Shadow, Original Slash - traduzione di una MIA storia

« Older   Newer »
  Share  
~Bill~
view post Posted on 15/3/2007, 23:03




Dunque...questa è la traduzione di una MIA storia in italiano...si perchè all'inizio l'avevo pubblicata in inglese...


Shadow


Dateci un occhiata e recensite...o ditemi qui che ne pensate^^
se ricevo recensioni vi metto anche il seguito..che è nc17 :fiqo:
 
Top
~Bill~
view post Posted on 25/3/2007, 14:31




genteee...non chiedo tanto, ma un commentino no eh?
fa così schifo?
dai preferisco saperlo se fa schifo almeno posso migliorarla! sul serio se è brutta ditelo
 
Top
Bloody Vampire
view post Posted on 1/4/2007, 20:46




allora...io l'ho letta...ci ho messo un po xk il pc mi era morto!!Cmq...a me è piaciuta e se metti il continuo mi fa molto piacere!!mi piace molto come scrivi!!
 
Top
~Bill~
view post Posted on 2/4/2007, 19:35




bene...visto che ad almeno a una persona interessa, sto lavorando alla traduzione del seguito...non so esattamente quando sarà pronto ma cercherò di spicciarmi...
 
Top
~Bill~
view post Posted on 7/11/2007, 21:38




ok...scusate il ritardo, per chiunque possa interessare, eccovi il seguito...ve lo posto direttamente qui sotto spoiler...

perchè sotto spoiler? beh...perchè c'è chi potrebbe non voler leggere....



Titolo: Intoxicating (Inebriante)

Autore: Rosemarius

Avvertimenti: sesso anale e orale, angst, N/C, Lemon, NC17, stupro di gruppo, “giochetti” con una pistola, linguaggio scurrile (per la serie...roselline e fiorellini...)

Riassunto: Shadow fa del suo meglio per irritare Cain e fargli perdere il controllo. Quando mette alla prova la gelosia e la fedeltà di Cain ancora una volta, ne sottovaluta le conseguenze…(seguito di “Shadow”, ma può anche essere letto da solo).

Nota dell’Autore: questo è inteso per essere il seguito di un’altra mia storia, “Shadow”, ma potete anche leggerlo come una storia a sé. È suddivisa in cinque parti, e ogni parte ha una citazione musicale. Perché? Non ne ho la minima idea, ma volevo provare a farla così.

E’ ambientata in un futuro immaginario, dove la vita è dura, le bande controllano intere città e la tecnologia è un lusso. Stranamente, le pistole sono molto rare, e sono possedute solo dai ricchi, dai potenti, dai militari, o da qualcuno molto fortunato che ne erediti una.

I nomi dei membri della gang sono più che altro soprannomi. Ne ho tradotto la maggior parte tranne Cain (Caino) e Shadow (ombra).

Questo è stato ispirato dalla mia Musa e dall’ascoltare troppo i Nine Inch Nails mentre scrivo. Ricordate che vi ho detto a proposito dei KoRn? A quanto pare Will+Nine Inch Nails = guai doppiamente grossi.


Grazie ancora se hai commentato Shadow, o anche solo se stai semplicemente leggendo questa storia. Ricorda che <p>postare un piccolo commento porta più ispirazione a ogni autore


SPOILER (click to view)
Titolo: Intoxicating (Inebriante)
Autore: Rosemarius
Avvertimenti: sesso anale e orale, angst, N/C, Lemon, NC17, stupro di gruppo, “giochetti” con una pistola, linguaggio scurrile
Riassunto: Shadow fa del suo meglio per irritare Cain e fargli perdere il controllo. Quando mette alla prova la gelosia e la fedeltà di Cain ancora una volta, ne sottovaluta le conseguenze…(seguito di “Shadow”, ma può anche essere letto da solo).

Nota dell’Autore: questo è inteso per essere il seguito di un’altra mia storia, “Shadow”, ma potete anche leggerlo come una storia a sé. È suddivisa in cinque parti, e ogni parte ha una citazione musicale. Perché? Non ne ho la minima idea, ma volevo provare a farla così.
E’ ambientata in un futuro immaginario, dove la vita è dura, le bande controllano intere città e la tecnologia è un lusso. Stranamente, le pistole sono molto rare, e sono possedute solo dai ricchi, dai potenti, dai militari, o da qualcuno molto fortunato che ne erediti una.
I nomi dei membri della gang sono più che altro soprannomi. Ne ho tradotto la maggior parte tranne Cain (Caino) e Shadow (ombra).
Questo è stato ispirato dalla mia Musa e dall’ascoltare troppo i Nine Inch Nails mentre scrivo. Ricordate che vi ho detto a proposito dei KoRn? A quanto pare Will+Nine Inch Nails = guai doppiamente grossi.

Grazie ancora se hai commentato Shadow, o anche solo se stai semplicemente leggendo questa storia. Ricorda che postare una piccola recensione porta più ispirazione a ogni autore


Intoxicating

Prima parte: Giocando con il fuoco

/Your cruel device
Your blood, like ice
One look could kill
My pain, your thrill
I want to love you but I better not touch (don’t touch)
I want to hold you but my senses tell me to stop
I want to kiss you but I want it too much (too much)
I want to taste you but your lips are venomous poison
You’re poison running through my veins
You’re poison, I don’t want to break these chains…/

[Poison - Alice Cooper]

(Traduzione)
/Il tuo schema crudele
Il tuo sangue, come ghiaccio
Un’occhiata potrebbe uccidere
Il mio dolore, il tuo piacere
Ti voglio amare ma è meglio non toccarti (non toccare)
Ti voglio stringere ma i miei sensi mi dicono di fermarmi
Voglio baciarti ma lo voglio troppo (troppo)
Voglio assaggiarti ma le tue labbra sono un veleno intossicante
Sei veleno che scorre nelle mie vene
Sei veleno, non voglio spezzare queste catene…/

Un’anima oscura e una figura pallida e sottile; neri capelli arruffati e occhi blu scuro solcati da un accenno di occhiaie; un sorrisetto malizioso sulle sue labbra e il profumo inebriante della sua pelle coperto dal puzzo di alcol e sigarette; una voce calda, pronunciata sempre in un tono rilassato e lascivo. Questi è Shadow
Questi è colui che non posso sopportare, tuttavia è colui che desidero di più.
È anche colui che mi fa diventare pazzo di lussuria e gelosia.
Inoltre, è anche colui che non posso raggiungere, colui la cui anima è circondata dalle tenebre.
Non so perché non posso rinunciare. È perduto.
Shadow (ombra) è il suo nome e il suo modo di essere.
Lui è crudele, è sporco e distrutto. Si è arreso alla parte più oscura della sua anima, e l’oscurità ha inghiottito il suo cuore, giorno dopo giorno, pezzo dopo pezzo.
Ma qualcosa di lui ancora sopravvive. Posso vederlo appena, ma c’è. E non posso raggiungerlo.
Lui è conscio dei miei sforzi. Entrambe le parti di lui; quella che ride ai miei patetici tentativi e ai miei scarsi risultati, e quella che ancora mi risponde, anche se debolmente.
Ma lui non se ne starà semplicemente qui a lasciarmi provare, no, abbiamo entrambi il nostro piano.
Poiché più io tento di mantenerlo sano, più lui mi spinge verso il limite della follia.
Talvolta se ne sta semplicemente qui, fissandomi con quel suo sorrisetto malizioso mentre mi accarezza un braccio o il petto. Talvolta mi cade addosso, le sue braccia che si aggrappano alle mie spalle e un tono ironico nella sua voce mentre si scusa dicendo che è troppo ubriaco per restare in piedi.
Talvolta struscia “casualmente” il suo corpo contro le mie parti sensibili, e talvolta si mette a ballare in modo talmente provocante da farmi ribollire il sangue nelle vene.
Ma io continuo a resistere, come lui resiste ai miei tentativi.
Presto o tardi, uno di noi avrà la meglio.
Ma chi sarà il primo a cadere?
_______________________

