Capitolo 136, Trappola

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kyu black
view post Posted on 21/10/2006, 22:34




Capitolo 136 – Trappola



Draco si svegliò sbadigliando, disturbato da alcuni rumori.
L’eccessiva luminosità dell’ambiente e le lenzuola bianche gli ricordarono che non si trovava nel proprio dormitorio, bensì in una piacevole versione della Stanza delle Necessità.
Sbirciò Potter mentre si stava rivestendo e poi si alzò a sedere, arruffato, stropicciandosi la faccia.
Harry, che si era sistemato in fondo ai piedi del letto, infilò la camicia regalandogli appena un’occhiatina fugace “Finalmente” pensò.
-Te ne vai?- domandò il compagno con voce impastata
-C’è lezione Draco, tra qualche minuto saremo in ritardo!- rispose chinandosi ad allacciare le scarpe.
Il serpeverde, con aria contrariata, gli gattonò alle spalle e rimase accovacciato subito dietro la sua schiena, brontolando –E non potevi chiamarmi?-
-Sono dieci minuti che lo faccio, ma sua altezza non voleva sentire ragioni sta mattina..- replicò prontamente e con una punta di sarcasmo.
Dopo qualche attimo di silenzio, in cui il moro ebbe il tempo di chiudere i bottoni della camicia, Malfoy mormorò acido –Potter..la prossima volta potresti stare più attento? Guarda qui..-
Ghignoso gli indicò un livido, dal colore ancora tenue, comparso all’altezza del fianco destro, poco sopra l’anca.
-E’ colpa tua sai?- gli ricordò il compagno, guardandolo indifferente
Il biondino, offeso, lo afferrò da dietro e sibilò bellicoso nel suo orecchio –Oh no Potter! Sei stato tu! Dimmi che ti dispiace!-
Harry si lasciò sfuggire un sorrisino, Draco voleva giocare ma loro non avevano tempo per farlo adesso…
-Si ok, mi dispiace..dai vestiti- gli pose le sue cose, sperando di convincerlo a collaborare..

Senza sapere bene come, i due finirono con l’azzuffarsi e il grifondoro rimase aggrovigliato tra le coperte mentre Draco se la svignava in tutta fretta, mezzo nudo, diretto a consumare una rapida colazione..
Quando uscì, Harry si rese conto di non avere altri minuti a disposizione e, abbattuto, si trascinò verso l’aula di Difesa Contro le Arti Oscure con lo stomaco che brontolava…
Fortunatamente nei corridoi incontrò Hermione, che gli ficcò letteralmente metà del proprio toast in bocca –Mangia! Dov'eri finito?- sussurrò –E perché quella faccia? Sei tutto stropicciato..- tentò inutilmente di sistemargli un po’ i capelli, più disordinati che mai.
-E’ stato Draco- rispose l’amico inghiottendo un boccone enorme –Cercava di farmi perdere punti..e c’è riuscito- terminò imbronciandosi.
Sospirando, la grifondoro lo ammonì –Devi dirlo a Piton! E’ lui che ti ha fatto quell’incantesimo!-
-Glielo dico così può ridere di me?- soffiò il ragazzo, immaginando già tutte le possibili frasi di scherno che quel pipistrello avrebbe potuto propinargli!
-Beh, nello stato in cui si trova ridere forse gli farebbe bene!- commentò lei polemica.
Si ritrovò a rabbrividire quando la voce suadente del loro professore li sorprese alle spalle –Riderò se tra quindici secondi non sarete seduti in classe, signorina Granger!-
Imbarazzata, senza neanche voltarsi, Hermione agguantò Harry e si mise a correre verso l’aula.

