Capitolo 146, Per ricevere l'Ordine di Merlino...

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kyu black
view post Posted on 8/3/2007, 21:40




Cap 146 - Per ricevere l'Ordine di Merlino..





Già una discreta luce filtrava dalle finestre quando Harry aprì gli occhi ancora gonfi di sonno.
Voltandosi pigramente verso il comodino vide le lancette della sveglia segnare le cinque e diciotto. Si sarebbe volentieri rimesso a dormire ma una piacevole agitazione per ciò che sarebbe successo durante quella giornata lo svegliò del tutto.
Restò oltre un quarto d’ora fermo nel letto a ripassare mentalmente ciò che avrebbe fatto: si sarebbe alzato, poi una doccia, si sarebbe vestito con gli abiti pronti sulla sedia, avrebbe fatto colazione…
Sussultò quando sentì uno dei gatti della signora Figg miagolare incollerito giù in strada.
Stropicciandosi il viso si alzò e si affacciò alla finestra guardando una Privet Drive deserta; c’era solo un micione grigio tutto gonfio di rabbia che se la stava prendendo con una gatta rossa dalla coda corta, la stessa che aveva trovato acciambellata sul proprio davanzale qualche giorno prima.
La doccia fu molto rinfrescante e i vestiti, puliti e stirati, lo fecero sentire più rilassato, più preparato ad affrontare il ministero, questa volta senza aver combinato danni.
Stava mangiando un toast in cucina, guardando la tv a volume quasi inesistente, erano più o meno le sei e mezza e dalle scale scese qualcuno.
-Ah sei già pronto- borbottò secca la zia, squadrandolo critica mentre si versava del caffè d’orzo.
Harry non rispose, Petunia stava solo studiandolo per poter trovare qualcosa che fosse fuori posto…
Dudley li raggiunse con passo pensante appena sentì sua madre preparare i cereali e la sua massiccia dose di fette integrali con marmellata.
A cosa serviva tenerlo a dieta se poi vuotava il frigo ingurgitando qualsiasi prodotto ipocalorico nelle vicinanze?
Alle sette in punto Vernon fece la sua goffa entrata nel salotto –Allora ragazzo? Hai detto che verranno qui tra mezz’ora?-
-Si- confermò annoiato; se l’aspettava quella domanda… -Non verranno a cavallo di scope volanti- lo rassicurò, prima che potesse chiederglielo per la quindicesima volta!
Il rumore di un motore che si arrestava proprio davanti al suo cancello dieci minuti prima del previsto non colse impreparata la donna, che aveva sbirciato dalla finestra fin da quando era scesa in cucina.
-Sono loro?- domandò rigido lo zio
-Si Vernon..almeno credo..quell’auto è così lussuosa, guarda la- gliela indicò, il marito si era avvicinato e ora scrutava cupo e diffidente la vettura posteggiata fuori.
Per lo meno non ci sarebbe stato da vergognarsi coi vicini.
Anche Harry diede un’occhiata prima di mettere piede oltre la porta; notò che lo sportello anteriore si aprì e un uomo, vestito in formali abiti babbani, si avviò per suonare il campanello.
Il ragazzo uscì ma rimase molto vicino alla soglia, incerto se fidarsi o no.
-Il signor Potter?- sorrise lo sconosciuto, tendendogli la mano –Siamo venuti a prenderla per portarla al Ministero. I suoi tutori..-
-Sanno già tutto- disse cercando di evitare che venisse in contatto con l’ostilità dei parenti.
La famiglia di babbani di affacciò alla porta in quel momento, sembrava quasi che la magia contasse molto meno di fronte a quell’auto terribilmente costosa..
Di nuovo un gatto miagolò forte, spaventato dal postino che passando fece un cenno di saluto nella loro direzione, fissando con evidente curiosità tutta la scena.
L’uomo aprì lo sportello posteriore invitandolo ad accomodarsi –Il suo accompagnatore attende- spiegò
La prima cosa che vide furono un paio di lunghe gambe accavallate elegantemente, fasciate da un tessuto liscio e opaco, nero come l’interno del veicolo.
Ai piedi, stivali altrettanto neri con finiture argentate gli tolsero la parola…
Il mago spostò appena il busto per essere visibile, e lunghe ciocche di un familiare biondo pallido scivolarono morbide sul petto e sulle spalle –Salve Potter- soffiò suadente con lo sguardo ghiacciato a catturare ogni briciolo di inquietudine nella sua espressione.
A zia petunia quasi venne un colpo.
Dudley e Vernon fissavano avidi quell’uomo, dimenticando che si trattava di uno svitato armato di bacchetta…la sua figura distinta comunicava loro soldi e potere.