Seconda parte: Tentazione

/…and just for the record
just so you know
I did not believe
that you could sink so low
you think that you can beat them
I know that you won't
you think you have everything
but no, you don't…/

[No, you don’tNine Inch Nails]

(Traduzione)
/…e giusto come annotazione
giusto perchè tu lo sappia
Io non credevo
che tu potessi cadere così in basso
credi di poterli battere
io so che non lo farai
tu credi di avere tutto
ma no, non è così…/

Sono appena tornato dal mio ultimo incarico.
Fuori sta piovendo e fa freddo, ma dentro a questo vecchio edificio comincia a essere caldo come l’inferno.
Le luci sono accese e la musica è alta; sul pavimento posso vedere parecchie bottiglie vuote di birra e liquore, così come alcuni pacchetti di fumo, ma non vi sono né siringhe né alcuna traccia di altre droghe in vista: quella merda è proibita nella nostra gang.
Se Shadow, il nostro boss, vedesse mai qualcuno trafficare con qualcosa di diverso da alcol e sigarette, quella persona avrebbe una lezione che non scorderebbe facilmente. E se qualcuno venisse mai beccato a spacciare droga a chiunque di noi…beh…Shadow si assicurerebbe che non sia mai più in grado di farlo.
Stanno facendo un casino qui, tutti i membri della nostra banda e un sacco di ragazze sconosciute e di puttane.
Non mi ci vuole molto per notare Shadow: è seduto a un bar improvvisato, una bottiglia mezza vuota sul tavolo e una delle sue disgustose sigarette in una mano. L’altra mano carezza leggermente i capelli di un altro ragazzo, e mi sta dando davvero sui nervi.
-Shadow, sono tornato- dico avvicinandomi, nel tono più neutrale possibile.
-Oh, sei tu Cain. Cosa ti ha trattenuto così tanto?- chiede nel suo solito tono, la sua mano che accarezza “casualmente” la gamba dell’altro ragazzo, fermandosi sul ginocchio.
-Nulla di importante- rispondo, distogliendo lo sguardo dalla scena.
- È un peccato che tu arrivi sempre tardi…mi sei mancato- dice, un sottofondo di lussuria nella sua voce e un’espressione divertita sulla sua faccia. Deve aver notato la mia reazione.
-Certo- dico chiaramente scettico
-Oh, andiamo, non essere così freddo con me…perché non ti prendi una birra e ti siedi qui…-
-Preferirei andare a cambiare i miei vestiti. Sono fradici- rifiuto l’offerta e mi giro verso la stanza per la lavanderia.
-D’accordo. Io sarò qui nel caso cambi idea- dice lui, voltandosi indietro verso il ragazzo e baciandolo.
Volto violentemente la mia testa stringendo i pugni e fingendo di ignorare le risatine di alcune ragazze che li guardano.

Quando torno, lo vedo immediatamente.
Sta ballando al ritmo scatenato della musica, le sue movenze feline e provocative come sempre.
Non so come possa essere tanto seducente. Nonostante ora sia trasandato ed emaciato, è ancora tutt’altro che sgradevole.
I miei occhi sono catturati dai suoi movimenti. Mi siedo e chiedo una bottiglia di birra a Basetta.
Mi accorgo presto che non sono l’unico a godermi lo show. Ci sono altri occhi puntati su di lui, occhi degli altri membri e alcuni di perfetti sconosciuti.
Talvolta lasciamo che altra gente si unisca al divertimento e dividiamo i nostri drink con loro.
Lancio loro uno sguardo freddo. Loro lo vogliono, sentono lussuria per lui, ma la cosa peggiore è che possono averlo.
Non si rifiuta mai di soddisfare i desideri dei suoi ammiratori.
Ma per ora continua semplicemente a ballare, fingendo di non notare i loro sguardi.
Bevo un altro sorso dalla mia bottiglia, decidendo all’istante di annegare la mia rabbia nell’alcol, e lanciandogli uno sguardo pieno di risentimento.
All’improvviso lui pare accorgersi di me e del mio sguardo.
E per un momento, sembra veramente ferito, e posso vedere il panico nella sua espressione.
Ne rimango paralizzato, ma dura solo pochi momenti, poi lui distoglie lo sguardo e continua a ballare come se nulla fosse accaduto.
Finisco tutta la mia birra in tre lunghe e profonde sorsate, e poi ne chiedo un’altra.
Questa sarà una lunga notte, posso già vederlo…