Quella lezione di Difesa si svolse nel buio più totale, Piton aveva chiuso ogni finestra, le candele erano state spente e l'aula era sprofondata nell’oscurità…un’oscurità densa e avvolgente, quasi soffocante..
Gli unici suoni, a parte i sospiri leggermente rumorosi di qualcuno, erano i passi ritmici e la voce sussurrata dell’insegnante che spiegava loro cosa fosse la paura e come potesse essere usata come efficace arma dal nemico.
Sentirlo parlare così era inquietante, specialmente perché dai passi nessuno riusciva a capirne bene la posizione e in pochi attimi la voce si poteva sentire distante, di fronte a sé, e poi alle spalle, quasi bisbigliata in un orecchio…
Il mago si prese gioco di molti alunni, in primo luogo di Lavanda e Paciok, seduti allo stesso banco; parlò loro da così breve distanza che poterono sentire il suo respiro lungo il collo… Neville era diventato pallido ma nessuno lo vide in quella stanza.
La pressione psicologica che l’insegnante aveva così piacevolmente insinuato nelle loro menti, compresa quella di Potter al quale aveva persino accarezzato le spalle in modo grottescamente familiare, svanì nel momento in cui Seamus, consapevole di essere coperto dall’oscurità e di poterne quindi trarre vantaggio, non si seppe più trattenere ed esternò un malcelato divertimento, esclamando –Ron! Se mi tocchi il culo un’altra volta lo dico a Piton!-
-Temo che l’abbiano sentita tutti signor Finnigan- s’interruppe il mangiamorte, piuttosto seccato, mentre qualcuno si permetteva di ridere di quella stupidaggine.
Beh, poco male…
-Signor Weasley- agiunse un secondo dopo – Cinque punti in meno a grifondoro a causa del suo banale scherzo-
-Hey ma io…- cercò di opporsi, trattenuto da Harry, che gli mise una mano davanti alla bocca sussurrando –Cerca solo una scusa per toglierne altri, non dargliene-
All’improvviso partì uno schiaffo nel buio, gli alunni ne udirono solo il rumore..
Hermione si rimise a sedere, arrabbiata, costringendosi al silenzio mentre Seamus si massaggiava una guancia con la stessa mano che le aveva accidentalmente sfiorato il sedere, quando si era alzata in piedi.
-Non vi è venuto in mente..- riprese Piton, appoggiato contro il banco di Goyle con le braccia conserte, annoiato –Che io potessi vedere al buio…per tenervi d’occhio, magari?-
-Oh oh..- mormorò Seamus preoccupato
-Si signor Finnigan….può andare ora a riprendersi la biancheria che ha spiritosamente lanciato verso la mia cattedra- annunciò il mago con un ghignetto perfido ad increspargli le labbra.
Il ragazzo era convinto che lo scherzo sarebbe riuscito, una volta accese le luci Piton si sarebbe trovato tra le mani un paio di mutande nuove nuove di Ron, con il nome del proprietario impresso su un lato, sopra la testa di un leone dalle fauci spalancate…un suo regalo di Natale all’amico, il quale non aveva mai avuto il coraggio di indossarle…
Tra i mormorii che invasero la stanza, Harry sibilò, con un tono che fece sghignazzare il rosso –Piton è rimasto li a guardare mentre si spogliava? Non me lo sarei mai aspettato-
Erano all’oscuro della trovata dell’amico, così si misero a fare alcune piccanti supposizioni a bassa voce…
-Se non la smettete subito..- li raggiunse il docente alle spalle, soffiando irritato –Vi farò ripulire la Sala Grande con addosso l’unica cosa che il vostro compare ha lanciato!... E per la cronaca Weasley, credo proprio che sia roba tua!-
Seamus non si guadagnò nemmeno l’ombra di una punizione, episodio che alimentò le dicerie che l’uomo avesse un inconscio debole per lui.
In realtà Severus non aveva nessuna intenzione di dare a quel pazzo il pretesto per raggiungerlo nei sotterranei anche dopo le lezioni, per importunarlo con le sue continue e pressanti chiacchiere!

.

Lucius era piuttosto agitato, il suo Signore non aveva detto una parola da quando erano rientrati.
Tra i mangiamorte girava voce che il giovane purosangue l’avesse profondamente offeso e che per questo Lord Voldemort stesse escogitando una punizione appropriata.
-Non ti vedo pronto a pagare per gli errori di tuo figlio- lo punzecchiò Mc Nair, con quel suo stupido e volgare sorrisino sulle labbra
-Pagherò per Draco solo se il Signore Oscuro deciderà che sarò io a farlo, altrimenti preferirei che mio figlio scontasse di persona le proprie responsabilità- dichiarò altezzoso.
La notizia imbarazzò parecchi mangiamorte; Malfoy era considerato uno tra i genitori più rigidi, non tanto per i metodi d’insegnamento, quanto per la freddezza e il distacco con cui trattava i suoi familiari, primi tra tutti sua moglie e suo figlio, ch’egli considerava degno appena di sedere alla sua tavola.
Critiche erano state mosse nei suoi confronti per il modo in cui si disfava dell’erede quando non lo esibiva, sporadicamente, come trofeo; eppure più d’uno, in quella cerchia, credeva che il giovane Malfoy avesse buone possibilità di eguagliare il padre….
Draco era astuto, intelligente, decisamente bello, abile con la magia, un po’ sfrontato e per niente intimorito dalle persone.
Lucius lo trattava come se potesse essere minimamente interessante per gli altri, ma assolutamente insignificante per se stesso…
-Stai dicendo..- intervenne una donna, fattasi avanti per fronteggiare il mago –Che vuoi incolpare Draco per la sua scarsa educazione? -
Ciò lo fece ribollire di rabbia –Mio figlio è stato educato a dovere! La colpa non è dei miei insegnamenti, ma del suo carattere! Evidentemente ha preso qualcosa dai Black..- un ghigno cattivo gli deformò il viso mentre Bellatrix s’irrigidiva, pronta a sbraitargli contro, e alcuni uomini incappucciati ridacchiavano non troppo silenziosi..

