasciato commentino
me felice^^
Ehm...Bllody....non per dire....ma fai paura quando fai così
ancora non posso dire nulla (prossimo cap prossimo cap^^)
cap 5
La pioggia torrenziale non accenna a diminuire mentre la figura ammantata esce dall’auto e, pagato il tassista, si fionda oltre un pesante portone di quercia, trovando così scampo alla sua furia. Un vecchio inserviente dall’aria stanca gli si avvicina chiedendo il mantello che, ormai fradicio, gronda acqua sul prezioso pavimento in marmo; lo appende indicandogli poi un lungo corridoio. “Come se ne avessi bisogno, ormai conosco questo posto come casa mia”, ma per pura cordialità lo ringrazia con un lieve cenno del capo.
L’uomo percorre a grandi falcate quella distanza e in pochi minuti si trova davanti a una pesante porta in legno massiccio; bussa, più per educazione che per necessità, e una voce lo invita ad entrare.
La porta si apre con uno scricchiolio degno del miglior film dell’orrore e la nostra figura si trova in una stanza arredata nel più serio e spartano stile che una mente umana possa concepire.
Il mobilio è povero ed essenziale,composto solamente di una scrivania in ebano corredata di una sedia a schienale alto dello stesso legno su cui è seduta una figura, concentrata su dei documenti dall’aria ufficiale; frontalmente sono state posizionate due poltrone dall’aspetto scomodo per gli eventuali ospiti o collaboratori occasionali. Una libreria occupa l’intera parete alla destra dell’entrata mentre quella di sinistra è riempita da uno schedario traboccante di vecchi fascicoli ammuffiti.
È incredibile, per quante volte abbia valicato le porte di quel vecchio ufficio sente ancora i brividi correre lungo la schiena.
-Allora, che sei venuto a fare? Pensavo avessimo concluso-
La voce dell’uomo seduto alla scrivania lo scuote dal suo torpore, senza aspettare un invito prende posto su una delle due poltrone, accavalla le gambe e si rilassa contro lo schienale, mostrando così una sicurezza e una tranquillità che al momento non gli appartengono.
Il suo interlocutore abbandona i documenti che lo avevano tenuto impegnato per rivolgergli un sogghigno.
-Sai, conoscendo la tua famiglia pensavo fossi pratico delle buone maniere; prima di sedersi si aspetta l’invito del padrone di casa.-
-Weasley, da quando ci siamo occupati di questi convenevoli? E comunque sappi che non abbiamo concluso niente. Silente e i suoi hanno scoperto tutto. Sono già in possesso delle cartelle mediche e, dato che conosci meglio di me l’abilità di Piton nelle pozioni, avrai certamente capito che fra poco…-
Al nome del preside di Hogwarts un lampo di paura attraversa gli occhi del rosso, l’unico pensiero che gli passa la mente è “questa non ci voleva”.
Quando si era fatto coinvolgere sapeva che era un gioco pericoloso, ma tutti loro avevano sperato che dopo anni di silenzio l’Ordine della Fenice si arrendesse alla fuga del principino; niente di più sbagliato, a quanto sembra hanno continuato le loro ricerche… e loro non si sono accorti di nulla.
-Sanno i nomi?- chiede titubante.
La nostra figura sorride fredda, finalmente quello stupido capisce che deve essere spaventato
-No, ma non penso che ci vorrà molto. Come ti stavo dicevo, il nostro adorato professore ha già capito che pozione abbiamo utilizzato e sanno che avevamo sia informatori sia collaboratori interni; manca solo il movente e risaliranno anche ai nomi. Spero solo che all’inferno ci sia abbastanza spazio perché è lì che finiremo e, come sai, siamo parecchi-
Weasley china il capo prendendoselo fra le mani, con un sospiro si rivolge nuovamente al suo uomo
-Perché non ci siamo accorti di niente? Avevamo delle spie fra i loro ranghi...-
-Ho indagato; tutte morte in circostanze misteriose, ricevevamo rapporti falsi da due anni ormai. Sai, Lucius è sempre stato bravo con certe maledizioni e nemmeno Black scherza in certi momenti. Per non parlare del lupetto, toccagli il cucciolo e non arriverai all’alba; Severus invece mi ha sorpreso, sarei stato pronto a scommettere che avrebbe ballato sulla tomba del leoncino e invece si prodiga per la sua sicurezza. In più anche loro avevano delle spie fra le nostre righe, ma non so chi. Commoventi non trovi?- ormai nel suo tono concitato è chiaramente riconoscibile una nota isterica che il rosso attribuisce giustamente al panico.
Spostando le carte, accumulate sulla scrivania, recupera un vecchio cartoncino, ingiallito dal tempo, su cui aveva annotato anni addietro un indirizzo e un numero telefonico. Sono anni che giura di gettare quel piccolo foglietto, ma ora ringrazia il cielo di non averlo fatto; di certo quei sistemi non gli piacciono, ma non ci tiene a finire fra le mani di Malfoy Senior o peggio di Black.
