Capitolo 142, 'Amicizie' 2

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kyu black
view post Posted on 20/11/2006, 23:27




Capitolo 142 – 'Amicizie' 2





Stavano rientrando in classe per le lezioni del pomeriggio, ultimamente Incantesimi si era fatta meno pesante perché il professor Vitius li lasciava liberi di chiacchierare quanto volevano, dato che avevano finito in anticipo il programma.
Harry aspettò l’arrivo dei serpeverde e si accodò a loro con un sorriso furbetto, Malfoy che stava rovistando nella borsa gli lanciò un’occhiata accigliato –Hai bevuto?- soffiò scontroso.
-Nno- gongolò l’altro aggirandolo e spostandosi sul suo fianco sinistro; avvicinatosi al suo orecchio bisbigliò –Dopo devo farti vedere una cosa-
Draco lo squadrò un momento quando entrarono, che aveva quello scemo da sogghignare?
Lo ignorò per il resto della lezione, Potter si era messo a confabulare coi suoi amici, che parevano molto felici per qualcosa.

Poco prima di cena, entrando in Sala Comune, il biondino incrociò Blaise, guardandosi intorno vide che erano soli e fermò l’amico impedendogli di lasciare la stanza.
-Parliamo?- sibilò maligno incrociando le braccia e appoggiandosi col corpo contro il bordo del divano.
Zabini, con un’espressione quasi sorpresa, domandò –Di cosa vuoi parlare?-
Il compagno emise un leggero sbuffo rispondendo –Lo sai benissimo di cosa! Dell’ultima volta che ci siamo fatti un bagno!-
L’amico rise strafottente –Fa attenzione Draco, qualcuno potrebbe sentirci e fraintendere-
-Che fraintendano pure! L’importante è che io abbia frainteso il tuo gesto perché se.. -
-Nessuno te lo tocca!- lo interruppe alzando gli occhi al cielo – O per lo meno..- precisò –Io non lo farò di nuovo – infilò le mani nelle tasche dei pantaloni e aggiunse –Comunque ammetterai che ho..-
-Il tuo intervento non era necessario, grazie!- sbottò.
Zabini scosse la testa –Ma tu lo tratti male poverino- mormorò in tono di scherno
Malfoy fece spallucce – Solo perché mi faccio desiderare un po’?-
-Da quel che ho visto ti desidera già abbastanza- replicò
-E non desidera solo me da quel che ho visto io invece!!- rispose Draco riacquistando un atteggiamento accusatorio.
Blaise sogghignò tra sé, il compagno sistemò indifferente la propria cravatta –Perché l’hai fatto?- chiese al moro
-Come?-
-Perché? Avrai un motivo..- piantò gli occhi nei suoi, sospettoso –Hai sempre un motivo..-
Il ragazzo si scostò mentre entrambi si avviavano all’uscita –Curiosità-
Per niente convinto Draco decise comunque di farsi bastare quella motivazione..per ora..
Quando gli fu accanto il biondino gli rifilò una leggera spallata, brontolando crucciato –Non provarci più-
In quello stesso momento a Malfoy Manor, Rodolphus Lestrange stava bussando contro la porta della biblioteca.
L’amico si ritirava li quando voleva stare solo e scaricare rabbia o nervosismo.
Non ottenne risposta ma decise di entrare lo stesso, i due bicchieri colmi di liquore che aveva in mano servirono a placare le ire del biondo prima che questi cacciasse malamente il cognato da casa sua.
-Hai saputo niente di nuovo?- domandò aspettando che l’uomo consumasse il suo secondo sorso di liquido scuro.
Lucius aggrottò la fronte preparandosi ad esprimere tutto il proprio stato d’animo. Dal gufo che gli era giunto appena pochi minuti prima aveva appreso che Narcissa era riuscita, con un trucco, a dimostrare di non centrare niente con le aggressioni di cui la si accusava, ma che non era però stata in grado di provare la sua estraneità al gruppo dei Mangiamorte.
Chi l’aveva messa sotto inchiesta insisteva nell’affermare che se anche Lucius era stato manovrato dal Signore Oscuro per mezzo dell’Imperius lei non avrebbe potuto non accorgersene e la legge stabiliva che dovesse informare gli organi competenti.
