Lost, Attenzione RATING X, e non è uno scherzo!!! ci sono scene violente quindi siete avvisati

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kaos3003
icon1  view post Posted on 21/10/2006, 21:46




Allora, buonasera a tutti^^
volevo postarvi anche questa fic che sto scrivendo, sempre a capitoli. Su NA siamo arrivati al 6 e spero di potervela far leggere anche qui.
Le avvertenze non sono mai troppe, il rating è X in quanto la storia contiene alcune scene di sesso esplicite e violenza, quindi se non "accettate" questi elementi in una fic vi chiedo cortesemente di non leggere, per il mio e vostro bene, non vorrei scioccati sulla coscienza^^.
Spero che abbiate preso questo mio avvertimento un po' sul ridere perchè non è mia intenzione offendere nessuno e nemmeno risultare antipatica.
Beh, passiamo alla storia vah, buona lettura^^ :svolazzo:


CAP 1


L’insegna del locale non è molto grande, ma si fa notare; quelle scritte eleganti delineano uno dei locali più esclusivi per chi, come lui, cerca compagnia esperta per la notte.

Saltando la fila parla col buttafuori che, appena capisce chi si trova davanti, si sposta di lato per farlo entrare. Il cognome Malfoy ha sempre aperto molte porte, ma da quando suo padre ha voltato le spalle al Lord Oscuro e si è unito all’Ordine della Fenice nell’ultima battaglia basta quello per assicurarli qualsiasi cosa desideri.

L’interno è piacevolmente fresco e Draco Malfoy si dirige con passo deciso verso la tenda che divide il privè dal resto dell’ambiente. Al suo ingresso molti si girano a guardarlo; i jeans scuri aderenti, la camicia nera con i primi bottoni slacciati e il suo aspetto androgino gli conferiscono un’aria da angelo dannato. Non avrebbe problemi a trovare compagnia gratuita per la notte, non ne aveva nemmeno a scuola, ma preferisce evitare coinvolgimenti…una notte e via.

Ha spezzato molti cuori, sia femminili che maschili, ma non vuole perdere di nuovo la testa per qualcuno…non dopo lui.

Ignorando i vari coomenti si dirige al solito tavolo dove Blaise Zabini sorseggia un cocktail, mentre gli occhi vagano sulla figura di un ragazzo sulla pedana.

-Draco…pensavo che stasera non saresti venuto. Problemi?-

Il biondino si siede e rivolge un sorriso all’amico che con un solo sguardo aveva capito tutto...Blaise lo conosce meglio di chiunque altro, per anni è stato il suo confidente; hanno anche avuto una storia al quinto anno, ma hanno capito presto di preferirsi come amici che come amanti. Sospira pensando al litigio di poche ore prima

-Il solito! I miei sono asfissianti con questa storia del matrimonio, secondo loro dovrei essere felicemente accasato e con un erede già da due anni. In più in ufficio sembra che si divertano ad incasinarmi la vita.-

Il moretto esplode in una risata
– Coraggio amico, stasera c’è qualcosa che ti risolleverà sicuramente il morale-

Uno sguardo scettico da parte del nuovo arrivato e Zabini si appresta ad indicare il palco dove un giovane uomo si sta esibendo.

Malfoy fissa intensamente la visione che gli si para davanti: non deve avere più di ventidue anni, alto, un corpo che sembra scolpito dal Canova, una pelle bronzea che viene voglia di accarezzare per saggiarne la morbidezza e i lineamenti dolci del volto incorniciati dai capelli neri che gli sfiorano le scapole.

Indossa solamente un paio di pantaloni di pelle nera che fasciano le gambe muscolose il sedere da urlo, talmente aderenti da non lasciare spazio all’immaginazione; un collarino di cuoio nero è l’unico adornamento del corpo.

Dio, doveva essere nuovo dell’ambiente…lui sicuramente non si sarebbe lasciato sfuggire un simile bocconcino se lo avesse visto prima. Una cameriera si avvicina al tavolino per le ordinazioni e mentre aspettano i loro drink i due giovani si perdono nella danza sensuale di quell’angelo.

Le luci della sala accarezzano lievemente le forme del torace, dando enfasi ai movimenti; la musica scivola addosso, mentre quel corpo divino si struscia contro il palo che usa per lo spettacolo, lo afferra e gira ancheggiando sensualmente.

Arcua il corpo evidenziando la linea delle anche, gioca con i clienti flirtando; passa le dita lungo le linee dei propri pettorali e degli addominali.

S’inginocchia, inumidendosi le labbra carnose, di fronte a due clienti che tentano di toccarlo, si scansa lentamente e si rialza con le movenze di un felino. Si muove sul palco con la sensualità di una pantera, conscio degli sguardi infuocati che lo divorano.

Dopo pochi minuti i jeans del biondino sono fastidiosamente stretti e dei gemiti escono dalle labbra del moretto seduto al suo fianco.

La musica finisce e il ragazzo si china per parlare con un uomo sulla quarantina, scende dal palco e si dirige con lui fino al bancone dove il barista serva un alcolico al cliente e quello che sembra whisky al ballerino.

Draco Malfoy sogghigna a quella scena…sa che nel bicchiere dell’angelo tentatore non c’è niente d’alcolico; lui deve solo convincere il cliente a spendere.

Parecchi giri così e le mani dell’uomo sono sul sedere e sulle gambe del giovane che sorride, ma i suoi occhi tradiscono per un istante il disgusto.

I due si dirigono sul retro osservati attentamente dai due amici

-coraggio Draco, vai tu stavolta. Hai bisogno di rilassarti…-

Il biondino ride e si avvicina alla porta da cui è uscita la sua preda, paga l’uomo di guardia ed entra in quello che potrebbe sembrare un raffinato salotto. Si chiude la porta alle spalle e fissa intensamente quella socchiusa di fronte a lui; messosi comodo aspetta pazientemente il proprio turno.

I gemiti e gli ansimi che provengono dalla stanza non possono essere mal interpretati, ormai non dovrà aspettare ancora molto.

Dopo pochi minuti l’uomo esce e sorride con uno sguardo malizioso al ragazzo seduto su una comoda poltrona

-vai tranquillo amico, quello sa fare il suo mestiere-

Ricambiando il sorriso il giovane Malfoy si dirige alla porta della camera: sul letto a baldacchino, tra lenzuola di seta, riposa nuda la sua visione celestiale. Si avvicina e due occhi verdi si piantano nei suoi grigi, due occhi che lo hanno tormentato per sette anni e che non vede da cinque

-Potter….-





Autrice e protagonisti chiedono a gran voce i commentini per sapere se qualcosa non va o semplicemente cosa ne pensate :lovelove: grazie a tutti

Edited by kaos3003 - 26/10/2006, 22:44
 
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bloody_flower
view post Posted on 21/10/2006, 22:11




wow OçO
mai notato che "Potter" potesse essere così... così... così!
beh anche draco non ci scarsea....
vabbè devo segnarmi il nome del locale... :shifty:
comunque se mai la volessi continuare io aspetto e spero qui...
 
