Don't Touch Me - Yaoi Version, Severus/nuovo pg

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*Queen of Ice*
view post Posted on 21/10/2008, 23:57




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♠ Presentazione delle Autrici ♠

Asmodai



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Vi farà una certa impressione rivedere questo titolo…Hehehe! Però mi dispiace annunciarvi che Kya in questa ff si è trasformata in un uomo, il mio nuovo protagonista. Angel MacDoneway…Un ragazzo nato per caso nella mia mente, del quale ormai mi sono perdutamente innamorata.

La storia è nata un po’ per voglia e un po’ per gioco. Del resto con Queen è un attimo trasformare uno scherzo in un piccolo tesoro.

Ci siamo affezionate molto ai nostri protagonisti e speriamo che lo stesso sarà per voi, che apprezziate il genere o no.

Ringrazio Dany…la mia “Monster Mind”, che sclerando allegramente con me ha passato serate a ridere e scrivere. Ringrazio fin d’ora anche voi che leggerete.

Un bacio

Chicca

QueenSeptienna



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Ed eccoci finalmente ritornate con una fan fiction! Non la solita one shot, ma... udite udite.... una long fiction rigorosamente yaoi!

Vi ricordate “Don't Touch me” della nostra geniA Chicca? Ebbene... ecco a voi, signori, la Yaoi Version!
Un bacio!

Dany





Mi sono divertita molto ad interpretare un Severus decisamente pazzo, giovane e molto OOC. Più piccolo, fisicamente parlando, rispetto ad Angel, è stato uno spasso descrivere ogni suo stato d'animo.

Perchè qui si ride, si piange, ci si commuove... spero ardentemente che vi possa piacere. Aspetto con ansia i vostri commenti! *-*
 


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Nine Inch Nails – Survivalism
https://www.youtube.com/watch?v=pUxk5IyGgjQ




