| Delirio di qualche mese fa, volevo fare una shottina, ma non ci riesco, ho troppe cose da dire! ><;
So di aver stravolto una delle più belle favole, ma noi amanti dello yaoi poremmo slashare di tutto *-*
Ed ecco, JohnxPeter per voi ^-^ (sempre anti-canon io eh? Ma peter con Giacomin non riuscivo a vedermelo XDD)
Heavenly 1. Something will change... this night...
Molti credono che la favola di Peter Pan finisca così.
Con Wendy, John e Micheal che tornano dalla loro famiglia, con i bimbi sperduti che rimangono con loro, con Peter Pan che sconsolato ritorna all’Isola che non c’è.
E non si fa più vedere.
E se invece Peter Pan fosse tornato?
Se la lontananza da Wendy era troppo dolorosa, e Peter non avesse resistito al desiderio di rivederla?
Ebbene sì, Peter Pan tornò da Wendy. Tornò pochi mesi dopo la fine di Capitan Uncino.
Wendy urlò di felicità quando lo vide. Ormai lei aveva una stanza singola, staccata da quella dei fratelli. Perché stava “crescendo”.
Ma per Peter lei era rimasta per sempre la dolce bambina che aveva portato all’Isola che non c’è quando aveva undici anni.
Peter Pan allungò la mano, e un'altra volta verso la seconda stella sulla destra.
Per cinque anni.
Senza che né John, né Micheal, né i bimbi sperduti sapessero nulla.
Ma una sera…
Peter sorvolò il Big Bang, svolazzando per i tetti delle case di Londra, e giungendo al quartiere dove era casa Darling.
Si avvicinò alla finestra della camera di Wendy semi aperta, incorniciata da una splendida tenda bianca in lino.
Appoggiò i piedi sul davanzale e sporse la testa dentro, sorridendo, e cercando la sua Wendy con lo sguardo.
Ma Wendy sul suo letto non c’era.
Sbattè gli occhi e si introdusse dentro la stanza, prendendo uno spavento quando vide qualcuno seduto per terra.
Era un ragazzo. Era accovacciato per terra, con qualcosa in mano. Doveva avere più o meno la sua età. 14-15 anni, aveva i capelli castani brizzolati e gli occhiali.
“Peter?” esclamò il moretto sbattendo gli occhi.
“J…John?” chiese stupito Peter. “Dov’è Wendy? E perché tu sei qui?”
“Ehi, ehi… una domanda alla volta! Primo, Wendy è stata costretta ad andare quattro giorni in Scozia con la zia, per un corso di galateo, credo, o una cosa del genere” spiegò John Darling “Secondo, mi sono intrufolato nella sua stanza solo per leggere questo libro” e gli sventolò davanti agli occhi un tomo abbastanza spesso, con la copertina blu scuro, rilegato in oro, con su scritto ‘Victor Hugo – Notre-Dame de Paris ’.
“No…tre dame de Paris?” lesse Peter le parole così come erano scritte.
John rise “Sì, quello” rispose.
“Leggere è una perdita di tempo!” Quanto torna Wendy?”
“Te l’ho detto” sbuffò John, a cui piaceva molto la lettura “Tra quattro giorni!”
“Noo! E io che farò per quattro giorni?!”
John inarcò un sopracciglio “Una sega”
“Una che?!” esclamò basito il ragazzino biondo, non trovando quella parola sul suo vocabolario. (A questo gli sono cresciute le piante in testa a forza di vivere su un’isola. NdA)
John alzò entrambe le sopracciglia “Non sai cos’è?”
Peter scosse la testa e svolazzando si sedette sul letto con le gambe incrociate.
Il moro gli sorrise “E’… un attrezzo per lavorare, diciamo…”
“E che me ne faccio io?”
“Ho solo proposto” ironizzò John, prendendolo in giro.
Peter fissò il fratello della Wendy.
Fissò i suoi occhi. Non gli ricordavi così scuri e profondi.
Erano belli, pensò. Poi scosse la testa.
“Allora io vado” concluse girandosi e preparandosi al volo.
“Aspetta!” chiamò John, tirandolo per la gamba un pantalone. “Posso venire con te?” chiese.