-Lucius lo sistemiamo in pochi minuti; penso che un piccolo spavento alla sua bella famigliola gli farà capire che non è saggio giocare col fuoco. Questo tizio è perfetto per lo scopo…-
A quel punto l’uomo si lascia sfuggire una sonora risata, che accresce la tensione nella stanza, e si aggiusta sulla poltrona –posso chiederti se hai solo una vaga idea di chi sia la dolce mogliettina del caro Lucius?! Stiamo parlando di Narcissa Malfoy, forse durante l’ultima battaglia eri troppo occupato a tremare sotto la tua scrivania per vederla uccidere alcuni fra i migliori Mangiamorte presenti fra le file del Signore Oscuro; per quanto il tuo uomo possa essere esperto non ha possibilità contro di lei.
Passando a Draco…stasera ha visitato il nostro caro Harry sul luogo di lavoro; spero che il tuo sicario abbia almeno nove vite, gli serviranno tutte se incrocerà il suo cammino dopo che sarà venuto a conoscenza dei fatti.
Quindi, a meno che tu non intenda mandare Potter stesso o, meglio ancora, Satana, non hai possibilità di intimidire i Malfoy.-
Ormai i rivoli di sudore freddo corrono indisturbati sul volto e lungo la schiena di Weasley; devono trovare una soluzione e in fretta o dovranno vedersela con quelle furie.
-Spiegami meglio una cosa- per quanto tenti di mantenerla ferma la sua voce denota una paura radicata profondamente nell’anima – i nostri informatori….-
-vuoi sapere della tua adorata sorellina, vero?! Beh, la tua famiglia non è rimasta piacevolmente colpita dal suo comportamento; non l’hanno difesa troppo di fronte ai cinque giudici e ti assicuro che per lei la morte per Avada sarebbe stata un sollievo-
Il rosso stringe con forza il bordo del tavolo fino a che le nocche sbiancano, il volto è pallido come una maschera di porcellana; il corpo trema vistosamente, ma non solo per il terrore. Con la poca voce rimastagli interroga il suo uomo –chi?-
-Piton e Malfoy; il Preside ha concesso loro il grande onore di interrogare la piccola Ginny, l’hanno torturata con la Cruciatus fino a farla confessare e ora si trova sotto la custodia dei Dissennatori in una vecchia tenuta dei Malfoy.
Inutile sperare di liberarla, sicuramente hanno messo gente a guardia e comunque non ne trarremo vantaggio, lei non ci serve più. Non fare quella faccia, caro Weasley, sei stato tu a chiederle se voleva vendicarsi dell’adorato fidanzato. Se tu non l’avessi coinvolta ora starebbe bene…o magari ci avrebbe liberati di Potter una volta finita la guerra e ora non avremmo questi casini-
Il rosso è ad dir poco furibondo, come è possibile che i suoi genitori non muovano un dito per aiutare la piccola della famiglia, va bene la fedeltà a Silente, ma la famiglia è molto più importante.
Nella sua mente mille immagini della piccola sorellina coccolata e viziata da tutti loro; dell’adorazione che scorgeva ogni volta negli occhi del padre al suo ingresso nella stanza; del giorno che era corsa da lui, in lacrime per il tradimento di Potter…il giorno che le ha rovinato la vita. Mentre cullava la sorellina quel giorno pensava solo a come farla pagare a Harry, a quelli che avevano distrutto la sua piccolina e proprio in quel momento il destino decise di dargli una mano; quel piano era perfetto, fino ad ora.
Alzatosi dalla sedia comincia a percorrere l’intero perimetro della stanza in una marcia frenetica, incurante degli sbuffi del suo ospite; deve pensare ad una soluzione ed in fretta o andranno a far compagnia a Ginny o peggio ancora ai demoni.
-Paura eh?!- la voce del suo interlocutore interrompe sarcastica il silenzio angosciante che aleggia nella stanza dalla sua ultima confessione- e dire che ti sei goduto solo una volta quella piccola sgualdrina mora e verrai dannato come chi ne ha goduto per mesi o per anni. Ma, in fondo, noi due siamo sulla stessa barca…anch’io mi sono divertito poco col piccolo e pagherò un prezzo salato mentre altri se la caveranno con poco.-
Il giovane Weasley sa quanta verità c’è nelle parole dell’uomo seduto alla sua scrivania, i pesci piccoli pagano sempre, anche per gli squali e loro pagheranno le grandi cene di molti pescecani.