CAPITOLO 1


Campo del Quidditch, ore 16.30 Partita Grifondoro vs Serpeverde

Angel MacDoneway, cercatore di Grifondoro da ben due anni, adorava queste partite contro le Serpi. Era una delle partite più attese dell'anno. Due squadre opposte, in tutti i sensi...si poteva definire quasi una guerra tra bene e male.
Erano giorni che comandava ai suoi compagni di non bere prima di giocare, niente sesso...niente di stancante...Una settimana di allenamenti estenuanti, sotto la pioggia, con il freddo...con il fango..sempre ogni sera...
Una settimana infernale!
Ma poi tutta quella fatica veniva ricompensata come nel momento che stava vivendo Angel...quando la sua mano sentì il boccino scuotersi nel palmo...allora la felicità crebbe...all'inverosimile. Era festa!
I Grifondoro avevano vinto la partita e lui con il boccino stretto tra le mani era davanti alla curva dei suoi sostenitori ad elogiare la potenza della sua casa.
Severus Piton aveva la bocca serrata in una linea dura. In venticinque anni di esistenza non aveva mai odiato qualcuno come in quel momento.
Un'altra partita persa... contro quei cani del Grifondoro, poi! E quel MacDoneway... Piton potè giurare che appena prima che prendesse il boccino gli avesse rivolto uno sguardo trionfante.
A lui!
Oh, per l'Oscuro, l'avrebbe cruciato a sangue senza pietà se avesse potuto...
Rimase a fissarlo festeggiare con gli altri grifoni, desiderando intensamente di poter avere il potere di fargli un Evanesco completo...
Angel pensò a quei mesi di punizione ingiuste subite dal capo-casa dei Serpeverde...quel boccino rappresentava il riscatto di ore e ore di umiliazioni. Non poteva resistere...doveva farlo e lo fece...Volò dritto di fronte la curva dei Serpeverde, incurante dei fischi che ricevette...Lo vide...Severus Piton lo stava fulminando. Sprezzante alzò la mano con il boccino verso di lui, mostrandolo chiaramente e con l'altra libera gli fece un bel dito medio, contornato da un sorriso diabolico. Gli sarebbe costato sicuramente l'ennesima punizione...ma in quel momento si sentiva un dio...
Mezza curva Serpeverde spalancò la bocca, così come buona parte del corpo insegnanti.
Ma non lui. Lui se lo aspettava.
Scattò in piedi, furente, lo sguardo che avrebbe ucciso persino un troll delle montagne.
Non poteva certo metterlo in punizione in quel momento, così un ghigno si allargò sulle sue labbra.
Pronunciò le parole ad alta voce, ma non gli importava se MacDoneway potesse sentirlo o meno. Se era così sciocco da sfidarlo, doveva possedere un minimo di granus salis per leggergli il labiale.
-Cinquanta punti in meno al Grifondoro, fottuto ragazzino!-
Angel intuì benissimo le parole del professore, nonostante quei 50 punti gli pesassero come macigni, prese il coraggio a due mani e continuò a fissarlo...Si potò un dito sotto le labbra, indicandole e sussurrò un bellissimo...-Fanculo!- verso il professore che sicuramente avrebbe capito...
Oh, si, che fosse bellissimo non c'era alcun dubbio! Talmente tanto bello che Piton lo avrebbe preso a sberle fino a cancellargli i lineamenti!
Se per un solo istante avesse potuto toccarlo gli avrebbe strappato quei lunghi capelli castani e glieli avrebbe infilati in quel posto.
Si mise le mani sui fianchi, fronteggiando apertamente Angel, lui in piedi e MacDoneway sulla scopa davanti a lui.
Lo indicò con un dito, per dirgli "Tu!" e poi si portò la mano all'inguine in un gesto abbastanza eloquente..........
Angel storse la bocca...quel gesto lo aveva quasi inchiodato...poi pensò che mai avrebbe fatto un lavoretto del genere al professor Piton, nemmeno sotto tortura. Lo guardò e gli rispose solo....-Ti piacerebbe, brutto porco...-
Girò la scopa e andò verso i suoi compagni che lo stavano attendendo. La MacGrannit lo guardava un po’ storto...ma poi gli sorrise. Silente avvisò tutti che quella sera dopo cena, la Sala Grande sarebbe stata concessa solo ai Grifondoro per i festeggiamenti.
E così fu.
Piton si ritirò con le sue serpi nel sotterraneo, ben felice di aver segnato un punto contro l'odioso Angel MacDoneway... Di sicuro lo aveva sconvolto!!
E mentre sopra le loro teste giungeva il casino dei festeggiamenti, Severus fece la paternale ai suoi, promettendo che se non avessero vinto la prossima partita avrebbero raschiato calderoni per un mese.
E finalmente arrivò la notte, e le porte della Sala Grande rilasciarono i Grifondoro verso la Torre.
E con sua somma irritazione, gli toccava pure il giro di ispezione notturna.....
Angel aveva bevuto in maniera sconsiderata...le scale per tornare alla Torre rappresentavano davvero un bel problema. Non riusciva a mettere un piede davanti l'altro e infatti si appoggiava a tutti i muri. I suoi compagni erano ridotti anche peggio. E poi quella sera gli avevano messo una canzone in testa. che grazia all'alcool stava cantando a squarcia gola per i corridoi. -I WANNA FUCK YOU LIKE AN ANIMAL....I WANNA FEEL YOU FROM THE INSIDE- ...Stava per appoggiare il piede sul primo scalino ma cadde rovinosamente indietro, urlando un -Porca troia!- e si ritrovò steso di schiena sul pavimento, con tutti i suoi compagni che continuavano a ridere. Restò lì, continuando a cantare quella deliziosa canzoncina dal contenuto ambiguo, facendo finta di palparsi ovunque sul corpo...per aumentare l'enfasi. Tutti ridevano....
Ma saranno stati pure ubriachi, ma appena videro arrivare il professor Piton, con un'espressione puramente demoniaca in volto, si eclissarono all'istante, lasciando il loro cercatore disteso a terra senza troppi sensi di colpa.
Lo avrebbero ricordato intensamente e gli avrebbero portato dei fiori....
-Signor MacDoneway....- biascicò Piton, la voce così fredda che si insinuava sotto la pelle come la tramontana -Presumo che con tutta la gente che frequenta, l'essere "fottuto come un animale" per lei non rappresenterebbe un problema....-
Gli arrivò vicino, toccandogli una spalla con la punta della scarpa, mentre quello scimunito continuava a fare finta di toccarsi.
-La smetta immediatamente, o potrei pensare che lei possa desiderare una punizione esemplare...- calcò appositamente sul doppio senso, visto che tanto MacDoneway era più bevuto di un cammello e avrebbe capito giusto appena i doppi sensi.
Angel lo guardò, riconoscendolo appena. Era troppo, troppo fuori per reagire...Cercò di mettere a fuoco la figura che lo sovrastava...capì a malapena che si trattava del professor Piton e scoppiò in una risata e nel mentre chiaramente disse: -Ma vada a fanculo..- Tornando a contorcersi per le risate...
Severus strinse le labbra fino a farle diventare bianche.
-In piedi, dannata testa di cazzo!- esclamò rabbioso. Con un gesto felino lo prese per il colletto e lo tirò in piedi, sbattendolo contro il muro.
-Finisci ancora in terra e ti stacco quelle tue belle manine da cercatore....- gli ringhiò addosso.
Angel continuò a ridere, reggendosi a malapena. -Le brucia la vittoria professore? Non siete abituati a perdere la sotto...eh? Vela godete tra i topi vostri simili?- Gli scappò un singhiozzo e ridendo si portò una mano alla bocca. -Ops...mi scusi...sa ero troppo felice di avervi inculato anche questa partita....e ho festeggiato degnamente...-
Il pozionista lo inchiodò al muro facendogli presa sulla gola. -MacDoneway....- sibilò -Te lo posso assicurare... che se non stai attento a ciò che dici o fai presto quello che si ritroverà inculato sarai tu...-
Iniziò a stringere la presa.
-Lo vedo come hai festeggiato degnamente... con quei leccaculo dei tuoi amichetti! Ah, però me la devo togliere una soddisfazione...- ghignò apertamente -Dieci punti in meno al Grifondoro per la condotta sconsiderata del suo cercatore...-
Strinse un po' di più.
-Dieci punti in meno per aver offeso un insegnante... e dieci punti in meno per l'aver tenuto atteggiamenti equivoci nei corridoi della scuola....-
Angel scoppiò nuovamente in una risata. -Va bene professore...passi per i 10 per la mi condotta sconsiderata, lasciamo passare anche gli altri 10 per aver offeso un'insegnante...anche se detto tra me e lei...sa quel professor Piton mi sta proprio sulle balle...ma per i 10 punti riguardo i miei presunti atteggiamenti equivoci devo proprio dissentire. Eravamo tutti maschi...e se l'unico ad eccitarsi è stato lei...beh mi dispiace professore..non rappresenta proprio il mio tipo. Ah! Dimenticavo...i miei compari saranno pure lecca culo...ma lo fanno davvero bene...glielo assicuro. Non so se i suoi prediletti siano così bravi... Ops!- Rise ancora, non riuscendo a trattenersi...
Si passò la lingua sulle labbra, furibondo. -Non permetterti di parlare di cose che non sai, idiota... ma da quello che ho capito ti piace farti mettere sotto dai tuoi amichetti, vero? Sei disgustoso...-
Prima ancora che il pensiero arrivasse al cervello, il braccio scattò da solo e uno schiaffo andrò ad infrangersi sulla guancia candida di Angel.
-Questa è per la personale provocazione nei confronti del sottoscritto.... ed ora...- lo strattonò, spingendolo nel corridoio -Ora cammina... nel mio ufficio!- esclamò -In punizione!-
Angel si portò una mano alla guancia senza dire nulla. -Lei è disgustoso...meglio farsi mettere sotto da qualcuno che non avere nessuno come lei...e vivere come i pipistrelli la sotto...- Si scostò dal muro. -Non mi tocchi mai più, o sarà l'ultima cosa che farà! Schifoso bastardo!-
Piano iniziò a dirigersi verso l'ufficio del professore. -Andiamo a divertirci per l'ennesima punizione. Non ho paura, non sono un codardo...al contrario di qualcun altro...- Sentiva che le gambe stavano per cedergli ma si fece forza e continuò a camminare...
Severus gli afferrò i capelli da dietro, obbligandolo a fermarsi e a reclinare la testa sul suo petto. -Io non sono un codardo, chiaro?- gli esalò all'orecchio -E da solo ci sto benissimo.... parli te che al giro della consegna dei cervelli ti hanno saltato direttamente.-
Poi realizzò che effettivamente di era tirato MacDoneway addosso... con uno strattone lo spinse avanti. -Ora cammina....- ringhiò, aprendo la porta dello studio.
Angel entrò nello studio del professore, chiudendo la porta e appoggiandovisi. Questa volta le gambe davvero non lo avrebbero retto.
Senti le ginocchia scricchiolare e la schiena scivolare sulla porta. Mormorò solo un -Fottiti..- mentre stava svenendo addosso alla porta...
Severus rimase a fissarlo.
Angel era collassato per l'alcol addosso alla porta del suo studio.
-Ben ti sta!- esclamò, tirandogli un leggero calcio in una gamba.
Si accucciò di fronte a lui osservando i lineamenti, di solito contorti in un ghigno strafottente, rilasciarsi in un'espressione da cui capì la provenienza del suo nome.
Era realmente angelico.
Aveva lunghi capelli castani che ricadevano scomposti ben oltre le spalle. Ricordavano il colore del caramello e Severus fu certo che se avesse affondato il naso lì in mezzo ne avrebbe sentito distintamente il profumo. Ciglia nere contornavano i suoi occhi chiusi, che nascondevano due iridi color miele, così belle da perdersi dentro.
Peccato che fosse un'emerita testa di cazzo e l'unica voglia che aveva Severus era quello di frustarlo a sangue.
Ma ora ce l'aveva lì, svenuto... mica poteva portarlo a braccia fino alla Torre del Grifondoro, no!
Un pigro sorriso si fece strada sul suo volto, mentre lentamente si alzava. Passò le braccia sotto il corpo di MacDoneway e se lo caricò, diretto nella sua stanza. Lo getto sul letto, premurandosi di spogliarlo completamente e mettergli addosso un lenzuolo leggero.
Cercò di non rimanere a fissare quel corpo perfetto... ma quando si sedette sulla poltrona davanti al letto ad aspettare il mattino, non poté fare a meno di pensare di come doveva essere splendido baciare quella pelle bianca.