Allungo la mano per afferrare la mia quarta bottiglia quando sento un peso sulla mia spalla e un’altra mano che me la ruba dalla mia.
Volto la testa per protestare, ma mi mordo la lingua riconoscendo il ragazzo trasandato appoggiato contro la mia spalla, che si è aggrappato al mio braccio per sostenersi, bevendo la mia birra e guardandomi con un ghigno divertito.
-Non ti dà fastidio, vero?-
Bastardo insolente. Lo sa che mi da fastidio eccome.
-Se anche me ne desse, te ne importerebbe qualcosa?- gli domando sarcastico.
Il suo ghigno si amplia e beve un altro sorso.
-No- risponde secco, spostando una sedia vuota e sedendosi accanto a me –dimmi, cosa stai facendo qui, tutto da solo? Non ti piace la compagnia?- mi chiede, abbassando il tono della voce e sfiorandomi l’orecchio con le sue labbra –non ti piacerebbe avere un po’ di…“compagnia”, stanotte? Ti posso presentare qualche ragazza interessante…o qualche ragazzo carino, se preferisci…-
-No, grazie- rispondo più freddamente che posso, anche se il calore del suo respiro fa irrigidire i miei muscoli e rizzare i peli sul mio collo.
-Sei sicuro? Non ti sei dato molto al “divertimento” ultimamente…- dice con tono ironico prima di prendere un pacchetto delle sue sigarette rivoltanti dalla sua tasca e accendersene una.
-“divertimento”? Credi che il sesso sia divertente, eh?- gli chiedo sollevando un sopracciglio.
Lui ridacchia, tossendo un po’ per via del fumo –si…è quello che penso…ma perché me lo chiedi, non ti piace il sesso?
-Certo che mi piace il sesso. Ma il sesso dovrebbe essere eccitante, o fottutamente fantastico o quel che diavolo ti pare…ma non direi che è divertente, comunque- rispondo freddo.
-Oh, ma il sesso è divertente, Cain…avresti dovuto vedere le loro facce prima, quando stavo ballando…-
”Oh, ma l’ho fatto…” penso tra me e me.
-…sembrano sempre tanto forti, fanno tanto i duri, mostrando sempre quanto grossi e cattivi siano e tutte quelle cazzate…e poi, eccoteli là, a guardarmi con un’espressione talmente stupida sulla faccia, sai, come qualche fottuto cane affamato che smania per un po’ di cibo…non lo trovi divertente?- mi chiede con un ghigno, inalando profondamente il fumo prima di soffiarmelo in faccia di proposito.
Faccio una smorfia e agito la mano per disperdere la puzza –No, affatto-
-Ehi voi!- una voce profonda arriva inaspettata da dietro le mie spalle.
Volto la mia testa per vedere tre robusti sconosciuti. Mi accorgo subito che sono troppo alti e che le loro barbe sembrano troppo ruvide per appartenere ad un trio di adolescenti. Questi non sono sicuramente membri della banda.
-Che diavolo volete?- gli chiedo secco, mettendomi all’istante la mano in tasca per afferrare il mio coltello.
-Moccioso insolente! È così che ti rivolgi a degli adulti?- dice quello con i capelli scuri.
-Già, amico! Questo è quello che dico sempre! I ragazzi di oggi non hanno alcun rispetto!- mugugna il più alto di loro
-Piantatela con queste cazzate! Ditemi che volete o andate a fanculo da qualche altra parte!- rispondo, stringendo la presa nella mia tasca.
-Che bocca fine che hai, Cain- ridacchia Shadow finendo la mia birra prima di lasciarla cadere a terra, dove si infrange in piccoli e affilati pezzi –ops…ehe, mi dispiace, non volevo…-
-Piccolo impertinente! Se non fossi un ragazzino, ti darei una lezione che non scorderesti facilmente!- ringhia quello alto facendo un passo avanti e lanciandomi uno sguardo irritato. Dal modo in cui puzza e si muove, posso dire con sicurezza che è piuttosto brillo.
Lo affronto, rivolgendogli un occhiata di disprezzo –Ma fottiti! Dacci un taglio e dimmi che vuoi!-
<br<-Già, amico! Oppure vattene a fanculo da un'altra parte, siamo occupati!- esclama Shadow, che sta raccogliendo il vetro dal pavimento.
-Tu chiudi il becco troia!- sbraita quello che segue gli altri
-Che hai detto???- grido e mi also immediatamente, tirando fuori il coltello –Hai la più pallida idea di con chi hai a che fare?-
-Dai, illuminaci!- fa l’ubriaco stringendo le sue mani in due pugni. Quello con i capelli scuri tira fuori un grosso coltello e quello dietro rimane fermo a guardare la scena.
In ogni caso, prima che uno di noi si muova, anche Shadow si alza, afferrandomi il braccio come per fermarmi.
-Io sono Shadow, e sono il capo qui. Questo posto è mio, e nessuno spargerà sangue nel bel mezzo della festa. Sapete, se fossi in voi, non rovinerei il divertimento ai ragazzi…- dice lui, composto e sorridente come se stesse semplicemente facendo conversazione.
-Il capo, eh? Quindi possiedi qualcosa di più di quel bel culetto…- dice il moro con un ghigno
-Tu chiudi quella cazzo di bocca!- gli sibilo, stringendo ancora di più la stretta sul coltello.
-Contieniti, Cain…allora, ditemi, cosa porta voi gentiluomini quaggiù?- chiede Shadow in tono sarcastico
-Beh, sai, ti abbiamo visto ballare prima…e abbiamo pensato che potevamo “chiacchierare” un po’ con te…- risponde il tizio ubriaco con uno spiacevole ghigno lascivo
-Una “chiacchierata”, eh? Come questa chiacchierata? O forse voi volevate qualcosa di più…intimo?- chiede lui, la lussuria chiaramente percettibile sotto il suo tono
Sento il mio cuore sprofondare. Arriva a tal punto il suo autodisprezzo? Addirittura a ridursi con questo genere di spazzatura umana?
-Oh, pare che ci si capisca tra noi due…- dice l’alcolizzato con un espressione trionfante.
-Allora, suggerirei di spostare la nostra “chiacchierata” in un posto un po più privato…o no?-
Lo sento a malapena pronunciare quelle parole, troppo shockato per dire qualcosa, troppo shockato per reagire.
-Certo! Muoviamoci allora!- esclama quello alto
-Suvvia Cain, metti via il tuo coltello, non c’è n’è bisogno…- mi sussurra Shadow forzando la mia mano a lasciare l’arma e reinfilandola nella mia tasca.
-Cos’è, un offerta speciale del tipo “paghi-uno-e-prendi-due”?- chiede il moro con un sorrisetto cattivo –lavorate in coppia?-
Io gli rispondo lanciandogli una delle mie peggiori occhiataccie e gli sputo sulla scarpa.
Lui impreca sorpreso e prova a colpirmi con un pugno che scanso immediatamente.
Calmatevi, ragazzi! Lui ci assisterà per essere certi che nulla vada troppo oltre- esclama Shadow -…giusto, Cain?-
Stringo i miei pugni. Chiedermi qualcosa del genere…con una tale indifferenza, come se mi avesse dato un ordine normalissimo…
Perché si preoccupa anche di chiedermelo? Sono un suo subordinato. Non è che possa rifiutare.
Ma…come può fare una cosa del genere…come può chiedermi di guardare mentre questi fottuti idioti si “divertono” con lui?
Credo che dovrei davvero odiarlo in questo momento…ma non posso.
Non posso fare nulla mentre ci guida verso una camera da letto. Posso solo camminare, sentendo le mie gambe muoversi quasi automaticamente, come un robot, seguendoli. Non posso fare proprio nulla per fermarlo, per persuaderlo a rifiutarli.
E quindi faccio la sola cosa che posso fare: seguo gli ordini, coi pugni stretti e la bocca serrata.
_______________________

Parte terza: Stupro

/I am a big man (yes I am)
and I have a big gun
got me a big old dick and I
I like to have fun
held against your forehead
I'll make you suck it
maybe I'll put a hole in your head
you know, just for the fuck of it
I can reduce you if I want
I can devour
I'm hard as fucking steel, and I’ve got the power
I'm every inch a man, and I'll show you somehow
me and my fucking gun
nothing can stop me now

shoot shoot shoot shoot shoot
I'm going to come all over you(x4)

me and my fucking gun(x10)/

[Big man with a gun - Nine Inch Nails]

/(traduzione) Io sono un gran uomo (si lo sono)
e ho una grossa pistola
ho un grosso vecchio pene e
mi piace divertirmi
tenuta contro la tua fronte
te la/lo* faro succhiare
forse ti aprirò un buco in testa
sai, così tanto per fare
posso ridurti se voglio
posso divorare
sono duro come fottuto acciaio, e ho il potere
sono un uomo per ogni mio centimetro, e ti mostrerò in qualche modo
io e la mia fottuta pistola
nulla può fermarmi ora

spara spara spara spara spara**
Sto per venirti addosso (x4)

io e la mia fottuta pistola (x10)/

(*nota: non è chiaro se si riferisca alla pistola o all’organo riproduttivo)
(**anche qui, shoot può anche essere inteso come “sparare sperma” oltre che sparare con la pistola)

