Acido., Severus - Harry

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*Queen of Ice*
view post Posted on 29/11/2008, 12:08




*coff coff*

La Chicca and Dany Corporation vi propongono oggi una shot su un pairing yaoi moooolto amato, ma che noi detestiamo muahahhaha!!

Questa è una Snarry, ovvero una Severus x Harry!

Nata da una mia idea, potrete ammirare un Severus splendidamente bastardo nell'animo, interpretato dalla Chicca, e un Harry un po' strano interpretato da me medesima XD

Speriamo vi possa piacere, attendiamo commenti^^


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Acido.



Harry Potter non aveva mai considerato il fatto che creare una pozione Corrosiva a lezione e farla cadere, sciogliendo letteralmente il bordo del mantello del Professor Piton fosse una cosa tanto divertente.
Al suo sesto anno, Harry riusciva ancora in qualche modo a trovare una maniera per infastidire il suo odiato insegnante.
E in quel momento, vederlo battere i piedi per fermare l'azione dell'acido sul suo mantello, valse anche prendersi una punizione, che puntualmente arrivò.
Oltre a trenta punti in meno a Grifondoro, si beccò un bel mese di punizioni nei Sotterranei.
In quel momento Piton lo stava fissando con un'espressione tanto truce e piena di belligeranza da farlo vacillare per un istante, mentre quell'odiato sopracciglio si inarcava sul viso scarno e pallido dell'insegnante di Pozioni.
Lo avrebbe ucciso.
Come minimo.
-Non l'ho fatto apposta!- disse Harry a mezza voce, ma subito si tappò la bocca, vedendo che l'espressione furiosa di Piton non accennava a diminuire, bensì aumentava a livelli spropositati.
Doveva essere parecchio legato a quel mantello...
Severus stringeva la bacchetta sotto il mantello.
Dai uccidilo, fai un favore al mondo...
Poi un'altra vocina, che doveva essere il piccolo lato buono sopravvissuto a stento.
Non puoi ucciderlo! Non vedi i suoi occhi? E' Lily...
E ancora la diabolica voce interveniva.
Ascolta stolto! Gli occhi sono solo il 10%...e il resto? L'altro 90%? E' James Potter sputato e spiaccicato!!! Dai che ti costa? Puoi maledirlo dolcemente, non serve che urli...Una dolce maledizione e fine di tutto...e poi gli applausi...Che ne dici?
Posò le mani al banco del ragazzo fronteggiandolo. -Sai Potter, non vedo l'ora di vederti arrivare stasera...-
Con uno schiocco del mantello si voltò.
-La lezione è terminata! Fuori mocciosi!-
Bravo bravo Severus! Puoi sempre ucciderlo stasera...Non di fronte a tutti!
Severus si rassegnò ad ascoltare tutto il pomeriggio la lotta intestina tra le due voci.