Angel si svegliò di soprassalto. Sbarrò gli occhi cercando di capire dove si trovava, aveva un forte cerchio alla testa. Si tastò e non credette a sè stesso...era nudo...lui non dormiva mai nudo, mai!
Poi un dubbio atroce lo colse...si mise a sedere sul letto e si ritrovò davanti il professor Piton. L'urlo che cacciò, raggiunse la torre più alta della scuola.
-CHE CAZZO CI FACCIO QUI????-
-Secondo te, MacDoneway?- ronzò Piton, dalla poltrona. Si era premurato di indossare una vestaglia di seta nera, per dare più carica alla messinscena.
-Se non avessi bevuto quell'enorme quantità di liquore ieri sera alla tua "festicciola"...- gli mimò le virgolette con le dita -...non mi saresti saltato addosso!-
Ghignò mentalmente e si complimentò con sè stesso. Perchè probabilmente quella era una delle balle più grandi della terra, ma se serviva a sottomettere quel rognoso cercatore... beh, tutto era lecito!
Angel represse un conato di vomito. -C-cosa ho fatto io??-
-Hai allargato le tue chiappe per me, MacDoneway...- ghignò compiaciuto Severus. Se tutto andava come sperava Angel sarebbe morto d'infarto e a lui sarebbe rimasto solo da cerca un posto dove seppellirlo...
-Devo dire che sei proprio una belva... voglioso oltre ogni dire!-
Ogni parola trasudava sarcasmo, ma sconvolto com'era, Angel non lo avrebbe certo notato!
Angel sbiancò.
-Per tutti i maghi...- Si portò una mano alla fronte lasciandosi cadere sule materasso, come un corpo morto. -Ma diamine! Perchè non mi ha fermato? Cazzo! Doveva fermarmi!-
Si portò tutte e due le mani al viso, coprendosi gli occhi. Adesso si sarebbe risvegliato...nel suo letto, nella torre dei Grifondoro...si si era un incubo..
Severus si alzò dalla poltrona, avanzando sinuoso verso di lui. Posò le mani sul bordo del letto. Era leggermente piegato in avanti e lo fissava senza un briciolo di compassione.
-Perchè avrei dovuto? Mi hai supplicato di prenderti....- gli spiegò, falsamente gentile.
Oh, porco Voldemort, ma quante balle poteva raccontare un uomo in una volta sola??
Angel si scostò il più lontano da lui...spostandosi dall'altra parte del letto, sempre coprendosi con il lenzuolo. Lo guardava con un misto tra terrore e incubo. -Io l'ho supplicata????-
Severus si allungò appena sopra di lui, attirato come una calamita da quello sguardo terrorizzato. -Si...- rispose semplicemente.
Ormai era per metà sopra di lui e lo sovrastava.
Ok, Severus, ora fermati, va bene?
-Supplichi meravigliosamente bene.....- gli sussurrò, come se gli confidasse un segreto.
Angel fremette di terrore.
-Oh santo cielo...- mormorò spostandosi ancora più in là sul letto e senza accorgersi di essere arrivato al bordo, cadde dall'altro lato, sul pavimento, nudo...
Per un istante era tutto come se fosse gelato.
Quando Severus lo aveva spogliato aveva cercato di non.. insomma si, di non guardarlo troppo!
Si era limitato alla zona superiore del corpo... ma ora ce l'aveva lì, in terra, gambe larghe e respiro mozzato... e ventidue ventitre centimetri di grandiosità.
Cose da fare: frustarsi sulle palle la prossima volta che medito genialate simili.
Allungò una mano e lo afferrò per un braccio, trascinandolo nuovamente sul letto.
Angel lo fissò arrossendo.
-La prego...non lo dica a nessuno la prego...farò tutto quello che vorrà...-
Non poteva fare altro in quella situazione. E se era vero che erano stati a letto assieme, allora decise di giocarsi la carta vincente. Nessun uomo poteva resistergli..e anche Severus Piton sarebbe caduto ai suoi piedi. Doveva farlo! O altrimenti quel maledetto avrebbe parlato a tutti dell'accaduto.
-...farò tutto quello che vorrà...- Ribadì il concetto andando a sfiorare leggermente con una mano il petto del professore...
Una scarica di calore si irradiò nel punto in cui i polpastrelli di Angel toccarono la sua pelle del petto.
Oh cazzo! OH CAZZO! la mente di Severus urlava. E adesso che cazzo faccio???
-Tutto quello che voglio, dici?- chiese, leccandosi le labbra riarse.
E adesso cosa vuoi fare, razza di pervertito???
Senza pensarci sfiorò leggermente le labbra del ragazzo e si ritirò subito dopo, per osservare reazioni.
Ok, fermati qui, razza di troll senza cervello!!!
Angel passò la lingua dove le labbra del professore si erano posate. Continuò la sua carezza al petto, scendendo con la mano verso la cintura che tene va legata la vestaglia.
-Farò tutto...tutto quello che vuole...esaudirò qualunque suo desiderio...-
Non riusciva a capire cosa fosse quella scarica di piacere che gli era passata poco prima per la schiena al contatto con le labbra del professore. Era sicuramente perversione...gusto per il proibito o che qualsiasi altra cazzo di cosa poteva essere...ma non desiderio...no...doveva impedirlo...
Era matematicamente certo di non aver acceso il camino per due mesi. Ora... come si spiegava tutto quel fottuto calore che aveva addosso???
Calore che era avvampato non appena Angel si era leccato le labbra E sempre quel calore aveva fatto gonfiare qualcosa di decisamente più in basso.
Oddio... si era rincoglionito del tutto! Era più rincoglionito di quel vecchio barba bianca di Silente!
E non appena il nodo della vestaglia si sciolse, non potè più nascondere la propria erezione pressante.
Ma è possibile? Ma ti viene duro per così poco??? ululò il suo orgoglio ferito.
Angel gli dette il colpo finale.
Aprì la vestaglia, togliendola del tutto e sfiorando lentamente il suo ventre, lo fissò negli occhi.
-Vieni sopra di me...vieni..- Allargò le gambe per accoglierlo. -Lo sento...e lo vedo come mi vuoi...vieni...-
Decise di passare a toni più confidenziali...la situazione lo richiedeva...
-Si, ti voglio....- le parole gli sfuggirono dalla bocca come se a parlare fosse un altro.
Si portò un dito alla bocca, leccandolo. Quando fu bagnato scese verso l'apertura del ragazzo e lentamente iniziò a stimolarne l'entrata.
E continuava a fissarlo negli occhi, mentre si abbassava e lambiva piano con la lingua la punta del membro di Angel.
Oh, se vuoi fare per cazzi tuoi, prego, vaffanculo! Così la razionalità e la ragione lo salutarono per migrare verso più prosperosi lidi...
E anche Severus Piton alla fine era crollato.
Ma per tutti i maghi! Lo stava succhiando in maniera divina...e quel dito lo stava torturando.
Gli occhi del professore sembravano bracieri ardenti.
Lo voleva...di più...una mano corse verso la testa dell'uomo, spingendola verso il basso, ad accogliere il suo membro interamente.
-Di più...voglio sentire tutta la tua bocca...sì...-
Con un gemito strozzato lo accolse tutto il gola. Era... magnifico, semplicemente magnifico, non c'era altro modo di definirlo.
Grosso, duro e delizioso. Ventidue o ventitre centimetri di grandiosità.
Mentre si abituava al suo sapore, la sua mano scattò, infilando il dito nella sua apertura fino alle nocche.
Con la bocca iniziava a pompare e al suo dito se ne aggiunse un altro. I polpastrelli trovarono quel punto sensibile che era sicuro lo avrebbero fatto impazzire.
Angel sentì la prostata contrarsi...e il piacere fu inimmaginabile, inarcò la schiena, gemendo.
E cazzo! Quella bocca...Merlino quella bocca lo stava succhiando e leccando a meraviglia...voleva guardarlo, incrociare gli occhi con i suoi. Gli tirò piano i capelli, sollevandogli il viso appena per scorgere i suoi occhi.
Non avrebbe resistito a lungo...
-Dio! Mi fai impazzire...voglio venire nella tua bocca...- Iniziò a muovere il bacino contro le sue labbra.
Se il giorno prima gli avessero raccontato tutto quello che stava accadendo, molto probabilmente si sarebbe buttato dal cornicione più alto delle Torre di Astronomia...
-Vieni, Angel.....- lo chiamò per nome, mentre incrociava i suoi occhi e gli dava una lunga leccata lasciva che dalla base arrivava fino alla punta, e le sue dita erano seppellite dentro quel culo da favola.
Beh, visto che il cervello aveva chiesto il time out già da un pezzo...
-Vieni.... perchè dopo ti monterò fino allo sfinimento...- gli promise, accentuando la penetrazione delle sue dita.
-Oh sì...- Quella promessa lo eccitò fino allo spasmo e venne nella bocca del suo odiato quanto eccitante professore di pozioni. Non fu un orgasmo normale...ma esplosivo...da lasciarti senza fiato. Angel non riuscì nemmeno a gridare, solo dei gemiti sconnessi tra loro fecero da eco in quella stanza.
In un piccolo sprazzo di lucidità, tentò di parlare.
-Ti ricordi ieri sera? La canzone...voglio fotterti come un animale,