Riporta lentamente lo sguardo sul complice, pronto a nuove domande, ma l’uomo nella mano destra regge una casetta osservandola curioso
-è il nuovo filmato della sgualdrina?- non è una vera domanda, solo la richiesta di conferma per una sua idea
Il rosso lo scruta malignamente, la casetta non dovrebbe essere nelle sue mani dato che aveva sempre sostenuto di non curarsi più della cosa; dovrebbe mentire ancora per salvare l’ultima parvenza d’onore, ma al momento non ne ha la forza e decide di togliere quella pesante maschera -sì...ti interessa?-che domanda idiota, quando mai non sono piaciuti quei filmini al suo ospite.
-lo sai benissimo che mi interessa; con quelli vecchi devo dire che mi sono fatto un’ampia cultura sugli usi alternativi di molti oggetti e, inoltre, ho sempre adorato vedere un po’di sana violenza.
Ma tu, angioletto, non avevi dichiarato al gruppo di non volerne sapere? O Mark ha convinto anche te che questo è il migliore trattamento per i nostri problemi? – chiede sornione, sa di avere l’altro in pugno, di certo mamma e papà non sarebbero felici di conoscere questo lato oscuro del figlioletto.
-Non tirare troppo la corda, ti ricordo che è grazie alla mia parola che i tuoi genitori hanno evitato Azkaban, il bacio del dissennatore o la condanna a morte, per atti annessi ai crimini dei Mangiamorte, e ora sono dei rispettabili cittadini della comunità magica.
Potrei ritirarla in qualsiasi momento dicendo che ero sotto l’effetto dell’Imperius e loro avrebbero un biglietto di sola andata per la prigione o per l’inferno- odia minacciare, ma è costretto a farlo da cinque anni, nessuno deve conoscere il suo segreto.
Il suo interlocutore si alza e raggiunge un armadietto, posto accanto alla libreria, ed apre le ante per trovare il televisore e il videoregistratore che sapeva esserci nascosti; inserisce in nastro e fa partire le prime immagini.
La scena ritrae un salotto di uno squallido appartamento, quasi sicuramente dislocato in periferia; sol sudicio tappeto si stagliano i corpi di cinque ragazzi, ma solo uno è completamente nudo. L’operatore riprende freddamente il pestaggio di quel giovane corpo, calci e pugni che si abbattono su quella pelle di seta; sputi, ingiurie e risate crudeli per quel cerbiatto. Poi cominciano le torture e qui l’uomo ferma l’avanzare del nastro sorridendo malignamente; se i primi dieci minuti sono stati così non osa pensare a quanto sarà eccitante il resto.
Infilando la casetta in una tasca dei pantaloni di alta sartoria si avvia verso l’uscio, fermandosi davanti al rosso -Se vuoi un consiglio, la prima cosa da fare è assicurarsi che Potter tenga la bocca chiusa, quindi chiama Mark e digli che stasera deve trattare meglio il cucciolo; minaccialo se necessario, ma fatti obbedire per una volta.
Se non ti spiace il video lo tengo io, per il momento; non vorrei che tu cadessi in sporche tentazioni.
Poi assicurati che Lucius smetta di fare il doppio gioco, se riesce a pescare altri documenti compromettenti al Ministero siamo fottuti; Silente e i suoi tre cagnolini passali a qualcuno di più grande e non preoccuparti di Draco, di lui mi occupo io-.
-Aspetta un attimo- lo richiama indietro Weasley- come sei venuto in possesso di queste informazioni?-
L’uomo sorride tristemente al suo indirizzo-Anche Lupin e Piton stasera erano al locale, li ho sentiti parlare da un tavolino nell’angolo. Ora anche loro sanno che lavoro fa Potter e stai tranquillo che lo avremo in conto.
Stai tranquillo-replica alla nuova ondata di terrore comparsa sul volto del rosso- non mi hanno visto, dal loro tavolo era impossibile scorgermi. Buona serata Weasley- dicendo così esce definitivamente dalla porta e si fionda sulla strada chiamando un taxi.
Il rosso, rimasto solo chiude a chiave la pesante porta e, perdendo la poca calma acquistata negli ultimi minuti, si precipita alla scrivania e compone velocemente un numero; dopo tre squilli all’altro capo risponde una voce conosciuta, la sua ultima possibilità per fermare quegli uomini.
-abbiamo un problema…-
Intanto all’altra parte della città un giovane biondo si ripara in un vicolo, sul retro di un locale, aspettando l’uscita di qualcuno. I suoi occhi si illuminano quando la porta si spalanca rivelando la figura armoniosa del suo moretto.
Draco osserva attentamente il suo dolce Harry mentre esce dal locale a braccetto di un uomo che avrà sicuramente trent’anni più di lui; fortuna che si è lanciato un incantesimo di disillusione o l’uomo sarebbe morto vedendo la furia incisa nei suoi tratti.
I due salgono in auto, sotto il suo sguardo vigile, e partono verso la periferia.