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kaos3003
view post Posted on 21/10/2006, 22:21




Bloddy, se ti interessa organizziamo gite in comitiva per andare in quel locale :sbav: :sbav: se vuoi unirti sei più che benvenuta :svolazzo:
Metto anche il secondo capitolo, spero via sia piaciuto il primo anche se era solo una piccola intoduzione, e poi torno a scrivere il settimo^^
qui andiamo sul NC17, siete avvisati nuovamente
cosetta da dire: -dialogo- "pensieri"


CAP 2


“Ok…calmo Draco…ora chiudi gli occhi, conta fino a tre e vedrai che questo è solo uno scherzo della tua mente malata”
Ma quando il biondino riapre gli occhi la sua nemesi è ancora lì, stesa tra lenzuola di seta color avorio, con solo quella fascetta di cuoio sul collo.
È meraviglioso il contrasto tra la pelle color del bronzo e il candido avorio di quella seta, le ombre che si creano su di essa e le pieghe che circondano il corpo nudo portano l’immaginazione alle notti arabe negli harem.
La stanza poi sembra costruita intorno a lui, se si esclude l’ampio letto il mobilio è costituito esclusivamente da un mobiletto, una sedia e un piccolo armadio; ma è il giaciglio di quella dolce creatura a calamitare l’attenzione con le lenzuola di seta ricoperte di morbidi cuscini.
Draco scruta il suo sogno proibito che, sollevato il busto, si è adagia mollemente fra quei cuscini di velluto rosso scuro che tanto richiamano il colore del sangue. La scena che gli si para di fronte è una rappresentazione della lussuria più sfrenata, chiunque si occupi dell'arredo sa come far risaltare la bellezza sensuale del suo moretto.
Un sorriso seducente si disegna su quelle morbide labbra che altro non chiedono che di essere violate dalla sua lingua e il bacino si solleva leggermente, invitandolo a raggiungerlo.
Come attratto da una musica il biondo si accosta lentamente al letto e si siede ammirando l’oggetto dei suoi sogni più sfrenati di adolescente; Harry lo guarda, solleva la mano per accarezzarlo e con la punta delle dita traccia il profilo del volto per poi scendere lungo il collo fino al primo bottone della camicia.
Lentamente prende a sbottonarla, baciando la pelle che scopre man mano; una bottone dopo l’altro, con una lentezza e una delicatezza che portano alla follia e la fa scivolare dolcemente lungo le braccia; la stoffa arriva fino al pavimento mentre il biondo si sdraia accanto al suo angelo.
Le bocche si accostano e Malfoy comincia a mordicchiare il labbro inferiore del moretto, che dischiude quel bocciolo di rosa permettendo alla sua lingua di cercare la compagna di giochi. Le lingue si incontrano, rincorrono e duellano fino a che i due devono separasi per carenza d’aria;dopo un brevissimo istante il bacio riprende frenetico e le mani di Draco cominciano ad accarezzare la pelle di Harry lungo le braccia, le spalle e la schiena impadronendosi infine dei glutei solidi.
Sorride al sospiro della sua dolce preda contro la sua bocca…ricorda benissimo quei gemiti che tormentano le sue notti da cinque lunghi anni.
I volti si scostano leggermente e Malfoy comincia a stuzzicare la pelle delicata del collo mentre le mani del suo compagno raggiungono la chiusura dei suoi pantaloni; mani esperte che lavorano sul bottone e sulla zip, prima di infilarsi sotto il tessuto impugnando la virilità dell’altro attraverso i boxer. Dei profondi sospiri lasciano la bocca del biondo -Non sei cambiato leoncino, ti piace arrivare presto al sodo!- e sogghigna seppellendo la faccia nell’incavo tra la clavicola e il collo e depositando sulla tenera pelle leccate,morsi e baci; non gli piace l’odore di un altro uomo sul suo Harry e deve cancellarlo per sentire ancora il sapore speziato di quella pelle.
La mano di Harry lo sta torturando portandolo al limite della follia, ma non basta -Dimmi cosa vuoi…posso soddisfare qualsiasi tuo sogno- promette il giovane moro, in un sussurro appena udibile, all’orecchio del suo amante spendendo così mille piacevoli brividi lungo la schiena del malcapitato.
“E tanti saluti all’autocontrollo” con una mossa fulminea si libera dell’ultimo indumento e si porta il moretto sopra mettendo così a contatto le loro virilità tese, non appena le parti bollenti si sfiorano i respiri dei due si spezzano.
-Ti…anf…voglio…Harry…anf…ora- il ragazzo sorride lascivamente allungando una mano verso il comodino per porgere al suo cliente una bottiglietta; il lubrificante è freddo sulle dita e ancora di più sulla carne bollente dell’uomo steso sotto di lui che ha inarcato la schiena al contatto.
Mentre un dito massaggia la sua entrata per rilassarla Harry bacia e lavora il sesso del suo compagno per portarlo vicino all’orgasmo, ma senza soddisfarlo completamente; il dito si inserisce prepotente e il lubrificante cola nella sua mano che riprende ad accarezzare Draco con movimenti lenti e delicati. Dopo poco le dita dentro il suo corpo sono due, quando stacca le mani dal sesso lubrificato sono tre le dita che lo esplorano alla ricerca del punto che possa farlo urlare di piacere.
E Draco rischia di venire nel momento in cui la sua visione chiude gli occhi e trattiene il respiro mentre le sue dita gli sfiorano ripetutamente quel punto magico, quando gli occhi si riaprono il biondo si perde nei due pozzi lucidi che dallo smeraldo sono passati al verde scuro.
Harry, agganciato lo sguardo di ghiaccio del suo uomo, comincia a muoversi su quelle dita gemendo lascivamente –non …anf…vuoi… di più?!Posso…fare…ohh…ciò che…anf…vuoi…-.
A questo invito il giovane Malfoy ritira le dita e, afferrata quella sirena tentatrice per i fianchi, la cala sul su di se riempiendola con una sola spinta; rimane immobile, avvolto in quel calore, per permettergli di abituarsi, ma dopo pochi secondi i fianchi di quell’angelo si sollevano e ridiscendono velocemente levando il respiro e la ragione.
La dolcezza viene dimenticata per l’istinto animale, non esistono parole tenere nell’accoppiamento selvaggio di quelle due fiere; Harry, impalato su Draco, si muove con velocità crescente mentre questi solleva il bacino per seppellirsi più profondamente in quell’antro caldo.
Le mani del biondo graffiano e stuzzicano i capezzoli del moro mentre la lingua ustionante di questo traccia percorsi di fuoco sulla sua gola.
Gli occhi di Malfoy si voltano a guardare quel volto arrossato dal piacere.
Pochi minuti di questa danza e Harry si libera sui loro addomi con un sospiro nell'orecchio di Draco che, dopo poche spinte, si svuota in lui riversando il suo gemito nella bocca del'amante.
Rimangono allacciati per qualche minuto,il tempo di recuperare il fiato e di capire dove inizia un corpo e dove l’altro; il moretto quindi si solleva permettendo alla virilità, ormai rilassata, dell’altro uomo di uscire completamente dal suo corpo e si siede al suo fianco, le caviglie incrociate e le braccia appoggiate sulle ginocchia.
Col respiro ancora affannoso Draco si volta verso il suo leoncino…erano cinque anni che sognava il momento in cui avrebbe potuto stringere nuovamente quel corpo fra le sue braccia. Ricorda benissimo la prima volta che hanno fatto l’amore, negli spogliatoi con la paura di essere scoperti; l’eccitazione di poter finalmente toccare quel corpo e l’amore che aveva sentito per lui.
Gli sorride e tenta di parlare quando viene in interrotto –mi spiace, ma devi uscire per far entrare il prossimo- Harry si china verso quel petto niveo a depositarvi dei baci che poi risalgono verso la gola, lungo la mascella per arrivare a morire sulle labbra del biondo –ma vieni ancora…non ho mai scopato con nessuno…come ho fatto con te-.
Una doccia fredda lo investe, quello non è l’Harry che conosceva, il suo dolce Harry, colui che aveva vinto il Signore Oscuro…è solo un gigolò che cerca di sedurre il cliente perché ritorni.
-Harry…perché sei qui…cos'è successo?-
Ma non risponde, lo continua a baciare mentre gli porge gli abiti che avevano disseminato intorno a quel letto; con la morte nel cuore Draco termina di rivestirsi e rivolge uno sguardo addolorato all’uomo che anni fa ha amato e che ama ancora, un lieve bacio su quelle labbra ancora rosse e gonfie ed esce dalla stanza.
Chiusosi la porta alle spalle può liberare la malinconia che lo opprime, cosa può essere successo per aver cambiato tanto quell’innocente…che fosse in qualche guaio, e se era così perché non aveva chiesto aiuto a lui o all’Ordine che lo cerca da anni.
Giusto quella mattina aveva incontrato Silente che organizzava l’ennesimo turno di ricerche con Black e Lupin, anche suo padre e Piton partecipano il più possibile a questa missione e lui non manca mai. Perché quindi Potter conduce quella vita?
Perso nei suoi pensieri non si è accorto di un uomo seduto su una delle eleganti portone dell’ingresso. Dovrebbe essere oltre la quarantina, lunghi capelli, neri come gli abiti e gli occhi nascosti da occhiali scuri; emana un che di selvaggio, di pericoloso e Draco sente la rabbia montare verso il nuovo cliente del suo amore.
L’uomo gli passa accanto senza degnarlo di uno sguardo e si toglie il soprabito prima di oltrepassare la porta rivelando agli occhi del giovane un particolare shockante.
La porta si richiude alle spalle del nuovo arrivato mentre il biondo la fissa incredulo“cosa ci fa Severus qui?...”