voglio sentirti dall'interno...aiutami a distruggere la mia ragione,puoi avere il mio isolamento, puoi avere l'odio che esso porta
puoi avere la mia assenza di fede, puoi avere tutto ciò che è mio,la mia intera esistenza è danneggiata...-
Si mosse contro quelle dita con violenza...tanto da farsi del male...
Piton era allibito non tanto dall'avere la bocca e il mento gocciolanti di sperma, ma da quelle parole........ e lui stesso, che si scopava le sue dita fino a distruggersi.
Tolse la mano. Avrebbe avuto di meglio, quel ragazzino!
-Ti fotterò come l'animale che sei, Angel...- si avventò sulla sua bocca, lasciando colare i suoi stessi umori su quella lingua davvero peccaminosa.
Sentiva la propria erezione tendersi dolorosamente, bisognosa di entrare dentro quel culo tanto desiderato.
Quando si staccò da lui gli disse -Ti farò perdere te stesso... e io mi perderò con te, saremo due specchi scheggiati che uniti ne fanno uno perfetto.....-
Gli spalancò le gambe e se le portò sopra alle spalle, dandogli quello che Angel voleva.
Severus Piton duro e pulsante dentro di sè in un unica forte spinta. E senza dargli tempo, iniziò a sbatterlo senza pietà.
Angel dovette mordersi le labbra a sangue per trattenersi ancora...
Lo stava scopando fino in fondo, fino dove era possibile arrivare. No quello non era Piton...quello doveva essere l'angelo della morte che era venuto a prenderlo, perchè sicuramente sarebbe morto a quel ritmo, a quella violenza. Il cuore gli stava pompando nel petto a velocità incontrollata.
Inarcò ancora la schiena per facilitarlo, e ancora delle profonde scosse di piacere più intenso lo percorsero lungo la schiena. Si stava morendo...ne era certo...
-Severus...Severus....- Fu tutto quello che riuscì a dire prima di rimordersi le labbra, questa volta creandosi un profondo taglio che iniziò a sanguinare copiosamente...
Si chinò sulla sua bocca, succhiando via quel sangue. Sapeva di godimento...
Le loro lingue si intrecciarono in una danza orgiastica, un miscuglio di sperma e sangue, un cocktail esplosivo e corrodente.
-Angel...- ansimò, rallentando un po' il ritmo e prendendo l'erezione del ragazzo in una mano.
-Vieni di nuovo...- gli ordinò -Ulula il tuo godimento per me... solo per me....- e iniziò a masturbarlo violentemente, mentre gli dava delle spinte lunghe e profonde.
Doveva controllarsi lui stesso, ma voleva rivedere di nuovo quella magnifica faccia da orgasmo.....
Angel lo guardò...profondamente...di nuovo l'uomo lo stava masturbando...sempre in maniera talmente divina da perdere la testa totalmente. Ma qualcosa in lui premette per essere detto...doveva mostrarsi per quello che era veramente. Gli prese la testa tra le mani poco prima di venire ancora una volta e gli aprì la mente.
Lo guidò nei suoi pensieri.
-Ho la morte negli occhi,tengo i giorni contati...io ti creo un altro mondo lo sa anche il mio analista,la realtà mi spaventa da ogni punto di vista ...io sono zero se mi paragoni al resto,se vuoi insultarmi fallo adesso....-
Venne nelle mani del professore, gemendo come un'animale ferito, distogliendo la sguardo da lui...
Si guardò la mano bagnata dal suo seme e poi lo guardò negli occhi. Era un ragazzo davvero strano.
-Oh Angel....- perchè gli aveva mostrato quei pensieri? -Ti usano tutti, Angel... ti hanno strappato le ali....-
Rallentò di molto il ritmo delle spinte, abbassando le sue gambe e facendosele allacciare in vita gli mormorò a fior di labbra -Hai paura vero? Sei solo... come me...-
Gli passò le mani sotto le scapole tirandolo a sè.
Quello era davvero un angelo caduto da cielo.
E si sentì davvero e profondamente una merda, per averlo maltrattato, picchiato e ingannato... persino violentato, da un certo punto di vista.
-Ti sistemerò le ali, piccolo....-
Angel si sentì soffocare da tutto quelle parole, nessuno si era preoccupato mai per lui o per ciò che provava. Non era abituato...e non voleva abituarsi, perchè non si sarebbe mai fidato di nessuno.
Lo respinse, mettendogli le mani sul petto, cercando di spingerlo distante dal quell'abbraccio troppo intimo.
Lo fissò intensamente negli occhi e disse: -Finisca quello che ha cominciato e mi lasci in pace...-
Di nuovo serrò gli occhi abbandonandosi sul cuscino, voltando la faccia di lato e spingendo con le gambe sui fianchi del professore lo incitò a continuare.
-No.-
Si sentiva morire, ma gli mise le mani sui fianchi e lo fermò. -Non mi hai fatto vedere i tuoi pensieri per niente... Non voglio essere il prossimo sulla lista ad usarti a suo piacimento, non sono un mostro..-
Si chinò per dargli un bacio leggero sulle labbra. -Finirò da me...- e iniziò a sfilarsi lentamente da lui, cercando di non immergersi in quegli occhi che sembravano miele fuso..
Angel si discostò dal professore, voltandosi di spalle e coprendosi il viso con le mani. Poi decise di mettersi seduto e iniziare a vestirsi. Non sarebbe rimasto lì a guardare, non gli interessava...non gli interessava più nulla da molto ormai...Lentamente si stava abbottonando la camicia...con lo sguardo fisso...nel vuoto...
A dispetto di ciò che aveva detto, Severus non si sarebbe mai fatto una sega in quel momento.
Così lasciò che Angel si rivestisse e lo fece a sua volta, coprendo il suo corpo con la vestaglia. Si sedette vicino a lui e lo guardò, preoccupato. La sua mano corse ad accarezzargli i capelli. Si sentiva un mostro.
-Non abbiamo fatto niente stanotte... sei svenuto sulla porta e io ti ho messo a letto, nient'altro.- gli disse con voce piatta.
-Ma quando mi hai toccato non ho potuto resistere... ora vai, torna dai tuoi amici.-
Non si scusò, non era ancora pronto per farlo.
Angel non gli rispose...in fondo anche il professore non si era comportato in modo differente da altri...Finì di rivestirsi, senza mai voltare lo sguardo all'uomo. Non appena fu pronto disse solamente. -Grazie per stanotte...- Detto questo uscì, deciso a buttare definitivamente la sua vita nel cesso..
Rimase a fissargli la schiena. Non riusciva a chiedergli scusa, ma....
-Angel!-
Lo raggiunse che stava aprendo la porta. Non lo fermò, non lo toccò. Ma disse solo -Dove credi di andare?-
Angel si voltò...con sguardo rassegnato, fece un sorriso triste...
-Non si preoccupi per me...Mi lasci andare...-
Tornò con la mano sulla maniglia, e dopo un sospiro, fece scattare la serratura aprendo la porta...
Le mani corsero a cingergli la vita, tirandolo verso di sè, appoggiato al suo petto. -Se vuoi che ti lasci andare... perchè mi hai fatto leggere nella tua mente, mh?-
Con la punta di un piede fece richiudere la porta.
-NON LO SO!!!- Urlò Angel.
-NON SO CHE CAZZO VOGLIO O CHE CAZZO CI FACCIO QUI...-
Stava ansimando, con gli occhi lucidi. Spinse il professore a spostarsi e lasciarlo passare. -NON VOGLIO LA PIETA' DI NESSUNO!!! TANTOMENO LA SUA!!!- Sembrava un folle...
-Allora perchè cazzo mi hai fatto vedere tutti quelli che ti hanno usato? Se ti volevi fare solo una scopata non era un problema!- gli ringhiò addosso, bloccandolo contro la porta, fissandolo negli occhi. I suoi capelli profumavano di caramella al mou... delizioso..... era bellissimo, così arrabbiato, così folle.
-Mi dispiace, ok? Mi dispiace! Sei una fottuta testa di cazzo, ti detesto come mai nessuno nella mia vita, volevo solo metterti un po' di fifa addosso!!-
Rimase lì a guardarlo, ansimando almento tanto quanto lui. L'erezione gli premeva dolorosamente per non essere stata soddisfatta, ma piuttosto avrebbe preso a testate uno spigolo piuttosto che accontentarsi.
-E ora se vuoi andare vai pure, brutto moccioso!-
Ma perchè se ti guardo ho sempre più voglia di baciarti e stringerti a me?
-POTEVA FINIRSELA LA SUA SCOPATA DEL CAZZO! IO NON LE HO CHIESTO NIENTE...HA VISTO I MIEI PENSIERI BEH...SE LI DIMENTICHI!-
Imboccò la porta, uscendo e sbattendola fino a far crepare il muro accanto.
Severus appoggiò la fronte al muro crepato, senza pensare a niente. Perchè aveva sbagliato tutto così?
E sopratutto perchè non riusciva a far altro che pensare a quello che aveva visto nella testa di Angel MacDoneway?
Con un lungo sospiro si staccò dal muro, vestendosi per andare a lezione. Era ancora presto, circa le sei del mattino, così decise di fare una passeggiata fuori, nel parco, in mezzo all'aria gelida.
Così fece: una volta vestito uscì nel corridoio, nascondendo il tuffo al cuore nel vedere che MacDoneway non era lì.
Arrivò nel parco, nei pressi del roseto. Delle spendide rose gialle, con sfumature vermiglie, iniziavano sbocciare.
Più tardi Angel ne avrebbe trovata una sul suo cuscino, con un biglietto.