Troviamo una camera vuota e io mi posiziono accanto alla porta chiusa, la mia mano stretta attorno al mio coltello, pronto a farli pentire di qualsiasi idea sgradevole.
L’alcolizzato inizia a svestirsi, aprendosi la cerniera dei jeans e allentando la cintura.
-Allora, tu sei il primo?- chiede Shadow avvicinandosi all’uomo, che gli pone le mani sulle spalle spingendolo in ginocchio
-Sai già cosa fare, giusto?- sussurra l’uomo, ansimando leggermente per via della mano di Shadow, che ha iniziato a carezzare l’erezione dell’uomo attraverso i boxers.
-Certo- risponde lui, abbassando i pantaloni dell’uomo come anche la sua biancheria, rivelandone l’eccitazione e carezzandola lievemente con la punta delle dita prima di iniziare a leccarla, lentamente. Gli piace irritare le persone…
Stringo le mani a pugno, nascondendole nelle tasche e forzando me stesso di non mostrare alcuna emozione. Perché questo è quello che vuole, vedermi ferito, sconvolgermi, e io non ho intenzione di fare il suo gioco.
-D…dai, muoviti troia- sbuffa l’uomo afferrando Shadow per i capelli e spingendogli la testa verso il proprio inguine.
-Cristo, non c’è bisogno di essere così scontrosi…- dice Shadow roteando gli occhi prima di prendeglielo in bocca iniziando a succhiarglielo.
Gli altri due siedono a terra scambiandosi una canna. Spero non abbiano passato nulla ai nostri compagni, e mi chiedo se Shadow li abbia notati. Normalmente andrebbe fuori dai gangheri con loro per aver portato certa merda in questo posto, ma ora non sembra che gli interessi o che l’abbia notato.
Il bastardo ubriaco sta gemendo, spingendosi nella bocca di Shadow. Sento l’impellente bisogno di vomitare a quella vista ma inghiotto il mio boccone amaro e cerco di concentrarmi su qualcos’altro, come le spirali di fumo che salgono dai due tipi, o la luna crescente che si scorge dalla finestra.
O, e qui il mio sguardo si ghiaccia, il sottile ma affilato frammento di vetro che Shadow stringe nella mano sinistra.
È questione di pochi secondi. Io estraggo in fretta il mio coltello, mentre Shadow serra i denti all’istante sul pene duro che tiene strettamente in bocca, mordendo forte e lacerando la pelle dello scroto col vetro, come se fosse in procinto di strappargli via l’arnese.
L’uomo si lascia sfuggire un urlo lacerante e cerca di spingerlo via, col risultato di peggiorare le cose.
Il sangue schizza dalla carne strappata e gli altri due reagiscono il più velocemente che riescono, uno attaccando Shadow con calci e pugni, e l’altro bloccando me, compensando l’essere disarmato con la sua forza fisica.
Se questa fosse una situazione normale, non ci sarebbe stato alcun problema per noi, e avremmo battuto quei bastardi facilmente.
Se solo quello stronzo di un ubriaco non avesse avuto una pistola, e non me l’avesse puntata alla fronte mentre ero in procinto di attaccarlo, li avremmo sconfitti senza tanti sforzi.
Ma l’acciaio è freddo contro la mia pelle e sento il “click” di una sicura sbloccata.
Mi è capitato poche volte di vedere una pistola prima d’ora. È roba per i ricconi, per gli ereditari fortunati o per i militari. L’unica volta che ne vidi una di persona, è stata quella di un soldato, e ho avuto appena occasione di darle una rapida occhiata perché stava scappando di gran carriera da un ben nutrito gruppo di Cacciatori, e io decisi di darmela a gambe a mia volta; non è affatto una buona mettersi a discutere con dei Cacciatori, anche avendo un’arma decente. Sono tutti bastardi rognosi quelli, e svolgono ben volentieri il loro lavoro, che è semplicemente quello di eliminare tutta la “feccia” dalle strade.
Peccato che per loro, chiunque può essere considerato feccia: Neri, prostitute, stranieri, o semplicemente qualcuno che li abbia guardati nel modo sbagliato.
In ogni caso, una pistola non è una cosa che si vede spesso, ed è questo a pietrificarmi non solo per la paura, ma anche per la sorpresa.
-Merda!- è tutto quello che riesco a dire
-Tu, puttanella, lascia andare il mio cazzo, o aprirò un buco nella testa del tuo ragazzo!-
Stranamente, Shadow decide che gli importa abbastanza della mia vita per fare una volta tanto ciò che gli viene chiesto.
-Nessun finocchio può chiamarmi troia e aspettarsi che gliela lasci passare così facilmente- replica ostilmente
-Ti assicuro che ti chiamerà troia ogni volta che ne avrò voglia, e tu non ti lamenterai- ringhia l’uomo, afferrando il suo oramai inutile pene come per proteggerlo, togliendosi di tasca un fazzoletto e premendolo contro la ferita per fermare il flusso del sangue.
-Posso chiederti cosa ti rende così sicuro che lo farà?- chiedo io
-Perchè se lui…se uno qualunque di voi due non sarà abbastanza carino con voi, vi ammazzeremo, e renderemo la vita difficile ai vostri amichetti qua fuori- risponde l’alcolizzato con un gran ghigno, mettendo in mostra il luccichio di un dente dorato.
Il mio sangue sembra ribollirmi nelle vene. Quel fottuto bastardo è un qualche pezzo grosso figlio di puttana! È venuto qui solo per rompere le palle a noi dei bassifondi e ficcare il naso in cose di cui non dovrebbero impicciarsi!
Cose del genere capitano a volte. Stronzi imbottiti di soldi che vengono qui per vedere le cose da un'altra prospettiva, divertirsi o semplicemente per fare casino.
Tutti qui attorno li chiamano “i turisti”, e tutti sanno anche che significano sempre guai in vista.
-Dannati ricchi bastardi!- gli grido sputandogli addosso, ma Shadow mi afferra il braccio bloccandomi dal fare qualcosa di stupido.
-Calmati, stai solo peggiorando le cose. Non voglio perdere uno dei miei migliori alleati, e di certo non voglio che la mia gang abbia problemi con qualche famiglia ricca- mi sussurra all’orecchio.
Gli amici di quel bastardo mi prendono il coltello, bloccandoci con braccia forti.
-La tua puttana mi ha rovinato il divertimento, amico- dice lui, premendo il freddo metallo contro la mia testa –ora, tutti e due intratterrete me e i miei amici…per ripagarci…-
Gli altri due ghignano a quelle parole, e uno di loro mi libera momentaneamente per aiutare il dannato figlio di puttana a bendarsi l’organo danneggiato con una striscia di lenzuolo strappata dal letto.
Poi quel coglione mi rivolge un sogghigno malevolo –hey, amico, ti piace la mia pistola, eh?-
-Dove ne hai presa una?-
-Questi non sono affari tuoi. Non è niente male, non credi? È un oggetto alquanto impressionante, sai…è lunga venti centimetri…- sussurra spostando la pistola dalla mia fronte, tenendola però puntata contro i miei organi vitali. La fa scivolare lentamente contro la mia guancia, spostandomi alcuni ciuffi di capelli dal volto, come una carezza, spostandosi lungo la linea della mascella prima di fermarsi proprio di fronte alla mia bocca -…e larga circa quattro centimetri-
Sento i suoi amici ridacchiare, e con la coda dell’occhio noto Shadow lanciargli un occhiata astiosa.
-Apri la bocca- non è una richiesta, ma un ordine, enfatizzato dal dito che si prepara a premere il grilletto e da uno sguardo gelido.
Esito rivolgendogli un occhiata furiosa prima di farlo, e lui preme la punta della pistola contro le mie labbra. È parecchio spessa, e devo sforzare la mascella per riuscire a farla passare.
-Lo sai, le pistole sono probabilmente molto meglio dei cazzi. Sono più grosse, più dure, e non si fanno male se provi a morderle- continua a parlare mentre spinge la pistola più a fondo nella mia bocca.
Emetto un lamento soffocato. È fredda e troppo grossa, e non riesco ad aprire la bocca più di così.