Harry se ne stava un po' in agitazione seduto su una poltrona della Sala comune del Grifondoro, mordicchiandosi nervosamente le unghie di una mano.
Aveva appena finito di copiare i compiti da Hermione, come suo solito, quando Ron lo risvegliò di botto dai suoi pensieri esclamando un -Harry! sono le 21! Non dovevi essere da Piton alle 20.30?-
Harry sentì il sangue gelargli istantaneamente nelle vene...
Mezz'ora di ritardo e lui era già in pantofole! Merlino, se l'era scordato!
Così uscì di corsa, facendosi tutte le scale col fiatone, arrivando in tuta davanti alla porta dello studio di Piton.
La porta era socchiusa e prima di entrare si fece il segno della croce, pregando Dio, Allah e Buddah che il professore non lo Avadakedavrizzasse all'istante...
-Mi scusi... sono in ritardo...- disse piano, sbucando con la testa all'interno, vedendolo intento a correggere la solita montagna di compiti.
Ma quell'uomo faceva altro nella vita?
Lo vedi...Non ha rispetto! Arriva in ritardo...Fa quello che vuole...
-Non si bussa Potter?- disse guardandolo e posando la penna sullo scrittoio.
Piano, come un serpente strisciante si alzò dalla sedia.
-Mezz'ora di ritardo...-
Passò di fronte ad uno scaffale dove erano posati alcuni coltelli per tagliare ingredienti. Li accarezzò lentamente.
-Non immagina quanto io sia arrabbiato, anzi no...Il termine non è adatto...Sono furioso...-
Il corpo non dimostrò nessun cambiamento e la voce era terribilmente calma, quasi suadente.
Solo con una spinta leggera della mano, scaraventò un intero mobile pieno di boccette, a terra.
-Pulisca Potter...Nel frattempo penserò a come divertirmi con lei...-
Harry deglutì sonoramente, alla prova di forza del professore.
Ohssignore... pensò.
Lentamente e circospetto si avvicinò al disastro di pozioni in terra, che mischiate fra loro iniziavano a produrre fumi nauseabondi.
Sapeva di dover pulire a mano, senza magia, altrimenti Piton non si sarebbe divertito abbastanza.
Così si limitò ad annuire in silenzio, prendendo uno straccio e piegandosi con le ginocchia in terra a pulire, mettendo i vetri rotti in un secchio.
E adesso cosa stai guardando schifoso pervertito??? Oh Merlino...Togli immediatamente lo sguardo da quel fondoschiena!!!
Piton restò un attimo ad osservare il ragazzo... Seee un attimo....tse...
-Pulisca bene Potter o dovrò farle pulire tutto con la lingua, nella speranza di vederla sciogliersi..-
Si risedette allo scrittoio, continuando a correggere i compiti.
-Toh guarda! Questo è il suo compito...Dunque...-
Si chinò concentrato sulla pergamena.
-Complimenti Potter...Solo perchè ha scritto il suo nome giusto si merita una più...Quindi una bella T+. E poi non dica che sono ingiusto...-
Harry alzò la testa di scatto, guardandolo male.
-Oh, ma lei è ingiusto, professore.- rispose con aria di sfida.
Merlino, brutto uccellaccio del malaugurio, che se le infilasse in un certo posto le sue T+!!
Si chinò di nuovo piegato, insistendo con lo straccio su una macchia che non voleva saperne di sparire.
-Ma porc...- Harry digrignò i denti, mentre la macchia se ne stava lì, immutabile.
-Qualche problema Potter? Le tue sante manine non si posso sporcare?-
Ghignava nel vederlo sfregare sempre più forte.
-Se mettesse lo stesso orgoglio nelle mie lezioni sarebbe un genio nelle Pozioni...- Poi ci pensò un attimo. -...No...Non sarebbe comunque un genio...-
Se la sghignazzò da solo tornando a scrivere.
-Ma vada a quel paese...- sibilò fra sè Harry, trattenendosi dall'esprimersi in modo decisamente più volgare.
Contro ogni aspettativa la macchia parve dare cenni di cedimento, e piano piano, scomparve.
Harry meditò su quali torture il professore avrebbe potuto infliggergli nelle serate del mese che aveva davanti a sè... sarebbero stati i giorni più lunghi della sua vita.
Passò una mezzora e Harry finy il suo compito, ma comunque si vedevano ancora gli aloni.
-Ho finito!- sbuffò, mentre si tergeva il sudore dalla fronte, seduto in terra in maniera scomposta.
Un ciuffo dei capelli ribelli gli ricadde sul viso e lui lo rimise a posto con una manata.
-Me ne posso andare?-
-Assolutamente no...Potter è rimasta una macchia...-
Con un gesto della bacchetta un calderone cadde, spargendo olio di drago ovunque.
-Deve impegnarsi di più Potter...-
Vide il ragazzo agitarsi.
Meglio! Se si agita non pulisce bene e tu puoi punirlo di più...
Riprese a scrivere tranquillamente.
Harry fissò l'olio spargersi a dismisura sulla pietra del pavimento.
Rimase immobile a guardarla, desiderando intensamente la morte del professore.
Avrebbe dovuto pulire e non dire nulla... ma il suo spirito ribelle da Grifondoro urlava vendetta.
-Lei è veramente un gran bastardo!!!- esclamò, alzandosi in piedi di scatto e sbattendo lo straccio esattamente dove Piton stava scrivendo, garantendosi una morte certa.
Severus restò con il capo chino un secondo poi lentamente lo rialzò verso il ragazzo.
-Potter...- Sibilò. -...devo insegnarti la sottomissione....-
Lentamente si rialzò sospirando.
-Impedimenta...- Disse senza nemmeno urlare. Dalla sua bacchetta fuoriuscì un lampo rosso che inchiodò il ragazzo al muro.
-Vedi Potter...Non mi sono mai piaciute le punizioni corporali...Lasciano segni troppo evidenti. In compenso conosco altre torture alquanto temibili, che possono far perdere la ragione a molti uomini...-
Harry si leccò le labbra, mentre gli occhiali gli scivolavano giù dal naso, cadendo a terra.
Fissò Piton con lo sguardo più malevolo che possedeva.
-Conoscendola, l'unica punizione che farebbe perdere la testa a qualcuno, detta da lei, sarebbe solo annoiarlo a morte con le sue lezioni, così solo per non sentirla uno la testa se la taglierebbe volentieri!-
Il ragazzo si morse un labbro subito dopo, conscio di aver scatenato su di sè l'ira divina.
Accidenti, ma da dove gli erano uscite quelle parole??
Severus si portò le mani dietro la schiena.
-Certo certo Potter...Ma del resto come fai ad affermare questo se tu non mi hai mai ascoltato? Se tu lo avessi fatto la tua testa sarebbe caduta no? E con mio sommo piacere, non lo posso nascondere...-
Continuava a camminare di fronte a lui guardando a terra con le mani sempre dietro.
-Allora dicevamo...Ah sì...La sottomissione...Non è facile da imparare ma io sono un ottimo maestro...Direi di cominciare...-
Elegantemente si tolse il mantello che finì sulla poltrona.
-Pregherai di andartene Potter...Ma io non avrò pietà...-
Harry vide il mantello cadere... e il suo cervello pensò a che punizione si sarebbe rivolto Piton per sottometterlo.
Non aveva la più pallida idea di che cosa gli sarebbe accaduto, ma con un ultimo slancio di sfacciataggine rispose -Non credo... sarà lei a pregare di smettere!-
Oh santo Merlino, Harry!!
Rimase con lo sguardo fiero sul professore, cercando di non indagare troppo su quello che si celava dietro quelle macchinose iridi nere.
Il professore gli si parò di fronte. Iniziò a slacciargli piano la cerniera dei pantaloni.
-Credimi Potter, fa più schifo a me che a te...-
Presto l'indumento cadde ai piedi del ragazzo.
Severus tastò piano il membro della sua vittima e con sorpresa vide che era duro.
-Potter come mai è ridotto così?-
Harry arrossì violentemente, piegando la testa da un lato.
-Io.. io...- iniziò a balbettare. Non sapeva proprio come spiegarsi una cosa del genere.
Come faceva a dirgli che in realtà era sempre così in sua presenza, pur odiandolo a morte il corpo agiva per conto proprio.
-Non... non ne ho idea...-
Piton da canto suo ne godeva come un matto.
Abbassò appena i boxer e vide la fiorente erezione del ragazzo.
-Ora capirai cosa vuol dire essere sottomesso...-
Si avvicinò a lui, fronteggiando il suo sguardo e afferrando la sua erezione con forza.
La strinse fino a strozzarla. -Pregami di lasciarti...-
Mentre continuava a stringere iniziò a muovere la mano. -Ti fa male vero?-
Il ragazzo digrignò i denti, stringendo gli occhi.
Dolore e piacere si mescolavano in lui, mentre ansimava. Voleva che smettesse, ma qualcosa voleva che continuasse.
Ce l'aveva lì, sulla punta della lingua... sarebbe bastato un flebile basta, ma sapeva che Piton non si era divertito abbastanza, soprattutto dopo aver scoperto quell'ascendente che esercitava su di lui.
Reclinò appena la testa, inarcando il bacino verso la sua mano, in un gesto che poteva essere facilmente travisato per altro.
Severus vide che Potter non voleva arrendersi e accentuò le sue spinte, sapeva di fargli male, ma sarebbe bastato la parola basta.
Sollevò la maglietta che copriva il suo petto.
Rimase un po' interdetto nel vedere che il ragazzo era davvero in forma. Ma ora non aveva importanza.
Con la lingua si diresse verso i capezzoli dove subito i denti li mordettero senza pietà.
Harry soffocò un urlo, di nuovo quel dolore enorme insieme al piacere, stavolta localizzato in due punti lo fecero boccheggiare.
Ma invece di dire basta, il ragazzo stupì persino se stesso con un -Più piano....-, pur non sapendo se il professore avrebbe allentato la presa o meno.
E così bloccato contro il muro non riusciva neppure a muoversi, a parte un po' il bacino.
-Più piano..- ripetè, mentre gemeva al contatto con la lingua dell'insegnante.
-Non sei in condizione di porre richieste Potter...-
Lasciò la presa.
-Ora ti propongo un patto...Se tu farai tutto ciò che ti chiedo forse non ti farò del male e ti lascerò andare...In caso contrario saranno guai per te...-
Il ragazzo annuì.
Le corde si sciolsero ai suoi polsi facendolo piombare a terra violentemente.
Il professore si avvicinò al corpo boccheggiante. -Potter mettiti in ginocchio..."-
Harry obbedì subito e spalancò gli occhi nel vederlo slacciarsi i pantaloni.
Oddio, non era certo la sua prima volta in quel senso, ma per Dio, quello era Piton!
Il professore gli mise un'erezione davvero portentosa e per un attimo Harry stette in contemplazione a fissarla, perso nei suoi pensieri.
Senza che Piton facesse tempo a dire alcunchè, Harry diede una dolce leccata al glande dell'uomo, ritraendosi subito dopo per guardarlo con aria colpevole.
-Sei un vizioso Potter, uno smidollato capace solo di parlare...-
Detto questo gli cacciò tutta l'erezione in bocca, se lo avesse soffocato non gliene sarebbe importato un accidenti.
-Avanti moccioso! Fammi sentire se la tua bocca è capace di fare altro oltre che a prendere fiato a vanvera!-
Gli spinse la testa sempre più a fondo. -Pensa Potter! Se morissi così...Mentre me lo prendi in bocca!-
E qui scappò un risata di onnipotenza.
Harry trovò la forza di alzare una mano e fargli un bel dito, mentre con l'altra mano scacciava via quella di Piton e si adeguava a proprio ritmo.
Quell'uomo era indubbiamente pazzo.
Mosse la testa lentamente, succhiando con esperienza. Diamine, se piaceva a Draco Malfoy sarebbe piaciuto anche al suo capocasa, no?
Potter sembrava davvero un esperto.
-Piccola sgualdrinella! E dove avresti imparato ad usare così bene la tua boccuccia? Hm?-
Si tolse da lui di colpo.
-Dimmi la verità Potter... Dimmi che vorresti che io ti prendessi fino a farti urlare...-
Nel frattempo si ricompose i pantaloni.
Harry rimase un istante con la bocca aperta e artigliò i pantaloni di Piton, tirandoli di nuovo giù.
-Invece di dare fiato alla bocca, come dice a me... perchè invece non mi prende e sta zitto??- esclamò rabbioso.
Di nuovo si avventò sull'erezione dell'uomo, cogliendolo di sorpresa.
Severus lo scansò violentemente.
-E darti la soddisfazione di fare quello che vuoi? Mai!-
Di nuovo ricompose i pantaloni. -Può andare Potter, l'aspetto domani sera. Puntuale questa volta...-
Tornò a sedersi alla scrivania, come se nulla fosse accaduto.
Sapeva che domani sarebbe tornato.
Ringhiando come un'animale Harry si rialzò e si ricompose, andandosene sbattendo la porta.
Non lo salutò e si ritrovò a percorrere i corridoi e le scale con furia.
Senza parlare con nessuno si infilò nel proprio letto, nervoso al massimo.