Spiaccicarono un tremolante ‘Buongiorno’ quando gli occhi di Lucius vagarono alla casa e alla ‘feccia’ che la occupava.
-Hanno mandato lei?- chiese il moro in un tono che non parve abbastanza educato.
-Si Potter, sono la persona più adatta a questo incarico. Ora, se non vuoi fare tardi per il tuo momento di gloria, Sali in macchina- rispose mellifluo e leggermente autoritario, continuando a mostrare un ghigno che lo irritava da matti.
Dopo un attimo d’incertezza egli fece il giro e salì. Aveva la bacchetta stretta nella tasca e, teso com’era, si dimenticò di salutare i suoi zii.
Il mago alla guida dell’auto si voltò affabile, salutandolo –Buongiorno signor Potter! Posso chiederle un favore? Potrebbe farmi l’autografo per mia figlia? E’ una sua ammiratrice. Li ci sono piuma e pergamena..-
Imbarazzato il ragazzo sorrise. Stava per scrivere il proprio nome quando ebbe un leggero scatto, il mangiamorte aveva disteso le gambe nell’ampio spazio dell’auto climatizzata, spostando i capelli dietro la schiena.
A Malfoy tutta quella tensione e quel sospetto piacevano, riusciva a metterlo in quello stato senza fare niente!
-Agitato?- gli chiese dopo che il ragazzo si fu sistemato meglio accanto al finestrino, guardando fuori.
-Direi di no- rispose voltandosi e aggrottando la fronte nel vedere il suo sorrisetto soddisfatto –Ma speravo che la compagnia fosse migliore!-
I due uomini seduti davanti non si girarono ma entrambi avevano capito che il rapporto tra Lucius Malfoy e Harry Potter non era cordiale; eppure il mago purosangue aveva assicurato di potersi occupare della faccenda perché conosceva il giovane.
Da parte sua il biondo fu stimolato dalle sue risposte taglienti a continuare quella conversazione con tono sempre più carezzevole –Oh, andiamo Potter. Sono certo che avresti preferito una bella donna al mio posto, ma d’altronde non dobbiamo tutti forse accontentarci di ciò che ci viene concesso?..avrebbe potuto capitarti di peggio.- fece quell’ultima considerazione con un lampo di follia negli occhi…uno sguardo che stava a significare che il peggio sarebbe potuto verificarsi da un momento all’altro.
Se non fosse stato per gli agenti del Ministero che li accompagnavano, Malfoy avrebbe estratto la bacchetta mostrandosi per il viscido mangiamorte che era!
Quell’espressione fredda e penetrante, così altezzosa in qualche occasione, era diretta al tuo ‘io’ più profondo e cercava di sradicarlo, provocarlo, farlo emergere, in modo da potersi scontrare con qualcosa di selvaggio.
Il distinto e aristocratico mago che aveva di fronte era solo una facciata, un corpo creato su misura, glaciale, indecifrabile, tanto bello quanto era brutto il suo animo.
Pochi secondi di silenzio bastarono ad Harry per formulare un pensiero al tempo stesso elettrizzante e pericoloso.. Lucius Malfoy non avrebbe potuto fare niente in mezzo ad altre persone!
Sia che lui si fosse comportato in modo sgarbato, provocatorio o ironico.. niente!
-Cosa faremo di preciso oggi?- domandò dopo aver ostentato di trovarsi a proprio agio, per nulla sconvolto dai suoi modi ambigui e falsamente amichevoli.
Per Lucius era ancora meglio di quello che si sarebbe aspettato, anche se vederlo innervosirsi subito l’avrebbe divertito molto.
-Per prima cosa..- cominciò giocherellando con la testa argentata del proprio bastone -..ci recheremo a Diagon Alley. Non siamo passati a prenderti così presto per niente. La cerimonia alla quale prenderai parte è un grande onore ed è necessario essere impeccabili..- lo squadrò di sottecchi.. evidentemente non approvava che indossasse abiti babbani.
-E’ necessario fare una bella figura alla presenza del Ministro; si è molto raccomandato che ti istruissi su ciò che dovrai fare dal momento che sarà presente anche la stampa internazionale-
Prese dalla tasca un foglietto e dispiegandolo glielo porse –Un piccolo promemoria per te-
Fissò scaltro la mano del moretto avvicinarsi alla sua e sfilargli il pezzetto di carta con attenzione, come se temesse di essere artigliato in un istante.
Lucius arricciò le labbra lisciando poi qualche piega inesistente dei pantaloni, facendo scivolare la mano sul ginocchio e giù fino alla caviglia.
