I cieli del Silenzio

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KibaTheBest91
view post Posted on 23/4/2007, 21:57




La mia prima fic sull'universo di H.P. godetevela e ditemi se è ben fatta, soprattutto, mi hanno detto che è ooc (owt of characters) ditemi se è vero ç0ç.
Eccola che arriva:





-NON SONO IL TUO OGGETTO

Era una notte tranquilla ad Hogwarts, il plenilunio alto nel cielo vegliava sull'antico castello, adorno di guglie e torri, e le stelle lucenti accompagnavano le rade nubi nell'oscurità illuminando la volta celeste e sovrintendendo i sogni di tutti.
I fievoli raggi lunari illumnavano con un lieve bagliore argentato una particolare stanza del maniero incantato, la mobilia semplice del luogo appariva sotto il magico effetto della luna come uscita da un mistico sogno. Il pavimento era di colore marmoreo e brillava come cosparso di minuscole pietre preziose, vi era su esso un comò dalla forma classica, in pregiato legname, con tre cassetti ed un piccolo piano su cui era appoggiata una lampada dalle minute dimensioni; al centro della stanza vi era poi un grande letto di mogano, che occupava gran parte dello spazio disponibile.
Le morbide coperte candide come la neve scivolarono a terra quando uno degli occupanti, lasciate le braccia di Morfeo, si alzò sostenuto dai gomiti. Scosse la ribelle chioma rossastra e stropicciò con la mano i lucenti occhi verdi, prima di far scivolare la stessa dal volto lentigginoso alla persona al suo fianco. Accarezzò genilmente le ampie spalle della figura alla sua sinistra, la quale abbracciava il cuscino, il volto espressione di beata innocenza.
Ron Weasley non potè trattenere un tenero sorriso nel vedere quel dolce viso così rilassato, mentre solitamente sosteneva un una così fredda e glaciale espressione durante il giorno. Fece scivolare con delicatezza le dita dalle spalle alle pallide guance, così candide e soffici da poter essere confuse con il cuscino su cui poggiava il capo; mosse ancora la mano, passandola tra i capelli platinati del ragazzo, avvicinando poi il capo a sé, stampandogli con le morbide labbra un bacio sulla fronte.
Proprio mentre Ron si stava allontanando dal viso del ragazzo per tornare a dormire, una fredda mano dalle dita affusolate lo trattenne all'altezza dell'osso sacro, spingendo i bacini a incontrarsi; Draco Malfoy si era svegliato, e lo fissava con i suoi profondi occhi di ghiaccio.
"Che fai, Weasley, amoreggi con me?" chiese il biondo velenoso mentre ancora spingeva il bacino dell'altro con forza, imprigionandolo in una piacevole morsa, composta dall'avida mano di Malfoy, che lentamente scendeva scivolando come un serpente, e le spinte dello stesso ragazzo da poco sveglio e già così diverso da come era prima. La differenza fu notata anche da Ron, che, con una punta di tristezza, ritrasse veloce la mano dai capelli del biondo giustificandosi con voce piatta:
"Già... a te non piace."
Il bagliore di delusione nello sguardo del rosso non sfuggì però al serpe verde, che con aria glaciale inquisì l'altro con parole taglienti come lame:
"Non ti dispiacerà, vero Weasley?"
L'espressione di Ron divenne improvvisamente più dura e rispose con tono deciso, difendendosi da quegli assalti:
"Certo che no! Ma potresti almeno smetterla di chiamarmi per cognome, viste le circostanze!"
Gli occhi di Draco brillarono di maligna lussuria e facendo leva sul braccio libero sormontò il grifondoro poggiando gli arti sulle spalle dell'altro e bloccandogli i movimenti sedendosi sull'inguine.
"Mi dispiace, ma non credo di poterti considerare un mio pari, Lentiggine."
Con un sorriso di sfida Ron lasciò che il biondo lo sovrastasse, notando con piacere come l'azione della serpe stava avendo una reazione, per entrambi.
"Però mi chiedo perché ogni volta che lo faccio con te mi sento un oggetto, Draco" affermò mentre afferrava saldamente le spalle del cavalcatore, avvicinando il pallido viso del ragazzo per far incontrare violentemente le loro labbra, facendo entrare la sua lingua nella bocca dell'altro, senz'alcuna esitazione, intrapendendo uno sfrenato scambio di sapori, una contorta e sensuale danza di piaceri carnali. Assaporava avido la saliva del serpeverde, esplorava intrepido la sua bocca, e controllava quell'ambita lingua che molti avrebbero scommesso essere biforcuta.
Draco scostò violentemente il grifondoro dopo una manciata di secondi, rialzandosi su di lui, allontanando i due volti, uniti ormai solo da un rivolo di saliva, che cadeva perpendicolarmente dalla lingua, che ancora appariva dalle labbra, del biondo, a quella del rosso.
"Premettendo che tu lo fai solo con me..." affermò Draco mentre con la mano interrompeva quell'ultimo contatto "...Ti senti un oggetto perché tu sei il mio oggetto" continuò glaciale scendendo di nuovo sul compagno. Ma stavolta le sue labbra raggiunsero senza alcuna esitazione e preavviso uno dei capezzoli di Ron, il quale dopo essere stato completamente bloccato dal ragazzo, non poté che osservare mentre l'altro tormentava la zona tanto delicata, inizialmente con le labbra, facendo passare il rosso da gemiti di piacere a quelli di dolore, quando Malfoy cominciò a mordicchiare quella zona con lieve forza, che lentamente aumentava, stringendo il capezzolo turgido in una morsa dolorosa ma allo stesso tempo tremendamente eccitante.
