Capitolo 148, Liberi di essere...

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kyu black
view post Posted on 29/3/2007, 14:17




Cap 148 - Liberi di essere...




27 Luglio, notte…
L’aveva sentito arrivare, non dal rumore, non dall’odore.. avvertire la sua presenza era diventata una cosa scontata, dopo averlo inseguito per quasi un anno…
Ormai anche lui si era abituato ad averlo ‘intorno’; si conoscevano..
Uno di loro sapeva che non si poteva scherzare con l’altro, e il secondo che la determinazione del primo era quasi stancante.
La figura che pian piano si era avvicinata lo aggirò nell’ombra..sapeva che anche senza farsi vedere l’uomo restava immobile per captare dove fosse…
-Mi aspettavi?- sussurrò suadente, coperto dal buio; mentre gli girava attorno studiò la sua immobilità, quel calcolato passeggiare non pareva infastidirlo, non lo innervosiva nemmeno un po’ a giudicare dai battiti calmi e regolari e dal respiro tranquillo.
-Per fortuna non sei in ritardo- rispose Remus affabile, sorridendo tra sé perché finalmente lui aveva deciso di uscire allo scoperto.
Si guardarono un momento, silenziosi…

Passarono molti minuti a discutere e, senza rendersene conto, il dialogo era degenerato e le voci si erano fatte più aspre
-E perché dovremmo fermarci? Solo perché lo dici tu?-
-Perché ciò che vi ostinate a fare è..fuori da ogni controllo. Non parlo di quei pochi delinquenti, compreso Caramell, che avete tolto di mezzo.. ma dei..quanti, quanti giovani avete già infettato?-
Van ridacchiò alzando gli occhi al cielo –Remus…sei tu il primo ad essere razzista vedo- il brillio dei suoi occhi, anche nell’oscurità, era pericoloso ma Lupin non ne ebbe paura…il suo non era ancora un atteggiamento d’attacco.
-Sai anche tu..- ricominciò testardo l’ex insegnante, cercando di farlo ragionare – quanto può essere difficile la nostra vita. E’ doloroso e dei bamb..-
L’improvviso balzo in avanti del mannaro lo fece ammutolire, il ragazzo gli parlò a pochi millimetri dal viso –Sei tu a sentirti debole! Tu! Perché non ti sei mai piaciuto! Sei privo di forze, guardati!.. e guarda me!..- sibilò sollevandogli il volto perché le iridi ambrate dell’uomo incontrassero le sue.
-Ti lasci consumare da questa forza, la combatti.. dovresti assecondarla..-
-Non voglio essere un animale- sospirò scandendo bene ogni parola, si ritirò in fretta quando l’altro, con uno scatto irritato, lo lasciò andare ringhiando
-Credi che siamo questo? Povero stupido!! Pensi di essere migliore di noi solo perché sei stato umano? Gli umani non hanno niente! Nessun potere! Noi possiamo sfruttarlo invece! Siamo tanto forti da..-
-Prendervela coi bambini?- il suo intervento sottomesso ma azzardato fece infuriare Van, che gli artigliò la gola minaccioso
-Abbiamo un compito! Verso di noi e verso la comunità magica che tanto difendi! I tuoi adorati amici si uccidono tra loro e tu vieni a fare la predica a noi perché siamo un gruppo? Noi facciamo le cose insieme mentre quelli come te educano i loro figli a trovare diversi i propri compagni, ad odiarli! In questo modo dovranno accettarli per forza!- ascoltando il proprio discorso Van pareva essersi calmato..
Lentamente scese a sedersi a cavallo delle gambe di Remus, accarezzandolo nel punto in cui lo aveva appena stretto.