-Tu sei malato, amico…- esclama uno degli altri ridendo.
-Ma a lui piace…no? Eh? Ti piace?- mi chiede il bastardo muovendo la pistola avanti e indietro nella mia bocca, simulando un pompino.
-Nnh- è la mia risposta soffocata. Ha un sapore orrendo, di olio e polvere da sparo, e ha anche un che di metallico per nulla piacevole.
-Andiamo, non farmi fare tutto il lavoro da solo…succhia!- ordina quello stronzo malato.
Faccio una smorfia di disgusto ma faccio come mi chiede, e quel sapore mi invade la bocca.-
-Sembra uno bravo…voglio provare la sua bocca dopo- commenta uno degli altri, probabilmente quello moro.
-Io preferisco il culo di questa troia…sembra molto più carino- dice l’altro ridendo e spingendo il bacino contro quello di Shadow, che stringe i suoi pugni contraendoli strettamente.
-Ti piacerebbe- sibila furioso
-Ti conviene essere più carino con i miei amici…se ti sta a cuore la sorte del tuo amichetto- ringhia il bastardo spingendo la sua pistola riempiendomi violentemente la bocca il più possibile, facendomi strozzare – grazie a te, ora non posso divertirmi come voglio…ma devo ammettere che giocare col tuo fidanzatino è divertente…ce l’avrei già parecchio duro se tu non me lo avessi…“danneggiato”…-
Tossisco contro l’acciaio, reprimendo il bisogno di vomitare prima che lui tolga la dannata pistola dalla mia bocca.
-Fanculo…- mi lascio sfuggire debolmente, con un po’ di bava che mi cola sul mento.
-Già, esattamente…Jack, abbassagli i pantaloni…-
L’uomo dietro Shadow sussulta lievemente –Shark…non vorrai mica…sul serio…voglio dire…-
Il bastardo, il cui nome è apparentemente Shark (“Squalo”), solleva un sopracciglio.
-Simon, questi stronzetti mi devono qualcosa…e visto che non posso occuparmi di loro personalmente, lasciamici divertire un po’!-
-Come ti pare…ma questo è da malati- bofonchia Simon mentre Jack, tornato dietro di me, apre la cerniera dei miei jeans abbassandoli, seguiti subito dopo dai miei boxer.
-Biancheria nera…mi piace- commenta ridacchiando. Quella canna sembra aver avuto effetto più su di lui che sul suo amico –è più sexy-
-Voi due non siete normali- borbotta Simon roteando gli occhi
Jack ride anche di più, rafforzando la sua stretta mentre la pistola si muove rapidamente dalla mia testa al mio inguine.
-Allarga bene le gambe, amico…-
Sento un brivido freddo lungo la mia spina dorsale, e stringo le mie mani a pugno –Ehi, seriamente, non avrai mica intenzione di ficcare quella cosa nel mio…-
-Zitto!- urla Shark (il bastardo) spingendo la pistola contro il mio membro flaccido e stringendo nuovamente la presa sul grilletto. Merda, sta reagendo per il freddo!
-Ora, non ho più intenzione di ripetermi. Apri le gambe, ora!-
Inghiotto a fatica il magone, fissandolo con l’occhiata più furente che mi riesce, ma apro lentamente le gambe, avvertendo l’acciaio gelido tracciare una linea immaginaria dalle mie palle alla mia entrata, la punta della pistola che preme contro la mia apertura.
Porco Giuda, ho una pistola puntata contro! Non è che possa permettermi di controbattere!
-Sei vergine? Intendo, vergine in senso anale…- mi chiede Jack, sbirciando lo spettacolo da dietro di me con aria affascinata.
-Non sono cazzi tuoi- sibilo, irrigidendomi mentre Shark spinge la pistola contro la mia entrata. Lo stretto anello di muscoli si stringe ancora di più per la tensione,e lo sento sbuffare per la frustrazione.
-Resta fermo, o te ne faro pentire amaramente…- dice mettendomi una mano sul culo, palpandomi le natiche e ritraendo un po’ la pistola, soltanto per lasciare l’accesso totale alla sua mano. La punta di un dito preme contro la mia entrata, oltrepassando quello stretto anello piuttosto dolorosamente. Reprimo un gemito, stringendo i denti e tentando di serrare anche i miei muscoli interni, intrappolando quel dito.
Il dito spinge più forte, penetrandomi dolorosamente, ma non tento di rilassarmi. Se un solo dito fa così male, quel fottuto metallo mi trancerà le viscere!
-Ehi, Jack- dice Shark, riferendosi al moro –hai portato per caso del lubrificante con te?-
-Certo- risponde Jack, tenendomi fermo con una mano (non che gli serva di farlo. Non è che io mi possa muovere in ogni caso, a meno che non desideri ritrovarmi un nuovo buco nel sedere) e frugando nella sua tasca con l’altra, prima di passare una bottiglietta all’altro.
Questi tira fuori il dito e io sospiro di sollievo, ma non dura a lungo: il tipo si lubrifica le dita e intasca la bottiglia nella giacca, poi la sua mano torna al mio fondoschiena, e il suo dito spinge di nuovo, oltrepassando quell’anello alquanto facilmente, facendomi sussultare per il dolore.
-Merda- sibilo, tentando inutilmente di rigettare l’aggressione, ottenendo solo di rendermela più dolorosa.
Il dito spinge bruscamente, entrandomi dentro completamente, piegandosi leggermente prima di ritrarsi, solo per permettere l’aggiunta di un secondo dito, allargando con fermezza le mie pareti interiori, divaricando il mio orifizio forzandolo ad aprirsi il più possibile.
Poi, ed è qui che arriva il vero dolore, sento la pistola penetrami, grossa e fredda e con angoli affilati che mi feriscono la pelle dentro. Allo stesso tempo, le dita vengono tirate fuori.
Mi sforzo con tutto me stesso di non gridare di dolore, ma la mia espressione con molta probabilità dice già tutto.
-Ti piace?- chiede il bastardo ghignando, spingendola più a fondo dentro di me, lentamente ma spietatamente.
-Cazzo, no!- ringhio, teso per il freddo e il dolore di quel metallo ghiacciato che mi graffia la pelle interna con spinte brusche e profonde.
Nonostante la mia sincerità, lui pare non apprezzare la mia risposta, e lo dimostra con una spinta particolarmente violenta.
-Ugh!- un gemito sommesso mi sfugge dalle labbra, e rabbrividisco tra le braccia del mio sequestratore.
Shadow guarda la scena con il suo sguardo più freddo. Non può aiutarmi, può solo aspettare.
Forse si sente un po’ in colpa, ma non lo biasimo per aver ferito il bastardo.
No, lo biasimo per quello che stava facendo giusto qualche momento prima.
-Quando ti chiedo qualcosa, tu devi rispondermi solo “si signor Grant” o “no signor Grant”. Chiaro?-
-Cazzo, no, signor Stronzo- ribatto, pentendomi immediatamente di quelle parole quando tre spinte feroci mi fanno contorcere e mordere le mie labbra con forza per sopprimere un forte grido.
I suoi amici ridacchiano, tentando inutilmente di coprire il suono simulando un attacco di tosse. Il “signor Stronzo” non viene probabilmente insultato spesso.
-Proviamo di nuovo, amico, ma stavolta, drizza bene le orecchie. Rispondimi con “si signor Grant” o “no signor Grant”, d’accordo?- mi chiede di nuovo
Io tengo la bocca chiusa.
-Allora…vuoi che continui?- mi chiede ancora, stavolta accompagnando ogni parola con una spinta brusca.
-N-no…- sibilo
-No cosa?- mi chiede ancora. Segue un'altra spinta.
-No…togli quella fottuta pistola dal mio culo!- rispondo quasi urlando.
Continua a spingere con forza, tentando qualche altra volta di farmi sottomettere, ma, sapete, io sono il genere di persona che si rifiuta categoricamente di essere educato con un uomo che mi costringe a farmi fottere da una pistola.
-Bene- dice infine –questo gioco mi ha stufato-
Estrae la pistola dalle mie cavità. È un po’ più sporca, e sicuramente più calda. Inoltre, posso distinguere tracce di sangue sulla sua superficie. Parecchie tracce.
-Ora- dice con un ghigno- non lasceremo certo i miei amici a bocca asciutta, dico bene?-
A queste parole, anche gli altri due iniziano a ghignare
_______________________