Complimenti al vincitore, signor cercatore.
S.P.




Angel decise di andare verso la Torre di Astronomia, dove credeva finalmente di trovare un pò di ossigeno. Si appoggiò al parapetto guardando in basso. Iniziò a gridare...sfogando tutta la frustrazione che sentiva in corpo...Urlava come se lo stessero uccidendo.
”La fine e' l'unica cosa certa.
Non c'e' nulla che tu possa dire,
nulla che tu possa fare…"

Sarebbe stato facile gettarsi da lì, mettere la parole fine alla sua insulsa vita di merda.
Odiava la sua vita, quella che era diventata e quello che sarebbe stata.
Aveva ragione Piton...era solo una grande testa di cazzo. Ed era pure vigliacco, perchè nonostante avesse già scavalcato il parapetto della Torre, non aveva il coraggio di lasciarsi andare.
Sarebbe bastato solo un passo in avanti...uno solo. Il piede sembrava immobile, non rispondeva alla sua mente.
Sconfitto interiormente, riscavalcò il parapetto, tornando a guardare l'altura.
Sperò solo che nessuno l'avesse visto...non avrebbe avuto la forza di rispondere a domande petulanti.
-Perchè non si butta, signor MacDoneway?- chiese una voce alle sue spalle. Piton.
Era accorso quando lo aveva sentito urlare, aveva ancora stretti in mano la rosa e il biglietto.
Gli guardò la schiena. Era realmente bello... peccato che fosse pazzo da legare.
Volgare, sboccato, testardo, indisponente e insofferente alle regole. Eppure angelico.
-Risolverebbe molti problemi... primo fra tutti la sua incapacità di rialzare la testa quando ce ne è bisogno. Invece la sa alzare solo per sputare insulti.-
Severus si appoggiò allo stipite della porta. -Oppure potrebbe decidere di imparare a non farsi usare come uno straccio. Smettere di fingersi quello che non è.-
La voce non era di critica e nemmeno sarcastica. Era semplicemente la voce di una persona che constatava dei fatti.
-Se volevo paternale, sarei andato da quel bastardo di mio padre...invece se volevo una lezione sarei venuto giù nella sua aula...ma siccome io non voglio ne una ne l'altra...allora la prego di tornare da dove è venuto...Grazie!-
Restò di spalle senza guardarlo, osservando il parco sottostante. -Magari se mi buttassi sarebbe un problema in meno anche per lei...non dovrebbe più preoccuparsi di odiare questa grandissima testa di cazzo. Una fatica in meno non trova?-
Si voltò, aiutandosi con le braccia si sollevò sedendosi sul parapetto. -Lo sa cosa le dico...aveva ragione. Non è lei il vigliacco, sono io.- Sorrise, incrociando le braccia. -Eppure perchè qui, sull'orlo dell'abisso non ho paura...basterebbe una leggera spinta e sarei andato. Eppure non provo nessun brivido, nessun terrore...penso che il mio istinto di sopravvivenza stia accettando la mia aspirazione suicida...-
Chinò la schiena indietro provando per un attimo il brivido del vuoto. -Potrebbe anche essere interessante...immagini i titoli dei giornali? Ragazzo benestante si suicida per cause sconosciute...- Scoppiò in una risata sadica...
-Hai ragione, Angel..- si avvicinò a lui, posando la rosa e il biglietto vicino a lui, sul parapetto. -Sei proprio uno zero...-
Dicendo questo lo afferrò per i baveri della camicia e lo tirò verso di sè, al sicuro.
-Sei solo un insulso ragazzino... ti piangi addosso invece che cercare di migliorarti. Uno zero completo. Meglio soli come me che inconcludenti come te. E non faresti neppure scalpore sui titoli dei giornali.- terminò con voce neutra.
Tirò appena di più la sua camicia, ormai i loro volti erano vicinissimi. -Oppure puoi sempre dimostrare che non sei l'essere inutile e la testa di cazzo che penso... in fondo pensaci... tua madre ti ha portato come un peso su una carriola per nove mesi e tu che fai? Butti nel cesso, in questo caso nel vuoto, tutta questa bellezza?-
Posò lieve le labbra su quelle di Angel -Non sono uno psicomago, ma alla fine tu non hai bisogno di aiuto. Sei tu che devi aiutarti da solo... oppure puoi sempre chiedermi di spingerti giù, odioso bambinetto.-
-Sono talmente vigliacco...uno zero completo che le chiedo davvero di buttarmi giù.-
Si levò in piedi davanti a lui sovrastandolo. -Avanti professore! Si levi questa soddisfazione...vuole vedere un angelo volare...non deve fare altro che spingermi.-
Aprì le braccia come se fossero ali, reclino il viso indietro, chiudendo gli occhi.
Severus rimase a fissarlo, sapeva già cosa fare. -Sarai un angelo bellissimo....-
Gli posò le mani sul ventre piatto, coperto dalla camicia. -Vola, Angel!-
E lo spinse di sotto.



I protagonisti



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Nome: Severus

Cognome: Piton

Anni: 25

Altezza: 172 cm

Capelli: Lunghi e neri

Occhi: Neri

Professione: Professore di Pozioni

Casa: Serpeverde



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Nome: Angel

Cognome: MacDoneway

Anni: 17

Altezza: 190 cm

Capelli: Lunghi e castani

Occhi: Miele

Professione: Studente

Casa: Grifondoro
 
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*Selvy*
view post Posted on 24/10/2008, 16:58




billa! *-* davvero bella, me vuole la continuazione!
Sev non ci ammazza Angel vero? vabè che se no nn potrebbe continuare, vero? :?: (me intanto incrocia le dita e spera i una risposta positiva :superman: )
me aspetta impaziente il seguito!
 