Edited by kaos3003 - 26/10/2006, 22:45
 
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§Black Giev§
view post Posted on 21/10/2006, 22:34




Ma amore mio!!! Cosa posso dirti che non sai già su questa stupenda fic??
La amo, la desidero, la...la...oddio, la stravenero :sbav:

E beata me che so come va avanti anche per i prossimi capitoli XD

Se la stoppi già te l' ho detto, ti squarto ^___^...moglie avvisata... :grin:
 
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kaos3003
view post Posted on 21/10/2006, 22:38




Amore mio, prometto di continuare questa fic fino all'ultimo capitolo, anche perchè temo per mia vita :miiii: ( :grin: scherzo^^)
E ora vediamo cosa prospetterà il futuro...
 
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bloody_flower
view post Posted on 21/10/2006, 22:46




ma perchè piton mi rispunta in ogni fic ultimamente?
me sconcertata!!! :cry:

ma quanto lo odio a quello... prima cerca d uccidere sirus e remus poi si unisce all'ordine poi uccide silente (da ricordare la canzoncina: "Renato, Renato, Renato: perchè hai ucciso Silente?") e poi si vuole anche scopare harry? ma lui non lo odiava?

viscido schifosissimo verme infognato di m***a di talpa!
 
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kaos3003
view post Posted on 22/10/2006, 10:38




Povero Sevy, tutti che lo disprezzano, amore tranquillo ci sono qui io^^
Spero che questo capitolo possa farti riconsiderare questo pover uomo, Bloddy, vedrai qunate sorprese ho in serbo :strunz:

CAP 3


“va bene…sono passate due ore e di Draco ancora nessuna traccia. Quel ragazzo deve essere una bomba fra le lenzuola, se riesce a trattenerlo così a lungo”
Improvvisamente il rumore di una porta che si apre attrae l’attenzione di Zabini che, ghignando maliziosamente, sposta lo sguardo dal suo drink all’uscio da cui esce il suo amico; il sorriso gli muore sulle labbra alla vista dell’espressione sconcertata e furiosa del biondo, l’ultima volta che lo aveva visto in quello stato era stato in un mattino di cinque anni prima che nessuno è ancora riuscito a dimenticare. Osserva rapito le fiamme dell’ira che sciolgono il gelo della malinconia stagnate nel ragazzo; anni fa avrebbe certamente saputo come comportarsi, ma ora si trova impreparato su come arginare quella calamità.
-Draco, tutto bene? Pensavo che il tipo ci sapesse fare…non dirmi che ti ho mandato da un principiante?! O sei tu che non ti sei dimostrato degno delle aspettative?- tenta di scherzare, sperando che la furia omicida del biondo non si scateni nel bel mezzo del locale.
Per risposta Draco rivolge un’occhiata assassina al ragazzo e si passa la mano sul volto sedendosi affianco all'amico. Lo sguardo scivola sul ballerino che ha preso il posto di Harry sulla pedana; si muove in maniera scomposta e privo della grazia e dell’eleganza che invece contraddistingue la sua pantera dagli occhi verdi . Una risata silenziosa lo scuote, e pensare cher fino a l'altra sera l'avrebbe considerato degno di nota, mentre ora riesce solo ad individuarne i difetti.
Rivolge quindi la sua attenzione ai clienti che pullulano il locale, quei maledetti che avevano osato sfiorare, anche solo con lo sguardo, il suo uomo; se avesse potuto disporre liberamente di loro avrebbero rimpianto di essere nati. Nessuno può toccare la sua proprietà e sperare nel perdono, è risaputo che i Malfoy non dividono.
Infine si gira verso l'altro ragazzo, è da quando ha abbandonato il letto di quella visione che vuole sapere –Blaise, tu non hai notato niente in quel ragazzo?-
-Tesoro, l’unica cosa che ho visto è stata il sedere da urlo e….- il moro non riesce a terminare la frase che si ritrova atterrato da un destro dell’amico alla mascella; massaggiandosi la parte lesa tenta di lanciare uno sguardo furibondo, ma l’aria furente dell’altro lo convince rapidamente a desistere e a optare per uno indignato.
-Ma si può sapere che ti prende? Dio, potevi dirmelo che ….-
-stai zitto!non devi parlare di lui a quel modo- urla, fissando il ragazzo steso ai suoi piedi; accortosi di tremare, degli occhi ridotti a due fessure che lanciano dardi avvelenati e delle unghie, conficcate nel palmo dei pugni chiusi, che lo feriscono respira lentamente tentando di calmarsi. Non è stata una buona idea aggredire l’amico, che infondo non sapeva nulla.
Un lampo improvviso, sono anni che non perde più il controllo con questa facilità e la cosa lo lascia leggermente disorientato ed imbarazzato, non accadeva da quando non doveva più preoccuparsi degli sguardi lascivi che la gente indirizzava continuamente al suo ragazzo.
Malinconico al ricordo del suo lui steso su quel letto tenta di spiegarsi -Blaise, scusami. Di tutti i posti al mondo, non avrei mai immaginato di ritrovarlo qui, pensa non mi ha nemmeno riconosciuto; o forse ha fatto finta, non saprei dirtelo dato che mi ha trattato come un cliente qualsiasi. E Severus, sapeva dove si trovava o è stato un caso? E…-
Il moretto, rialzandosi con grazia da terra, sbuffa irritato guardandolo - Per l’amor del cielo Draco, di che cavolo stai parlando? Chi era quel ragazzo?-
Malfoy lo fissa stranito; è vero, non ha mai chiamato per nome il suo angelo – Non mi crederai mai, ma quello è Harry. Il piccolo e dolce Salvatore che tutti osannano, il ragazzo che metà del mondo magico cerca, altri non è che un gigolò.- una risata amara abbandona quelle labbra finemente disegnate e le prime lacrime cominciano ad accumularsi agli angoli degli occhi al ricordo delle ore appena trascorse e al pensiero dei mille uomini che ogni giorno possiedono quel corpo.
Quelle parole lasciano impietrito il giovane Zabini; tutti pensavano che Harry fosse morto, invece eccolo lì a invadere nuovamente le loro vite. Draco non è più stato lo stesso dal giorno in cui il suo ragazzo si diede alla fuga e il giovane ricorda ancora bene quegli istanti