Era sempre stato narcisista ed essere guardato in quel modo, senza che il suo interlocutore si perdesse ogni suo più piccolo movimento, lo gratificava intimamente.
Harry abbassò il capo osservando l’elegante calligrafia che aveva già visto nelle lettere di Draco; i bordi arricciati, le linee sinuose.. piccoli graffi neri sulla superficie che indicavano quanto l’uomo provasse piacere nell’essere perverso..
-L’incontro è alle tre?- chiese stupito, com’era possibile che si fosse alzato a quell’ora se la cerimonia si sarebbe tenuta così tardi?
-Mi era stato detto che era di mattina!- protestò contrariato
-Esattamente, i tuoi impegni comprendono, appunto, la sosta di cui ti ho parlato. Immaginavo che non sapessi nulla a riguardo e ho intenzione di svolgere bene il mio incarico: devo prepararti- si sentiva una sorta di maestro.. e non vedeva l’ora di bacchettare quel mezzosangue a dovere!
Brontolando sottovoce Potter finì di leggere la pergamena.. era previsto un pranzo assieme alle nuove alte cariche del governo.. una rottura inutile.
Trovare però tra alcuni nomi degli invitati quello del preside lo rassicurò, almeno non sarebbe stato l’unico a preferire di trovarsi da Madama Piediburro piuttosto che li.
Malfoy aveva atteso che i suoi occhi verdi incontrassero il nome del Preside.. aveva visto la sua espressione cambiare e con pungente gentilezza domandò –Più rilassato ora?-
Non avrebbe potuto nascondere che era teso in sua presenza, con un assassino che gli sedeva accanto in una macchina non c’era da star tranquilli.. ma il fatto che lo sapesse così bene e lo sottolineasse con una tale gentilezza lo irritava.
-Si, adesso si!- affermò – Lei?- e senza attendere risposta a quella frase di sfida si stiracchiò allungando le braccia indietro e lasciandosi andare a uno sbadiglio.
Il purosangue non si scompose benché quello fosse un atteggiamento al di fuori della sua tolleranza; se avesse visto suo figlio agire in una maniera così poco educata in pubblico l’avrebbe ripreso immediatamente.
Tuttavia la sua aria puramente curiosa non mutò e la stizza venne soppressa –Dormito poco Potter?- si ritrovò a chiedere, forse sapere qualcosa in più su di lui avrebbe aiutato il suo padrone a liberarsene.
-Mh…si. Sono tornato a casa tardi ieri, c’è stato un disguido con gli autobus… ero da un amico, fuori città- spiegò vago, soddisfando solo in parte il suo interesse.
Malfoy si dimostrò propenso a continuare quel discorso in un modo che, doveva ammetterlo, lo invogliava a parlare con lui. Ecco perché era così abile nelle relazioni sociali.
-Non dovresti andartene in giro tutto solo con i tempi che corrono…- commentò innocentemente l’uomo.
Una risatina sarcastica provenne dalla bocca del grifondoro, ed egli rispose con un filo di arroganza –Perché no? Dovrei aver paura che Voldemort sbuchi fuori all’improvviso e poi sia costretto a ritirarsi come al solito?-
A quel nome i dipendenti sussultarono, Malfoy rimase immobile.
-E’ sciocco sottovalutare la fortuna Potter, e lo è altrettanto affaticare inutilmente la tua scorta di auror personale affinché ti seguano da un capo all’altro del Paese- replicò serio Lucius; in realtà, pensandoci, non aveva tutti i torti..
Giunsero in fretta a Diagon Alley, l’auto si era fermata davanti al negozio di Madama Mc Clan e loro scesero.
Il mago che sedeva affianco al guidatore li seguì.
C’era un’atmosfera particolare.. le persone nei dintorni lanciavano al veicolo occhiate strane, ma Harry non potè soffermarsi perché Lucius lo spinse nel negozio con una leggera ma decisa pressione del suo bastone tra le scapole…fu alquanto fastidioso..
La sarta si sprecò in convenevoli con il signor Malfoy, arrivando persino a farlo sorridere compiaciuto da tanti complimenti.
Sicuramente il fatto che la famiglia di purosangue spendesse in un giorno quanto un mago era capace di spendere in una vita, aveva il suo peso..
Un po’ annoiato da tutto quell’inutile ciarlare, Potter aveva preso a guardarsi intorno; aghi, forbici e cotone lavoravano instancabili a mezz’aria, modellando abiti per qualche ricca donna dai gusti sconsiderati: viola intenso e verde smeraldo stavano bene assieme, ma l’accostamento era pesante per un vestito così scollato.
Ad un tratto percepì poche parole, e quelle furono il segnale che stava per smettere di distrarsi..