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*Queen of Ice*
view post Posted on 4/11/2008, 10:39




Aggiorno^^ uhuhuhuhuhuuhuhuh


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CAPITOLO 2


Muse – Histerya



Per un attimo rimase allibito...ma poi in una frazione di secondo pensò che in fondo era quello che voleva. Restò con le braccia aperte, sentendo l'aria frustargli i capelli, mentre si trovava già a testa in giù...era strano...eppure così tanto desiderato. Sospirò...addio fottuto mondo bastardamente crudele!
Grazie professore...
Prego, Angel...
Avrebbe potuto rimanere a guardarlo mentre si sfracellava... era veramente l'immagine di un angelo che cadeva, un angelo con le ali strappate.
-Wingardium Leviosa.....- mormorò senza rendersene conto, e il corpo cadente di Angel si fermò a mezzo metro dall'erba morbida del parco di Hogwarts.

Angel si senti tirare da delle corde invisibili. Spalancò gli occhi...Non era morto...Fanculo a Piton a e ai suoi rimorsi di coscienza. Prima faceva tanto il grande e poi all'ultimo si tirava indietro. Ci aveva sperato...tanto...Iniziò a divincolarsi nel tentativo di sfuggire all'incantesimo che lo stava sollevando. Gli aveva fatto sperare la morte. agognarla fino all'ultimo....Infame professore bastardo! Questa era la sua ennesima vendetta!
Lo tirò su, e con un colpo di bacchetta lo fece crollare sul pavimento ai suoi piedi.
-E' troppo facile morire, Angel. La vera sfida è vivere.-
Angel lo guardò ansimando con odio.
-CHE CAZZO VUOLE DA ME ANCORA?LA SMETTA DI SEGUIRMI! SI E' DIVERTITO CON ME ANCORA UN'ALTRA VOLTA???-
Angel tirò un fortissimo pugno su una parete, spaccandosi le nocche che iniziarono a sanguinare. Si avvicinò a Piton furente, strappandosi la camicia, tutti i bottoni saltarono sul pavimento. -Avanti! Facciamoci un'altra bella scopata! E' solo per questo che mi ha salvato vero??? Solo per il suo sadico piacere di vedermi vivere e poter umiliarmi per questo! E DOPO SAREI IO QUELLO PAZZO????-
Dovette sfogare la tentazione di picchiare Piton, scaraventando un violentissimo calcio contro un'armatura dietro di loro. -CAZZO!- urlò all'esasperazione...
Con un movimento felino, ma preciso, inchiodò Angel al muro. Rimase a fissare il suo petto ansimante.
-Si, hai ragione... vorrei tanto scoparti di nuovo.. ma non per quello che pensi tu.- gli prese la mano ferita e gli leccò via il sangue dalle nocche, impiastrandosi la bocca di sangue.
-Devi imparare a non farti trascinare dagli eventi. Sei famoso tra i tuoi compagni, sei il più forte cercatore di tutti i tempi, ma...- la presa sulla sua spalla si fece più morbida.
-Essere una personalità è diverso che avere una personalità....-
Questa volta, il ragazzo non urlò...sibilò, come un serpente. -Proprio lei mi parla di personalità? Lei? Mi viene quasi da ridere che Severus Piton venga a parlare di modi di comportamento o atteggiamento...non le sembra un po’ controverso?-
Gli spostò piano la mano dalla spalla, quasi schifato.
-Lei è solo capace di parlare...sa cosa diceva proprio il Vangelo...tanto per essere un po’ blasfemi, che tanto male non fa....è facile trovare la paglia nell'occhio degli altri, quando non si vede la trave nel propri, se lo ricordi professor Piton...-
Si voltò deciso ad uscire e lasciarlo lì...
-Io a differenza di te la vedo benissimo la trave nel mio occhio! E a differenza di te...- la presa sulla spalla di Angel si fece nuovamente salda, ribloccandolo nella medesima posizione.
-Io a differenza di te, sono ciò che voglio essere...-
Severus Piton... troppi anni al servizio dell'Oscuro ti fanno sembrare credibili le tue stesse cazzate.. . disse una vocina nella sua testa.
Ma Severus non voleva lasciare andare Angel.. c'era quella voglia, quell'istinto... di possederlo ancora, completamente...
-Mi lasci!- Disse solamente Angel.
-Sono stanco dei suoi giudizi, io non le ho chiesto nulla...faccia come se io non esistessi. Mi eviti e io eviterò lei...-
Ancora si scostò da lui, velocemente, cercando di raggiungere la porta.
-No!-
Ancora si stupì di come la sua bocca parlasse senza un minimo controllo da parte sua. E ancor di più si stupì come le sue braccia immediatamente cinsero la vita di Angel e lo costrinsero in ginocchio a terra.
-Non pensare di andartene via così....- gli mormorò all'orecchio. -Non puoi pretendere questo da me... sei stato tu a coinvolgermi, non io. Se non mi avessi fatto vedere la tua mente ora saresti come un sacchetto di noci nel parco qua sotto!-
Angel si portò le mani al viso, inspirando per trattenere le lacrime che gli stavano bruciando negli occhi a causa dell'esasperazione che tutta quella situazione gli aveva provocato.
Perchè cazzo la sua mente si era aperta con lui...era stato un errore...non gli era mai accaduto prima. Il suo cervello era partito da solo, indipendentemente dal suo volere. Angel aveva potuto solo chinarsi a quel volere e afferrare la testa del professore per permettergli di guardare.
Piton lo stava ancora tenendo lì...Non ne poteva più...Era una tortura....
-Basta! La prego basta! Non ce la faccio più...mi lasci in pace...- disse iniziando a piangere, sentendosi al limite della sopportazione...
-E va bene!- sbottò Severus irritato, lasciandolo andare. Lo spinse a terra, scostandosi da lui con un misto di dolore e disgusto.
-Vuoi morire, crepa! Non me frega un cazzo di te, sei contento? Soddisfatto?-
Si allontanò da Angel in lacrime di qualche passo -Sei un idiota... ma posso capirti, il mio aspetto non deve essere il massimo per uno come te, no? Oppure cos'altro ti dà fastidio? Che ti parlo? Cosa che probabilmente non ha mai fatto nessuno di quelli che ti ha fottuto!-
Si avvicinò alla porta, deciso ad andarsene. Si fermò solo un istante, ricordandosi della rosa e del biglietto che aveva lasciato sul cornicione. -Mi fai schifo...-
Angel rimase chino a terra, guardando il pavimento.
Quella era la sua posizione, a terra come l'ultimo delle bestie...come feccia qualunque, lo aveva sempre saputo. Aveva provato a rialzarsi nella vita, molte volte...era sempre ricaduto grazie alle spinte che aveva ricevuto.
Si arrese definitivamente e restò a terra...perdendo orgoglio, dignità...tutto...
Basta! Da ora in poi avrebbe gettato tutto, lasciando scorrere i giorni fino alla fine...non voleva più essere il servo di nessuno. Dalla sua morte sarebbe scaturita la sua libertà.
Severus rimase lì, a guardarlo. Voleva andare via, ma i piedi si ostinavano a rimanere incollati al pavimento.
Perchè? Perchè doveva preoccuparsi per ragazzino indisponente? Perchè doveva dannarsi l'anima per uno scriteriato aspirante suicida con l'autostima di uno scarafaggio? E perchè doveva proprio essere Angel MacDoneway, cercatore di Grifondoro, che per sei anni aveva fieramente osteggiato a suon di T sui compiti e punizioni?
-Non so ancora perchè mi preoccupo per te...-
Angel era un ragazzo robusto, un metro e novanta di muscoli. Ma Severus era un uomo, con parecchia forza nelle braccia, nonostante la sua altezza non da gigante e il fisico sottile.
E così Angel fu sollevato di peso e preso in braccio da Piton.