“Ha omesso di salvaguardare la salute mentale di suo marito” le avevano detto in aula, frase che un testimone all’udienza aveva riportato pari pari a Malfoy.
Lucius aveva costruito tanto bene la propria difesa.. e mai avrebbe pensato che sotto processo ci sarebbe finita sua moglie.
Del resto non sapeva nemmeno che la consorte, nei primi mesi della gravidanza, quando lui era finito ad Azkaban, aveva orchestrato numerose ritorsioni ai danni dei parenti babbani dei suoi accusatori. Nessuno gli aveva detto niente!
Era contrariato d’essere venuto a conoscenza di certe cose solo dopo che il Winzegamot si era riunito in una seduta preliminare.
Seccato riferì a Rodolphus ciò che aveva appreso –Non hanno ancora emesso la sentenza, ma sembra che con un aiuto babbano sia riuscita a convincere la giuria!- il suo tono di voce era comprensibilmente irritato, Narcissa aveva contattato un babbano per provare la propria innocenza.. disgustoso!
Mentre i due uomini parlavano, Severus fece il suo ingresso in assoluto silenzio, i caldi tappeti della biblioteca attutirono i suoi passi e gli amici non lo notarono prima che li avesse raggiunti accanto ai divani di fronte al camino.
Entrambi fecero un breve cenno di benvenuto nella sua direzione, erano troppo presi dalla loro discussione per spiegare anche a lui, così l’insegnante si limitò ad ascoltare passeggiando tra gli scaffali in cerca di qualcosa d’interessante.
Passarono diversi minuti, la conversazione si era conclusa e Piton, messe le mani su un testo nuovo che stava sfogliando, sentì distintamente il lento avvicinarsi di Malfoy.
Senza voltarsi chiese –Hai intenzione di intervenire?-
L’uomo rispose –No.. non per adesso almeno-
Fece il giro del compagno sbirciando oltre le sue spalle cosa potesse aver catturato il suo sguardo –E’ da tanto che non vieni più qui nel tentativo di leggerti l’intera biblioteca-
-Ero un ragazzino convinto che i libri potessero dare tutte le risposte- disse l’altro, posando il testo
-Si, piuttosto irritante direi- ribattè l’amico con un ghigno.
Piton trattenne una smorfia –Posso fare qualcosa?-
-No, ormai la vicenda è quasi conclusa- disse Lucius mentre tornavano da Lestrange, che si stava versando da bere.
Il mangiamorte porse il proprio calice a Severus, prendendone un altro per sé, e il professore accettò molto volentieri sedendogli accanto.
Lucius restò in piedi a guardarli.
Ad un certo punto, dal corridoio, Bellatrix chiamò suo marito.
Prima che potesse raggiungerli e mettersi a battibeccare con Piton, Rodolphus le andò incontro, Malfoy chiuse la porta.
Sul divano Severus si era abbandonato contro lo schienale, le palpebre abbassate.
-Un anno faticoso vero?- chiese il biondo con un’aria cospiratrice per niente tranquillizzante.
-Non vedo l’ora che finisca-
L’amico gironzolò attorno al fuoco mormorando –Tutto questo stress.. e non è che il Signore Oscuro ti tenga impegnato-
Severus storse le labbra –Hai avuto esperienza in merito all’insegnamento, dovresti sapere com’è…- disse allungandosi un po’ per stare più comodo -..e poi c’è Silente- aggiunse con una variazione leggermente sprezzante della voce.
Lucius si avvicinò fissandolo con intenso distacco –Già, è vero.. il tuo lavoro con lui..-
-Anche tu intendi fare insinuazioni?- i suoi occhi neri si schiusero a incontrarono lo sguardo glaciale dell’uomo.
-Non insinuo niente, lo sai bene! Solo che ti dai un gran da fare per quel vecchio sibilò sedendosi sul tavolino di legno di fronte a lui, le gambe che sfioravano lateralmente le sue, senza toccarle, con un gesto naturalmente sensuale le incrociò –Ti impegni molto per qualcosa che non ti piace fare..-
-Silente è molto scaltro e anche fin troppo esigente!..devo assecondare lui per servire bene il Signore Oscuro, è questo l’ingrato compito che mi ha affidato!- brontolò facendo arricciare le labbra del compagno.