Il giorno dopo fu intrattabile, a causa del non aver avuto soddisfazione alcuna.
La sera arrivò troppo tardi per i suoi gusti e si piantò davanti alla porta dello studio di Piton in palese anticipo.
Severus aveva appena finito di cenare e non mancò di notare l'acidità di Potter.
Non potè che esserne fiero.
Scese tranquillamente le scale sapendo che come un cane alla porta, il ragazzo lo stava aspettando.
Lo vide, braccia incrociate e sguardo impaziente.
-Non ho il collare da metterle Potter ma possiamo sempre trovarlo se vuole...-
Aprì la porta dell'ufficio. -Prego...Prima le signore...-
Harry entrò digrignando i denti, profondamente irritato.
-Il collare sa dove se lo può infilare?- ringhiò contro il professore, ben sapendo che se la stava andando a cercare di proposito.
Non avrebbe voluto, ma la bocca pareva agire indipendentemente dal cervello.
Aveva fatto una notte insonne e un giorno intero a pensare di farti sbattere da quel dannatissimo figlio di buona donna e ora lui gli dava del cane..
Era proprio Piton, non c'era dubbio! E non c'era dubbio che tanto quanto Harry l'aveva pensato, a Severus Harry non era nemmeno passato per l'anticamera del cervello in tutto il tempo..
-No Potter non lo so! Dove me lo posso mettere?- Gli fu addosso con un balzo.
-Allora piccolo moccioso sparasentenze...Sei pronto per la tua punizione?-
Si allontanò di nuovo.
-Seconda lezione di sottomissione...Spogliati!-
Stavolta Harry era deciso a vincere, doveva togliersi quel sassolino dalla scarpa.
Lentamente iniziò a spogliarsi, con apparente disinteresse ma con calcolate movenze.
Non era il caso di dirglielo a Piton, ma Malfoy gli aveva fatto scuola.
Ad uno ad uno lasciò cadere i vestiti a terra con noncuranza, rimanendo infine nudo davanti al professore, piegando la testa da un lato, aspettando l'ordine successivo.
Severus intuì che la voglia del ragazzino fosse ormai arrivata alle stelle.
-Non serve a nulla che mi balli come una concubina davanti...Non sarò misericordioso con te...-
Lo prese per un braccio portandolo verso la sua camera dove lo buttò sul letto.
-Vedi Potter, posso solo immaginare quanta voglia tu abbia di arrivare alla conclusione...Ma dovrai supplicarmi...-
-Potrei fargliela venire io la voglia di arrivare alla conclusione!- ribattè il ragazzo, voltandosi a pancia in su e compiendo un gesto che mai nella sua vita, ed in condizioni normali, si sarebbe sognato di fare.
Passò le braccia intorno al collo del professore e lo baciò, forzando la sua resistenza con la propria lingua.
Poco dopo lo lasciò andare, appoggiandosi sui gomiti e guardandolo con un sorrisetto di grifondorica sfida.
-Fa tanto il duro, ma vedo che le piace...- mormorò, accennando alla vistosa erezione che premeva nei pantaloni del professore, erezione che si era indubbiamente scatenata dopo il loro primo bacio.
Severus non ebbe nessuna espressione gli si lanciò contro sovrastandolo.
-Non-osare-toccarmi-mai-più-senza-il mio-permesso. Sono stato chiaro?-
Gli teneva i polsi immobilizzati e conficcava le unghie nella pelle.
Osservò il collo tendersi e non resistette.
Lo morse proprio sulla giugulare, con forza.
Harry lanciò un grido, quello gli aveva fatto davvero male. -Basta!- urlò, dimenando la testa, mentre i denti di Severus si conficcavano nella sua pelle.
Sentì distintamente sia alcune gocce di sangue stillare dalla propria pelle e le lacrime cadergli dagli occhi.
-Mi fa.. male...- mormorò, immobilizzandosi per non peggiorare la situazione.
Mosse il bacino contro di lui, per fargli capire che non era il suo collo che doveva mordere, ma doveva dare soddisfazione a qualcosa più in basso.
Severus sollevò il capo da lui, aveva alcune gocce di sangue sulle labbra.
-Non è puro questo sangue...Sei stato già usato Potter, non mi stupisce...-
Si sollevò da lui rimettendosi in piedi.
-Sia chiaro che me ne sbatto di averti fatto male perchè non è che l'inizio...-
Lo tirò in ginocchio. -Forza! Adesso fai quello che hai imparato ieri sera...-
A quel punto Harry firmò la sua condanna per una morte lunga e dolorosa.
-No.-
Alzò appena lo sguardo verso il professore, che era rimasto forse sorpreso dal suo rifiuto.
-Non intendo farle un pompino solo perchè me lo ordina!- ringhiò, alzandosi in piedi e fronteggiandolo.
Non mosse un muscolo, ma era già pronto per ricevere qualche mazzata che gli avrebbe fatto fisicamente molto male.
-Non hai imparato proprio nulla Potter...-
Di nuovo delle funi lo legarono al letto.
-Temo dovremo ricominciare dal principio...- Si spogliò con calma, restando nudo completamente di fronte a lui.
Salì sul letto restando in piedi sopra di lui e la sua destra iniziò a masturbarsi.
-Vedi Potter non sei indispensabile...Tuttavia so che vorresti che ora mi inginocchiassi e te lo mettessi nella bocca...ma non lo farò...-
Harry inarcò la schiena, tentando di slegarsi, senza successo.
-Lei è un dannatissimo figlio di puttana, glielo leggo in faccia che muore dalla voglia di scoparmi. Ma non lo farà... perchè il mio sangue non è puro, vero?- lo sfottè.
Girò la testa da un lato, deciso a fregarsene di quello che quel corpo perfetto faceva sopra di lui.
-Tanto per lei venire in quel modo non deve essere una novità...- mormorò -Trovo difficile che qualcuno si abbassi a venire a letto con lei, visti i metodi..-
-Quanto sei sciocco Potter, non capisci che comportandoti così mi ecciti di più...-
Reclinò il capo indietro senza emettere alcun gemito e degli schizzi caddero sul petto del ragazzo.
Vide che Potter con la coda dell'occhio aveva fissato tutta la scena.
A quel punto Severus gli si sedette praticamente sopra.
Un dito raccolse un pò di liquido caldo e si avvicinò alle labbra del ragazzo.
-Vuoi assaggiarmi?-
-No.- rispose stoicamente Harry, ma la sua bocca traditrice si aprì di scatto, leccando via il seme del professore con una eccitante leccata.
Voleva smettere, ma si ritrovò a succhiare lentamente il dito del professore, che continuava a portargli il liquido alla bocca, facendoglielo leccare praticamente tutto.
Alla fine Harry si passò la lingua sulle labbra, con un gemito.
Piton si era sistemato da sè e sicuramente non avrebbe pensato anche a lui, così si limitò a guardarlo, rassegnato cercando di non far caso al suo peso sul corpo.
Severus intuì la voglia del ragazzo. Pensò che tutto questo giocava a suo favore.
Si stese su di lui, leccò le ultime tracce del suo orgasmo sul petto del ragazzo.
Scese sempre di più fino a che il suo viso toccò l'erezione del corpo sotto di lui.
Non la baciò, non la toccò.
Gli si posiziono solo sopra.
Sapeva che bastava anche solamente il respiro caldo per eccitarlo ancora di più.
Harry non ci vedeva più dalla voglia.
Vederlo lì, ad un millimetro di distanza dalla propria erezione, respirarci sopra e basta....
Inarcò la schiena ma Piton si ritrasse, mentre con un gemito strozzato, Harry tentava in ogni modo di ridurre quella distanza.
-Prendimelo in bocca, dannazione!!- esclamò ormai al limite, quasi piangendo a causa dell'intenso desiderio fisico.
-La prego.... la supplico....-
-Mi supplichi Potter?" Sorrideva in maniera decisamente cattiva.
-Cosa mi dai in cambio? Cosa puoi offrirmi? La mia bocca varrà pure qualcosa...-
Nel frattempo piano soffiava sull'erezione del giovane che era sempre più maestosa.
Harry si contorceva in maniera vergognosa, eccitato oltre ogni limite possibile.
Sentì distintamente terminare l'incantesimo che lo teneva immobilizzato e le sue mani corsero verso il basso, non a scacciare via Piton, ma a divaricare le gambe.
Alzò il bacino e si allargò da sotto le natiche, mostrandogli quello che poteva dargli in cambio.
-Mi offro io...- sussurrò il ragazzo -Ma la prego!-
-Potter tu non vali nemmeno il decimo della mia bocca...Tuttavia possiamo arrivare ad un accordo...Tu per questo mese ubbidirai ciecamente a me e io prometto di soddisfarti ogni sera...-
Si rimise seduto sul letto. -Affare fatto?-
La prima reazione di Harry, in tempi normali, sarebbe stata sputargli in un occhio e scappare via davvero molto velocemente.
Ma l'eccitazione era troppa, così si ritrovò ad annuire furiosamente, senza sapere a cosa andava incontro.
-Va bene!- acconsentì, ormai in delirio. -Ma faccia qualcosa!-
Severus annuì, felicissimo di aver sigillato l'accordo.
Lentamente, si chinò sull'erezione di Potter, lambendo prima la punta.
-Potter urla...Nessuno ti sentirà...-
Di colpo si calò sull'intero membro, mordendolo appena e una mano corse ad afferrarne i testicoli che furono contenuti nel palmo del professore.
Harry si contorse sotto quella bocca, ululando di piacere e soddisfazione.
La mano sui propri testicoli lo stava facendo andare di matto, sentiva la lingua del professore leccarlo senza pietà.
-Si... oh si!!- gemette il ragazzo, svuotando la mente.
Mai sinceramente avrebbe detto che un giorno si sarebbe trovato in quella situazione, in particolar modo con il professore che più odiava.
Severus insistette nei suoi movimenti. Sentiva che il ragazzo di lì a poco sarebbe venuto e deciso a portarlo fino alla fine.
Gli aveva afferrato i fianchi per tenerlo fermo anche se sentiva il corpo sotto di lui tentare di contorcersi.
Continuò ad ingoiarlo dalla punta fino alla base.
Harry inarcò la schiena, sentendo il piacere montargli dentro ad ondate.
Intrecciò le dita con i capelli del professore, che miracolosamente non lo scacciò.
-Sto.. v..venendo...- rantolò a stento, mentre l'ultima leccata di Piton lo portava in paradiso.
Venne nell'istante che il mago stava rialzando la testa, quindi caldi getti colpirono la bocca e il resto del viso di Piton.
Il ragazzo si accasciò, esausto e sudato. Poi notò il disastro sul viso del professore.
-Io.. mi dispiace...-
Elegantemente Piton si passò la mano di fronte la viso che tornò ad essere pulito.
-Bene Potter, ora che sei stato soddisfatto puoi andare per stasera...-
Era evidente che il professore era ancora pienamente eccitato ma in quel momento non era in discussione la soddisfazione del piacere di Severus.
-Ma lei....- Harry gli indicò la sua eccitazione, ancora da soddisfare.
Ma Piton lo guardò torvo e si alzò dal letto, facendogli cenno di sparire dalla sua vista.
Harry si ritrovò a raccogliere i suoi abiti di corsa e rivestirsi in fretta.
Si stava ancora allacciando i pantaloni che Piton lo aveva già messo alla porta.
Con un gemito frustrato il Grifondoro tornò alla sua torre, imprecando contro ogni Serpeverde, Mangiamorte e pozionista che esistesse al mondo.
Severus non avrebbe mai voluto farlo ma dovette correre in bagno e darsi soddisfazione da solo.
Si ficcò sotto la doccia, odiando quel suo istinto lussurioso che lo portava a compiere delle cose sconsiderate.
Si buttò nel letto ancora bagnato, sprofondando in un sonno tranquillo e soddisfatto.
Il giorno dopo passò più sereno del primo, ma Harry non potè ignorare l'eccitazione che lo percorreva ogni volta che vedeva il mantello svolazzante di Piton.
Il bordo non era più corroso dall'acido, segno che l'aveva sistemato.
Quella sera il ragazzo fu puntuale davanti alla porta del sotterraneo, bussando educatamente prima di entrare.
Piano si chiuse la porta alle spalle, osservando Piton che continuava a correggere compiti.
-Ma non si stufa a correggerli tutto il giorno?- domandò, dando voce ad un pensiero.
Si morse un labbro, accorgendosi di aver detto un'enorme cazzata.
-E' il mio lavoro Potter! Io compio il mio dovere al contrario tuo...Bene...Stando all'accordo ora ti dovrai ubbidirmi. Allora...-
Si alzò e prese un paio di tomi di pozioni.
-Studia questi e poi ti farò delle domande. Credimi se non ci metterai impegno le conseguenze saranno dolorose...-
Deglutendo sonoramente il ragazzo prese i libri e si sedette alla scrivania, davanti al professore.
Aprì il primo libro ed iniziò a leggere.
Gli ci volle parecchio prima di riuscire a fissare qualche vago concetto nella sua testa, e solo ore più tardi potè dire -Ho finito.-
E sarebbero iniziati i guai.
-Bene Potter...- Si levò in piedi fronteggiandolo.
-Parlami della preparazione della pozione Anti lupo. Voglio effetti, rischi e la quantità precisa degli ingredienti...-
Camminava di fronte a lui attendendo risposta.
-Allora, la pozione antilupo....-
Harry si passò la lingua sulle labbra ed iniziò ad elencare gli effetti e le quantità.
Miracolosamente si rese conto di aver risposto correttamente, notando la faccia stupita del professore.
Il ragazzo si morse l'interno della guancia, aspettando il seguito.
-Sorprendente Potter, forse ancora qualcosa si è salvato nella sua testa...Ora mi parli della congrega dei Pozionisti del 1203 e di cosa si trattò in quel concilio....-
La sottomissione stava servendo davvero a qualcosa.
Potter stava studiando.
Questa era una domanda davvero difficile, ma di nuovo qualcosa si illuminò nella testa di Harry e anche stavolta rispose corretto.
Si stupì fortemente di sè stesso. Forse il desiderare intensamente qualcosa lo portava persino ad apprendere tutta quella noia mortale, pur di arrivare all'agognato traguardo.
Dentro di sè supplicava perchè Piton la smettesse con l'interrogatorio e gli desse soddisfazione, ma sapeva che era ancora lunga.
Il professore gli pose altre domande, alcune veramente bastarde, ma alla fine si ritenne soddisfatto.
-Sufficiente Potter...ma è molto per una sera...Ora come d'accordo, mi dica cosa desidera che io faccia per lei...-
Si appoggiò alla sua scrivania attendendo.
Harry rimase interdetto per un istante. Piton aveva mantenuto gli accordi, lo avrebbe accontentato.
Senza parlare si alzò e lo prese per mano, trascinandolo verso la stanza da letto, spogliandosi in silenzio e rimanendo nudo.
Si avvento sul professore, slacciando quei dannati bottoncini anche coi denti, pur di togliergli quella corazza.
Poco più tardi anche Piton fu nudo e sopratutto zitto.
-Mi prenda... per favore.- aggiunse, tentando di sembrare educato.
Severus non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di sentirlo gemere o ansimare.
Lo fece piegare sul letto, senza nessuna violenza.
-Rilassati Potter, ora ti preparo...- Era tutto molto freddo e calcolato.
Il professore infilò piano un dito nella stretta apertura del ragazzo.
Harry gemette non appena quel dito entrò in lui, cercando malamente di nascondere la delusione per non aver provocato nessuna reazione al professore.
Beh, cos'altro doveva aspettarsi da una scopata e basta?
Così cercò di rilassarsi, spingendosi su quel dito che presto divennero due.
-Ahhh...- ansimò, quando fu al limite. -Ti voglio, ora...-
Non si accorse neppure di essere passato al tu.
-Rispetto Potter, non le ho mai dato il permesso di darmi del tu...-
Piano tolse le dita. La sua erezione non era al massimo ma sarebbe bastata.
Senza sforzare troppo si introdusse nel ragazzo.
Nella stanza regnava solo il completo silenzio e si avvertiva solo il rumore del bacino del professore contro le natiche sode di Harry.
Harry artigliò le lenzuola sotto di sè, sentendosi profondamente a disagio.
Non era quello che si aspettava... non era quello che voleva.
Ma cos'altro poteva aspettarsi da Piton, se non del sesso in religioso silenzio?
Non lo lasciò andare avanti per molto. Qualche spinta più tardi il ragazzo si voltò appena e spinse via il professore, alzandosi e iniziando a recuperare i propri vestiti.
A quel punto era meglio una scopata con Malfoy, anche se lo sfotteva perlomeno parlava e non si limitava ad una mezza erezione.
-Siamo esigenti Potter...Cosa pretendi? Che mi metta ad urlare? Che inizi a gemere come una sgualdrina? Hai chiesto soddisfazione ed è quello che stavo facendo...-
Si era rimesso in piedi, nudo di fronte a lui.
Potter lo fissò con aria di sfida. -Cosa pretende di fare con.. con quell'affare? eh?- con un cenno della testa gli indicò l'erezione decisamente scadente.
-Io è due giorni che la desidero, che la voglio... ho studiato anche quello schifo per averla e lei... e lei è... come se non ci fosse!-
Si infilò rabbiosamente i pantaloni e poi la camicia. -Recido il contratto. Io ho fatto quello che ha voluto ma lei non è stato all'altezza, non voglio più avere niente a che fare con lei!-
Si piegò in ginocchio per allacciarsi le scarpe, furioso.
Aveva ancora un desiderio incontenibile, ma questo non era il caso di dirglielo.
Severus si sentì punto nell'orgoglio.
Poteva anche fregarsene e lasciarlo andare ma non in quel modo.
Gli avrebbe fatto vedere chi era l'impotente...
-Potter!- Ringhiò. -Dove credi di andare?Io non ti ho dato il mio permesso...-
Lo buttò a terra.
-Succhiamelo! Subito!-
-No!- urlò arrabbiato il giovane, cercando di scostarsi, ma Piton era decisamente più forte e glielo ficcò fino in gola.
Immediatamente Harry potè sentire l'erezione del mago fiorire portentosa tra le sue labbra e sebbene non volesse prese a succhiarlo, ma senza l'impegno che ci aveva messo la prima volta.
Gli stava quasi passando la voglia.
-Non mi va!- disse mesto, scostandosi e imbronciandosi.
-Non starò qui a pregarti Potter! Prendere o lasciare!-
Si teneva il membro con una mano.
-Prima ti lamenti tanto e poi ti comporti da femminuccia..-
A quel punto Harry si ritrovò ad un bivio.
L'orgoglio gli diceva di prendere ed andarsene, lasciando lì Piton e le sue punizioni, mentre il desiderio folle che provava per quell'odiatissimo uomo gli imponeva di restare e piegarsi ad ogni suo volere, qualunque fosse.
Vinse il Grifondoro che era in lui e finì di vestirsi.
-Buonanotte, professore.- disse rauco, voltandosi per uscire.
-Buonanotte Potter...- Non avrebbe certo pregato quell'insulso ragazzo.
Se voleva andarsene era libero di farlo.
-Ah Potter! Dimenticavo...Sei proprio un vigliacco...-
Non potevi resistere vero? Devi sempre provocare...
Harry si fermò, con la mano sulla maniglia.
Si voltò a guardarlo, con un sorrisetto saputo. -Non è vigliaccheria, la mia, professore. E' disgusto, è ben diverso. Ma posso capire che alla sua età non renda abbastanza.-
Soddisfatto per la propria risposta aprì la porta, ma si ricordò di aver dimenticato il borsone, così richiuse solo per tornare a riprenderlo.
Se lo mise a tracolla e fece un altro sorrisetto, voltandosi.
Severus gli fu addosso sbattendolo contro la porta.
-Sei un piccolo provocatore...Non mi stupirei se qualcuno ti avesse già violentato...Nel caso ti avverto che stasera accadrà...-
Lanciò il suo borsone in mezzo alla camera e non gli tolse i vestiti, li strappò, lacerandoli.
-Adesso urlerai, tanto e forte...-
Gli tolse senza nessuna delicatezza i boxer e con un colpo di reni fu di nuovo dentro il ragazzo.
Harry urlò dal dolore, aggrappandosi alla porta con tutte le sue forze e cercando di sfuggirgli.
Piton pompava dentro di lui a velocità allucinante, facendolo boccheggiare per l'intensità delle spinte.
Presto però il dolore scomparve e lui si abituò, non riuscendo ad impedirsi di gemere come una sgualdrina.
Beh, era decisamente meglio di prima, in un certo senso, perlomeno adesso non gli sembrava di essere scopato da un morto vivente.
-Può.. può fare di meglio, sa?- lo sfottè ansimando, grattando con le unghie sulla porta di legno.
Severus nemmeno registrava più quello che il ragazzo diceva.
Gli doleva ammettere che quello che stava accadendo gli piaceva, e molto anche.
Continuando a restare dentro di lui, lo sollevò da terra portandolo sul letto.
-Dillo Potter che nessuno ti ha mai scopato così...-
Se lo tirò contro. Entrambi restarono in ginocchio mentre il professore continuava a spingere.
Harry non sapeva più cosa pensare, mentre ogni colpo di Piton arrivava dritto alla sua prostata, facendolo urlare di godimento.
-No.. no!- grido -Nessuno...-
Aveva confessato, nessuno mai gli aveva regalato una sensazione così intensa.
Si spinse contro il bacino del professore, incitandolo ad andare avanti.
-Più.. forte....- ansimò, inarcando la schiena.
-Così è meglio Potter...-
Non potè resistere ulteriormente e gli morse di nuovo la giugulare sullo stesso punto dell'altra volta.
E mentre la sua lingua succhiava il sangue che fuoriusciva, la sua mano destra masturbava il ragazzo.
Harry non potè resistere a lungo.
La sensazione di dolore e piacere insieme... Piton pareva essere maestro in quello.
Si ritrovò ad urlare il proprio orgasmo come un animale, mentre sentiva un rivolo caldo di sangue colargli giù per il collo, mentre chiazzava le lenzuola del proprio seme.
Si spinse contro Severus, per aiutarlo a finire.
Severus sentì l'orgasmo montargli veloce come una furia.
Graffiò il petto del ragazzo, lasciando nitida l'impronta delle sue unghie.
Scoppiò all'interno del corpo di Potter con un gemito soffocato sul collo.
Portò il ragazzo a stendersi sul letto, mentre ansimava e sudava.
Harry era ancora stretto tra le braccia di Piton, che chissà perchè, non accennava a lasciarlo andare.
Aveva un male cane dove l'aveva morso e graffiato, non era stato per niente delicato.
Lentamente si voltò, fronteggiandolo viso a viso. Non seppe nemmeno lui perchè si ritrovò a percorrere il profilo di Severus con la punta delle dita.
-Ecco, questa è stata una performance degna di menzione, professore...- mormorò, passando le dita sulla sua bocca ansante.
-Non devi toccarmi senza il mio permesso....-
Tolse le braccia dall vita del ragazzo. Prontamente si rialzò cercando i vestiti.
-Prendi le tue cose e vattene Potter, ora ho da fare...-
Si chiuse nel bagno.
Osservandosi allo specchio, scosse la testa negativamente.
-Cosa stai facendo Severus?- sussurrò al proprio riflesso, maledicendosi per tutto quelo che il proprio corpo lo spingeva a fare.
Harry rimase un attimo interdetto, non capendo quel comportamento. Ma cosa si aspettava, coccole? Dopo del sesso? Con Piton?
Doveva essere ammattito...
Si rialzò e si rivestì velocemente, aggiustando i vestiti strappati con un colpo di bacchetta.
Senza fa caso all'indolenzimento che provava, riprese il suo borsone e tornò nella sua torre.
Alle domande di Ron su come fosse andata rispondeva sempre in modo vago, e così non gli rimase altro che farsi una doccia e infilarsi nel letto.