"Non ti ho dato il permesso di chiamarmi Draco... questa dovrebbe essere una punizione, ma... so che ti piace, lo vedo e..." interruppe la frase un momento, lasciò i polsi del grifondoro e spostò la mano dietro la schiena, nel punto dove sapeva esserci la prestante e completa erezione dell'altro. "...Lo sento." concluse toccandone la cima con il dito freddo e stuzzicandone la minuscola fessura.
Sfruttando la libertà acquisita dall'immobilizzazione, Ron ribaltò velocemente Malfoy, mentre quest'ultimo era distratto dalla virilità del rosso.
Il biondino divenne quasi paonazzo quando notò come Lentiggine lo aveva obbligato a posizionarsi: le gambe erano divaricate e spinte dal compagno verso il viso di Draco, il quale si appoggiava al materasso con il collo e le braccia, la schiena inarcata verso l'alto e le natiche completamente indifese, senza che il ragazzo potesse ribellarsi.
"Credo di essermi stancato di essere tuo succube" affermò con fermezza Ron mentre si avvicinava alle zone più private e inviolate del biondo. Fu allora che per la prima volta notò una sottile e lunga cicatrice che si estendeva dal lato destro dei cosiddetti "gioielli" fino a pochi millimetri dal suo ano.
"E questa?" chiese il rosso allentando leggermente la presa e facendo scivolare un dito con lieve pressione sulla causa della sua sorpresa.
"Ricordi la partita di Quiditch del secondo anno, quando lo sfregiato mi ha fatto cadere? E' lì che me la sono pro--"
La frase che Draco stava pronunciando, fu interrotta da un quasi trattenuto gemito di piacere, che fece comparire sul volto di Ron un sorriso di soddisfazione.
"Sorpreso?" commentò sarcastico Malfoy, riuscendo ad intravedere il volto del grifone. "Possibile che non te ne sei mai accorto?"
Ron portò nuovamente entrambe le mani sulle gambe del biondo, facendo ancor più forza.
"Non mi hai mai lasciato dominare, e da davanti era difficile da vedere; comunque è un vero peccato che non me ne sia accorto prima, perché sembra che ti piaccia proprio che venga stuzzicata" appuntò il rosso mentre lentamente avvicinava il volto al fregio che poco spiccava dalla candida carnagione del biondo.
"Sono due anni che ci 'incontriamo' e ancora non avevi scoperto il mio punto erogeno; io per scoprire il tuo ci ho messo due minuti" disse con tono poco polemico Draco, prima di notare che il rosso si avvicinava.
"Ehi! Cosa stai fa--"
Ancora una volta le parole cedettero il posto ai gemiti di piacere. La lingua di Ron esplorava con delicatezza l'intimità del biondo, percorrendo la cicatrice, così liscia e morbida al tatto, inumidendola con la sua saliva e talvolta mordicchiando e baciando l'interno coscia. La reazione di Draco non tardò ad arrivare: l'erezione del ragazzo era già bagnata e reclamava le attenzioni del rosso.
"Già bagnato, Malfoy? Non ci vuole tanto, allora" lo schernì il dominatore, mentre lentamente risaliva con le calde mani la virilità dell'altro.
"Fanculo Lentiggine! Fammi venire e piantala!" ansimò Draco scosso da brividi di estasi.
"No non credo, io non ci guadagno nulla" rispose Ron interrompendo per pochi secondi il contatto per poi tornare immediatamente a tormentare lo sfregio.
Il cuore di Draco batteva a ritmo irregolare, il suo respiro era affannoso, il viso solitamente cereo aveva assunto un colore rossastro e piccole gocce di sudore imperlavano il corpo del ragazzo, il quale in preda all'eccitazione riuscì a dire poche parole:
"Fa- fammi venire! Ron, fammi venire!"
Le mani del rosso cominciarono allora a dare al membro di Draco le attenzioni che richiedeva. Bastarono pochi attim, pochi movimenti, e l'eccitazione del ragazzo fece il resto: il seme del biondo si liberò copioso, cadendo sul suo petto e imbrattando con grandi chiazze le lenzuola, lasciando il serpeverde senza fiato dopo l'ultimo grande gemito di piacere.
Ron lasciò che il suo succube potesse distendere le gambe, liberandolo dalla presa e lasciando che riprendesse fiato, mentre lui puliva il petto del biondo dal caldo seme.
Quando ancora la lingua del rosso si dilettava sui pettorali del ragazzo, Malfoy parlò con voce ansante:
"Fortuna che sono spompato, Weasley, o ti massacravo."
La risposta di Ron fu un sonoro sbadiglio e, saggiato e consumato il sapore del biondo, tornò ad appoggiare il capo sul cuscino.
"Certo, certo... scusami ma ho sonno. Domani mi aspetta una lezione della McGranitt alla prima ora e devo essere riposato." Fece poi per voltare il capo e dare le spalle all'altro, quando si rigirò di colpo e appuntò:
"Comunque non sono due anni che facciamo 'ste cose."
"Che ne sai, hai contato i giorni?" chiese sarcastico Malfoy.
"Ovvio che no!" rispose con forza il grifondoro.
"Come no; dai dimmi quant'è."
"Fra tre giorni sono due anni precisi" disse con un sorriso di rassegnazione il Weasley.
"Li hai contati davvero! Che checca!" lo schernì ridendo il biondo.
"Già..." concluse arrossendo un poco e con tono piatto dando definitivamente le spalle al serpeverde.
Anche Draco decise di abbandonare di nuovo il corpo alla notte, ma prima volle inquisire il rosso su di un'ultima cosa.
"Perché la seconda volta che te l'ho chiesto mi hai fatto venire?"
Il Weasley, che ormai già stava vagando verso Morfeo, diede un'ultima risposta prima di cadere definitivamente tra le sue braccia:
"Mi hai chiamato Ron..."