-Si fida solamente di te per quell’incarico- soffiò con una traccia d’invidia..i due maghi si studiarono..
Piton sapeva che Malfoy era ambizioso e che l’avrebbe volentieri tolto di mezzo per diventare il preferito di Voldemort, peccato che ciò contrastasse coi suoi interessi di uomo..
Una delle sue mani si spostò sul suo ginocchio, quasi casualmente, e il biondo si alzò –Ti porto un libro, per adesso rilassati-
La voce impersonale di Lucius poteva significare solo una cosa: che al momento provava astio nei suoi confronti ma che preferiva non darlo a vedere per non litigare.
“Quanta premura” pensò cattivo il docente, valutandolo un po’ vigliacco…
Tolse il mantello e fece per tornare a sedersi quando Lucius lo spinse facendolo ricadere con la schiena contro il bracciolo, i suoi occhi neri saettarono arrabbiati al suo volto ma prima che potesse parlare , l’altro sibilò –Ho detto rilassati!- il suo era un ordine e Severus non potè evitare di stizzirsi.
Il purosangue aggirò il divano e, raccogliendo le sue gambe, lo fece distendere completamente porgendogli un volume che sapeva avrebbe gradito.
-Non..- cominciò Piton, bloccandosi appena gli occhi magnetici del biondo sfidarono i suoi.
A quel punto aprì il libro e con uno scatto nervoso vi si nascose dietro.
Senza essere visto Lucius sorrise, poi rivolse il suo sguardo verso la finestra, ancora nessun gufo dal Ministero…
Rodolphus ritornò da loro diversi minuti più tardi, non volendo aprì la porta in maniera davvero insospettabile, non un fruscio riscosse Malfoy o Piton, senza sapere il perché l’uomo restò fuori spiando all’interno.
Improvvisamente si ricordò delle chiacchiere, mai smentite, per cui loro erano amanti.
Era rimasto a guardare per assicurarsi di non interrompere nulla o trovarsi in una situazione imbarazzante..
Sentiva i due borbottare sottovoce, Severus aveva eretto una barriera con un libro e Lucius nemmeno lo guardava.
Decise di mostrarsi proprio quando il padrone di casa sbottò –Piantala!!- questo lo fermò, il respiro sospeso in uno stato di allarme..
Piton ridacchiò, distintamente Lucius reagì strappandogli il testo dalle mani, le lunghe ciocche bionde gli celavano il viso e da quella distanza Rodolphus non potè capire se fosse veramente adirato o se stesse facendo finta.
Il mangiamorte aveva inclinato il capo provocando volutamente Malfoy, che al momento non sembrava intenzionato a farsi trascinare dal suo cupo fascino.
Bisbigliarono qualcosa, poi Severus intrecciò le mani sulla pancia e il compagno si alzò sbuffando.. fece un paio di passi allontanandosi da lui..
Lestrange aggrottò la fronte facendo molta attenzione, non sapeva perché ma quella situazione gli dava una sensazione strana.. era come se si trovasse sospeso nel tempo e i secondi passassero al rallentatore.
Piton sollevò una gamba piegando il ginocchio, Lucius non badava se lui posava le sue scarpe sul divano.. mentre agli altri non era permesso!
Stranamente quel momento mutò in pochi attimi, Lucius tornò indietro, Piton fece per alzarsi ma fu capace solamente di issarsi sui gomiti prima che Malfoy lo fermasse afferrandogli le spalle con non troppa gentilezza.
Dalla sua posizione l’uomo vide Severus indietreggiare, poi sentì la sua voce seccata –Basta così!-
Lucius a quel punto lo lasciò ma rimase accucciato accanto al divano e le sue braccia scivolarono su di esso ai lati del corpo dell’altro.
Li vide guardarsi, nessuno dei due pareva voler assecondare l’altro, era come assistere ad una coppia di bestie che si studiano prima dell’attacco.