-Lo indosserò dopo, prima il ragazzo- aveva detto Malfoy
Sentì improvvisamente tre paia d’occhi posarsi su di sé, si voltò piano quasi non volesse fare rumore…
-Siccome non abbiamo molto tempo ho pensato al vestito che era in preparazione per Draco – cominciò Lucius, rimanendo fermo a studiare il moretto come se cercasse di immaginarselo con un abbigliamento diverso.
All’inizio Harry provò una punta di imbarazzo, ma si ritrovò in pochi attimi ad essere girato e voltato in modo che un metro giallo potesse prendere le sue misure.
-Dovrò accorciarlo un po’, non ci vorrà molto- annunciò la donna.
Il mangiamorte andò a sedersi su una comoda poltrona imbottita, lontana dall’entrata e al di la della quale vi era ripiegato un paravento, che quasi automaticamente si dispiegò isolandoli dal resto del negozio.
Dall’altra parte si percepiva il ritmico passeggio dell’impiegato, che camminava avanti e indietro per la stanza.
Mentre spariva da una porticina laterale, Madama Mc Clan ordinò al giovane i togliersi i vestiti…questo procurò ad Harry una piccola morsa allo stomaco.
Non lo agitava il fatto di spogliarsi di fronte a qualcuno, nemmeno se si trattava di Malfoy, sarebbe bastato ignorare il suo sguardo fisso.
No, il problema era un altro…
-Su avanti, si muova!- lo incalzò la donna, tornando con una scatola nera ricamata in fili argentati.
Le mani del grifondoro, che stavano sbottonando la camicia al rallentatore, si risvegliarono.
Lucius non si mosse, gli era passato per la mente che Potter potesse vergognarsi, ma non aveva né intenzione di andarsene, né tanto meno di assicurarsi che fosse così.
Lo osservò privarsi dei vestiti esattamente come avrebbe guardato suo figlio.
Un muto disinteresse manteneva quelle iridi di vetro sul suo corpo; il giovane non aveva niente di cui potersi vantare..nonostante avesse visto per ora solo la sua schiena.
Quando tolse i pantaloni, le sopracciglia del mangiamorte si arcuarono lievemente…
Ricontrollò con minuziosa attenzione la sua figura, dal collo alle caviglie…
Più o meno era della stessa taglia di Draco.
-Secondo me ci siamo- lo squadrò la donna, spingendolo perché si girasse; purtroppo lui dovette eseguire e trattenne il fiato quando, con le spalle un po’ incurvate, si ritrovò faccia a faccia con Malfoy.
I boxer non celavano per niente un piccolo tratto di pelle tatuata che sbucava oltre il bordo elastico.
-Dritto!- una leggerissima frustata con il metro da parte della strega e il braccio di Harry si scostò dall’inguine mentre la schiena si raddrizzava.
Già nella sua mente si stava formando l’immagine dell’uomo che, consapevole, si alzava in piedi e gli scaricava contro la sua rabbia..
Questo, per fortuna, non accadde.
Lucius sembrò perfino non accorgersi di nulla, si limitò solamente a confermare le modifiche che sarebbero state fatte al vestito di suo figlio.
Fu un sollievo, alla fine, doverlo indossare! Il cuore di Harry batteva così forte che non avrebbe retto un minuto di più sotto l’insistente e inespressiva carezza dei suoi occhi.
Eppure fin’ora Malfoy non aveva fatto nulla per metterlo a disagio o per farlo agitare così.
Maledetti! Lui, Draco e tutta la loro razza! Erano uguali! E allo stesso, dannato modo riuscivano a scombinare qualsiasi pensiero delle persone che gli stavano accanto!
Vedendosi allo specchio, Potter dovette riconoscere che non stava male come avrebbe creduto; era abituato ad essere in disordine, trasandato, ma il suo riflesso non gli dispiaceva per niente.
Madama Mc Clan si accucciò a sistemargli l’orlo dei pantaloni, in eccesso di pochi centimetri, poi passò alle maniche e al taglio della giacca che pareva un pelo più lungo del normale.
Impiegò diverso tempo e il giovane sorrise quando vide l’altro mago affacciarsi curioso da sopra la tenda che li separava…doveva essersi arrampicato come minimo sulla scrivania.
Il campanello della porta suonò e la famiglia che entrò vide tutta la scena...
-Mi scusi un momento- si congedò in fretta la strega, spostando il paravento ed esclamando –Lei cosa ci fa li?!-
Harry non potè però prestare attenzione a quel che successe dopo perché Lucius si era alzato e si stava avvicinando con sguardo critico.
-Alza le braccia-
Istintivamente egli rispose al comando, ma gli scoccò un’occhiata ribelle!