Angel si lasciò prendere tra le braccia come un corpo morto. Non gli interessava nulla...era vuoto. Non era rimasto più nulla di lui...era ormai solo un contenitore vuoto...e così voleva rimanere. Non voleva più provare dolore...non voleva provare a rialzarsi ancora...qualcuno lo avrebbe di nuovo falciato. Guardò Piton negli occhi come per supplicarlo di finirla di preoccuparsi per lui...non ne valeva la pena...
-Basta Severus...basta...- sussurrò, respirando a malapena...
Severus gli rivolse uno sguardo dolce, che visto da uno spettatore esterno poteva solo essere giusto un filino meno demoniaco.
Con la fronte appoggiata a quella di Angel lo obbligò a posare le labbra sulle sue. -Shhh.. taci Angel... hai già detto fin troppe cazzate e io anche...-
Poi pensò ad una cosa. Scendere per il castello con uno studente in braccio non era proprio l'ideale, soprattutto quando si voleva mantenere l'incognita. Che fare allora...
Rimuginò un bel pezzo sulla questione.
-Accio scopa!- esclamò alla fine.
La torre di Astronomia era proprio a ridosso di uno dei capanni delle scope di Madama Bump, che le usava per quelli del primo anno o per insegnare a giocare a Quidditch per non rovinare manici nuovi.
Quindi, rapida come una saetta, una delle scope non tenute dai ganci sfrecciò fuori del capanno e si fermò davanti a loro.
Con eleganza Severus vi si sedette all'amazzone, tenendo Angel con un braccio e con l'altra il manico.
Quando si alzarono in volo la destinazione fu l'enorme salice piangente che gettava le sue radici nel Lago Nero.
Angel chiuse gli occhi, lasciando che l'aria graffiasse il suo viso. In tutti questi anni era stato solo il dolore a fargli ricordare che era vivo. No...non era giusto...doveva finire...
-Non voglio sopravvivere solo per il dolore...- sussurrò nascondendo il viso sulla casacca del professore. Udiva i battiti del cuore del professore...quel cuore stava battendo per vivere...il suo solo perchè non aveva il coraggio di fermarsi.
-Perchè sono ancora così attaccato a questa cazzo di vita?- Sussurrò.
-Perchè il tuo istinto è più furbo di te, sciocco.- rispose neutro Piton, facendo fermare la scopa.
Scese da essa sempre tenend Angel in braccio, quasi rannicchiato.
-Ufff... ma dov’è finito il cercatore che ieri mi ha fatto il dito e mi ha mandato a fanculo davanti a tutta la curva dei Serpeverde?- domandò più a sè stesso, sedendosi fra le radici dell'albero.
Sistemò meglio Angel tra le sue braccia e rimase in perfetto silenzio.
-E' morto...si è suicidato poco fa...- sorrise triste Angel...
-Vittimista fino all'osso, eh?- sbottò Severus, continuando a fissare il lago. -Avrei dovuto lasciarti spiaccicare a terra....-
Istintivamente lo strinse a sè, in un abbraccio decisamente intimo. -Veramente... non capisco proprio perchè mi devo interessare a te... insopportabile moccioso. Proprio a te che mi odi a morte....-
Voltò appena la testa verso quello di Angel. -Ho voglia di baciarti. Posso?-
Angel si avvicinò al suo viso...un bacio in più o meno di quelli aveva ricevuto fino ad ora non avrebbe cambiato nulla...tanto valeva accontentarlo. In fondo Piton stava perdendo del gran tempo con lui...un piccolo ringraziamento poteva anche darglielo.
Sfiorò il naso con il suo, invitandolo ad avvicinarsi...
Non appena le loro labbra entrarono in contatto, Severus sentì la stessa scossa che aveva provato quando quella mattina Angel lo aveva toccato per la prima volta.
Cercò di dominarsi, di non essere invasivo... ma sentiva irrefrenabile desiderio di incrociare la lingua con quella di Angel....
Angel sussultò...ancora quelle labbra. Non erano esigenti come le altre che aveva conosciuto, erano dolci, delicate. Lo accarezzavano con rispetto...Il rispetto era una novità assoluta per Angel. Ne fu subito ingordo...e lentamente rispose a quel bacio, mentre la lingua timida, accarezzava le labbra del professore.
Severus non aprì immediatamente le labbra, anche se era quello che avrebbe voluto. Lui voleva divorarlo... ma non poteva....... così piano accolse la lingua di Angel nella sua bocca, facendosi esplorare e facendo lui lo stesso con quella del ragazzo.
Era una sensazione eterea... quasi assurda, considerando i soggetti.
Angel continuò piano, alzandosi con la schiena e intensificando quel bacio. Prese il viso del professore tra le mani. Non voleva lasciarlo andare, non voleva interrompere quel dolcissimo contatto che aveva creato un magnifico momento. In quel bacio si stabilito un piccolo equilibrio, che facilmente avrebbe potuto essere distrutto. Per un attimo riuscì a dimenticarsi di chi era...e chi stesse baciando...ascoltò solo ciò che il corpo gli stava trasmettendo, senza far pensare la sua testa.
Fece scivolare lentamente la sua mano dietro la nuca di Angel, sfiorando con le dita le ciocche dei suoi capelli castani.
Di nuovo quel profumo di mou... Merlino.... faceva venire l'acquolina in bocca.
Con estrema dolcezza lo guidò nel bacio, stando attento a non fare nulla che potesse spaventare quel fragile essere.
Angel piano si staccò da lui, tenendo gli occhi chiusi, sperando che quel momento non finisse mai. Ma sapeva bene che la felicità era di piccola durata, presto avrebbe dovuto riaprire gli occhi...e ritornare alla realtà. Prese una mano del professore e la strinse forte. -Non voglio riaprire gli occhi, ho paura...- Sapeva che quando avrebbe rivisto la luce del giorno tutto sarebbe finito....crollato...
-Non averne... ci sono io con te...- rispose in un soffio -Ti ho promesso che ti avrei sistemato le ali....-
Non voleva sindacare sulla morsa allo stomaco che aveva ne alle motivazioni che lo avevano portato a dire una cosa simile.
-Apri gli occhi... se non ti fa troppa paura vedermi...- aggiunse con una vena amara nella voce.
Angel aprì piano gli occhi guardando il professore, inchiodando lo sguardo nel suo. La mano che prima stringeva quella di Piton, salì ad accarezzare il viso dell'uomo che lo stava tenendo tra le braccia. -Non lo capisci? La mia intera esistenza è danneggiata...nemmeno tu puoi rimettermi le ali. Nessuno può...nessuno. Mi hanno tolto tutto Severus...tutto...- Lentamente si rialzò da lui.
-Credimi, stai solo perdendo il tuo tempo. Non puoi fare nulla per me, non posso nemmeno io...mi stanno tenendo legato al suolo per impedirmi di vivere. Nemmeno tu puoi tagliare le corde. Odiami...con tutto il cuore. Non potrei portare anche il tuo peso nella mia coscienza...- Era in piedi davanti a lui. -Perdonami se puoi...-
Severus stava seduto e guardava Angel in piedi davanti a lui, ancora con la camicia aperta che si era strappato sulla torre.
Gli tese semplicemente una mano. -C'è sempre un motivo per potersi rialzare, anche se non lo vediamo. Magari non adesso, non domani, non fra un anno... ma c'è, fidati. Io credo di averlo appena trovato.-
Gli fece un mezzo sorriso, di quelli che tendevano al massimo la sua espansività verso il prossimo.
-Ti starò ad ascoltare... e magari un giorno ti fiderai di me.-
Angel lo guardò, ma poi il suo corpo agì da solo. Si sedette accanto al suo professore, raccogliendo le gambe tra le braccia e appoggiando il mento sulle ginocchia. -Non riesco a parlarne ora...se mai potesse anche servire. Il passato non dimentica Severus, mai...ti viene a prendere prima o poi...-