Inaspettatamente Severus allungò una mano verso di lui, gli sfiorò appena il colletto ricamato della veste e armeggiò con la chiusura, slacciandola.
Il biondo sogghignò –E questo che vuol dire?-
Rodolphus non poteva credere che Malfoy fosse così sfacciato da tradire la moglie mentre lei cercava di evitare la prigione! E non pensava nemmeno che Piton potesse essere così opportunista da sedurre il mago in un momento del genere!
Ricordò che tra i due c’era sempre stata una certa attrazione fisica, ma ciò non li giustificava e se sapevano che lui sarebbe tornato da un momento all’altro il loro era quantomeno da classificarsi come un atteggiamento da adolescenti sconsiderati!
Dal suo provvisorio nascondiglio Lestrange vide Severus sobbalzare, contemporaneamente il marchio sul suo braccio bruciò.
Tutto s’interruppe così, Malfoy permise a Piton di alzarsi e, di nuovo freddo e scostante, Severus si allontanò con il solito cipiglio, mostrando di ignorare completamente l’amante.
Frigido e austero indossò il mantello mentre sul volto dell’altro era presente un’espressione di contrarietà mista a offesa.
Lestrange entrò –Ho sentito, ci ha chiamati- disse, Malfoy non rispose, Severus annuì.

.

Poche ore dopo, finita la cena, a Hogwarts…
-Voglio fartelo vedere dai!- agitato Harry trascinò Draco vicino alla fontana dei quattro fondatori che adornava l’ingresso est del castello.
Quella sera Silente aveva avuto l’idea di lasciare agli studenti la possibilità di godersi l’aria tiepida e il cielo terso. Era una buona occasione anche per i professori di mettersi attorno al fuoco di un piccolo braciere e scambiare quattro chiacchiere. Dopo aver stabilito che non ci si doveva avvicinare al lago o alla foresta oscura, gli alunni furono liberi di sistemarsi a piacimento, tra tavoli, panchine e angolini più appartati del giardino.
Qualcuno giocava, altri ridevano, altri ragazzi sfumacchiavano di nascosto…
Potter si guardò intorno e poi tese la pergamena al serpeverde.
Voleva lasciarlo di stucco! Sapeva che Draco invidiava la sua celebrità e voleva vendicarsi per come l’aveva sbeffeggiato dopo aver saputo dal preside che la sua situazione scolastica non era molto brillante.
-Un ordine di Merlino?- sussurrò quando lesse
Il grifondoro incrociò le braccia gonfiando il petto –Già-
-E sei venuto qui per vantartene?- disse in un sibilo il biondino, alzando gli occhi nei suoi
-Si!- ammise l’altro –E sai una cosa? Angelina ha fatto la classifica dei migliori giocatori di ogni squadra ed è venuto fuori che la mia percentuale di vittorie è superiore alla tua, furetto! E che ci metto molto meno tempo a prendere un boccino!-
-Però avete perso!- soffiò Draco
-Sfortuna- ribattè il moro alzando le spalle
-Io la chiamerei incapacità- sogghignò la serpe infilando in tasca il documento e facendo per andarsene
-Un momento.. ridammi la..-
-Cosa?- si voltò fingendo di non sapere
Harry gli scoccò un’occhiataccia mentre il compagno, un passo alla volta, lo distanziava –Malfoy dammela!-
Con espressione malefica il biondino scansò il suo tentativo per riprendersela –Non devo darti proprio niente!-
-Dai! Mi serve! Non pos.. torna qui!!- scattò. Gli corse dietro lungo il ponte illuminato che portava sul fianco della collina affacciata alla casa di Hagrid.
Perché Draco si faceva venire queste voglie di giocare proprio quando lui era serio?!
Il serpeverde aveva preso un po’ di vantaggio e, senza curarsene, Harry sfrecciò proprio in mezzo al gruppo di insegnanti prendendosi qualche maledizione da Madama Bumb.
Tiger e Goyle, attirati dagli schiamazzi di Potter, si accodarono all’inseguimento, affaticati, cercando di aiutare il loro ‘capo’.