La sua avrebbe potuto essere l’espressione di un timido cucciolo che cerca solo di farsi capire.. probabilmente, nonostante i mezzi che utilizzava, credeva veramente in quello che diceva.
-Noi vogliamo integrazione, ma non alle vostre regole..esse ci impongono di nasconderci, di rimanere ai margini della società, oppure ci obbligano a registrarci come se dovessimo rendere conto alla ‘razza superiore dei maghi’ della nostra esistenza.- abbassò la voce - A noi non interessano pratiche burocratiche, Ministri e leggi..vogliamo il nostro spazio e vogliamo usarlo da esseri liberi…- si accostò al suo orecchio sfiorandogli il petto con le mani, data l’ostinazione dell’uomo lui pretendeva di convincerlo a schierarsi dalla sua parte e stava facendo appello al suo lato più istintivo..sapeva che l’altro poteva percepire le sue moine e un leggero suono, come fusa, molto basso, un suono volutamente provocante con cui cercava una reazione
-..l’hai sentito anche tu..- ricominciò -.. non c’entra la luna piena..siamo fatti così.. perché ti rifiuti?..- respirò nei suoi capelli regalandogli un brivido
Rimanendo concentrato su un ricordo fisso, Remus replicò –Mi rifiuto perché non voglio perdere il controllo… non voglio rischiare di ferire i miei amici. Potrei uccidere qualcuno e..-
-Come mago non hai mai ucciso nessuno? ..pensaci.. Sarebbe di gran lunga preferibile decidere che si è liberi cacciare e di essere cacciati, non sorgerebbero problemi etici o morali perché la posta in gioco sarebbe la stessa per tutti..mentre tu ora tenti di proteggerti col buon titolo di mago, ma limiti le tue volontà.. e non è giusto..-
Ignorò le sue parole focalizzando la propria attenzione su un’immagine di molti anni prima..James dal volto stremato, Sirius colpevole.. e la faccia del preside che lo accoglieva ancora una volta in mezzo ai suoi studenti..e poi la rabbia del giovane Severus che lo fissava restando immobile in un letto dell’infermeria posto accanto al suo, con Prongs che nei giorni successivi lo esasperava col suo continuo parlare..gli occhi acquosi e impauriti di Minus mentre gli si avvicinava...tutto ciò fu seguito da episodi molto più recenti..l’accusa di Hermione e poi lo sguardo tradito di Harry..durato fortunatamente solo pochi istanti..
Era lui che doveva proteggere ora, proteggere dagli altri e, per poterlo fare, proteggerlo prima di tutto da se stesso.. dal dolore che poteva dargli se avesse lasciato la sua casa e si fosse messo a vagabondare egoisticamente in giro per la Gran Bretagna.
-Non voglio essere libero- bisbigliò sulla guancia di Van, reprimendo qualcosa fino a sentire lo stomaco implodere.
Accuratamente il nemico gli accarezzò il viso, sembrava che quella rassegnazione l’avesse sconfitto..
Il giovane non poteva né capire né sopportare che per Lupin non ci fosse più nulla da fare… quindi operò nell’unico modo possibile, fece l’unica cosa che avrebbe potuto farlo sentire vivo…
Emise un ringhio strozzato quando lo spinse a terra, e altri suoni come di un cane arrabbiato mentre aggrediva quel corpo divenuto vecchio troppo in fretta, come una prigione ormai logora…
Lo lasciò sull’asfalto, ferito e dolorante, accontentandosi di avergli strappato un paio di penosi gemiti gorgogliati tra sangue e saliva.
-Se riuscissi ad essere ciò che sei..- soffiò quasi affannato –..faresti un favore alle persone a cui tieni! Come puoi pretendere che provino qualcosa di autentico per un fantoccio che recita?!-