Flashback
Gli esami erano finiti il giorno prima e molti studenti dell’ultimo anno avevano deciso pigramente di rimandare il momento del risveglio. Alle undici, in una stanza dei sotterranei Draco Malfoy iniziava a svegliarsi, il suo leoncino lo aveva tenuto sveglio sino a tardi, ma chi era lui per lamentarsi di tutte quelle attenzioni. Tastando distrattamente il letto si accorse che al suo fianco non c’era nessuno e la cosa lo infastidì non poco; odiava svegliarsi senza poter stringere il suo ragazzo fra le braccia e augurargli il buongiorno con un bacio, bacio che sarebbe degenerato molto velocemente.
Maledicendo il griffondoro s’infilò sotto la doccia e prese a vestirsi per scendere a pranzo. In sala comune incontrò gran parte dei suoi compagni, ancora intontiti dai festeggiamenti della notte precedente.
All’ingresso della Sala Grande un ragazzo gli si affiancò sorridendogli
-allora Draco, come mai in ritardo come noi comuni mortali?il piccolo ti ha tenuto sveglio tutta la notte?-
- Blaise, ti giuro che quando sarai abbastanza grande ti spiegherò anche questi risvolti dell’amore-
Scoppiarono entrambi in una risata sincera e valicarono la porta e il biondo percorse con lo sguardo al Sala, ma del suo ragazzo non c’era traccia
“ma dove si sarà cacciato quell’idiota?”
-Draco, tranquillizzati. Vedrai sarà qui tra pochi minuti, avrà dimenticato qualcosa in dormitorio-
Il biondo lo fissò sbalordito; Blaise riusciva sempre a capire quello che gli passava per la testa, certe volte questa sua capacità risultava inquietante. Gli sorrise ed andarono a sedersi al loro tavolo.
Parlarono e scherzarono coi loro compagni per l’intera durata del pasto, ma i due occhi grigi non persero di vista la porta per un istante “ma si può sapere che fine ha fatto? Che si sia sentito di nuovo male? Il pranzo è quasi finito, meglio chiedere spiegazioni alla Granger”
Draco lasciò il tavolo dei Serpeverde e con passo deciso si diresse a quello dei grifoni –Granger, hai visto Harry?-
Hermione alzò lo sguardo dal suo libro e lo puntò sul volto del ragazzo –penso sia ancora nel dormitorio, non aveva una bella cera e gli ho consigliato di rimanere a letto.-
Malfoy le fece un cenno di ringraziamento e velocemente si diresse al ritratto della signora Grassa al settimo piano; per fortuna Harry gli aveva dato la parola d’ordine o avrebbe dovuto chiedere nuovamente aiuto a qualche grifondoro e gli bastava un’umiliazione al giorno.
Entrò sicuro nel dormitorio maschile, ma il letto del suo uomo era intatto, controllò il bagno, la sala comune e ogni angolo di quella torre; del suo grifone non c’era traccia. Si sedette sul letto deciso ad aspettarlo, solo allora si accorse del baule aperto e fece per chiuderlo, ma con una rapida occhiata si accorse che molti degli oggetti personali del ragazzo mancavano.
Il gelò si impadronì di lui e come un fulmine corse verso l’ufficio del preside. Le ricerche continuarono per giorni, ma il risultato era sempre lo stesso, Harry James Potter era scomparso.
Fine flashback



Da quel giorno Draco fatica a dormire la notte per i troppi incubi sulla sorte dell’unico uomo che abbia mai amato, non mangia decentemente e non è più voluto uscire con nessuno. I suoi incontri erano tutti di una notte e via, non è più riuscito ad innamorarsi; si tormenta sul perché se ne sia andato senza dirgli una parola, chiedeva continuamente in cosa avesse sbagliato. Faceva male vederlo in quello stato e non solo a lui,l'intera famiglia Malfoy, Piton e l'Ordine si erano riuniti attorno al ragazzo cercando di riportarlo alla vita.
Blaise sospira allo sguardo nuovamente perso dell’amico, meglio fargli comprendere che quello non poteva assolutamente essere Potter – Draco, forse ti stai sbagliando, forse non è lui…- , ma viene interrotto da un’altra risata amara – non era lui? Riconoscerei quegli occhi dovunque. Dio quel volto l’avrò sognato miliardi di volte, come potrei confonderlo con un altro?!. Blaise ti giuro che era lui; ma il punto ora è Severus- e a quel nome gli occhi del giovane Malfoy tornano a bruciare di rabbia -se ha osato toccarlo giuro che lo ucciderò-
A queste parole uno sguardo di puro terrore lascia le iridi blu di Zabini, non ha mai visto Draco arrabbiato con Piton prima d’ora –Draco, come fai ad essere sicuro che si tratti del tuo padrino? L’hai visto in faccia?-
Draco Malfoy chiude gli occhi e sospira, come se dovesse spiegare un concetto complicato ad un bambino –No, ma si è tolto il soprabito prima di entrare e non credo che molto persone abbiano un serpente tatuato sul collo-.
Attirato da un movimento si alza e, prima che l'altro possa controbattere, si dirige a passo sicuro verso la figura appena uscita dal retro. Molti si ritirano dal suo cammino, non appena incrociano quello sguardo di ghiaccio e in pochi minuti Draco si trova a fronteggiare l’uomo che quella sera attira tutta la sua rabbia –Severus, che bella sorpresa! Come mai ti trovi in questo locale? Un incontro…piacevole?-.
All'ultima parola sibillata dal biondo,Piton perde la sua aria calma e senza una parola agguanta i due ragazzi conducendoli verso un tavolino appartanto in un anglo del locale.
Costringendoli a sedere sul divanetto percorre il locale con lo sguardo, sperando che nessuno stia facendo caso a loro, ma, fortunatamente, dopo un primo istante di curiosità gli avventori avevano trovato decisamente più interessante lo spettacolo; avranno visto scene di questo tipo una miriade di volte.
Con un ringhio si volta verso il viso furente del giovane, le labbra dell'uomo sono tirate in una linea dura e gli occhi certo non esprimono comprensione –Spero che tu abbia una buona spiegazione per aver tentato una scenata in pubblico- gli occhi di onice non si schiodano da quelli d’acciaio; sa che il ragazzo non è cambiato in questi lunghi anni, è ancora impulsivo e maledettamente geloso, quindi il problema deve essere sicuramente il moretto dagli occhi verdi che al momento sta intrattenendo l'ennesimo cliente della serata.
Sospira e, decidendo di cambiare approccio, abbassa il tono della voce mantenendola però ferma, come si fa quando ci si trova a dover calmare un bambino capriccioso o una belva infuriata, -Draco, so che sei già stato là dentro, ma ti chiedo di non tornarci-vedendo che il ragazzo si appresta ad interromperlo continua velocemente- non ho toccato Harry, se questo ti può consolare. Ho solamente tentato di convincerlo a tornare indietro, ma è testardo come un mulo e se tu tornassi in quella stanza peggioreresti solo le cose, finiresti per farlo scappare di nuovo.
Non fare niente di avventato o di stupido, sono cinque anni che tentiamo di rintracciarlo e non vogliamo vanificare i nostri sforzi in pochi minuti. Ho aperto una piccola breccia nelle sue difese e una qualsiasi azione da parte tua potrebbe rovinare tutto.-
Il giovane Malfoy deglutisce nervosamente davanti a quello sguardo minaccioso- lo avevate già rintracciato altre volte, o questa è la prima volta?-
Il professore si rilassa leggermente alla vista del nervosismo del suo ex alunno “almeno ha capito che per lui sarebbe pericoloso contraddirmi”-lo avevamo trovato già altre volte, ma era sempre riuscito a scomparire nuovamente. Per questo ti chiedo di avere pazienza, non possiamo permetterci altri errori. È spaventato e devono essergliene capitate molte da quando è scappato per ridurlo in quello stato.-
Il leggero tremito della voce nell’ultima frase non è certo sfuggito ai due giovani, non hanno mai visto il loro professore esitare o incerto. Il biondo lo fissa sconcertato, se perfino Severus che era un ex Mangiamorte è scosso dalla situazione questa devev essere grave.
Pallido in volto si dirige verso il bancone, dove salda il conto e dopo pochi attimi esce dal locale.
Vedendolo alzarsi Severus Piton sente una leggera inquietudine al pensiero di cosa potrebbe fare quel ragazzo -Blaise, dove pensi che stia andando?-
Il ragazzo guarda verso il suo ex insegnante-se lo conosco bene ora comincerà a seguire Potter come un’ombra, ma stia tranquillo userà un incantesimo di disillusione o qualche altro mezzo per non farsi scoprire, non vuole perderlo nuovamente. Le cose non stanno esattamente come ha raccontato a lui, vero?! -
L’uomo annuisce e guarda intensamente la figura che si allontana. Conosce Draco dal giorno in cui è nato e lo mette a disagio mentirli, ma c’è troppo in ballo e troppe cose da chiarire. Uscito da quella stanza aveva stabilito che molte cose non sono chiare nemmeno per lui, la storia che Potter aveva tentato di rifilargli aveva molti punti oscuri, in più se si considerano gli ematomi che il ragazzo nasconde e il fatto che la sua mente sia perennemente schermata diventa subito chiaro che qualcosa non và.
L’ingresso si una figura lo scuote dai suoi pensieri -allora Severus?-; l’arcigno professore di pozioni si girò verso il nuovo venuto –è ridotto peggio di quanto pensassimo-.
Incurante della pioggia, che aveva cominciato a cadere leggera, Draco Malfoy corre verso il retro del locale “se veramente è nei guai, devo saperlo. Cosa può essergli successo per aver scosso perfino Severus?”