Dal suo angolino Seamus alzò la testa, tossì per il fumo andatogli di traverso e saltò oltre i cespugli tentando di tagliare la strada a Malfoy, che per lo spavento ruzzolò lungo il declivio per alcuni metri, sbraitando arrabbiato una volta raggiunto il fondo.
Silente, che ogni tanto adocchiava la scena, si alzò in piedi chiamando a gran voce –Ragazzi? Ragazzi non vicino alla foresta oscura!-
Impegnati nella loro baraonda non lo sentirono neppure.
Draco cercò riparo tra gli alberi, Harry lo seguì, Seamus si gettò dietro di loro e a ruota i due serpeverde affannati vi si inoltrarono per ultimi.
-Non si preoccupi Preside, ci penso io!- Hagrid si era tirato in piedi oscurando parte della luce prodotta dalle fiamme.
Con passo pesante e lento si avviò verso la boscaglia.
-Malfoy vieni fuori!! Malfoy!!-
-Harry, dov’è?- chiese Seamus eccitato, guardando in ogni direzione –Perché non me l’hai detto? Io adoro nascondino al buio!-
L’amico inarcò un sopracciglio, meglio non perdere tempo a spiegargli che non era quello il gioco.
-Malfoy?- chiamò di nuovo –Se noi ce ne andiamo tu resterai da solo- lo avvisò sogghignando, sapeva che Draco non era l’emblema del coraggio.
Da dietro un albero poco distante la serpe imprecò tra i denti, cercò di fare piano quando provò ad aggirarli per sorprenderli alle spalle; voleva essere lui a fargli prendere un bello spavento sta volta! Così lui avrebbe smesso di fare lo sbruffone!
Purtroppo il suo agguato fu interrotto dall’arrivo di Tiger e Goyle
-Dov’è Draco?!- soffiò il primo
Finnigan rispose insolente –Chiedimelo in un altro modo e ti dirò dove l’abbiamo intrappolato!- mise le mani sui fianchi con l’aria da padrone e attese.
Le due serpi non si mostrarono molto disponibili a stare alle sue regole, Goyle avanzò coi pugni serrati, minacciandoli.
Ma più avanti uno scalpitare di zoccoli richiamò la loro attenzione, Harry sussurrò –I centauri, ci dicono di stare alla larga-
I due energumeni non avevano molta voglia di misurarsi con quei colossi e preferirono fare cautamente marcia indietro.
Intanto, accucciato tra le radici di un grosso albero, Malfoy si coprì il capo col cappuccio…
Accaddero un’infinità di cose in pochi attimi…
Arrivò Hagrid che col suo vocione grosso ordinò loro di tornare indietro, si udì un distinto sibilare di frecce tra le fronde degli alberi, una creatura simile ad una salamandra spaventò Seamus e il biondino saltò fuori dal suo nascondiglio brandendo la bacchetta.
Coi nervi a fior di pelle Potter reagì.
Ci fu un lampo di luce azzurra bloccato da un’efficace barriera, poi un altro nella direzione opposta, Malfoy gli aveva restituito il colpo.
Hagrid, senza pensarci un attimo, corse verso quello che aveva identificato come un mangiamorte e sulla collina Silente e gli altri professori scattarono in piedi.
Nel primo tratto rado di foresta scoppiò il caos.
Centauri che, disprezzando la magia, si convinsero di essere stati attaccati e si prepararono a caricare il piccolo drappello di maghi; Hagrid inciampò mancando Draco per un pelo; Malfoy e Potter continuarono a colpirsi per bloccare gli incantesimi dell’altro e, così facendo, scatenarono scintille a mezz’aria, Tiger e Goyle che fuggirono dalla foresta oscura urlando.
Seamus, sfiorato da una cosa viscida, era svenuto.
La baraonda si bloccò quando Piton pronunciò un incantesimo luminoso così potente da rendere chiara quella situazione.
Lupin, al suo fianco non sembrava per niente agitato, anzi sorrideva pacato ben sapendo che quello era solo il frutto di una serie di malintesi.
Draco si prese una pacca dietro al nuca e un ‘ignorante’ come rimprovero dal direttore della sua Casa.