Remus si addormentò indegnamente a terra, respirando con troppa cautela per via di qualche costola rotta.
Fu strano risvegliarsi la mattina dopo e trovarsi nel giardinetto di casa sua; faticava a muoversi ma ciò non gli impedì di sorridere debolmente.
Quel mannaro era capace di provare un groviglio di sentimenti così confusi, dominati spesso dalla rabbia..
L’aveva ridotto male ma non l’aveva lasciato dove qualsiasi ‘mago razzista’ avrebbe potuto trovarlo..
Gli aveva solo dato una lezione sta volta, perfettamente nel suo stile.. Van usava attaccare e liberare le sue prede come se ci stesse giocando..
Studiava le reazioni, voleva restare a guardare le conseguenze e rispettava la volontà combattiva degli altri al punto che affrontava lo scontro anche con gli innocenti, se questi intendevano farlo per primi..però che fossero provvisti di coscienza o meno, era un problema loro.

Arrivò mezzogiorno, il suo fisico non aveva provveduto a curarlo a dovere..
Girò il viso piegando piccoli steli d’erba con la punta del naso.. odorò la terra..
Accarezzò il suolo con le dita evitando di pensare al male che quel gesto provocava e vi affondò le punte esternando un mugolio sorpreso.
Fu come aspirare ossigeno dopo aver trattenuto il respiro troppo a lungo.
Poco dopo riuscì ad alzarsi e barcollando si trascinò in casa.
Stava osservando come alcune ferite avessero ripreso a sanguinare mentre altre si stessero rapidamente cicatrizzando. Poteva provare a concentrarsi su di esse per capirne il meccanismo; aveva visto molto mannari guarire nel giro di una giornata, anche a lui accadeva ma solamente dopo la luna perché nel resto del mese non possedeva questa strana forza.
Una materializzazione improvvisa in cucina lo distrasse, Piton lo raggiunse in salotto brontolando –Non hai preso contatto sta notte! Mi hanno mandato a vedere se eri ancora vivo..- fece una smorfia nel guardarlo – e a quanto pare lo sei-
-Non mi sembri contento Severus- rispose con cordiale ironia
Spazientito il professore alzò la bacchetta, avevano mandato lui perché, come al solito, in caso di guai conosceva le formule adatte.
Lupin le scansò
-Non voglio! Lasciami stare!- affermò zoppicando nell’allontanarsi da lui
Piton lo credette impazzito – Pensi di poter risolvere tutto standotene li a patire quelle ferite, che di certo ti sei meritato, oppure..- aggiunse velenoso -..l’autolesionismo è una pratica che non hai affatto abbandonato Lupin?..dicono che sia difficile smettere..- arricciò le labbra con malvagità
-Tu ne sai qualcosa Severus?- sbottò subito l’altro, in tono di sfida.
L’uomo evitò di rispondere e con un gesto seccato fece dietro front sibilando –Posso anche andarmene quindi!-
-Ti perderai lo spettacolo..- gli sorrise affabile il Malandrino –Che c’è, non godi più nel vedere il tuo prossimo a terra?-
-Tu non mi sembri a terra!- s’irritò – A giudicare da come fai funzionare quella tua lingua! Buona giornata!- terminò nel modo più falso che potè.
Il mannaro rimase da solo ma fu un bene, riuscì a rilassarsi e a concedersi svariati momenti di pura gioia quando provò letteralmente a ‘leccarsi le ferite’.
In fondo non era una pratica tanto barbara.. anche Sirius in forma canina lo faceva, e senza alcun pudore!
Seguì l’istinto durante tutto il primo pomeriggio, riducendo la casa un macello e, finalmente guarito, quando Molly andò da lui le rivolse uno sguardo birbante, rannicchiato dietro al bracciolo del divano come se le tendesse un agguato.
Si ricompose solo quel tanto da non apparire completamente fuori di testa e le confermò che Harry avrebbe potuto recarsi da lui in qualsiasi momento.
Guardandosi attorno lei non parve molto convinta..
Preferì riordinare prima di andarsene e, giunta a casa, disse al marito di tenere d’occhio Lupin..
Dopo aver sentito un breve racconto sulla sua visita a casa dell’uomo, Arthur si mise a ridere cercando di non darlo a vedere.. per lui non c’era niente di strano ad essere un po’ pazzi ogni tanto…
Giocherellò con un paio di nuove spine, fresche di furto, che aveva nascosto in tasca e andò nel fienile..

.

Appena aveva saputo di poter andare da Remus, il grifondoro era corso a gettare tutte le sue cose nel baule, alla rinfusa. Voleva partire e voleva farlo il prima possibile!
Quasi si dimenticò di Edwige nella fretta.. il pennuto non gli perdonò l’errore e fece l’offesa per parecchio tempo!
La sera Harry si trovava già a casa del mannaro, aveva passato il pomeriggio da Ron aspettando un membro dell’Ordine che gli doveva consegnare un oggetto, e non fu affatto dispiaciuto di salutare l’amico per raggiungere la sua destinazione finale.
-Ciao!- esclamò atterrando, con una passaporta autorizzata, nel suo piccolo salotto –Che hai fatto?- chiese sorridente
-Ciao Harry.. perché me lo chiedi?- replicò con aria furbetta
-Nh..non lo so..- rispose il moro avvicinandosi e controllando cosa stesse cocendo ai fornelli –Sembri diverso-
Qualcosa in Lupin era cambiato e il sorrisino che l’uomo fece a se stesso, credendo di non essere scoperto, glielo confermò.
Non insistette a domandargli spiegazioni e si accontentò di essere felice della sua espressione ‘sana’.
Durante la cena il Malandrino si fece raccontare della giornata trascorsa con Malfoy, il padre, e a differenza di quanto aveva pensato Harry, Lupin non parve sorpreso del comportamento relativamente corretto di Lucius.
Davanti a una tazza di the Potter gli par anche dell’uscita con Chris, cosa che, tra l’altro, si era ‘scordato’ di riferire a Ron..
-Ti fai dei nuovi amici eh?.. e con..lui, come va?- aveva arricciato la bocca maliziosamente e i suoi occhi color ambra lo scrutarono incoraggianti.
-E’ venuto a trovarmi…- spiegò il ragazzo provando un lieve disagio nel pronunciare quella frase.
Non era tanto perché la maggior parte del tempo l’avevano spesa appiccicati, se non peggio, quanto l’ammettere che la loro relazione ormai aveva varcato i confini della scuola e della pura, costante, vendetta.
Insomma, pur piacendosi cosa ne guadagnava Malfoy ad andare da lui, rischiando di essere scoperto, quando poteva rimediare facilmente qualcun altro?
-Harry? A che stai pensando?-
Il grifondoro arrossì –A niente!-
Lupin distese le gambe sul tavolino stringendo la tazza tiepida tra le mani; guardò fisso le proprie ciabatte color cioccolato per un po’, mormorando senza voltarsi –Avevi la stessa espressione di James quando di nascosto spiava Lily studiare..-
Il rossore sulla faccia di Potter si diffuse un po’ alle orecchie, che sentì bollenti.
Solo ora si rendeva conto che nei giorni che avrebbe passato li, Remus non si sarebbe rassegnato, trovando occasione di tornare sull’argomento….




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Edited by kyu black - 22/4/2007, 14:24
 
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