Capitolo 145, Niente Hermione, niente Ron..

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kyu black
view post Posted on 23/2/2007, 15:59




Cap 145 - Niente Hermione, niente Ron..




I primi giorni di vacanze estive di quell’anno furono un trambusto. I Dursley avevano deciso, coi proventi del lavoro di Vernon, di ‘ammodernare’ la casa.
Ogni miglioria concepita servì solo a mettere a soqquadro l’intero pian terreno dell’abitazione!
Per tre giorni di fila aitanti operai in canotta e pantaloncini avevano distrutto e ricostruito muri, sostituito finestre e montato mobili; il tutto sotto lo sguardo curioso di Harry, che pur tenendosi da parte, aveva osservato l’evolversi della situazione…
L’efficiente ditta privata contattata da suo zio era riuscita a dimezzare i tempi delle operazioni, previo pagamento di una bella somma di denaro di cui Petunia non faceva che vantarsi.
Peggiori dei ricchi snob che avevano ereditato le proprie fortune senza muovere un dito, c’erano di certo i piccoli borghesi convinti che, maggiore è l’ostentazione di fama e ricchezza, e maggiore sarà il loro peso nella società.
Harry aveva ereditato grosse cifre per ben due volte eppure, secondo lui, le cose di cui stimarsi erano altre… tipo i bei bicipiti già incredibilmente abbronzati che gli erano passati sotto gli occhi in quei giorni..
La baraonda edilizia si concluse forse troppo rapidamente per lui.
Se gli zii avevano un salotto nuovo l’invito ai vicini era d’obbligo..ciò significava che il giovane doveva stare fuori dai piedi per un’intera giornata.
Fu durante questo suo gironzolare senza meta che si accorse di come gruppi di ragazzine lo fissavano al suo passaggio.. non che a lui questo interessasse più di tanto, ma era lo stesso gratificante e, divertito, non cercò più di evitarle e nascondersi sotto i cespugli di ortensie. Se volevano guardarlo, che guardassero!
Il suo ego si era lievemente allargato nel giro di un paio di pomeriggi, si sentiva quasi intraprendente…ma forse era solo il suo aspetto strano a dare nell’occhio..
Lui era diverso dai ragazzi di quel quartiere ma era senza dubbio un bel ‘quasi’ diciassettenne dal fisico snello e leggermente modellato, di altezza media che se ne andava in giro indossando abiti poco curati ed esibendo una chioma di capelli neri stravaganti per la gente di Privet Drive.
Nonostante nei dintorni circolasse la solita banda di sbruffoni, Harry si era imposto di starsene calmo e incassare qualche battutina tagliente piuttosto che reagire. Nell’unica lettera fin’ora arrivatagli da parte di Remus aveva ricevuto raccomandazioni affinché restasse tranquillo, con la promessa che, se si fosse comportato bene, avrebbe avuto una sorpresa.