I centauri arretrarono sbuffando in direzione del preside, Hagrid si risollevò borbottando tra sé su quanto fossero idioti gli scherzetti di Malfoy, Harry riacciuffò a tradimento la propria pergamena e Seamus venne dimenticato sul substrato umido.
Per la serpe e il grifondoro il massimo divertimento nel resto della serata fu ascoltare i professori e accaparrarsi le zollette di zucchero più colorate da aggiungere al the.
Silente, sorridendo, battè una mano sulla spalla del biondino mentre parlava con la Sprite, Draco alzò gli occhi al cielo.
Harry sogghignò e gli fece una smorfia, poi la propria tazza spruzzò fuori metà della bevanda e l’amante si ritenne vendicato.
Per Potter non era valido che Malfoy usasse i suoi poteri per certi stupidi motivi!
Ma Albus non disse nulla e la sua silenziosa protesta cadde nel vuoto.
La mattina dopo, a colazione, l’intera scuola vide rientrare Seamus assonnato e coperto di foglie -Grazie tante- brontolò con un grosso sbadiglio.

Quel giorno non ci sarebbe stata lezione, era l’ultimo dell’anno e l’indomani avrebbero tutti preso l’Espresso per tornare a casa.
Nel pomeriggio, subito dopo pranzo, nella Stanza delle Necessità era stata organizzata una festa.
Harry aveva declinato con cortesia un paio di inviti di ragazze che volevano ballare, lui non era così bravo e comunque non sarebbe mai andato a dimenarsi al fianco di Cho Chang, che ostentava il suo nuovo ragazzo.
-Senti..- sospirò Hermione sedendo accanto all’amico –Fa finta che non ci sia, non guardarla- aveva capito che la sua presenza non era molto gradita al grifondoro.
Potter ridacchiò e rispose –Ma non sto guardando lei.. lui è più carino-
Chris si pietrificò alle spalle dei ragazzi, i due si voltarono a fissarlo.
Si rendeva conto di essere arrivato nel momento meno opportuno e di aver ascoltato qualcosa che forse non avrebbe dovuto sentire.. insomma, Harry non aveva mai detto esplicitamente di essere attratto dai maschi.
La ragazza gli sorrise incoraggiante
-Dai, anche Pansy è meglio di lei!- disse Potter stemperando la tensione del tassorosso.
-Oh, grazie del paragone!- sbottò polemica la Parkinson dietro di lui.
-Harry non essere cattivo- lo rimbeccò la Granger nel frattempo.
-Comunque..- continuò la vipera –Se ti interessano i ragazzi io ne conosco un paio alti e biondi che potrei presentarti!-
-Le serpi come te non le guardo neanche- ribattè Harry indifferente.
Lei mise le mani sui fianchi fissando Chris –Non ti piaceranno i tipi insignificanti come lui vero?..o forse la tua fama ti porta a preferire chi ti sbava dietro!-
Martins cominciò ad arrossire, in parte imbarazzato e in parte indispettito dalla sua dichiarazione offensiva.
Notando la stupida espressione incerta di Potter, Pansy soffiò –Ma dai! Si vede lontano un miglio che lui ti viene dietro! Guardalo!-
In quel momento Lupin attraversò la sala e fece un cenno di saluto al gruppetto, sorridendo.
-E anche lui!- dichiarò pettegola
-Remus?!- esclamò Harry –Ma che stai dicen..-
-Perché no? E’ vecchio ma hai notato come ti fissa?-
No, lui non l’aveva notato… subito il suo sguardo cercò il mannaro che ora era rivolto altrove.
Al suo fianco Hermione scuoteva la testa come fossero tutte baggianate
-E anche lui!- continuò la serpeverde –E lui.. Ah, anche quello la!..Quello poi, lo so di certo che va coi ragazzi! E quello! E quello li ti ha guardato dietro!-
La Parkinson aveva ormai indicato metà della sala e, dato che nessuno la fermava, stava esponendo a ruota libera tutte le sue teorie accampando spiegazioni sempre più assurde.
Ad un certo punto Ronald, cautamente, andò loro incontro –Che succede?- chiese all’orecchio della compagna, lei sussurrò annoiata –Pansy sta spiegando perché praticamente tutti i maschi presenti vorrebbero Harry-
-SI!! Anche tu Weasley!! Non fare tanto il furbo!!- lo accusò improvvisamente, lasciandolo di stucco.