Il giorno successivo fu metidabondo, non sapeva neppure lui cosa pensare.
Così la sera tornò per la punizione, deciso a non ripetere gli eventi della sera precedente.
Aprì la porta dopo aver bussato ed entrò nello studio del professore, appoggiando il borsone a terra.
Lui era là che correggeva sempre compiti.
Senza parlare si sedette sulla sedia di fronte a lui e riprese in mano i libri della sera prima, aprendoli ed iniziando a leggere.
Severus non aveva voglia di parlare, in fondo non c'era molto da dire.
Ogni tanto alzava lo sguardo per controllare che Potter studiasse.
Contro ogni suo sforzo tentava di impegnarsi in quello che stava facendo ma ogni tentativo sembrava vano quella sera.
Si alzò di scatto dalla sua scrivania e in men che non si dica si slacciò i pantaloni mettendosi di fronte al ragazzo.
-Fai quello che sai fare così bene...-
No, non doveva cedere così.
Harry rimase interdetto, perchè adesso faceva così.
-Non mi interroga, prima?- domando, senza nessuna vena sarcastica o ironica nella voce.
Avvicinò la bocca all'erezione del professore e prese a succhiarla con sapienza, dando sfoggio di tutte le sue capacità.
Dentro di sè però era infelice... nemmeno un gemito, neppure un suono usciva da quelle labbra. Era realmente triste, come cosa, squallida in un certo senso.
Si sentiva una puttana.
-Basta così Potter...- Severus lo bloccò con una mano.
Si ricompose subito, riallacciando la cintura.
Ma cosa stava succedendo? Lo desiderava...oh se lo desiderava...
-Potter stasera non ho voglia di vederti...Vattene per favore..-
Il ragazzo non rispose, limitandosi ad annuire, con lo sguardo basso.
Si passò una mano sulla bocca e chiuse il libro, alzandosi dalla sedia.
Si rimise in spalla il suo borsone ed andò alla porta, uscendo dallo studio. Ma subito fuori si appoggiò al muro, in ginocchio.
Cosa diamine era cambiato? Cosa era successo?
Harry non capiva Piton, non riusciva a comprendere un comportamento così mutevole e con sommo orrore si accorse che non riusciva neppure più ad odiarlo.
Cosa gli stava succedendo?
Severus si obbligò a prendere una pozione sonnorifera.
Cadde in un sonno pesante.
Si risvegliò al mattino con ancora più confusione della sera prima.
Decise di passare la punizione alla prof.ssa MacGrannit.
Non poteva più rischiare di cedere così tanto.