Part four: Torture

/…What a pretty face.
Who do I feel sorry for?
RAPE! Something...
NOW! Rips my...
HEART! And takes...
MY! Soul I...
WAIT! Too late...
NOW! I feel...
RAPED! Inside...
TAKE! My soul away....
Away..../

[Pretty - KoRn]

/(Traduzione)…ma che bel visetto.
per chi mi sto dispiacendo io?
STUPRA! Qualcosa...
ORA! Strappa il mio...
CUORE! E prende la…
MIA! Anima io...
ATTENDO! Troppo tardi...
ORA! Io mi sento...
STUPRATO! Dentro...
PORTA! La mia anima via....
via..../

Shadow è tenuto contro un letto, i polsi legati con dello scotch che hanno trovato da qualche parte, con ciocche scure di capelli appiccicate alla sua fronte per il sudore e un espressione furiosa sul volto. È ancora dannatamente attraente, però.
Nel frattempo, Jack mi tiene fermo e la pistola di Shark mi è ancora puntata contro.
-Lo sai puttana…è meglio che tu sia gentile con Simon. È il mio fratellino, sai, non voglio vederlo ferito…e sono sicuro che tu non voglia vedermi piantare un proiettile in testa al tuo amichetto…a proposito, com’è che si chiama già?-
-Cain- gli sibilo freddamente.
-Un nome niente male…- dice Simon con una smorfia e una chiara nota ironica nel tono
-Un culetto ancora meglio- replica Jack, palpandomelo. Io ringhio e gli lancio un occhiataccia oltre le mie spalle.
-Non toccarmi!-
-Ti tocco quanto voglio, “Cain”. Il tuo corpo sarà mio stanotte, che tu lo voglia o no. Giusto, Shark?- chiede il moro pervertito, la sua verga dura contro il mio didietro. Posso sentirlo attraverso i jeans. Che schifo…
-Giusto, Jack, ma datti una calmata per il momento…- dice Shark –lascia che mio fratello abbia la sua parte, prima-
-Sei un fottuto porco malato di mente- sbotta Shadow -ti ucciderò!-
Gli altri ridono, come se avesse appena fatto una battuta.
La presa di Jack si allenta e tento in fretta di sgusciargli via dalle braccia, ma il metallo che preme all’improvviso contro la mia testa mi fa pensare che non sia poi un’idea così buona, dopotutto.
-Non farmelo fare, amico, o sarà il tuo ragazzo a soddisfare entrambi i miei amici. Non vorrai lasciare a lui tutto il lavoro, vero?-
-No- replico astiosamente, l’odio chiaramente percettibile nella mia voce.
-Bene- dice ghignando, annuendo a Simon, che gli aveva lanciato un occhiata incerta, come per dargli il permesso.
Simon tiene giù Shadow contro il letto, togliendosi di tasca il mio coltello e usandolo per fare a pezzi la giacca nera di Shadow come anche la maglietta sotto.
La sua pelle è pallida, piena di graffi e lividi in alcuni punti, e recante i segni di alcune cicatrici. La sua schiena ora esposta rivela la sua figura snella, le sue spalle si muovono rapidamente seguendo il suo respiro. Sta sudando, e ha la pelle d’oca per il freddo notturno: qualche idiota ha lasciato la finestra aperta.
Simon sposta dal letto i brandelli di stoffa, gettandoli sul pavimento polveroso come se fossero spazzatura, poi persegue il suo scopo sbottonandogli i jeans e abbassandoglieli, esponendo la pelle nuda del suo culo sodo.
-Guarda qua! Non porta nemmeno le mutandine- commenta Jack ridendo –che pervertito!-
-Pervertito davvero- asserisce Shark
-Detto da qualcuno che ha appena fottuto un ragazzino con una pistola suona un tantino ipocrita…-replica Simon ghignando.
Il cosiddetto ragazzino che è stato appena fottuto da una pistola reprime un ringhio. Strafottuti ricchi bastardi…
-Datti una mossa e falla finita prima di domani!- bofonchia Shadow a bassa voce, decisamente scazzato.
Penso che possa essere spaventato, anche se la sua voce è calma come al solito, solo un po’ più freddo.
Non è mai stato indifeso una volta da quando ha formato la gang.
Da tre anni a questa parte, ha sempre avuto molti alleati che morirebbero per difendere la sua vita, e ha sempre avuto <i>me
dalla sua parte.
Da tre anni a a questa parte, è sempre stato abbastanza forte da affrontare qualunque pericolo, e per sopravviverne senza alcun danno grave.
Ma in questo momento, è completamente vulnerabile, alla mercè di questi ricchi bastardi, e non può fare nulla per liberarsi da loro.
Potrebbe essere spaventato. Sembra così fragile, così piccolo nella stretta di quegli uomini.
Ha sedici anni, ma non ne dimostra più di quattordici. Non è certo un bambino, però. Le sue mani sono sporche di sangue, e porta sulle spalle molte responsabilità.
Eppure, a confronto con gli uomini robusti che ci hanno catturato, sembra davvero troppo giovane per una vita del genere.
Loro sono alti e hanno avuto un pasto abbondante ogni giorno. Shadow ha dovuto lottare per il cibo fin da quando era bambino. Loro sono uomini già adulti, hanno già raggiunto il limite di crescita possibile per loro. Shadow sta ancora crescendo, ed è piuttosto magro per la sua età. La loro pelle è ruvida e la loro barba non è rasata. Shadow ha ancora il viso liscio come quello di un bambino, e i suoi lineamenti sono meno definiti, ma per niente femminili.
Sono adulti, e sono normalmente banditi dal nostro rifugio.
Penso che probabilmente è spaventato
Le mani di Simon stanno lasciando lividi sulle sue braccia. Ora il bastardo lo prenderà. E lui non può fermarlo. Né posso farlo io.
Ho paura.
Ho paura per lui. Non voglio che gli facciano male in quel modo, come lui gliene fece, molto tempo fa.
Porta ancora le ferite del passato, le ferite che ho tentato così duramente di guarire quando ancora me lo permetteva.
Possono ancora spezzarlo. Possono spazzare via ciò che rimane della sua sanità mentale.
Il suono di una cerniera che viene aperta riporta la mia mente alla situazione corrente.
La stretta di Simon si fa più salda sui polsi di Shadow mentre forza il ragazzo a sollevare i fianchi, la testa contro il cuscino, la frustrazione scritta a grandi lettere su quanto si può vedere della sua faccia. Shark passa il lubrificante a Simon, che se ne ricopre il cazzo per poi posizionarsi, prima di invadere il corpo sotto di lui con una forte spinta.
Shadow soffia tra i denti, tendendo i muscoli.
Voglio chiudere gli occhi ma li tengo aperti, forzando me stesso a non mostrare alcun segno di debolezza. Non posso mostrarmi debole davanti a lui, non in un momento come questo.