-Ma questa è pazza- commentò a bassa voce
-Nega nega!!- ribattè decisa.

Più tardi, venuto a sapere del piccolo ritrovo al quale non aveva partecipato, Malfoy andò a cercare Harry alla torre grifondoro; sottoforma di civetta il ragazzo rimase a guardare nella stanza, appollaiato sul davanzale.
Il moretto era tutto indaffarato a ripiegare malamente le sue cose, gettandole poi senza criterio nel baule dove quel grosso pitone di Neiji infilava sempre il muso annusando tutto.
Ad un certo punto si stancò di fissarli, Potter si era seduto da alcuni minuti sul letto, di spalle, con qualcosa in mano e, capo chino, non voleva muoversi.
Draco becchettò il vetro mettendosi a fischiare –Edwi..Malfoy!- disse sorpreso, cacciando l’oggetto quadrato sotto le lenzuola; andò ad aprire e si scostò ma la civetta rimase ferma dov’era.
Dopo essersi guardato attorno in cerca di qualcosa che non andasse, Harry provò ad offrirgli il braccio come trespolo e l’altro entrò.
-Forse ho capito- mormorò andando a prendere il sacchetto dei biscotti che Neville teneva dentro il comodino.
Il grifondoro, tralasciando la sua primaria occupazione, si prese del tempo per giocare col pennuto.. gli faceva rincorrere i biscotti, glieli dava dalle proprie mani e chiedeva di arruffare le penne a comando o stiracchiare le ali, offrendo un lauto premio.
Malfoy lo assecondò sfruttando l’occasione per guardarlo..Potter di solito non si comportava mai con lui come quand’era in presenza dei suoi amici e le poche volte che succedeva doveva ammettere che gli piacevano.
-Basta adesso, non vorrai finirteli tutti!- disse il ragazzo quando vide il sacchetto quasi vuoto.
Draco, soddisfatto, cominciò a lisciarsi il piumaggio e poco dopo tornò ad essere umano, la sua espressione era appagata.
Si sporse controllando con quanta incuria Potter avesse ripreso a radunare le sue cose…
-Hai un modo troppo babbano di fare le valige- commentò
-Tu le hai già fatte?- chiese Harry, occhieggiando nervosamente ciò che aveva nascosto, preoccupato che potesse accorgersene.
-Non ancora, abbiamo delle cose da prendere nella Camera dei Segreti- disse con un brivido; non se ne parlava nemmeno di scendere da soli in quel covo di serpenti! Potter l’avrebbe accompagnato, punto!
Ricordava fin troppo bene la sensazione d’inquietudine che provava la sotto, e l’odore umido e i sibili che riecheggiavano da tutte le parti..anche se ora i serpenti non c’erano più..
Pian piano ricordò anche la reazione di Harry a quella stanza… vide il ragazzo parlare con Neiji e assottigliò le palpebre.. a lui piaceva…
Di soppiatto Malfoy si avvicinò arrivandogli esattamente dietro la schiena, gli posò le mani tra le scapole e sussurrò –Cosa stai dicendo?-
Oltre alle parole che gli avevano accarezzato il bordo dell’orecchio, ci si erano messe anche le sue labbra adesso… il grifondoro socchiuse gli occhi accoccolandosi indietro a contatto col suo petto.
-Stavi spifferando qualcosa su di me?- continuò il biondino con voce estremamente sensuale, attirando tutta la sua attenzione
-No.. non era su di te…- disse il compagno piegando la testa di lato per lasciargli spazio vicino al collo.. Draco accolse l’invito mordicchiandolo e risalendo verso l’orecchio, zona che sapeva essere molto sensibile ai giochetti della sua lingua…
Neiji, emettendo un piccolo soffio rassegnato, andò ad arricciarsi a terra, in una macchia di sole; uno dei suoi occhi senza palpebre era puntato su di loro.
Il serpeverde ridacchiò spingendolo a coricarsi sul letto-Ti piace la mia compagnia eh?- bisbigliò facendogli scorrere le mani sulla schiena e lungo le braccia che il moretto aveva allungato oltre la testa.