Edited by kaos3003 - 26/10/2006, 22:45
 
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kaos3003
view post Posted on 22/10/2006, 13:34




Posto ora il quarto capitolo perchè fino a venerdì non mi sarà possibile l'utilizzo di un pc salvo casi straordinari^^ spero vi piaccia. Questa fic è una di quelle a cui tengo maggiormente.

CAP 4

-Allora Severus?- Severus Piton si gira verso il nuovo arrivato, in quel locale di classe la sua veste rattoppata stona ed attira molte occhiate malevole dalla facoltosa clientela, e dire che l’ultima cosa che vogliono è attirare l’attenzione . Con un sospiro indica all’uomo una poltrona di velluto posta di fronte a lui ed appoggia le braccia sul tavolo.

-Remus, è peggio di quanto pensassimo, molto peggio.- l’altro uomo abbassa il capo e gli occhi d’ambra s’incupiscono leggermente.

Per un attimo il professore di pozioni si perde nella contemplazione delle ciocche brizzolate, nonostante il collega sia ancora giovane le numerose preoccupazioni lo portano a sembrare più vecchio di quello che è, “ecco qualcos’altro da mettere in conto a quel piccolo impertinente”.

Quel momento di calma viene interrotto dal repentino movimento del licantropo che riporta lo sguardo negli occhi neri –quanto peggio? E non risparmiarti sui dettagli…ormai sono abituato alle brutte notizie-.

Piton sogghigna a quelle parole; cinque anni fa tutti loro si sono dovuti abituare a brutte notizie, false piste e delusioni, perché fino ad ora hanno visto solo quelle nella loro folle ricerca. Volge uno sguardo al locale e all’ennesimo ragazzo sul cubo; tutti parlano di questo luogo come di un locale di gran classe, di un luogo d’intrattenimento per gente importante e cono un certo rilievo sociale…ma lui riesce solo a vedere lo squallore in quella vendita all’asta di carne umana.

-Remus… un informatore ha fallato di sicuro, dato che il ragazzo non è annegato nel Tamigi; mentre chi ci diceva della sua attuale occupazione ci ha dato un’informazione esatta. La vedi quella porta? Potter è là dietro, probabilmente impegnato con un altro cliente…tranquillo non l’ho sfiorato- aggiunge, cogliendo l’occhiata omicida dell’uomo – in ogni modo, esclusi questi particolari posso dirti che il ragazzo è invischiato in qualcosa di grosso. La sua mente è rimasta schermata per tutto il nostro colloquio, pensa proprio ora ha pensato che fosse una buona idea imparare l’occlumanzia, in più il suo corpo è costellato di cicatrici e d’ematomi che nasconde con incantesimi…-

A quel punto il licantropo si sente in dovere di interrompere la descrizione del suo collega –aspetta Severus, se ha usato la bacchetta perché non abbiamo rintracciato la sua aura? Insomma l’arteficio era opera di Silente, non di un mago qualsiasi-. Severus fissa intensamente il suo interlocutore- Lupin, tutte domande intelligenti, ma posso ricordati che parliamo del ragazzo che ha battuto il Signore Oscuro; deve aver trovato un modo per eludere questi nostri tentativi e il come glielo chiederemo non appena accetterà di seguirci, o non appena lo costringeremo a farlo il che, data la sua volontà attuale, mi sembra la soluzione più realizzabile.-

A quelle parole Lupin abbassa nuovamente lo sguardo –quindi non ha accettato, non vuole tornare a casa. Non lo capisco-

Lo sguardo penetrante di Severus riamane fisso sul licantropo – in questi cinque anni ha mai accettato di seguirci volontariamente? Siamo già fortunati che non sia scappato, o che perlomeno non lo abbia ancora fatto. Sappi comunque che ha altri problemi-vedendo il volto del collega rialzarsi e capendo di avere ora la totale attenzione continua- tremava e dopo poco che ero entrato nella stanza non riusciva a stare fermo in un punto, come un animale braccato. Inoltre le sue capacità logiche si riducevano col passare dei minuti e sembrava volermi cacciare con urgenza; tutto indica….-

-Una dipendenza- termina per lui Lupin – perfettamente in linea con quanto ho scoperto oggi nei vari ospedali-

-ti hanno lasciato visionare le sue cartelle?- chiede il professore, ma il sorriso sornione che compare su quelle labbra è lo stesso del gatto mentre gioca con un topo messo al muro.

-non ho mai detto che avrei chiesto il permesso. Non immagini cosa si possa ottenere con un buon Imperius oggi giorno; se non avessimo Tonks e Kinsley per coprirci, credo che al Ministero si starebbero organizzando per un esecuzione di gruppo.

Dobbiamo anche ringraziare Lucius se abbiamo pieno accesso a tutti i documenti del Ministero e se al momento ci lasciano tranquilli, il tuo uomo ci sa fare.- da una valigetta tira fuori alcune cartelle mediche, tutte portano il nome Harry James Potter.

Mentre lascia il tempo al collega di ispezionare gli scritti il suo sguardo scivola sul locale, certo è un locale per gente con un conto in banca di minimo qualche migliaio di galeoni, l’arredamento è dei più fini che si possano trovare sul mercato con tavolini in ebano, poltrone e divanetti di velluto rosso, costosi tappeti persiani che ricoprono buona parte del lucido pavimento di marmo, sul palco si esibiscono dei ragazzi che evidentemente vengono selezionati accuratamente per offrire il miglior intrattenimento possibile e camerieri che nella loro divisa bianca si affaccendano tra i tavoli.

Ma poco dopo questo esame le sue labbra perdono il sorriso per ridursi a una sottile linea tirata. Pochi tavoli lontano dal loro un uomo si tira in grembo un ragazzo, Lupin osserva contrariato le mani del giovane che slacciano i primi bottoni della camicia di seta del maniaco, le cui mani gli tormentano il sedere e le cosce.