Ma il cambio di punizione non avvenne, così Harry si ritrovò di nuovo alla porta del sotterraneo.
Questa volta prese il libro e si sedette in terra sul tappeto, ben distante dal professore.
Era immerso nella lettura, per quanto noiosa, e non rivolgeva a Piton neppure uno sguardo. Non doveva cedere, non doveva!
Quando Severus se lo vide ripiombare nel suo ufficio, decise che non lo avrebbe mai guardato.
Continuava a restare in silenzio. Solo i loro respiri e il rumore della penna del professore.
Gli sarebbe venuto sicuramente il torcicollo a forza di rimanere chino su quelle pergamene.
Due ore più tardi Harry finì di studiare e si rialzò, posando pesantemente il libro sulla scrivania, sulle pergamene del professore.
-Ho finito.- annunciò con voce atona, aspettando di essere interrogato. E dopo che avrebbero finito se ne sarebbe tornato dritto nel suo dormitorio, nel posto giusto per lui.
-Puoi andare...- Continuava a fissare l'inchiostro scorrere sulla carta.
Perchè Potter non se ne andava?
-Hai sentito Potter? Puoi andare...-
-Mi deve interrogare.- rispose Harry sempre con la stessa voce piatta.
Poi la sua bocca pronunciò quello che non voleva dire. -E poi ho diritto al mio desiderio. Ma non si preoccupi, non alcuna voglia di finire di nuovo nel suo letto.-
Ecco, l'aveva detto.
Non voleva e si era rovinato di nuovo con le sue mani. E il fatto che Piton lo scacciasse era palese intenzione a troncare ogni rapporto intimo.
-Fuori Potter! Non ho intenzione di interrogarti....Se vuoi studiare o no sono affari tuoi! Non mi interessa! Mi irrita la tua vista, la tua presenza...Vattene moccioso inutile!-
Sbattè una mano alla scrivania, fulminandolo con gli occhi.
Perchè ti fai così male Severus?
Gli occhi verde smeraldo di Harry si velarono di tristezza.
-Dovevo immaginare che lei è uno che non mantiene gli accordi, da uno come lei non potevo aspettarmi di più.-
Il ragazzo fece un passo indietro, lasciando il libro su tavolo.
-Allora data l'inutilità di queste punizioni, il mio desiderio di oggi è che vengano interrotte.-
Attese in piedi la risposta, con lo sguardo a terra.
-Non intenzione di essere la puttana di qualcuno, quindi...-
-D'accordo...- Piton si alzò dalla scrivania, dandogli immediatamente le spalle.
Con passo veloce si recò nella sua camera, sbattendo la porta dietro di sè.
Perchè Potter lo faceva incazzare in quella maniera? Perchè si preoccupava per lui?
Harry rimase ancora un po' seduto sul divano dello studio del professore, non sapendo bene nemmeno lui cosa fare. Voleva andarsene, ma voleva al contempo rimanere, non sapendo però per cosa.
Alla fine si decise e si alzò, andandosene richiudendo piano la porta.
-Ehi, sei tornato presto!- esclamò Ron.
-Già...- rispose Harry con un sorriso fintamente allegro.
Ma senza sapere il motivo il ragazzo non disse all'amico che le punizioni erano state interrotte, così la sera successiva si ritrovò a metà strada nel corridoio dei sotterranei, indeciso su cosa fare.
Severus era nel suo ufficio. Si sentiva più tranquillo e rilassato sapendo che le punizioni erano sospese.
Non avrebbe resistito a lungo. Era troppo il desiderio e la brama di rapporti carnali. Voleva Potter per i suoi capricci. Doveva impedirlo.
Senza sapere perchè o per come, Harry abbassò la maniglia della porta dello studio e la aprì, pentendosi subito dopo.
Da bravo grifone agiva sempre prima di pensare...
Vide Severus, prima comodamente rilassato sulla poltrona, rizzare la schiena e fissarlo malevolo.
-Che ci fai qui?- chiese l'uomo ed Harry si morse un labbro.
-Volevo chiederle se posso tenere quel libro.- disse, riferendosi al testo su cui aveva studiato in quell'ufficio.
Che scusa patetica.........
Senza aspettare risposta si diresse alla scrivania, ma non lo vide, così lo individuò subito nella libreria lì vicino.
Lo prese senza permesso alcuno, guardando il professore con aria colpevole.
-Poi glielo riporto....- mormorò, arrossendo manco fosse una verginella.
Andò di nuovo alla porta, me i piedi si rifiutavano di portarlo fuori da quella gabbia di matti.
-Perchè non esci Pottter?"
Si copriva con il mantello per non mostrare la sua evidente erezione.
Si sforzò di restare seduto su quella poltrona....
-Vattene Potter o non rispondo più di me!-
Harry non seppe cosa rispondere.
Aprì la porta e uscì, lasciandola spalancata, senza sapere cosa fare. Percorse il corridoio e svoltò l'angolo, ma si ritrovò davanti Draco Malfoy e i suoi degni compari, Tiger e Goyle.
-Potter... che bello trovarti qui, non ci siamo divertiti abbastanza, oggi pomeriggio?- sghignazzò il capo dei tre.
Harry chiuse gli occhi, cercando di non rispondere che essere scopato da loro tre uno dopo l'altro non era propriamente il suo concetto di "divertente".
-Credo che potremmo fare anche il bis...- con un sorriso cattivo Draco schioccò le dita e si ritrovò bloccato da quei due scimmioni che lo costrinsero a terra.
Harry si stupiva con quanta facilità gli levavano i pantaloni ogni volta.
Non parlava, non ne aveva la forza, sperava solo che finisse in fretta, come sempre. Da dei Serpeverde cosa ti potevi aspettare se non del sesso violento e che durasse poco?
L'unico grido, acuto e prolungato lo lanciò quando Malfoy entrò in lui, senza nessuna cura, lì sulla pietra del corridoio del sotterraneo.
Se solo almeno l'avesse finita di blaterare il continuazione, ma parlava, parlava, parlava....