In un’altra stanza Ridde camminava avanti e indietro tra densi vapori viola, dagli odori non proprio piacevoli…lo calmava preparare pozioni quando si sentiva così teso.
E pensare che aveva organizzato tutto così bene…la cena, le domande da fargli, gli argomenti di cui discutere, come comportarsi…non una di quelle cose era andata per il verso giusto!!
Aveva immaginato di lasciare quel ragazzo con l’unico e frustrante pensiero del loro incontro…lo avrebbe contattato in seguito via gufo, incuriosendolo ancora finchè il giovane Malfoy non lo avese pregato di rivedersi…
Il suo piano era andato totalmente in fumo e addirittura gli si stava ritorcendo contro!!
Si perché non aveva smesso un attimo di pensarci, di riportare alla mente quei suoi sorrisetti beffardi, le sue parole velenose eppure morbide e sensuali, i suoi movimenti, lo sguardo attento e sfacciato…
Mandò in frantumi l’ennesima ampolla di vetro, il pensiero di quel dannato ragazzino l’aveva tenuto sveglio tutta la notte!!
Tom avrebbe dovuto diventare un’ossessione per lui! Invece era successo il contrario!
La prossima volta, se mai avesse avuto intenzione di incontrarlo di nuovo, e non per fulminarlo, si sarebbe presentato come Lord Voldemort! E allora avrebbero scoperto chi di loro due sarebbe rimasto colpito dall’altro!

.

Il pomeriggio seguente
Weasley, Potter, Finnigan e la fiammiferaia al campo di Quiddich..
Paciock e il castoro a ripassare Incantesimi in Sala Grande..
Quel tassorosso del cavolo tutto solo soletto nell’orticello di Hagrid…
E del mezzogigante nemmeno l’ombra..
Non avrebbe potuto essere più semplice di così.
Diede il terzo tiro alla sigaretta e si fermò a contemplare il ragazzo, appoggiato con i gomiti sullo steccato mentre la sua ‘preda’ stava rovistando a terra, combinando chissà quale porcheria.
Restò in attesa un po’ di tempo, sorpreso che l’altro non si accorgesse di lui; decise di non forzarlo e restò a guardare ogni suo movimento, gettando tra l’erba il filtro annerito, sopirando.
Non era molto interessante come spettacolo…
Il tassorosso inciampò su se stesso quando, alzandosi, lo vide.
-Cosa..da quanto sei li?- domandò, troppo stupito per scrollarsi la polvere di dosso
L’espressione calcolatrice del biondino lo mise ulteriormente in agitazione…i suoi occhi grigi lo stavano sfidando e le sue labbra erano sardonicamente arricciate, come se lo stesse prendendo in giro…
-Cosa vuoi Malfoy?- borbottò quando staccò gli occhi dalla sua figura, consapevole di essersi soffermato troppo a lungo a fissarlo
Draco girò attorno allo steccato, replicando perfido –Perché?..- si abbassò accanto al suo orecchio -..ti creo qualche problema?..-
Si raddrizzò continuando, disgustato dall’abitazione del guardiacaccia dalla quale usciva uno stucchevole odore di marmellata che prima, a causa del vento contrario, non aveva percepito – Sono capitato da queste parti e come Prefetto ti ho solamente tenuto d’occhio…non sono del tutto sicuro che tu possa stare qui-
-Si che posso, il professor Hagrid mi ha detto che..-
-‘Professore’?- lo schernì il serpeverde, interrompendolo con una risatina acida –Non è che tu e il troglodita siete amici?..- i suoi occhietti velenosi si strinsero -..intimi?- aggiunse in un sibilo.
Chris non perse tempo a raccattare la propria roba, ignorandolo, e a tornare al castello.
Malfoy era una brutta persona e lui non voleva averci niente a che fare! Non avrebbe mai fatto compromessi su quello, mai! Doveva stargli lontano, anche perché aveva capito che in qualche modo il ragazzo ce l’aveva con lui…
La serpe, divertita, era rimasta a guardarlo fuggire “ Come pensavo…sei troppo prevedibile Chris…” pensò maligno…