Domenica mattina gli arrivò una telefonata.
Non era Lupin, ma Chris.
Il tassorosso l’aveva chiamato per sapere se era libero quel giorno; si erano già messi d’accordo di incontrarsi nei mesi estivi, visto che non abitavano troppo distanti, e Harry fu veramente felice che se ne fosse ricordato.
Ci mise poco ad arrivare da lui, e quando giunse davanti a casa sua lo trovò arrampicato sul muretto che divideva il giardino da quello dei vicini…pareva parlare con qualcuno che, con ogni probabilità, era accucciato a terra dall’altra parte.
Era strano in effetti.. all’inizio aveva pensato a un cane ma poi, non sentendo abbaiare, gli venne il dubbio che potesse esserci una persona al di la.
Si avvicinò quasi di soppiatto allungando il collo con cautela…sul prato accanto una papera scodinzolava tendendo il collo per becchettare qualche foglia di insalata che Chris le offriva.
Il tassorosso sussultò accorgendosi di lui, e con voce alterata dallo spavento disse –Sei già qui.. ti aspettavo per le.. beh sono le quattro e mezza..- fece un piccolo sorriso -…non me n’ero accorto, scusa Avrei dovuto venirti incontro alla fermata..-
Scese con un saltello mentre l’animale starnazzava in cerca di attenzioni.
Harry non si accorse dell’occhiata nervosa che l’amico aveva indirizzato all’abitazione dietro di lui
-Senti.. c’è mio padre in casa..ti va di fare un giro qui attorno?-
Non fecero in tempo a ritrovarsi entrambi sul marciapiede che un uomo alto e dai corti, vistosi capelli rossi uscì dalla porta avvicinandosi minaccioso.
Sarebbe stato un bel tipo se non avesse avuto un’aria tanto burbera..
-Sono il papà di Chris!- si presentò afferrando il cancelletto con dita sottili
-Harry Potter, signore. Piacere!- rispose il ragazzo tendendogli la mano, questa non venne stretta..
Accigliato il genitore brontolò –Si si, so chi sei. Dove stavate andando voi due?-
L’accoglienza non era quella che si aspettava ma cercò di dimostrarsi il più naturale possibile, il compagno sembrava già abbastanza a disagio.
-Facevamo un giro..qui vicino!- si affrettò a precisare Chris, che venne subito interrotto.
-Il giardino non va bene?-
Harry l’osservò attentamente, era la seconda volta che si guardava intorno sospettoso.. con tutto quello che succedeva nella società babbana e non, magari riteneva superfluo rischiare di mandare il proprio figlio a spasso con la calamita attira guai più famosa del mondo magico.
L’amico stava cercando di convincerlo quando Potter s’intromise –Ci sono gli auror nelle vicinanze..- aveva ottenuto la sua attenzione –Noi non li vediamo, ma ci sono quindi può stare tranquillo. Ci sorveglieranno a vista-
Il broncio dell’uomo non si dissolse ma brontolando se ne tornò in casa.
-Scusalo. E’..-
-Preoccupato per te, capisco- disse con leggerezza il moro –Allora? Che c’è qui attorno da vedere?-
-Veramente non molto..- rispose Chris pensieroso.
Dopo neanche un paio di ore Harry pensò che l’avesse preso in giro!
C’era molto più di quanto si sarebbe immaginato! Quella cittadina era decisamente più vivace di Privet Drive!
Avevano oltrepassato un piccolo bar che vendeva pizza al taglio, l’odore era stupendo ma la fila di persone, che aspettavano di avere la loro parte, era insuperabile.
C’erano negozi di musica, di articoli sportivi, una vetrina enorme con esposto un acquario marino che avevano osservato per parecchi minuti, affascinati dalle lotte tra gamberetti...
Erano passati anche per una via laterale che ospitava un ‘famoso’ senza tetto scultore di lattine.
Harry comprò una creazione che assomigliava tanto a un piccolo lupo, l’uomo lo incartò con il miglior foglio di quotidiano che avesse, legando il tutto con due lacci da scarpe fluorescenti. Quello si che era un pacchetto originale!
-Io ne ho una collezione a casa- disse Chris mentre superavano una profumeria chiusa per lutto.
-Hai fame?- chiese il tassorosso fin troppo casualmente.
Girato l’angolo, a pochi metri da loro, si ritrovarono di fronte ad un pub.
Non era un locale di quelli nascosti o troppo decentrati, se ne stava in bella vista e in alto, sopra l’entrata, sfoggiava un’insegna dipinta di rosso e marrone… Harry restò un secondo a bocca aperta.
-si, hai letto bene- sogghignò l’amico trascinandolo avanti –Ma non ha niente a che fare con la ‘Testa di Porco’ a Hogsmade!-
L’ingresso ombroso dava su un’ampia sala in stile rustico, le pietre del pavimento erano di un bel cotto lucido e i tavoli, le sedie e le lampade in vecchio stile erano perfettamente puliti.
“Già…” pensò “Niente a che fare col bar di Hogsmade!”
Qualche uomo vestito di pelle si girò a guardarli.
Anche se le giornate di caldo e quelle umide di pioggia si alternavano irregolari, era strano vederli abbigliati in quel modo.. ma si ricordò subito delle moto parcheggiate fuori…
Una ragazza dal viso ovale e dai corti capelli color platino si fece loro incontro.
Schioccò due baci a Chris e poi si approfittò pure di Harry.
-Mettetevi li che ci pensio io!- disse indicando un tavolo poco distante; facendo i palloncini con una gomma fucsia sparì allegramente nel retro.
-Beh, ti piace?- Chris si sedette per primo, compiaciuto dall’espressione dell’altro.
-Si..sembra di essere…- si fermò da solo, lanciandogli un’occhiata eloquente, e si sistemò davanti a lui –E’ bello avere un posto del genere in cui rintanarsi ogni tanto…se ci fosse dove abito io starei li tutto il tempo!-
-Si, ha un’atmosfera familiare…dovresti vedere che bello la sera-
Mentre il compagno pronunciava la parola ‘bello’ Potter si accorse di aver fissato un attimo di troppo un giovane dal fisico magro, dai lunghi capelli mossi e gli occhi azzurri…
Tornò immediatamente al tassorosso –Ci vieni spesso quindi..-
Al ghignetto saputo di Martins non seguì una spiegazione perché la cameriera che li aveva salutati era tornata con due piatti fumanti.
Sopra un tovagliolo color corteccia ognuno di loro aveva un toast che profumava di formaggio quasi fuso e prosciutto cotto.
Il pane era croccante e il moretto lo aveva già addentato mentre lei chiedeva cosa volessero da bere.
Portò in fretta un paio di birre analcoliche e prese posto di fianco al grifondoro sostenendo la testa con un braccio.
Ad osservarla da vicino appariva molto giovane, i suoi occhi chiari lo scrutavano con furbizia.
-Sono un’indovina sai?- sussurrò –Sapevo che l’avresti gradito- sorrise
Harry ricambiò; ovviamente il discorso tra maghi avrebbe assunto un significato diverso, però trattandosi di una babbana doveva ammettere che era quasi vero. Con quel panino ci aveva preso in pieno!
-Dovrei farlo di professione- si lamentò allungando le braccia sul tavolo e posando poi il mento su di esse –Farei su un sacco di soldi!...hey vuoi farti leggere la mano!?- saltellò impaziente spalancando gli occhi dalle iridi di un limpido verde mela.
Il grifondoro non finì di mandar giù il suo boccone che lei gli aveva già ‘rapito’ un braccio, esaminandolo concentrata.
“Oooh si! Questa farebbe coppia perfetta con Sam!” riflettè.
Passarono li il tempo restante prima di dover tornare a casa.
-Mi sono divertito!- esclamò Harry facedo dondolare affianco a sé una sportina contenente il suo pacchetto –Dobbiamo farlo ancora!-
Chris ne fu molto contento e si mordicchiò le labbra, bisbigliando una proposta –Magri la prossima volta puoi chiedere ai tuoi zii se ti lasciano dormire qui, così abbiamo più tempo-
-Certo! Si, sempre che ai tuoi non dispiaccia-
Martins scosse la testa sorridendo –Sono un po’ apprensivi ma non ce l’hanno con te…ah l’autobus- lo informò
-Allora ci sentiamo!- lo salutò il moro salendo
-Va bene! A presto, ciao!-
Il mezzo ripartì e il grifondoro sospirò appoggiandosi allo schienale di un sedile.
Avrebbe voluto poter trascorrere così tutte le vacanze!






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Edited by kyu black - 8/3/2007, 21:41
 
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