Omosessualità in Italia, matrimonio e chiesa, ATTENZIONE ARGOMENTO 'LEGGERMENTE' SERIO

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***Ina***
view post Posted on 8/10/2008, 12:27




Ad oggi l'Italia non permette alle coppie dello stesso sesso di contrarre matrimonio e, non prevedendo alcuna forma di riconoscimento giuridico per le coppie di fatto, non le riconosce neanche in quanto conviventi. Varie associazioni e partiti politici di sinistra stanno presentando suggerimenti per colmare queste mancanze.

Tra le proposte minime c'è l'istituzione del PACS (Patto Civile di Solidarietà), che attribuirebbe ad una coppia che sottoscrive il patto, eterosessuale o omosessuale, una serie di diritti economici di solidarietà e alcuni diritti civili minori (per esempio il diritto all'eredità in caso di morte del partner, il diritto alla reversibilità della pensione, il diritto al subentro nel contratto d'affitto, il diritto di estensione della cittadinanza o di concessione del permesso di soggiorno in caso un membro della coppia sia straniero, agevolazioni fiscali varie, ma non è previsto il diritto all'adozione di figli).



Dunque attualmente le coppie dello stesso sesso, in Italia, non godono di alcun riconoscimento giuridico: per lo Stato è come se non esistessero.
Nell'Unione Europea mancano parimenti di legislazioni simili Slovacchia, Polonia, Grecia, Irlanda, Romania e Bulgaria mentre tutti gli altri Paesi prevedono un riconoscimento giuridico; in alcuni casi è previsto anche il matrimonio.

La maggioranza delle confessioni religiose, fra le quali la Chiesa cattolica, non approva il matrimonio tra persone dello stesso sesso. La discussione su questo tema è difficile, perché in genere le persone omosessuali appartenenti ad una religione tendono a fornire all'esterno un'immagine delle posizioni ufficiali nettamente più libertaria e pro-omosessuale di quella reale, mentre viceversa i gruppi conservatori all'interno delle medesime chiese propagandano una scelta delle prese di posizioni tale da impedire qualsiasi possibile apertura al tema del matrimonio religioso fra persone dello stesso sesso.

La Chiesa cattolica fa una distinzione importante nel formulare il suo giudizio morale sull'omosessualità:

da una parte c'è l'orientamento omosessuale delle persone come una tendenza la cui origine non è ancora chiara;
dall'altra parte esiste l'atto omosessuale.
Il primo, l'orientamento omosessuale, appartiene alla sfera pre-morale, alla stessa maniera di tutte le altre cose che la persona umana sente. Il secondo, ovvero l'atto omosessuale, dunque il comportamento omosessuale nell'atto sessuale, appartiene alla sfera della volontà, delle decisioni, di quello che la persona umana vuole fare della sua vita.

Un'altra distinzione che la Chiesa cattolica ritiene importante fare è tra la valutazione morale oggettiva e quella soggettiva (questa distinzione vale sempre, in ogni valutazione morale, indipendentemente dall'oggetto):

quando una persona o una comunità formulano un giudizio morale, lo esprimono sempre a livello oggettivo, giudicando moralmente un certo tipo di azione come buona o cattiva
il giudizio morale soggettivo deve invece essere sempre molto cauto, perché nessuno è in grado di valutare tutte le implicazioni e interferenze, il passato e l'educazione, ecc., che hanno contribuito a plasmare un certo comportamento
Esemplificando, la corruzione è un peccato grave, mentre le persone corrotte devono essere avvicinate con umanità e aiutate a cambiare.

È la distinzione tra peccato e peccatore che faceva papa Giovanni XXIII coerentemente con l'insegnamento costante del Magistero: si condanna il primo, ma per salvare il secondo.

Sostanzialmente, la dottrina afferma che l'omosessualità è il risultato di un misto di cause, ambientali e genetiche, ma che la natura dell'uomo è libera in ogni aspetto della vita, anche in quello del piacere e dell'autodeterminazione sessuale.

Inoltre, nel 1986 la Congregazione per la Dottrina della Fede, all'articolo 10 della Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica per la cura pastorale delle persone omosessuali si era espressa in questi termini:

« Va deplorato con fermezza che le persone omosessuali siano state e siano ancora oggetto di espressioni malevoli e di azioni violente. Simili comportamenti meritano la condanna dei Pastori della Chiesa, ovunque si verifichino. Essi rivelano una mancanza di rispetto per gli altri, lesiva dei principi elementari su cui si basa una sana convivenza civile. La dignità propria di ogni persona dev'essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni »



Antico Testamento [modifica]

Genesi 19, 1-25: distruzione di Sodoma [modifica]
Alcuni vedono nella distruzione di Sodoma (Genesi 19,1-25) un serio monito contro le perversioni sessuali, includendo tra esse l'omosessualità. Altri notano che il reale atteggiamento degli abitanti di Sodoma fosse non tanto l'omosessualità, quanto la violenza, culminata nel tentativo di esercitare uno stupro a danno degli ospiti di Lot, e non ritengono che questa vicenda possa essere applicata come racconto esemplare dell'atteggiamento di Dio riguardo all'omosessualità in senso lato, pur essendo essa uno dei tratti presentati dalla popolazione di Sodoma nel passo biblico stesso. Al contrario alcuni sostengono che i due ospiti di Lot (gli Angeli) furono mandati proprio per distruggere queste due città.