-Questo è vero.- rispose Severus -Ma credo sia più utile sfruttare il tempo a tua disposizione per creare una difesa efficace.-
Si sistemò meglio, allungando le gambe davanti a sè e appoggiandosi al tronco dell'albero.
-Tutti i draghi fanno paura... ma se trovi il verso giusto ti accorgerai che le loro ali sono di cartone, con la scusa di schiarirtele di confonderanno sempre più le idee. E allora tu dovrai rispondere... non sottometterti.-
Angel sorrise. -Non ho a che fare con draghi Severus...ho a che fare con qualcosa di molto più oscuro, sporco...e inevitabilmente sono diventato sporco anche io. Non provo più emozioni, non riesco a godermi più nulla...perchè all'improvviso il passato arriva e porta via tutto. Non posso uccidere decine di persone per salvare me stesso...ecco perchè voglio farla finita...- Non si accorgeva nemmeno di come parlava con facilità del suicidio.
Severus inclinò la testa di lato, assorto. Ancora non afferrava il contenuto dl messaggio ma sapeva che ci sarebbe presto arrivato... presto nei tempi di Angel.
-Non mi sembra che tu sia sporco, affatto. Ieri quando hai vinto la partita eri felice. Mi hai sfidato. Se fosse come dici tu non faresti lo sforzo di giocare a Quidditch nè di scassare le balle a me...- cercò di spiegarli.
-E farla finita è la scelta dei vigliacchi... vuoi davvero darla vinta così facilmente a chi ti tiene in catene?-
-Tu non capisci....quando sono su quella scopa, quando gioco a Quidditch sono libero. Respiro la mia ora di aria libera, mi sento come se potessi prendere il mondo e stringerlo nel palmo della mia mano. Tutta questa felicità crolla quando torno con i piedi a terra...ecco perchè ieri sera era ubriaco fradicio...Ogni tanto mi piace stordirmi per dimenticare tutto. Di notte sogno di prendere la mia scopa e volare in alto...sempre più in alto, fino a diventare solamente un puntino lontano, tra gli astri. Poi mi risveglio, la sbronza è passata e mi accorgo che più in giù di così, posso solo scavare...Non conosco la speranza, non conosco l'amicizia...non conosco l'amore...-
-Io di speranze ne ho poche, amici nessuno e amore... amore....- Severus distolse lo sguardo. Non riusciva a reggerlo.
-A un certo punto devi smettere di scavare. Altrimenti trovi solo vermi su vermi.- tornò al discorso -Se ci facciamo condizionare dal giudizio altrui... saremmo sempre in catene, Angel. Il mondo non è in una pallina dorata con le ali. Il vero boccino ce l'abbiamo qui.- si indicò il petto, all'altezza del cuore.
Poi finalmente riportò lo sguardo su di lui -Si potrebbe diventare.... amici? O nemici cortesi?- domandò con una smorfia che era più un ghigno.
-Io non mi faccio giudicare dal giudizio altrui...sono gli altri che hanno già giudicato per me...e io ho dovuto solo chinare il volto e accettare. Che altro potevo fare?- disse scagliando un sasso nel lago.
-Sei molto profondo...più di quello che pensavo...- incrociò lo sguardo con il suo e sorrise. -Possiamo diventare amici...ma non aspettarti nulla da me...adesso sono qui. Ma domani...-
-Ma domani sarai ancora qui. Niente ma, Angel.- rispose duro Severus. -Devi smetterla di chinare la testa... preferisco l'onta dello spregio piuttosto che nascondermi per ciò che non è colpa mia. Preferisco camminare a testa alta, additato da tutti, piuttosto che nascondermi aspettando il prossimo che mi schiacci la testa...- continuò fermo e deciso nel suo discorso.
-E comunque amici è buono... per due che fino a due secondi fa si odiavano. Però ho una domanda da farti.-
Angel non ribattè, sapendo che il suo professore aveva la testa dura quanto la sua.
-Dimmi...- tornò a fissarlo.
-Tra amici... ci si bacia?- sorrise -No, perchè, ti spiego... non riesco a farne a meno... mi hai intossicato l'aria con la tua presenza... e credo che potrebbe piacermi questa cosa.-
Gli accarezzò un ginocchio -Se io sono profondo te cosa sei? Non ti facevo così complessato... insomma, non lo dai molto a vedere. Tipo me, che si vede lontano un miglio che sono più acido di una zitella.-
Angel scoppiò a ridere. -Me lo metteresti sotto firma?- Poi si fece serio. -Anche a me è piaciuto baciarti, è stato diverso, dolce, delicato...rispettoso. Il rispetto per me non è una cosa da tutti i giorni.- Si passò una mano tra i capelli, domando un ciuffo ribelle.
-A me non dispiacerebbe baciarti ancora...non chiedermi perchè, non saprei risponderti...almeno per ora...-
-Ti fai troppe domande, moccioso. Sii un po' meno celebrale!- lo sgridò con dolcezza.
Poi si alzò dal tronco, quasi mettendosi a gattoni. Severus avvicinò il suo volto a quello di Angel -Baciami ora... per favore... sei come il metadone, devo averne ancora.- gli sussurrò a fior di labbra, guardandoli in quegli occhi che erano miele fuso.
-Sei così bello che potrei morire felice adesso!- scherzò.
Angel sorrise, lievemente imbarazzato.
E poi si lasciò trascinare dalla passione e dalla lussuria che in fondo sentiva di provare quell'uomo.
Lo baciò...quasi con cattiveria, impossessandosi della bocca di Severus violentemente... Più sentiva il suo sapore e più ne voleva. Si stese sull'erba, portando il corpo del professore contro il suo a sovrastarlo, poi con un sbalzo dei fianchi capovolse la situazione. Portandosi sopra Severus...continuando a baciarlo. Dio! Non riusciva a fermarsi...
Oddio. -Angel...- gemette eccitato sulle sue labbra.. Non riuscì a farne a meno: ad averlo sopra in quel modo... sentì la propria erezione, insoddisfatta qualche ora prima, tornare alla ribalta.
-Io.. aspetta... mi dispiace....- mormorò imbarazzato, indicando il suo "piccolo" personale problema.
-Non preoccuparti...- Gli sussurrò sulle labbra. Iniziò a sbottonargli la casacca e la camicia. Non appena il petto si scoprì, passò le mani su quella pelle candida, iniziando a baciarla, con devozione. -Sono prigioniero dell'incantesimo che mi hai fatto Severus...-
Scese con i suoi baci sull'addome. -Sto diventando un folle...- Baciò e ribaciò l'inguine. -Le parole non mi vengono Severus, vorrei liberare il suono della mia voce...vorrei fermare il tempo passato con te...non dire nulla...ascolta i miei baci...-
Slacciò lentamente i pantaloni dell'uomo sotto di lui. Con delicatezza afferrò con una mano l'erezione. -Non siamo niente Severus...niente...eppure in questo momento siamo tutto....-
Si chinò ad accogliere il membro del professore nella bocca....
-Non parlare allora...- ansimò Severus, il corpo in fiamme per quella sensazione magnifica. -Angel......-
Voleva dire qualcosa, qualcosa che non sapeva bene nemmeno lui cosa. Si inarcò sotto il tocco di quella lingua, sotto il calore umido di quella bocca... divina. Si, non c'era altro modo per descrivere quel momento! Divino!
Gli passò una mano fra i capelli... erano così fini... -Angel....- ormai riusciva solo a dire il suo nome, bevendo da esso come un assetato...
Angel, amami.



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2 replies since 21/10/2008, 23:57   197 views
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