Poi l’uomo inizia a spingersi violentemente in lui, i movimenti rallentati dalla leggera frizione causata dal canale impreparato.
Shadow mugola la sua rabbia e il suo dolore, mordendo il cuscino sotto la propria faccia, soffocando il suono dei suoi gemiti di dolore, tenendo i muscoli tesi. Le sue mani sono strette in pugni contratti, così tesi che riesco a vedergli affiorare i tendini contro la pelle.
Stringo anch’io i pugni, così strettamente che sento le mie unghie conficcarsi nella carne. Odio tutto questo. Odio fottutamente tutto questo…ogni cosa! Questa fottuta situazione, questi malati pezzi di merda, questo bastardo che sta stuprando la sola persona di cui mi importi veramente…
-Cazzo…è stretto…- commenta Simon con un grugnito
-Forse perchè lo stai stuprando, stronzo…- gli sibilo tra i denti
Shark mi colpisce con un potente cazzotto in faccia –Chiudi il becco, amico. Il tuo turno arriverà presto, ti conviene comportarti bene ora se non vuoi che Jack sia più stronzo del necessario con te…- mi accarezza il volto con una mano ma mi ritraggo.
-Non toccarmi- inveisco, guardando il bastardo con uno sguardo che non esprime nulla se non puro odio. In questo momento, vorrei proprio tagliargli la gola con il mio coltello.
Lui ride e mi afferra per i capelli, tirandomi indietro la testa e baciandomi a forza.
Mi dibatto tentando di calciarlo, ma lui mi punta la pistola alla tempia e io mi irrigidisco.
La sua lingua invade la mia bocca, come anche il sapore di troppo alcol e di qualcos’altro che ha un sapore semplicemente rivoltante.
Mi esplora la bocca in profondità, tenendomi ferma la testa con decisione in una mano. In sottofondo, riesco ancora a sentire i gemiti soffocati di dolore di Shadow e Simon che ansima e sbuffa prendendo piacere. Il letto scricchiola.
Poi si tira via, asciugandosi un po’ di saliva dalle labbra, fissandomi con scherno.
Volto la testa e mi accordo dell’espressione di Shadow: oltre il dolore che mostra il suo volto, oltre l’umiliazione, avverto l’odio e la rabbia, diretti contro il bastardo.
-Te…ne…pentirai…bastardo…- sbotta, i denti stretti per il dolore, tentando di trattenere i lamenti –u…un giorno…te la farò pagare!- quasi grida alla fine, prima di mordere di nuovo il cuscino, mentre i suoi gemiti si fanno più forti, probabilmente perché lo stupratore ha aumentato il ritmo, gemendo di piacere e inarcandosi sopra di lui.
Ben presto viene, con una spinta secca e un lungo gemito. Rimane immobile per un momento, riprendendo fiato prima di ritrarsi. Un po’ di sperma gocciola dal suo membro ora afflosciato e dall’entrata di Shadow, scendendogli giù lungo le cosce.
Rilascia la presa, ripulendosi sulla coperta prima di richiudersi i pantaloni.
Shadow rotola sul letto, tentando di rialzarsi, ma accidentalmente cade a terra con un tonfo sordo.
Alle mie spalle, sento Jack ridacchiare.
-Ora è il mio turno di divertirsi!- dice, visibilmente sovraeccitato. Riesco ancora a sentirlo premere contro il culo, e mi disgusta.
Shadow gattona sul pavimento raggiungendo un angolo e sedendovici, con in faccia un espressione umiliata. È ancora completamente nudo, ma non sembra avvertire il freddo della stanza. Si limita a rimanere là, con aria arrabbiata e risentita. Riesco a vedere il lucchio del biancore tra le sue cosce.
Mi sento male per lui, ma non ho potuto fare nulla…proprio nulla per fermarli.
Questi sono gli uomini, gli adulti da cui ci ha sempre messo in guardia.
È questo che diventeremo tutti una volta cresciuti?
I miei pensieri vengono interrotti quando Jack mi lancia contro il pavimento.
Non me l’aspettavo e la collisione mi toglie il fiato per qualche istante.
-Muoviti, finocchio!-
-Il bue che dice cornuto all’asino…- borbotto sarcastico tra me e me
“Il bue” non sembra gradire la battuta, e lo dimostra piantandomi un calcio secco contro il petto. Ahi! Credo mi abbia rotto come minimo una costola!
-Zitto!- mi urla addosso, afferrandomi il braccio e sollevandomi in fretta.
Emetto un debole lamento: ora il torace mi fa un male cane ogni volta che respiro.
-Togliti la felpa- ordina Shark, la sua dannata pistola ancora puntata contro di me.
Lo guardo con astio, poi faccio ciò che mi viene chiesto, rimanendo con una t-shirt larga. È di almeno due taglie troppo grande per me, forse perché non è mia (era di mio fratello), e non tiene molto caldo.
-Anche la maglietta- insiste, enfatizzando l’ordine con un piccolo cenno della pistola.
Deglutisco sonoramente, ma tolgo anche quella. L’aria è gelida, mi fa rabbrividire.
Shark lancia a Jack un occhiata interrogativa –vuoi il suo culo o la sua bocca?- chiede con la stessa naturalezza con cui avrebbe potuto chiedere “petto o coscia?” davanti a un pollo arrosto.
-Vorrei entrambi- dice Jack leccandosi le labbra –abbiamo abbastanza tempo?-
-No. Saremmo già dovuti tornare adesso. Gli altri potrebbero iniziare a chiedersi dove siamo andati a cacciarci…-
-Allora…la sua bocca andrà benissimo-
Comincio a sentirmi come un pezzo di carne in vendita. Non è un pensiero piacevole.
-Forza, ragazzo, in ginocchio- sbraita Shark mentre Jack si slaccia la cintura.
Mi inginocchio stringendo le mani a pugno ancora una volta.
L’uomo dai capelli scuri torreggia di fronte a me, ghignando mentre si slaccia la cerniera e si abbassa pantaloni e mutande.
La sua erezione liberata spunta fuori davanti alla mia faccia, quasi sfiorandomi una guancia.
-Sii un bravo ragazzo e succhialo, se sai cosa è meglio per te e il tuo amichetto laggiù- dice in tono derisorio.
Fisso il suo cazzo per alcuni momenti, chiedendomi se posso evitare in qualche modo tutto questo, poi appoggio le mani sui suoi fianchi, avvicinando la faccia alla punta ed iniziando a leccarla, ottenendo una reazione non molto entusiasta.
Non sono molto bravo a fare pompini; anche Shadow me lo diceva per prendermi in giro, quando era ancora relativamente sano.
-E tu me lo chiami un pompano questo? Ti ho detto di succhiarmelo, dannato frocio!- grida Jack afferrandomi i capelli e spingendomi la testa verso il suo inguine, strofinandomi il suo pene in faccia –apri la bocca, adesso!-