Quelle mani artigliate ora si posano sull’interno coscia per slacciare i pantaloni del piccolo e per un attimo Remus incrocia gli occhi color del cielo di quella giovane vittima, dentro vi legge il disgusto, l’umiliazione e la sconfitta nell’essere toccato da un essere che avrà almeno trent’anni più di lui e non per amore, ma solo per lo sporco denaro.

Il licantropo non possiede certo molto, ma è pronto a scommettere il poco che ha sul fatto che finita quella violenza il vecchio con la camicia di pura seta tornerà alla sua villa tra gli agi e le ricchezze che la vita gli ha elargito, mentre il giovane uomo uscirà dalla porta sul retro del locale con pochi soldi in tasca e una sensazione di sporco addosso. Poco ma sicuro non lascerà Harry a marcire in quel posto, fra uomini che potrebbero essergli padre e che si approfittano della sua situazione; tra persone che con il suo corpo comprano un brandello della sua anima mutilata.

-Remus- la voce decisa di Severus lo riporta alla realtà, ma quando si volta nei suoi occhi non legge la solita derisione, ma una comune malinconia – so che fa male pensarlo qui, con le mani di questi uomini sul suo corpo; ma pensa a dove lavorava prima. Per quanto schifo possa farci dobbiamo ammettere che per lui è il male minore. Intanto cerchiamo di farci un quadro chiaro della situazione, poi vedremo come agire senza spaventarlo e soprattutto senza attirare l’attenzione.-

Scorrendo veloce i vari fogli Severus si trova testimone di un quadro grave, per non dire disastroso –allora, a quanto sembra quelle contusioni non sono certo le prime. Qua dicono che negli ultimi quattro anni è stato accompagnato diverse volte al pronto soccorso per fratture delle costole, della mandibola, alle braccia e due anche alle gambe; lussazioni; ustioni; lividi vari e sembra che tre anni fa sia stato ricoverato cinque giorni per una coltellata all’addome. Per fortuna nessun organo vitale è stato leso, ma aveva perso parecchio sangue e hanno dovuto ricorrere a delle trasfusioni; in tutti i casi presentava segni di violenza carnale e non ha voluto denunciare il o i suoi aggressori.

Su queste cartelle parlano anche di due rianimazioni per i danni subiti dalle percosse.

L’ultimo ricovero risale a…una settimana fa…due costole e il setto nasale fratturati, accoltellate alle gambe e sulla schiena…e bruciature di sigarette su tutto il corpo e chiari segni di violenza; anche in questo caso non ha parlato dei suoi aguzzini e non ha sporto denuncia. Deve aver per forza usato un incantesimo di guarigione, coi metodi babbani non poteva essere in forma tanto da tornare al lavoro in così poco tempo.- il professore a questo punto si ferma incapace di proseguire, anche se può vantare un passato da mangiamorte non è pronto a vedere quell’orrore sul corpo innocente di un ragazzo che per sette anni è stato suo allievo e soprattutto non sul suo corpo.

Osserva il licantropo e lo vede pallido, le mani che stringono con forza, fino a quasi a spezzare i braccioli della poltrona; a quell’esame attento degli occhi neri Lupin cerca di recuperare la sua calma - e dire che Madama Chips si preoccupava dei danni che poteva subire durante le partite di Quidditch, comunque ad avermi preoccupato maggiormente sono questi esami del sangue- e mentre lo confessa dalla cartella infondo alla pila estrae un foglio che porge a Severus.

Gli occhi dell’uomo scorrono veloci sulle varie cifre e nomi, alla fine si appoggia allo schienale passandosi le mani sul volto –cosa significa quel valore elevato per le piastrine? Qualche patologia di cui non eravamo a conoscenza?-chiede speranzoso, Dio non voglio che il suo sospetto peggiore si avveri. Ma Remus scuote il capo –no, ho controllato e non c’è traccia di un valore simile negli anni precedenti alla sua fuga. Possiamo con tranquillità escludere qualsiasi patologia, dato che non denota nessun sintomo; l’esperto di pozioni sei tu, dimmi cosa può essere.-

Piton pensa con molta calma, a questo punto la sua sembra l’unica soluzione plausibile; ma le domande chi, come e perché vorticano nella sua testa creando mille scenari, uno più spaventoso dell’altro.

-L’unica sostanza che possa dare un risultato del genere è il sangue di un ghoul, ma dato che Harry non presentava problemi nella coagulazione del sangue, ne di iperattivismo rimane solo una pozione che lo comprenda come ingrediente…ma è illegale, è stato bandita più di cinquecento anni fa. Chi può averlo fatto?-

Il licantropo a quelle parole sorride amaramente –Severus, il problema non è chi, ma come. Dovevano avere degli infiltrati per arrivare così vicino ad Harry da potergli rifilare quella robaccia. Sappi che comunque Silente non sarà felice di sapere che qualcuno ha tradito così la sua fiducia ed ha fatto del male ad Harry. Lo dimostra l’incarico di Sirius-

-che cosa è toccato al sacco di pulci?-

-non chiamarlo così! Comunque deve tornare in quel quartiere, molti dei protettori conoscono Harry, anche se non vogliono dire se perché era impiegato o per assidua clientela. Dopo l’interrogatorio ha un’autorizzazione per far fuori tutti quelli che ritiene opportuno.-

I due sorridono, chiunque li vede in quel momento può solo tremare –bene,vado ad avvertire Albus dei risvolti; tu rimani ancora qui a sorvegliarlo?-

Severus fa un cenno di diniego con la testa –no, andrò nel mio studio a cercare tutte le informazioni possibili su quella pozione. Di ad Albus che abbiamo un altro problema, Draco sa che Harry è qui, è stato un suo cliente stasera e dopo lo seguirà in giro per la città.-

Lupin sospira, questo decisamente non ci voleva –speriamo abbai la decenza di non farsi scoprire! Comunque potremmo sempre usare le informazioni che riuscirà a raccogliere, forse è l’unico modo per raccogliere i tasselli mancanti di questo puzzle. Dimmi, quanto sa?-

-Molto poco, solo quello che gli ho rivelato per farlo stare tranquillo. Delle missioni precedenti non sa niente.-

I due si scambiano un cenno d’intesa ed usciti dal locale si smaterializzano ad Hogwarts. Ma nel locale c’è chi non ha perso una parola della conversazione dal suo angolino poco illuminato. Preso dal panico corre verso l’esterno e chiamato un taxi si fa portare fino al centro di Londra.

Fuori la pioggia continua a cadere bagnando il finestrino, mentre l’uomo si perde nei suoi pensieri: “devo avvertirli; non è solo Silente a preoccuparmi, ma anche i suoi uomini e soprattutto Draco.Ormai sono arrivati alle cartelle mediche e hanno capito il nostro gioco, se vengono a sapere i nomi è finita. Io l’ho fatto solo una volta, ma c’è chi ha le mani più sporche delle mie e già con me non saranno clementi; no, bisogna cancellare le prove e trovare un modo per mettere a tacere Potter, quello che usiamo ora non so quanto reggerà.”











nota: GHOUL

· Nel gioco di ruolo Vampiri: la Masquerade un ghoul è un essere umano a cui è stato dato da bere il sangue di un vampiro, e che ha ottenuto di conseguenza una maggiore longevità e poteri sovrannaturali. I vampiri prendono spesso i ghoul come servi, dato che il processo di bere il sangue di un vampiro crea un legame di fedeltà ed affetto tra il ghoul e il vampiro.

Edited by kaos3003 - 26/10/2006, 22:46
 
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crazy_unicorn
view post Posted on 22/10/2006, 13:38




Bellisshimissi questi chappytoletti!!!

Bravissima kaos! sei una meravigliosa creatura!
 