Severus udì l'urlo. Sembrava la voce di Potter...
Sbuffò contro sè stesso per il fatto che si stava alzando per andare a vedere cosa stesse accadendo.
I corridoi erano poco illuminati ma da lontano vide due corpi illuminati dalla luce delle torce.
Stavano facendo sesso...
Si avvicinò cauto senza farsi vedere e all'improvviso gli sbucò di fronte.
-Cosa state facendo????-
Il suo cuore perse dei colpi vedendo chi stava sopra il ragazzo.
-Malfoy...- Esclamò stupito.
Il giovane biondo subito si richiuse la cinta dei pantaloni correndo via, mentre Tiger e Goyle si erano già eclissati non appena avevano visto l'ombra del mago. Doveva essere ben umiliante farsi trovare dal proprio capo-casa nell'atto di scoparsi il cercatore della casa avversaria.
Piton fissò Potter per qualche secondo.
-Sei proprio un vizioso..Mi fai schifo Potter...-
Si voltò imperiosamente, tornando verso il suo studio.
-Professore...- gemette Harry, non riuscendo più a trattenersi scoppiò a piangere.
-Non vada via...-
Fantastico.... Piton lo aveva beccato con Malfoy capendo tutto il contrario di quello che era accaduto. Forse il pozionista pensava di essere stato il primo a violentarlo, ma cosa glielo faceva credere, quando ogni giorno doveva sottostare ai voleri di Malfoy, forte solo del fatto di beccarlo sempre quando aveva con sè i due leccapiedi?
Rimase steso sul pavimento, desiderando intensamente di scomparire dal mondo.
Piton si fermò, continuando a dargli le spalle.
-Patetico Potter....Davvero patetico...Da quando piangi come una bambina? -
Girandosi gli fu accanto, le scarpe del professore quasi toccavano il viso del ragazzo.
-Torna nella tua Torre...-
Harry lo guardò dal basso, nudo dalla cintola in giù. I suoi pantaloni giacevano poco distanti, dimenticati.
-Lei non capisce proprio niente, vero?- gli disse, asciugandosi rabbiosamente gli occhi.
In qualche modo si rimise in piedi, vestendosi.
-Certo, lei non ha a che fare con tre idioti Serpeverde che ti sbattono tutti i giorni sul primo ripiano che trovano, no certo... dopotutto anche lei ha fatto lo stesso. Cambiano solo i modi e i tempi, lei lo ha fatto una volta sola, loro lo fanno ogni giorno da sei anni, ma non è importante.-
Si diede una sistemata, cercando di non sembrare troppo sbattuto.
-Tanto io sono Potter, chi cazzo se ne frega di me..-
Aveva parlato piano, con calma, senza rabbia. E lentamente si incamminò verso la sua Torre, ignorando Piton e tutto quello che avrebbe potuto uscire dalla sua bocca.
Severus si sforzò di ignorare le parole del ragazzo, ma comunque le aveva udite.
Così Potter era solito ad essere violentato dal terzetto grigio-verde.
Non si stupiva più di tanto, le abitudine di papà Lucius erano state passate al figlio.
Prendersi tutto ciò che si desidera, con la violenza se necessario.
Non dormì quella notte.