-Abbassale-
Di nuovo quel tono! Peccato non potesse rispondergli come avrebbe voluto!
Mentre s’imbronciava qualcosa lo fece sobbalzare, la testa del suo bastone l’aveva colpito al fianco..il segno che doveva girare su se stesso.
Avrebbe voluto strappargli quell’affare di mano e gettarlo fuori dalla finestra!
Con uno scatto inaspettato Malfoy posò ancora il capo d’argento del serpente sul suo stomaco, imponendogli di fermarsi; Potter si tirò indietro nonostante l’avesse già raggiunto, e ciò Lucius non lo gradì.
Sollevò il bastone arrivandogli quasi alla gola, ma prima che potesse toccarlo la mano di Harry vi si chiuse attorno.
“Adesso basta!” pensò sfidando quei suoi occhi intransigenti con espressione combattiva.
Con un gesto seccato Lucius sottrasse l’impugnatura della sua arma dall’indegna mano di Potter, e altrettanto stizzito gli afferrò il mento alzandogli la testa.
Harry avrebbe preferito che incenerisse come Raptor nel toccarlo!
Venne mantenuto in quella posizione troppo a lungo..Malfoy se la prendeva comoda a guardare ogni particolare del colletto del vestito… non lo stava neppure rimproverando per l’azione di poco prima.
-Mi lasci!- soffiò irritato il giovane, sfuggendo alla sua presa con un movimento quanto mai azzardato; la mano del biondo lo riprese con più forza –Dovrai imparare ad essere paziente- gli sibilarono le sue labbra a pochi centimetri dal viso.
Un brivido percorse la schiena del grifondoro.
Chi non l’avrebbe provato in quella situazione?
-Se va tutto bene tocca a lei!- annunciò la donna mentre entrava.
Lucius abbassò il braccio incurante e gli scostò la giacca per guardare come gli calzava il resto.
-Mi sembra che sia in ordine- decretò accucciandosi.
Harry cercò di fare un passo indietro ma il mangiamorte gli prese il bordo dei pantaloni, da sotto, esaminandone lo stato.
Come se niente fosse si rialzò e, senza più guardarlo, rivolse la sua attenzione alla strega, che gli indicò un camerino.
Il lieve rossore sulle guance di Harry sparì in un istante; perché a Malfoy era permesso cambiarsi in privato e lui aveva fatto tutto al centro della camera!?!
Per ripicca andò a sedersi esattamente dove prima stava il mago, come a sottolineare che le parti si erano ribaltate, e ostentò un’espressione arrogante!
Lucius lo osservò mentre la sarta tornava a dar retta ai clienti nell’altra zona del negozio, e interpretò correttamente la coraggiosa sfida di Potter. Lui pero non gliel’avrebbe data vinta spogliandosi dove tutti avrebbero potuto vederlo.
Si cambiò in fretta e quando uscì, la proprietaria non era ancora tornata, Harry smise subito di giocare coi bottoni della camicia.
Un aggettivo? Perfetto.
L’aveva visto vestito in maniera estremamente raffinata..ma mai in onore di una cerimonia.
In fondo doveva aspettarselo, se quelli di prima erano abiti che indossava normalmente, figurarsi il resto.
Così conciato ogni parte del suo corpo pretendeva attenzione, e sinceramente lui non sapeva più dove guardare.
-Devo dedurre dalla tua faccia che mi stia bene- sibilò altezzoso il mago, ammirandosi allo specchio.
Potter mise il broncio e ribattè –Non s’illuda. Tutto ciò che può permettersi di indossare non le basterà a coprire quel che è veramente-
Notò il suo riflesso sogghignare
-Forse potrò non illudere te Potter, ma c’è chi apprezza il buon gusto…in ogni situazione-
Il riferimento al Signore Oscuro era palese!
Malfoy lo irritava! Sapevano tutti che era un mangiamorte eppure eccolo li, libero di andarsene in giro per negozi a far sfoggio della sua influenza sul prossimo!
-Potter!- il suo tono di comando lo riscosse –E’ ora di andare-
Impiegò qualche secondo più del necessario ad alzarsi, non aspettava altro che Lucius lo rimproverasse ancora per rispondergli a dovere! Sta volta non era impreparato.
L’uomo però l’aveva lasciato indietro per affiancarsi a Madama Mc Clan e scambiare due parole con lei.
Dovendo uscire a quel modo Harry si sentì fuori posto, le persone che erano nel negozio l’avevano guardato in maniera insistente e la donna aveva fatto piacevoli commenti sul suo abito chiedendo di averne uno uguale per suo filio, salvo poi tirarsi indietro dopo aver saputo il prezzo.