Continua...
 
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† Hidan †
view post Posted on 24/4/2007, 19:34




OoO
°-°
*_*
éçé

*ççççççççççççççççççççççççççççççççççç*


mi hai chiamato ron

waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
 
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KibaTheBest91
view post Posted on 24/4/2007, 22:03




NO PANTS!!!! Io concordo con te e grazie per il primo commento, penso che tu sia anche la prima a leggerla la fic xD, spaventerà la lunghezza? bho... comunque acce ^^
 
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.:*Caline*:.
view post Posted on 25/4/2007, 15:37




che beeelllla!!!!
 
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. n a c c h //
view post Posted on 28/4/2007, 13:34




wa *O* sembrano draco e ron proprio come li immagino io *_* wawa! VOGLIO IL CONTINUO >O<
 
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StoryGirl
view post Posted on 12/5/2007, 18:44




Oddio... mi piace molto...
Una sola cosa... ma, in questa ficcy, Draco è seme oppure è uke??????
Comunque, complimenti perchè è scritta veramente bene!!
 
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babydoll 2
view post Posted on 21/5/2007, 15:43




Billaaaaaaa!! mi piace moltissimo questa storia!!

 
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Yaoi Fan
view post Posted on 30/6/2007, 14:54




uao è semplicemente stupenda....
 
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7 replies since 23/4/2007, 21:57   246 views
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