La mattina un gufo bussò alla finestra della camera di Potter.

Per la sua condotta della sera precedente, le comunico che stasera l'aspetto nel mio ufficio alle 21.
Severus Piton


Harry arrivò puntuale nell'ufficio del professore.
Senza parlare si sedette sulla sedia, con il libro di Pozioni sotto braccio. Teneva la testa piegata da un lato, nascondendo il livido che aveva su una guancia, sintomo che Malfoy non aveva preso troppo bene la faccenda di essere stato interrotto.
Aprì il testo dove lo aveva lasciato le sere precedenti, persistendo nell'ignorare Piton.
Severus notò subito il livido ma si obbligò a non approfondire, ma poi la curiosità fu predominante.
-Cosa ha fatto alla faccia Potter?-
Si alzò in piedi avvicinandosi, prese il suo viso con una mano.
-Un pugno...-
Harry lo fissò arrabbiato.
-La prossima volta la pregherei di non interrompere più i festini di Mr. Malfoy, professore. I pugni in faccia fanno male, e Goyle seduto sulle caviglie è un'esperienza poco piacevole.-
Scostò il viso con un gesto secco, tornando alla lettura.
-Cosa devo studiare oggi?- domandò poi, con voce piatta.
Il professore non rispose e subito si mise a cercare una fialetta tra le molte che occupavano il suo ufficio e di nuovo tornò dal ragazzo.
-Metti questa sul viso Potter...Usufruisci pure del mio bagno...Poi potrai studiare...-
Non voleva provare pena, ma capiva...Oh se capiva... Conosceva il dolore dei pugni al viso.
Il ragazzo gli strappò la fiala dalle mani e corse in bagno, spalmandosi l'unguento sul viso.
Faceva un male pazzesco, gli salirono le lacrime agli occhi.
Quando tornò alla scrivania era il solito Grifondoro di sempre, solo.. più spento.
Si rimise a leggere di sua spontanea iniziativa e terminò un'ora più tardi, alzando il viso su Severus.
-Ho finito. Ora mi interroghi e mi dica cosa devo fare? Mi devo mettere in ginocchio? O preferisce sul letto?-
La voce non sembrava più nemmeno la sua.
Dopotutto si aspettava che nonostante tutto Piton avesse ancora necessità di soddisfare le proprie esigenze.
-No Potter...Nessuna delle due opzioni...- Notò le sue occhiaie profonde.
-Vuoi un sonnifero? Si vede che non dormi...-
E adesso perchè provi pietà? Ah Severus...alla fine cedi sempre...
-Non voglio niente da lei, mi basta l'unguento.- disse rabbioso, chiudendo il libro con un tonfo.
-Non voglio pietà, soprattutto falsa. Cos'è, si sente in colpa dopo aver scoperto di aver scopato la puttana della scuola?-
Si alzò in piedi, ma dovette risedersi, a causa dell'intenso dolore ad un fianco.
Alzò la maglia e sfiorò un altro livido, su cui versò altro unguento, ignorando gli occhi di Piton fissi su di sè.
-Allora, le ho chiesto cosa vuole fare. Non è un problema per me fare del sesso con lei adesso, tanto al sesso ci sono abituato. Sono abituato a non essere mai baciato e a prenderlo con violenza. Direi che potrei soddisfarla, non trova? L'altra volta mi è parso abbastanza compiaciuto.-
Riabbassò la camicia, tornando a guardarlo serenamente. Gli rivolse un sorriso sfacciato. -Quando si comincia?-
Severus lo fissò tutto il tempo. -Hai finito Potter?Non voglio nulla da te...-
Lo fece alzare dalla sedia.
-Accomodati sul divano...Per favore...- Per favore???? Severus parola mia sei impazzito!!!
-Posso offrirti qualcosa bere?-
-No.- rispose laconico il ragazzo. -Le ho detto che non voglio niente.-
Ma si sedette ugualmente su divano, scalciando via le scarpe e tirandosi le ginocchi al petto.
-Può baciarmi, quello mi farebbe piacere. A parte aver baciato Cho Chang l'anno scorso, esperienza piuttosto deludente, non mi ha mai baciato nessuno.-
Lo guardò appena. -Che ha, professore? Uno come lei ha i sensi di colpa?-
Piton gli si sedette accanto. -Potter non capisco perchè tu voglia un bacio da me, ma ti assicuro che sarà altrettanto deludente...-
Chinò il viso come per prendere fiato e poi lo rialzò osservandolo.
-Cerca di collaborare almeno...-
Gli si avvicinò sfiorando le labbra del ragazzo, aspettando la reazione.
Harry fremette a quel contatto, ricambiando il bacio, dapprima esitante e poi sempre con più coinvolgimento.
Lasciò andare le ginocchia e posò le mani sulle spalle del professore, chiedendo di più.
Era una strana sensazione...
Quando aveva baciato Cho, l'anno prima, a dire il vero gli aveva fatto schifo, tutta quella saliva... ma ora era diverso, Piton lo stava baciando in un modo estasiante.
Si staccò per riprendere fiato. -Non è deludente, affatto...- e subito si rigettò sulla sua bocca.
Severus lo spinse indietro con delicatezza. -Buono Potter...Non prenderci l'abitudine..-
Si ricompose appena.
-Non sono abituato a baciare i ragazzini...-
Era visibilmente imbarazzato.
-Credo sia il caso che tu rientri nel dormitorio...Ci vediamo domani sera...Per la punizione...-
Ma quale punizione?? Io non capisco più nulla...
Harry si arrabbiò visibilmente.
-Però i ragazzini è abituato a scoparseli, vero?- sbraitò, alzandosi di scatto.
Cosa gli aveva fatto pensare che con Piton sarebbe stato diverso? Lo aveva baciato solo perchè si sentiva in colpa, nient'altro.
Sentendo le lacrime bagnargli le guance si rimise le scarpe, non riuscendo ad allacciarsele per il nervosismo.
-E' uguale a quei tre, dopotutto è il loro Capocasa, da qualcuno avranno pure imparato...- sussurrò, mentre una stringa si rompeva.
Si sentì profondamente offeso da quelle parole.
-Tu non sai niente Potter e dubito che tu capirai mai...-
Non voleva confessargli che anche lui si era trovato nella sua parte e che comprendeva che non era una situazione piacevole.
-Dimmi Potter...Cosa devo fare?-
-Niente!- urlò Harry -Mi lasci in pace, lei e i suoi sensi di colpa fasulli! Mi ha baciato solo per questo!-
Con un urlò strappò definitivamente le stringhe delle scarpe, gettandole addosso al professore.
-Faccia come faceva prima, continui a odiarmi e levarmi punti, più di così cosa dovrei chiedere? Stavo meglio prima, quando la odiavo a morte!!-
Di nuovo pianse come un bambino, mentre si sistemava e si dirigeva alla porta.
-Perchè ora cosa senti Potter?-
Gli si avvicinò per osservandolo.
Si sarebbe sicuramente pentito di quel gesto. Gli sfiorò le labbra con le dita.
-Vuoi baciarmi ancora? -
Harry si fermò un istante, guardandolo con gli occhi pieni di lacrime.
-Si che la voglio baciare ancora dannazione! E voglio che la smetta di chiamarmi "Potter"! Potter era mio padre, ho un nome, io!-
Si morse un labbro, chinando la testa. Sicuramente James Potter non aveva mai supplicato Piton di baciarlo, si sarebbe rivoltato nella tomba a sentire suo figlio implorare il suo peggior nemico di baciarlo.
-Per favore....- supplicò a bassa voce, non rispondendo su cosa sentisse ora nei confronti di quell'uomo. Non voleva neppure indagare a fondo.
Severus sorrise...o almeno tentò di farlo.
-Scusami Harry, hai ragione...Ora porrò rimedio ai miei errori...-
Gli sollevò il viso e si chinò a baciarlo.
Prima lentamente poi quando avvertì le braccia del ragazzo circondarlo approfondì.
Si ritrovò aggrappato al corpo del suo odiato professore, sospirando finalmente felice.
Era la prima volta che Piton lo chiamava per nome, in quel momento gli parve quasi dolce.
Cercò di ignorare quella vocina fastidiosa che gli diceva che tutto quello stava accadendo per poi scoparlo e obbligarlo ad andarsene... solo l'ennesima scopata, nient'altro.
Ma Harry tentò di aggrapparsi alla convinzione che forse adesso il professore agisse per buoni sentimenti, non per senso di colpa.
Lo strinse ancora, artigliandogli le spalle, ricambiando quel bacio con tutto l'amore che poteva metterci.
Amore? E questa da dove esce? O__O'
Dopo infiniti minuti i due si staccarono.
-Ora vai a dormire....Ci vediamo domani se vuoi...-
Il tono della voce era calmo e pacato. Si rialzò da divano.
-Cerca di riposare stanotte...-
Il ragazzo annuì, visibilmente più calmo. Accarezzò ancora una volta il viso di Severus e andò alla porta, aprendola.
-Grazie...- sussurrò prima di uscire, correndo verso la sua torre.
Fortunatamente Malfoy non era nei paraggi, così potè tornare sano e salvo nel suo letto.
Severus si portò una mano al viso pensieroso.
Perchè lo aveva baciato?
Merlino! Quello era Potter!
L'hai chiamato Harry prima...
Si vestì andando a coricarsi. E anche prima di dormire pensò al ragazzo, nella speranza che fosse riuscito ad addormentarsi.