Levitico 18,22 e 20, 13 - divieto del rapporto sessuale tra maschi [modifica]
Queste norme, che contengono un divieto esplicito dei rapporti sessuali tra uomini e uomini, si trovano all'interno del codice normativo che aveva la funzione di tener distinto Israele dalle altre nazioni (Levitico 18-22); si tratta di norme di purità.

« Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole.
...
Se uno ha con un uomo relazioni sessuali come si hanno con una donna, tutti e due hanno commesso una cosa abominevole; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro. » (Levitico 18,22;20,13)


Solitamente il codice di purità non è applicato all'interno del cristianesimo (es. di altre norme di purità: circoncisione, norme alimentari, divieto di farsi tatuaggi o di radersi, impurità mestruale...). Molti cristiani basano la loro visione sull'omosessualità anche su queste norme, ritenendole comunque illustrative della volontà di Dio. Questa visione non è però unanimemente condivisa,sebbene negli insegnamenti di Gesù Cristo egli dica chiaramente di non essere venuto ad abolire la Legge o i Profeti ma per dare compimento (Matteo 5,17)


1 Samuele 18 e ss. - Davide e Gionata [modifica]
Le interpretazioni dei passi che descrivono la relazione affettiva tra Davide e Gionata sono varie:

« l'animo di Gionata si legò all'animo di Davide fino ad amarlo come se stesso. » (1 Samuele 18,1)


Davide alla morte di Gionata esclama:

« La tua amicizia era per me preziosa più che amore di donna. » (2 Samuele 1,26)


tradotto anche come:

« Il tuo amore per me era più meraviglioso dell'amore delle donne. » (2 Samuele 1,26)


C'è chi vi ha voluto vedervi solo un'amicizia profonda e un amore fraterno, chi, invece, un vero e proprio rapporto d'amore. Nel mondo semitico non era nuova la tradizione letteraria di amicizie profonde tra uomini che sconfinavano anche nell'amore e nell'atto sessuale come accadeva per il poema di Gilgamesh in cui l'eroe si univa ad amicizia con Enkidu. Della vicenda di Davide e Gionata è stata fornita una spiegazione a carattere storico da Giovanni Garbini, che vede nella storia di questa amicizia, tramandata dai sacerdoti ebrei, un tentativo di screditare la monarchia a vantaggio del governo teocratico mostrandola come fonte di azioni peccaminose [1]. In ogni caso pensare che il profeta Davide, "il consacrato", "l'uomo secondo il cuore di Dio" (1Sam 13:14; At 13:22), abbia peccato di omosessualità, dopo che la legge giudaica nel libro del Levitico afferma "non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole" (Lev.18,22;20,13), appare sicuramente non conforme alla logica, tenendo anche conto del fatto che come narra la Scrittura ogniqualvolta Davide si discostava dalla via di Dio, veniva ripreso apertamente (vedi ad es. 2Sam.12,1-13;24,1-25), ma se egli si fosse invischiato in un abominio Dio lo avrebbe non solo ripreso ma anche rigettato.

Fonte: Wikypedia

 
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An Sakurada;
view post Posted on 8/10/2008, 12:36




Il bello che è una volta condannavano l'omosessualità in maniera pesante, ma almeno la riconoscevano.
Al giorno d'oggi se sei omosessuale la chiesa ti considera da "riportare sulla retta via" che secondo me è anche peggio.
Guarda, leggere ste cose mi fa venire un nervoso ò__ò potrei andare a prendere a sberle il prete del mio paese solo perchè prete.
 
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***Ina***
view post Posted on 8/10/2008, 13:42




Già è_é
Poi non solo la chiesa...anche lo stato!
Io mi sono innervosita tantissimo quando ho letto che

CITAZIONE
attualmente le coppie dello stesso sesso, in Italia, non godono di alcun riconoscimento giuridico: per lo Stato è come se non esistessero.

Mica lo sapevo io è_é
Sapevo che sono viste male, ma non credevo che fossero ignorate fino a tal punto.
E' davvero orrendo
 
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2 replies since 8/10/2008, 12:27   71 views
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