Lo sentì sospirare e rilassarsi sotto il suo tocco..e pensare che all’inizio Potter si irrigidiva non appena provava ad avvicinarsi -Come farai senza di me?-
Harry chiuse gli occhi abbandonando il capo tra le coperte, la guancia premuta al materasso -..nnh..vieni..-
-Cosa?- Draco si chinò per capire cos’avesse detto
-Vieni…- ripetè l’amante restando inerme, soggiogato dai suoi gesti delicati e sensuali.
Malfoy gli sollevò i fianchi aiutandolo a trascinarsi sul letto per interno, in modo che potesse distendere le gambe, salì anche lui e rimase inginocchiato a cavallo della sua schiena continuando a sfiorarlo e percependo qualcosa di molto piacevole –Venire dove? – chiese a bassa voce –Da te?-
-Shi..- biascicò strofinando il viso nelle morbide lenzuola.
Draco perfidamente sogghignò –Vedremo… se farai il bravo- scivolò su di lui facendo aderire il proprio torace al suo corpo, aveva languidi progetti… ma qualcosa lo fermò.
Guardò in basso, sol ginocchio aveva urtato qualcosa.. sfilò l’oggetto tenendo una mano tra le scapole del compagno, egli non si mosse.
Malfoy anche volendo non avrebbe potuto fare una battuta cattiva..
Appoggiandosi al ragazzo gli mise di fronte la fotografia che si animava nella cornice, così potevano vederla entrambi –Sembri tu questo- disse riferendosi chiaramente a suo padre, che abbracciava un bel giovane dall’aria timida mentre un cane nero saltava euforico sui loro piedi, abbaiando silenzioso.
Dopo qualche secondo una ragazza dai capelli rossi si rialzò sgridando l’animale che aveva atterrata per allontanarla dal gruppetto… quei tre sembravano molto uniti…
-Me l’ha data Lupin- spiegò Harry facendo giocare il cane con l’indice, posato sulla superficie di vetro.
Draco gli baciò il collo avvolgendolo in un abbraccio caldo –Era questa che guardavi prima?- la sua lingua gli inumidì il retro dell’orecchio.
Harry sghignazzò offrendogli il bordo della propria mascella da mordicchiare –Si..stavo cercando di convincere Sirius a lasciar stare la mamma..ma lui è geloso- terminò in tono di rimprovero –Come sta la tua?- aggiunse subito.
-Non lo so, mio padre dovrebbe scrivermi appena si sa qualcosa di nuovo- rispose.
Potter aggrottò appena la fronte, concentrato a sfuggire agli inutili assalti che il cane organizzava contro i suoi polpastrelli –E la lettera di ieri?-
-Uno spasimante- tagliò corto il biondo con ironia, scansando abilmente la domanda.
Ad un certo punto gli prese via la foto, girandola a faccia in giù –Non vorrai che ci vedano- sibilò muovendosi su di lui
-Hai sempre voglia di me o mi sbaglio?- lo punzecchiò Potter, mettendo da parte il suo desiderio che quelle coccole durassero più a lungo. -No, hai centrato il punto!- soffiò la serpe alzandosi sulle braccia –Perciò adesso voltati!-
-Così non vado bene?- Harry rimase coricato, stiracchiandosi
-No!- affermò autoritario il ragazzo –Girati e apri le gambe!-
Gli venne da ridere –Ooh, non lasci spazio a fraintendimenti oggi- brontolò divertito rotolando a pancia in su, come aveva detto l’altro.
Malfoy accompagnò ogni gamba a piegarsi e a stringersi attono ai propri fianchi, poi si allungò e si distese sistemando il capo sul suo stomaco…fu evidente che lo avrebbe usato solamente da cuscino per il suo riposino pomeridiano!
-Draco?- lo chiamò il grifondoro facendo una smorfia contrariata –Credevo volessi fare..-
La serpe sogghignò rimanendo in silenzio
-Mah..baciami almeno!- fu la sentita protesta del moretto.








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Edited by kyu black - 11/12/2006, 21:47
 
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