Erano maghi purosangue e secondo il moro avrebbero potuto tranquillamente pagare una cifra del genere, ma forse diciotto mila galeoni per un solo indumento erano davvero troppi.
Lucius sembrava molto soddisfatto.
Sul ciglio della strada Harry cercava di apparire indifferente alle occhiate che gli venivano rivolte, in più qualcuno l’aveva pure riconosciuto e si era messo a spettegolare coi negozianti ficcanaso dei dintorni.
Pareva che la gente non avesse nient’altro da fare!
Potter si voltò verso il punto in cui prima c’era Malfoy.. e non lo vide.
L’uomo si era spostato più avanti e fissava con aria di sufficienza una vetrina di un negozio di animali.
Nella parte bassa, su un ripiano, era stato allestito un piccolo terrario in cui un cobra con sfumature verdi stava distendendo le sue spire.
Quando si avvicinò un gufo rosso appollaiato sull’insegna fischiò.
Il ragazzo fece qualche passo guardando verso l’alto, che aveva contro di lui?
-A te piacerebbe possederne uno Potter?- domandò il purosangue quando Harry l’ebbe affiancato.
-Ce l’ho già- soffiò quest’ultimo, indispettito dalla voce sarcastica dell’altro.
Malfoy parve educatamente sorpreso –Davvero? E credi che sia indicato tenerlo dopo che quelle spiacevoli voci sul tuo conto hanno cominciato a circolare tra la gente?- sogghignò
Era un chiaro tentativo di farlo arrabbiare, ormai quasi nessuno pensava più che, a causa delle sue doti da rettilofono, lui potesse diventare in futuro un mago oscuro.
-Almeno non sono tanto sgradevoli come quelle che circolano su di lei!- replicò sfrontato.
Ad interrompere quell’astioso scambio di battute ci pensò Severus, uscito da un vicolo che conduceva a Nocturn Alley.
Era voltato dall’altra parte, quindi non li aveva visti, ma il biondo lo chiamò e Piton non si mostrò sorpreso di incontrarlo in compagnia di Harry.
-Salve Lucius- lo salutò formale
La breve conversazione tra i due risultò piatta e distaccata finchè Malfoy non raccontò che assieme a Potter stavano per recarsi a pranzo.
L’occhiata diffidente e assieme seccata che l’insegnante gli rivolse fu istantanea.
Non si erano nemmeno stretti la mano ed entrambi erano già sul punto di andarsene ognuno per la sua strada.
Perché Piton era li? Cos’era andato a fare di tanto urgente? Sembrava che avesse fretta…E come mai Malfoy fingeva di conoscerlo appena quando invece Severus frequentava regolarmente la sua famiglia?
Non ebbe la possibilità di soddisfare le proprie domande percè Lucius lo spinse verso un veicolo che collegava la via principale di Diagon Alley con una strada altrettanto ampia ma meno trafficata.
Harry sentì un formicolio percorrergli la schiena quando, alle spalle dell’uomo, entrò in un ristorante a dir poco immenso.
Gli aveva fatto la stessa impressione della tenda che lui e i suoi amici avevano usato durante la Coppa del Mondo di Quiddich.
Si apriva davanti a lui un grandissimo salone dal pavimento di marmo rosa, i tavoli tutti circolari erano sovrastati da piccole lucciole anche se l’ambiente risultava riccamente illuminato da lampadari di cristallo.
Dalle sedie ai bicchieri, alle pareti, tutto emanava un delicato sfarzo.
Perfino le voci dei commensali suonavano pacate come lievi sussurri.
Un cameriere incredibilmente alto si avvicinò mostrandosi onorato di ricevere la visita del signor Malfoy.. da come gli si era rivolto era chiaro che fosse stato li altre volte.
Occuparono un tavolo al centro della sala, parecchi maghi e streghe si girarono a guardarli facendo qualche segno di saluto e indirizzando al ragazzo strani sguardi..
Non potè fare a meno di pensare che quelle famiglie viziate fossero spietatamente razziste nei confronti di persone che non vantavano una discendenza purosangue.
Mentre aspettavano l’arrivo degli altri ospiti, Harry lo vide ordinare qualcosa; non era riuscito a sentirlo perché si stava godendo il pensiero dell’arrivo di Silente.
La sua presenza lo rassicurava..e non tanto perché si sentisse in pericolo, ma perché il vecchio mago era in grado di metterlo a proprio agio come pochi altri sapevano fare.
A breve un giovane uomo portò loro del vino rosso, che offrì per primo a Malfoy, come di consuetudine, perché lo assaggiasse.