Faccio come mi viene chiesto, e lui me lo forza in bocca senza alcuna gentilezza.
Ha un sapore sgradevole e un po’ salato; lo succhio non molto volontariamente, muovendo un po’ la testa per accompagnare il movimento.
Il suo respiro si fa più pesante, e la stretta nei miei capelli più forte.
Quando non aumento il ritmo, inizia a muovere il bacino, spingendosi nella mia bocca, cercando di spingersi più a fondo nella mia gola, ma soffoco e muovo indietro la testa; non sono mai riuscito ad inghiottirne uno intero(e, detto fra noi, quello di Shadow non è poi così grosso…).
I suoi gemiti si fanno più forti e aumentano, come anche le sue spinte energiche e sfrenate.
Mi aggrappo ai suoi fianchi per non sbilanciarmi; i miei occhi sono serrati, la pelle è percorsa da brividi e il mio naso sfrega contro i suoi peli pubici, cosa non molto piacevole (puzzano un po’). Non mi è mai piaciuto fare questo nemmeno con Shadow; lo facevo più che altro perché a lui piaceva, e volevo che godesse.
Dopo un po’, le spinte di Jack si fanno più forti e ho molta difficoltà a seguire il suo ritmo. Sento i suoi muscoli tendersi sotto le mie mani, la sua stretta si fa ferrea tirando i miei capelli in modo alquanto doloroso, e si spinge a fondo nella mia gola mentre si inarca, lasciandosi sfuggire un gemito particolarmente sonoro.
-Oh,dio…vengo…- esala ansante, e il sapore del suo sperma mi invade la bocca, dandomi la nausea.
Oh cristo, odio questa parte.
Sento una risatina, e riapro i miei occhi, confuso. Cosa ride a fare?
Poi lui mi tira indietro la testa di colpo, schizzandomi il suo seme in faccia; serro i miei occhi di nuovo, sentendolo colare lungo le mie guance, i miei capelli e la fronte e le mie palpebre, gocciolandomi sulle labbra e sul mento.
Sento il sangue salirmi alla testa, divenuta così calda che mi sembra di bollire. Loro si sganasciano dalle risate come se fosse la cosa più divertente che abbiano mai visto.
-Sei proprio carina, puttana- dice Shark, ancora sghignazzante, lanciandomi un fazzoletto, mentre Jack mi spinge facendomi cadere a terra. Mi ripulisco in fretta poi tento di rialzarmi ma lui mi calcia di nuovo il petto e io grido cadendo di nuovo. Diamine, che male.
-Sta’ lì!- mi abbaia contro Jack afferrandomi per le braccia e forzandomi a voltarmi con la pancia contro il pavimento –posso fottermelo dopo?- chiede con un ghigno
-No, è meglio andare ora. È già tardi- replica Shark sogghignando di rimando –ma…tienilo fermo…ho dimenticato di lasciargli il mio regalo d’addio…-
Jack annuisce e mi schiaccia a terra con la pressione del suo corpo, tenendomi strette le braccia. Io butto un occhio a Shark, che si avvicina e mi si inginocchia accanto, spingendomi la testa di lato e accarezzando il mio collo e la mia spalla con le nocche; poi, tenendo ferma la mia testa con una mano e la mia spalla con l’altra, abbassa la testa, facendomi sentire il suo fiato caldo e puzzolente sulla schiena. Dopodiché mi lecca la pelle, facendomi rabbrividire, saggiandola come una bestia potrebbe saggiare della carne fresca, e mi morde con forza proprio nella congiunzione tra la spalla e il collo.
Lancio un grido improvviso di dolore e lotto contro di lui, che però morde più forte, lacerando la pelle e facendomi sanguinare.
Poi si ritrae e mi sussurra all’orecchio –Questo è il mio marchio su di te, ragazzo…ecco perchè mi chiamano Shark, “Lo Squalo”…- fa una risatina, poi si rialza, per dirigersi verso il Shadow ancora rintanato nell’angolo.
Fa la stessa cosa con lui, facendolo tenere fermo da Simon. Lo sento gridare ma non lotta, invece irrigidisce i muscoli, rattrappendo i piedi e serrando gli occhi.
-Torneremo a trovarvi, ragazzi…una volta rimesso in sesto vi cercherò di nuovo, per farvi pagare ciò che avete rotto…- promette prima di andarsene insieme ai due.
Non appena la porta è chiusa, mi alzo e raggiungo Shadow nel suo angolo, sedendomi poco lontano e avvicinandomi a lui con cautela. Sembra avere la mente da qualche altra parte, e i suoi occhi hanno uno sguardo vitreo.
-Shadow…- gli sussurro. Non pare avermi sentito.
Appoggio una mano sulla sua spalla. Lui volta la testa e la osserva confuso, come se non sapesse spiegarsi come ci sia finita, poi guarda me e appoggia la fronte contro il mio petto, le sue mani sulla mia schiena.
Gli do qualche pacca leggera sulla spalla sana e gli accarezzo la schiena, aspettando che ritorni in sé.
-Dovremo trasferirci…- dice dopo un po’ –tutti quanti-
-Si, capo- è la mia risposta
Le sue braccia si stringono attorno a me, mentre solleva la testa e mi bacia sull’angolo della bocca, leccandomi le labbra e un po’ di seme dalla guancia.
-Sono stati parecchio bruschi con te…- dice prima di baciarmi sulle labbra, chiudendo gli occhi e aspettando che io apra la bocca, dando accesso alla sua lingua. Un bacio pieno di lussuria e desiderio, da parte di entrambi.
Una delle sue mani si sposta sul mio fianco sinistro, e poi tra le mie gambe, accarezzandomi leggermente attraverso la stoffa.
-C’è nulla che tu voglia da me, Cain?- mi chiede con un lieve sogghigno, leccandosi le labbra e insinuando la mano nei miei pantaloni.
Mi mordo le labbra per reprimere un lieve gemito –ti rivoglio indietro, Shadow…Lauriel…- rispondo in tono molto serio.
Shadow sibila come un gatto arrabbiato mordendomi il labbro inferiore, ferendomelo –Non dire mai più quel nome!- ringhia in tono ostile
-Era il tuo nome…- gli dico sorridendo debolmente –ti ho sempre chiamato così, e tu mi chiamavi…-
-Zitto!- grida lui ritraendo la mano e dandomi un pugno in faccia.
Sospiro e lo guardo rialzarsi e andarsene un po’ barcollante, raccogliendo i suoi vestiti e sbattendo la porta.
Perché non può capire? Perché non riesce ad affrontare il fatto che mi amava, che era una persona più sana, allora?
Voglio vedere il tuo vero volto, Shadow.
Rivoglio indietro il mio Lauriel, per favore

FINE

Grazie per aver letto!


*coro*: BIIIILY...BILLY COMBINAGUAI...PERCHè è PERVERSO COME NON MAIIII....*sulle note di Pollon Combinaguai*
 
Top
4 replies since 15/3/2007, 23:03   142 views
  Share