Peter lo fissò un po’ basito, poi sorrise dolcemente. “Trilliii!” chiamò e la fatina arrivò in men che non si dica accanto al biondo, che guardò John un po’ superiore, con uno stupido sorriso stampato in faccia.
Dopo pochi minuti volteggiavano già nel cielo di Londra. Diciamo che John era un po’ arrugginito col tempo, nel volo. Andava peggio che durante la sua prima volta, e rischiò non poche volte di prendere avanti un camino, o un tetto. (Quando si dice Dio li fa e gli accoppia… che bella accoppiata NdA)
Così Peter gli prese una mano e lo guidò alla seconda stella sulla destra, che gli avrebbe portati presto all’Isola.
“Ahhh! Che bella!” si stiracchiò John su una nuvola ammirando dall’alto la cara vecchia Isola che non c’è. “Non è cambiata per niente”
“E come sarebbe dovuta cambiare secondo te?” chiese il biondino
“Era per modo di dire” rise John “Volevo solo dire che è uguale a come è stata la prima volta che l’ho vista, proprio seduto su una nuvola. Solo che dopo ci hanno preso a cannonate!” e rise ancora.
Peter si sentì stranamente di buon umore. John dentro non era cambiato affatto. Era rimasto sempre lo stesso, anche se da fuori non aveva più il corpo di un bambino di dieci anni, ma di un ragazzo di quindici.
“Che facciamo ora?” si girò entusiasta John verso il biondino.
Peter venne colto un po’ alla sprovvista, a dire il vero. E per quanto pensava non gli veniva in mente nulla.
“Andiamo a trovare Giglio Tigrato?” chiese tutto ad un tratto il moro.
“Gi… Giglio Tigrato?”
“Esatto! Voglio sapere come sta!”
All’improvviso il biondino si sentì abbastanza giù. Non aveva voglia di andare a trovare gli indiani con John, men che meno Giglio Tigrato.
“Oh… in ritiro” esclamò poi Peter “Credo.. siano in ritiro!”
“Ritiro?” chiese John
“Sì.. ritiro… ritiro spirulaizzante!”
“Spiritualizzante?”
“Ehm, si credo quello”
John sbuffò. “Peccato! E pensare che non la vedo da tanto! Chissà come sarà diventata…”
“E’ una racchia!” rispose subito Peter, per poi tapparsi la bocca. Le parole gli erano uscite da sole.
Ok, non vedeva Giglio Tigrato da un paio di mesi, ma non era mica brutta.
Non seppe perché sentì l’immenso bisogno di dire così a John.
“Come?” chiese John sgranando gli occhi.
Peter scosse la testa velocemente, e poi lasciò la nuvola, dirigendosi verso la laguna.
“No!! Peter! Aspettami!!! Non mi lasciare qua!” John si sporse e cercò di scendere dalla nuvola aggrappandosi come un bambino alla sua mamma, e cercando di tastare con i piedi un pavimento che non c’era. “Peteeer!!!” urlò ancora, ma il biondino non tornò indietro.
John allora si sforzò di pensare a cose felici per poter volare ed inseguirlo ma ormai pensava solo che se la nuvola lo abbandonava lui sarebbe caduto nel vuoto.
Ed infatti dopo poco cadde.
John si sentì perso, chissà dove sarebbe finito! Magari sopra uno scoglio appuntito, oppure su qualche tronco spezzato, o magari sopra qualche focolare indiano! Non sapeva, aveva troppa paura per guardare giù.
Quando però sentì un dolore acuto alla schiena e l’acqua su di lui, si rese conto che era finito nel mare. Così ritrovò il coraggio in se stesso e si stabilizzò, nuotando verso l’alto, per poi riemergere qualche secondo dopo.
“Peteeeer?” Chiamò “Peter!! Dove sei? Dai! Vieni fuori!”
John sbuffò e nuotò fino alla riva più vicina, poi si stese affannato sulla sabbia calda, togliendosi gli occhiali bagnati.
“Perché diamine mi ha mollato qua?” si chiedeva il giovane Darling stropicciandosi gli occhi. Non riusciva a spiegarsi proprio lo strano comportamento del suo amico. Si alzò, strizzandosi i vestiti bagnati e cercando di pensare a cose felici, così da poter volare e cercarlo.
Heavenly 1. End
|
Posted on 25/11/2006, 19:36
oggi ho finito ancora questo capitolo ><°°