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°-° Lady Slytherin °-°
view post Posted on 23/10/2006, 14:01




Acc bella! Ma chi era il tipo che ascoltava? non sarà mica stato Zabini????????????????????????? Oh santo cielo speriamo in bene va... Povero Harry =(

Vado a leggere gli altri 2 chappy su NA se riesco xkè a volte non mi fa aprire le fic -.-



Ecco come volevasi dimostrare non me la apre -.- ke palle
 
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bloody_flower
view post Posted on 23/10/2006, 21:40




molto molto brava...
ma io ora voglio sapre una cosa con molta calma:
KI È STATO A FARE DEL MALE AL MIO POVERO PUPPY CICATRIZZATO??!?!?!?!?!?!?!??!?!
 
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°-° Lady Slytherin °-°
view post Posted on 24/10/2006, 19:03




alla faccia del calma O.o ihihihi
 
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bloody_flower
view post Posted on 24/10/2006, 21:15




allora non mi hai visto quando mi incazzo!!!
 
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°-° Lady Slytherin °-°
view post Posted on 24/10/2006, 21:39




Ma loooooooool ^^
 
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kaos3003
view post Posted on 26/10/2006, 21:43




Grazie mille a chi ha lasciato commentino :svolazzo: me felice^^
Ehm...Bllody....non per dire....ma fai paura quando fai così :miiii: ancora non posso dire nulla (prossimo cap prossimo cap^^)

cap 5


La pioggia torrenziale non accenna a diminuire mentre la figura ammantata esce dall’auto e, pagato il tassista, si fionda oltre un pesante portone di quercia, trovando così scampo alla sua furia. Un vecchio inserviente dall’aria stanca gli si avvicina chiedendo il mantello che, ormai fradicio, gronda acqua sul prezioso pavimento in marmo; lo appende indicandogli poi un lungo corridoio. “Come se ne avessi bisogno, ormai conosco questo posto come casa mia”, ma per pura cordialità lo ringrazia con un lieve cenno del capo.

L’uomo percorre a grandi falcate quella distanza e in pochi minuti si trova davanti a una pesante porta in legno massiccio; bussa, più per educazione che per necessità, e una voce lo invita ad entrare.

La porta si apre con uno scricchiolio degno del miglior film dell’orrore e la nostra figura si trova in una stanza arredata nel più serio e spartano stile che una mente umana possa concepire.

Il mobilio è povero ed essenziale,composto solamente di una scrivania in ebano corredata di una sedia a schienale alto dello stesso legno su cui è seduta una figura, concentrata su dei documenti dall’aria ufficiale; frontalmente sono state posizionate due poltrone dall’aspetto scomodo per gli eventuali ospiti o collaboratori occasionali. Una libreria occupa l’intera parete alla destra dell’entrata mentre quella di sinistra è riempita da uno schedario traboccante di vecchi fascicoli ammuffiti.

È incredibile, per quante volte abbia valicato le porte di quel vecchio ufficio sente ancora i brividi correre lungo la schiena.

-Allora, che sei venuto a fare? Pensavo avessimo concluso-

La voce dell’uomo seduto alla scrivania lo scuote dal suo torpore, senza aspettare un invito prende posto su una delle due poltrone, accavalla le gambe e si rilassa contro lo schienale, mostrando così una sicurezza e una tranquillità che al momento non gli appartengono.

Il suo interlocutore abbandona i documenti che lo avevano tenuto impegnato per rivolgergli un sogghigno.

-Sai, conoscendo la tua famiglia pensavo fossi pratico delle buone maniere; prima di sedersi si aspetta l’invito del padrone di casa.-

-Weasley, da quando ci siamo occupati di questi convenevoli? E comunque sappi che non abbiamo concluso niente. Silente e i suoi hanno scoperto tutto. Sono già in possesso delle cartelle mediche e, dato che conosci meglio di me l’abilità di Piton nelle pozioni, avrai certamente capito che fra poco…-

Al nome del preside di Hogwarts un lampo di paura attraversa gli occhi del rosso, l’unico pensiero che gli passa la mente è “questa non ci voleva”.

Quando si era fatto coinvolgere sapeva che era un gioco pericoloso, ma tutti loro avevano sperato che dopo anni di silenzio l’Ordine della Fenice si arrendesse alla fuga del principino; niente di più sbagliato, a quanto sembra hanno continuato le loro ricerche… e loro non si sono accorti di nulla.

-Sanno i nomi?- chiede titubante.

La nostra figura sorride fredda, finalmente quello stupido capisce che deve essere spaventato

-No, ma non penso che ci vorrà molto. Come ti stavo dicevo, il nostro adorato professore ha già capito che pozione abbiamo utilizzato e sanno che avevamo sia informatori sia collaboratori interni; manca solo il movente e risaliranno anche ai nomi. Spero solo che all’inferno ci sia abbastanza spazio perché è lì che finiremo e, come sai, siamo parecchi-

Weasley china il capo prendendoselo fra le mani, con un sospiro si rivolge nuovamente al suo uomo

-Perché non ci siamo accorti di niente? Avevamo delle spie fra i loro ranghi...-

-Ho indagato; tutte morte in circostanze misteriose, ricevevamo rapporti falsi da due anni ormai. Sai, Lucius è sempre stato bravo con certe maledizioni e nemmeno Black scherza in certi momenti. Per non parlare del lupetto, toccagli il cucciolo e non arriverai all’alba; Severus invece mi ha sorpreso, sarei stato pronto a scommettere che avrebbe ballato sulla tomba del leoncino e invece si prodiga per la sua sicurezza. In più anche loro avevano delle spie fra le nostre righe, ma non so chi. Commoventi non trovi?- ormai nel suo tono concitato è chiaramente riconoscibile una nota isterica che il rosso attribuisce giustamente al panico.

Spostando le carte, accumulate sulla scrivania, recupera un vecchio cartoncino, ingiallito dal tempo, su cui aveva annotato anni addietro un indirizzo e un numero telefonico. Sono anni che giura di gettare quel piccolo foglietto, ma ora ringrazia il cielo di non averlo fatto; di certo quei sistemi non gli piacciono, ma non ci tiene a finire fra le mani di Malfoy Senior o peggio di Black.

-Lucius lo sistemiamo in pochi minuti; penso che un piccolo spavento alla sua bella famigliola gli farà capire che non è saggio giocare col fuoco. Questo tizio è perfetto per lo scopo…-

A quel punto l’uomo si lascia sfuggire una sonora risata, che accresce la tensione nella stanza, e si aggiusta sulla poltrona –posso chiederti se hai solo una vaga idea di chi sia la dolce mogliettina del caro Lucius?! Stiamo parlando di Narcissa Malfoy, forse durante l’ultima battaglia eri troppo occupato a tremare sotto la tua scrivania per vederla uccidere alcuni fra i migliori Mangiamorte presenti fra le file del Signore Oscuro; per quanto il tuo uomo possa essere esperto non ha possibilità contro di lei.

Passando a Draco…stasera ha visitato il nostro caro Harry sul luogo di lavoro; spero che il tuo sicario abbia almeno nove vite, gli serviranno tutte se incrocerà il suo cammino dopo che sarà venuto a conoscenza dei fatti.

Quindi, a meno che tu non intenda mandare Potter stesso o, meglio ancora, Satana, non hai possibilità di intimidire i Malfoy.-

Ormai i rivoli di sudore freddo corrono indisturbati sul volto e lungo la schiena di Weasley; devono trovare una soluzione e in fretta o dovranno vedersela con quelle furie.