L’inserviente attese un cenno di Lucius, versò del vino anche ad Harry e poi con un inchino si congedò, lasciando la bottiglia a loro disposizione.
Non aveva avuto modo di rifiutare e ora il mangiamorte si aspettava che lo bevesse…
Percepì una sensazione strana, quasi di allarme, nel vedere le sue iridi azzurre concentrate tanto profondamente su di sé..distratto osservò quelle labbra chiare piegarsi in un ghigno mentre accoglievano il bordo freddo del bicchiere..il liquido, di un rosso intenso e lucido vi scivolò all’interno con facilità..
La spiacevole sensazione di guardare una bestia mentre beve del sangue lo pervase… sussultò quando una mano gli toccò la spalla..
-Ciao Harry- fu il caldo saluto del preside.
Come da un sogno, Potter era stato sradicato fuori dall’ombra di Malfoy. Che quello del mangiamorte fosse stato un tentativo di controllo della mente?
Non riuscì a riflettervi, altri maghi si unirono a loro e spezzarono definitivamente quell’atmosfera malsana e pericolosa che era venuta a crearsi.
Durante il pranzo Silente non gli prestò molta attenzione e continuò a discutere amabilmente con i maghi seduti al loro tavolo.
Harry alzava di rado lo sguardo per osservarli, li reputava piuttosto noiosi.
Si era aspettato che il preside fosse più coinvolto da lui che dagli altri, e solo quando fece questo pensiero il vecchio gli indirizzò un sorrisino comprensivo.
Mentre alla fine del pasto i loro commensali avevano parlato di fatti di cronaca, lui e Potter armati di dolce si erano messi finalmente a chiacchierare di quella mattina.
Silente si era da un lato rassicurato, ma dall’altro aveva notato che Lucius Malfoy aveva cambiato tattica nei confronti del giovane.
Fortunatamente il grifondoro non aveva abbassato la guadia rispetto al mangiamorte… tuttavia il mago decise che gli sarebbe stato più vicino.
Sfacciatamente il vecchio si auto invitò nell’auto che li accompagnava, sistemandosi tra lui e il padre di Draco; fu in grado perfino di rallegrare la situazione rivolgendo un paio di ironiche battute al biondo.
Harry gliene fu silenziosamente grato, anche se così disposti per guardarlo era costretto ad avere sotto gli occhi anche Malfoy, ipnotico nella sua elegante posa rilassata.
Se Ron l’avesse sentito fare certi pensieri su d lui…

Il resto della giornata trascorse velocemente.
Harry ricevette il suo Ordine di Merlino dal Ministro che, curiosamente, sembrava la versione maschile, cresciuta, di Luna Lovegood.
Di certo Malfoy avrebbe faticato per controllare un uomo del genere…
Egli parlava molto in fretta, era sbrigativo anche nei gesti e vestiva abiti babbani di una particolarità pari solo a quella del preside.
Silente lo osservava interessato, probabilmente non era ben chiaro nemmeno a lui che tipo d’uomo fosse.
Al termine della cerimonia, quando pareva che nessuno potesse prestar loro attenzione, il signor Stoner portò il giovane da parte.
-Intanto congratulazioni di nuovo Potter! E poi volevo chiederti un favore, vero che me lo concederai?- lo fissò con grandi occhi azzurri.
Il moro non si offese per il modo in cui gli si rivolse, così semplice, ma il mago non lo faceva perché lo considerasse un bambino, ma perché da quel che aveva sentito era abituato a parlare in quel modo singolare con tutti.
-Hem.. s.si, che tipo di favore?- rispose titubante, cercando lo sguardo del preside.
-Vorrei che parlassi agli Auror… di Colui Che Non Deve Essere Nominato. Voglio che sappiano tutto ciò che c’è da sapere!-
Rimase sorpreso da quella richiesta.
-Bravo ragazzo!- aggiunse prima ancora di aver ricevuto una risposta.
Lo liquidò con un paio di pacchette sulle spalle e richiamò il suo assistente dicendo ad alta voce –Su, abbiamo delle cose da fare!-
Salutò i presenti e sparì.
Se non altro fu un’esperienza diversa dal solito.
Al giovane venne concesso di tornare a casa con una passaporta, la nuova regola era che non ci si poteva materializzare all’interno del Ministero, e nemmeno usare la polvere volante se non per conversare da camino a camino; il privilegio era stato tolto anche alle cariche più alte e si bisbigliava che lo steso Minitro preferisse raggiungere il posto di lavoro in sella alla sua scopa, anche nei giorni di pioggia.
In ogni caso nulla contrastava col permesso concesso a Potter di ‘uscire’ da quel luogo tramite la magia.