Quel giorno non era andato a trovare Edwige..lei non gliel’avrebbe perdonata facilmente; era un pò che la trascurava…ma si era fatto distrarre da Neiji e ora che il serpente era sparito si stava dedicando a riordinare il proprio baule, perennemente in disordine, non riusciva nemmeno a vederne il fondo dal casino che vi era dentro…
Avvertì i suoi compagni rientrare in camera e fermarsi silenziosi alle sue spalle…non vi fece caso più di tanto..
Non ebbe però il tempo di girarsi per un misero saluto che qualcosa gli calò sulla testa, impedendogli di vedere.
Provò a chiamarli, a divincolarsi..nulla…era in trappola...
Eppure quelle che sentiva erano le voci di Ron e Seamus…
Capì presto di essere stato sollevato, lo stavano portando da qualche parte.
Lo innervosiva non avere con sé la bacchetta….oltretutto una strana sensazione allo stomaco e un pizzicore alla cicatrice lo misero in allarme..
E se quelli fossero stati mangiamorte infiltratisi ad Hogwarts?
Cercò di intercettare i loro discorsi sussurrati e riuscì a sentire solo alcune frasi.. discutevano di una somma di denaro da incassare a ‘lavoro compiuto’..
I suoi schiamazzi e le sue imprecazioni non sembravano essere udite, non attirò l’attenzione di nessuno mentre, chiuso in quel sacco, cercava nervosamente di uscire.
Dopo alcuni minuti venne messo a terra, avevano raggiunto la loro destinazione e, per quanto poteva immaginare, non si trovavano molto distanti dalla torre…non erano nemmeno usciti dal castello..
Ovunque fossero, comunque, Harry si augurò di uscire fuori abbastanza velocemente da saltare addosso al primo che si fosse chinato per liberarlo.
-Si è agitato tutto il tempo, fa attenzione- disse la voce di Ron.
Il rumore di una porta che viene chiusa accompagnò una leggera risatina…
Qualcuno accarezzò superficialmente il sacco e i suoi lacci furono slegati…
Di slancio il grifondoro balzò fuori, sbarrando gli occhi quando venne accolto dal possessivo abbraccio di Draco, che lo intrappolò contro di sé.
-Tu?- abbozzò incredulo
Un bacio a stampo sulle labbra non lo calmò
-Tu! Tu hai…pagato Ron e Seamus per infilarmi in un sacco e portarmi qui?!- soffiò cercando di respingerlo; non che quella situazione gli dispiacesse come cercava di far credere… ma era una questione di principio!
-E così..- continuò il moretto -..io costerei undici galeoni?-
-A testa- precisò Draco –E mi pare un prezzo un po’ altino..- bisbigliò sornione, sedendosi su un letto sofficissimo -..per prendermi qualcuno che già mi sbava dietro…- gongolò, arricciando il naso quando l’amante, per dispetto, lo morse sul mento
-Sarei io a sbavarti dietro eh? Chi è che ha pagato per assicurarsi la mia compagnia?- continuò il grifondoro –E poi…dovevi proprio?-
Come gli era venuta un’idea del genere? .. e mentre lui si ritrovava ormai tra le sue grinfie, Sam e Ron progettavano cosa comprare coi loro undici galeoni!
-Ti volevo qui..- rispose il biondino, scivolando indietro, disteso, sapendo di essere estremamente bello per Potter in quella posizione -..sono due giorni che fai di tutto per evitarmi- mormorò
-Sono due giorni che fai di tutto per farmi perdere punti!- ribattè l’altro, distratto solo momentaneamente dalla provocante sensualità della serpe
-Però tu non mi hai concesso proprio niente…- si lamentò il compagno, facendogli scorrere le mani dietro la schiena affinché si rilassasse; era troppo sulla difensiva, anche se quel broncio non gli stava affatto male..
-Non te lo sei meritato Draco- soffiò socchiudendo gli occhi, lasciandosi baciare il collo in maniera umida ed eccitante…
In quei due giorni aveva visto Malfoy più attraente del solito…sembrava che lo facesse apposta e probabilmente era così! Perfino Hermione lo guardava di continuo, credendo di non dare nell’occhio.
-E cosa dovrei fare per meritarmelo?- le sue parole erano piacevolmente suadenti e la sua epressione languida gli metteva i brividi
-Forse dovresti…- sospirò il grifondoro, allontanandosi dalla sua bocca, sedendosi meglio su di lui -..rispettare un po’ le regole anche tu- suggerì, ricordandosi dell'incantesimo di Piton che, puntualmente, gli fece provare una sensazione di formicolio alla mano mentre scie di rubini risalivano la clessidra di grifondoro, sottraendo punti..
Gli sbottonò la camicia –Se non lo farai sarò costretto a fartele rispettare io..-
-Voglio vedere come pensi di riuscirci- lo sfidò Malfoy, trascinato subito dopo contro le labbra dell’altro.
Harry lo trattenne per il nodo della cravatta, soffiando vendicativo –Sei tu che mi hai voluto..adesso sono qui- le palpebre si assottigliarono e il suo sguardo si fece più tagliente…




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Edited by kyu black - 21/10/2006, 23:47
 
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