-Spiegami meglio una cosa- per quanto tenti di mantenerla ferma la sua voce denota una paura radicata profondamente nell’anima – i nostri informatori….-

-vuoi sapere della tua adorata sorellina, vero?! Beh, la tua famiglia non è rimasta piacevolmente colpita dal suo comportamento; non l’hanno difesa troppo di fronte ai cinque giudici e ti assicuro che per lei la morte per Avada sarebbe stata un sollievo-

Il rosso stringe con forza il bordo del tavolo fino a che le nocche sbiancano, il volto è pallido come una maschera di porcellana; il corpo trema vistosamente, ma non solo per il terrore. Con la poca voce rimastagli interroga il suo uomo –chi?-

-Piton e Malfoy; il Preside ha concesso loro il grande onore di interrogare la piccola Ginny, l’hanno torturata con la Cruciatus fino a farla confessare e ora si trova sotto la custodia dei Dissennatori in una vecchia tenuta dei Malfoy.

Inutile sperare di liberarla, sicuramente hanno messo gente a guardia e comunque non ne trarremo vantaggio, lei non ci serve più. Non fare quella faccia, caro Weasley, sei stato tu a chiederle se voleva vendicarsi dell’adorato fidanzato. Se tu non l’avessi coinvolta ora starebbe bene…o magari ci avrebbe liberati di Potter una volta finita la guerra e ora non avremmo questi casini-

Il rosso è ad dir poco furibondo, come è possibile che i suoi genitori non muovano un dito per aiutare la piccola della famiglia, va bene la fedeltà a Silente, ma la famiglia è molto più importante.

Nella sua mente mille immagini della piccola sorellina coccolata e viziata da tutti loro; dell’adorazione che scorgeva ogni volta negli occhi del padre al suo ingresso nella stanza; del giorno che era corsa da lui, in lacrime per il tradimento di Potter…il giorno che le ha rovinato la vita. Mentre cullava la sorellina quel giorno pensava solo a come farla pagare a Harry, a quelli che avevano distrutto la sua piccolina e proprio in quel momento il destino decise di dargli una mano; quel piano era perfetto, fino ad ora.

Alzatosi dalla sedia comincia a percorrere l’intero perimetro della stanza in una marcia frenetica, incurante degli sbuffi del suo ospite; deve pensare ad una soluzione ed in fretta o andranno a far compagnia a Ginny o peggio ancora ai demoni.

-Paura eh?!- la voce del suo interlocutore interrompe sarcastica il silenzio angosciante che aleggia nella stanza dalla sua ultima confessione- e dire che ti sei goduto solo una volta quella piccola sgualdrina mora e verrai dannato come chi ne ha goduto per mesi o per anni. Ma, in fondo, noi due siamo sulla stessa barca…anch’io mi sono divertito poco col piccolo e pagherò un prezzo salato mentre altri se la caveranno con poco.-

Il giovane Weasley sa quanta verità c’è nelle parole dell’uomo seduto alla sua scrivania, i pesci piccoli pagano sempre, anche per gli squali e loro pagheranno le grandi cene di molti pescecani.

Riporta lentamente lo sguardo sul complice, pronto a nuove domande, ma l’uomo nella mano destra regge una casetta osservandola curioso

-è il nuovo filmato della sgualdrina?- non è una vera domanda, solo la richiesta di conferma per una sua idea

Il rosso lo scruta malignamente, la casetta non dovrebbe essere nelle sue mani dato che aveva sempre sostenuto di non curarsi più della cosa; dovrebbe mentire ancora per salvare l’ultima parvenza d’onore, ma al momento non ne ha la forza e decide di togliere quella pesante maschera -sì...ti interessa?-che domanda idiota, quando mai non sono piaciuti quei filmini al suo ospite.

-lo sai benissimo che mi interessa; con quelli vecchi devo dire che mi sono fatto un’ampia cultura sugli usi alternativi di molti oggetti e, inoltre, ho sempre adorato vedere un po’di sana violenza.

Ma tu, angioletto, non avevi dichiarato al gruppo di non volerne sapere? O Mark ha convinto anche te che questo è il migliore trattamento per i nostri problemi? – chiede sornione, sa di avere l’altro in pugno, di certo mamma e papà non sarebbero felici di conoscere questo lato oscuro del figlioletto.

-Non tirare troppo la corda, ti ricordo che è grazie alla mia parola che i tuoi genitori hanno evitato Azkaban, il bacio del dissennatore o la condanna a morte, per atti annessi ai crimini dei Mangiamorte, e ora sono dei rispettabili cittadini della comunità magica.

Potrei ritirarla in qualsiasi momento dicendo che ero sotto l’effetto dell’Imperius e loro avrebbero un biglietto di sola andata per la prigione o per l’inferno- odia minacciare, ma è costretto a farlo da cinque anni, nessuno deve conoscere il suo segreto.

Il suo interlocutore si alza e raggiunge un armadietto, posto accanto alla libreria, ed apre le ante per trovare il televisore e il videoregistratore che sapeva esserci nascosti; inserisce in nastro e fa partire le prime immagini.

La scena ritrae un salotto di uno squallido appartamento, quasi sicuramente dislocato in periferia; sol sudicio tappeto si stagliano i corpi di cinque ragazzi, ma solo uno è completamente nudo. L’operatore riprende freddamente il pestaggio di quel giovane corpo, calci e pugni che si abbattono su quella pelle di seta; sputi, ingiurie e risate crudeli per quel cerbiatto. Poi cominciano le torture e qui l’uomo ferma l’avanzare del nastro sorridendo malignamente; se i primi dieci minuti sono stati così non osa pensare a quanto sarà eccitante il resto.

Infilando la casetta in una tasca dei pantaloni di alta sartoria si avvia verso l’uscio, fermandosi davanti al rosso -Se vuoi un consiglio, la prima cosa da fare è assicurarsi che Potter tenga la bocca chiusa, quindi chiama Mark e digli che stasera deve trattare meglio il cucciolo; minaccialo se necessario, ma fatti obbedire per una volta.

Se non ti spiace il video lo tengo io, per il momento; non vorrei che tu cadessi in sporche tentazioni.

Poi assicurati che Lucius smetta di fare il doppio gioco, se riesce a pescare altri documenti compromettenti al Ministero siamo fottuti; Silente e i suoi tre cagnolini passali a qualcuno di più grande e non preoccuparti di Draco, di lui mi occupo io-.

-Aspetta un attimo- lo richiama indietro Weasley- come sei venuto in possesso di queste informazioni?-

L’uomo sorride tristemente al suo indirizzo-Anche Lupin e Piton stasera erano al locale, li ho sentiti parlare da un tavolino nell’angolo. Ora anche loro sanno che lavoro fa Potter e stai tranquillo che lo avremo in conto.

Stai tranquillo-replica alla nuova ondata di terrore comparsa sul volto del rosso- non mi hanno visto, dal loro tavolo era impossibile scorgermi. Buona serata Weasley- dicendo così esce definitivamente dalla porta e si fionda sulla strada chiamando un taxi.

Il rosso, rimasto solo chiude a chiave la pesante porta e, perdendo la poca calma acquistata negli ultimi minuti, si precipita alla scrivania e compone velocemente un numero; dopo tre squilli all’altro capo risponde una voce conosciuta, la sua ultima possibilità per fermare quegli uomini.

-abbiamo un problema…-

Intanto all’altra parte della città un giovane biondo si ripara in un vicolo, sul retro di un locale, aspettando l’uscita di qualcuno. I suoi occhi si illuminano quando la porta si spalanca rivelando la figura armoniosa del suo moretto.

Draco osserva attentamente il suo dolce Harry mentre esce dal locale a braccetto di un uomo che avrà sicuramente trent’anni più di lui; fortuna che si è lanciato un incantesimo di disillusione o l’uomo sarebbe morto vedendo la furia incisa nei suoi tratti.

I due salgono in auto, sotto il suo sguardo vigile, e partono verso la periferia.
 
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81 replies since 21/10/2006, 21:46   1668 views
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