-Beh Harry, buone vacanze- gli augurò Silente prima di lasciarlo andare; con fare furbo gli passò qualcosa da sotto la veste colorata –Aprilo a casa- spifferò.
Il grifondoro ebbe la sensazione che stessero contrabbandando qualcosa..
All’ultimo momento, già pronto per partire, Harry andò a cercare Lucius, doveva chiedergli come restituire l’abito…
Si fermò a pochi passi da lui vedendolo impegnato in una conversazione con un mago dall’aspetto inquietante.
Era alto, la sua pelle più bianca di qualsiasi altra avesse mai visto, gli occhi neri, sottili, niente capelli né ciglia…
Qualcosa di lui lo affascinò immediatamente, ma fuggì il suo sguardo appena si voltarono.
-Questo..- iniziò indicandosi il vestito.
Lucius lo interruppe –Tienitelo Potter, benché non troverai altre occasioni per indossarlo- arricciò le labbra in un sorrisetto cattivo
Aveva cercato di essere sgradevole ma la necessità di finire il discorso che stava tenendo con lo sconosciuto non gli permise di aggiungere nient’altro.
Parzialmente insoddisfatto Harry se ne tornò a casa.
Gli ronzava in testa qualcosa e continuava a vedersi di fronte l’immagine di quel mago così misterioso.. gli stava sfuggendo un particolare, lo sapeva!
Incerto si distese sul letto, meditando per qualche minuto prima che lettere di congratulazioni giungessero da parte dei suoi amici.
Stava giusto leggendo due righe di elogi da parte di Molly quando posò le braccia sulle ginocchia abbandonando il figlio… Malfoy partiva?!
Al Ministero le sue orecchie avevano captato che Lucius sarebbe andato all’estero per alcuni giorni. Ma per fare cosa?
Scrisse l’informazione ad Arthur, nel caso non lo sapesse e volesse tenere d’occhio i suoi spostamenti… fu anche inspiegabilmente tentato di spedirgli una descrizione del mago che aveva incontrato, per sapere chi fosse, ma alla fine lasciò perdere.

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A Malfoy Manor Narcissa entrò nella camera del figlio sbottando –Draco!!-
Immobilizzato mentre stava salendo sul davanzale della finestra, egli si girò
-Cosa credi di fare?- lo incalzò la madre, per nulla contenta del suo atteggiamento –Ho saputo che hai disdetto le lezioni di Rune di dopodomani e quelle di Latino di oggi!- terminò minacciosa.
-Io..non mi sento bene- mentì inutilmente
-Per questo ti butti dalla finestra?...Draco, sto aspettando che tu scenda di li sai?- gli fece presente, posando le mani sui fianchi con aria spazientita.
Il biondino rientrò
-Dove volevi andare?- lo interrogò tenace
-No no, c’era solo un..-
-Da chi volevi andare?!- Precisò lei, inarcando un sottile sopracciglio.
Malfoy fu un po’ a disagio.. non poteva dirlo a sua madre…non poteva dirgli che intendeva andare da Potter per amicizia.. o più sinceramente perché aveva passato gli ultimi quattro giorni a masturbarsi regolarmente al pensiero di arrivare la e fargli chissà cosa..
-Vieni qui- soffiò la donna andandogli incontro.
Gli rifilò una piccola sberla dietro la nuca e lo rimproverò –Tuo padre non usciva dalle finestre!.. ma tu non hai preso da lui a quanto pare..- in quel momento i suoi occhi blu parvero passargli attraverso.
-Sei mio figlio e chiuderti in casa non servirebbe… ma non fare stupidaggini Draco o sarà peggio per te!- sibilò lasciandolo solo.
Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo…chissà che l’avrebbe obbligato a fare in cambio del suo silenzio.
Non aveva più di un giorno e mezzo per riuscire nel suo intento…non ci avrebbe rinunciato, comunque.

Privet Drive
-Potter!- la voce tonante di Vernon lo scosse.
Quando si affacciò fuori dalla stanza l’uomo gli mise in mano un mazzo di chiavi brontolando –Niente diavolerie! Noi andiamo da zia Marge per qualche giorno.. se trovo anche un solo oggetto fuori posto..- lasciò la frase in sospeto e con passo pesante scese le scale.
Di sotto Dudley e Petunia lo stavano aspettando per partire, evidentemente il loro invito era arrivato solo quella mattina.. tipico di Marge di avvisare all’ultimo momento!
Harry non potè che essere felice della notizia! La prima cosa che fece una volta solo fu scendere, mettere i piedi sul divano e accendere la televisione cercando il telegiornale… poi cambiò su un programma di musica..






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Edited by kyu black - 29/3/2007, 15:12
 
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