Il giorno successivo un nuovo livido costellava il viso di Harry, quando si presentò alla punizione.
Allo sguardo interrogativo di Severus rispose con uno sfacciato -Me ne ha tirato un altro perchè mi sono opposto!- ghignò, contento che quel giorno non avesse dovuto fare una conoscenza biblica di quello che stava tra le gambe di Draco.
Si sedette davanti al suo libro e posò i gomiti sul tavolo.
-Volevo essere sicuro di non essere sporco di lui nel caso lei abbia voglia di fare qualcosa con me.-
Lo guardava sorridendo, aspettando risposta. -Mi piacerebbe essere baciato ancora, crede sia possibile, professore?-
Severus gli fu di fronte osservando il livido.
Scosse la testa prendendo poi dell'altro unguento.
Prese uno sgabello e gli si sedette davanti iniziando a spalmare delicatamente la pozione sul viso.
-Mi dispiace...Non sono favorevole che queste violenze, credimi...-
Non appena finì ripose la fialetta sullo scaffale.
-Sei riuscito a dormire stanotte?-
Il sorriso di Harry si allargò ancora di più. -Si... per la prima volta da mesi sono riuscito a dormire bene... nonostante Seamus e Ron russino come una corazzata in marcia.- gli spiegò.
Erano seduti l'uno di fronte all'altro, a fissarsi.
-Se si aspetta che le chieda di punire Malfoy e i suoi due tirapiedi se lo scordi... Non ho intenzione di peggiorare la situazione. So bene come vanno a finire certe cose.-
-Lascia fare a me...
Bastarono solo quelle parole per tranquillizzare ulteriormente il ragazzo.
-Ora studia un po'...Non ti farà male...Se non capisci qualcosa non hai che da chiedere...-
Si sedette alla sua scrivania sbrigando un po' di corrispondenza.
Il ragazzo annuì e si ritrovò di nuovo con la testa sul libro, da quale si rialzò come sempre all'ora successiva, senza proferire parola.
-Ho finito.- disse, chiudendo il testo. -Anche oggi niente interrogazione?-
Si appoggiò il mento sui palmi delle mani, guardando Piton.
-Non ho bisogno di interrogarti. So notare se una persona si sta impegnando su un libro o se sta fingendo..-
Gli andò vicino.
-Per quanto riguarda i fatti avvenuti ieri sera...Se ti fa piacere possiamo ripetere l'esperienza..-
Entusiasta, Harry si sedette a cavalcioni sulle gambe del professore.
Posò le labbra sulle sue con palese inesperienza, baciandolo però in modo genuino, non artefatto.
-Quando crede che potrò fare l'amore con lei, professore?- gli domandò prendendo fiato. -Credo che mi piacerebbe molto... mi piace anche baciarla...-
Di nuovo si avventò su di lui, mordendogli appena il labbro inferiore.
-Io...ecco...-
Amore? Cosa c'entrava l'amore ora???
Lo fermò un attimo da tutti quei baci.
-Senti io non sono l'uomo per te...Forse hai travisato le mie intenzioni. Sono vecchio...E sono un tuo professore...Severus Piton? Ti ricordi? L'uomo più odiato e famigerato di Hogwarts...-
-Non è vecchio, avrà si e no quarant'anni...- rispose il ragazzo, scurendosi in volto.
Piegò la testa da un lato. -E chi sarebbe l'uomo per me, allora? Malfoy? Potrebbe anche esserlo, peccato che non ami particolarmente le cose a quattro, per quanto debba subilrle...-
Allontanò il viso, guardandolo, triste. -Dimenticavo il suo odio nei confronti di mio padre...-
Si alzò in piedi, con un sorriso non molto convincente. -Credo di essermi innamorato di lei professore. Ora posso andare? Potrà esternare la sua offesa quando sarò uscito...-
Innamorato???
-Senti Harry...Ascoltami bene...Vuoi davvero rovinarti la vita con me? Ma guadami! Sei un bel ragazzo, puoi avere chiunque vuoi...La tua è una cotta passeggera per la persona sbagliata...-
Gli accarezzò il viso.
-Non puoi essere innamorato di me..."-
Harry chiuse gli occhi e li riaprì dopo un lungo sospiro. -Perchè no? E' da molto che mi sono accorto che non riesco più ad odiarla. Durante le lezioni rimango incantato ad osservare i suoi gesti. La desidero nonostante lei sia sempre così acido nei miei confronti. Perchè non posso amarla?-
Si allontanò da lui di un passo. -Non avrei mai dovuto dirglielo, vero? Avrei dovuto accontentarmi di quello che mi ha dato e invece non ci riesco. Mi dispiace, faccia come se non avessi mai parlato. Non sia gentile con me, torni ad essere quello di prima..-
-Non posso Harry...Per quanto io provi a sforzarmi non riesco ad essere quello di prima...Non andare via per favore...-
Perchè gli stai chiedendo di restare?
Gli si avvicinò ancora.
-Non puoi chiedermi di tornare come ad essere come prima...Se vuoi amarmi io te lo lascerò fare...Ma dovrai avere molta pazienza con me...-
Sorridendo felice Harry lo abbracciò. -Tutta la pazienza di questo mondo, professore... anche se a Grifondoro non siamo famosi per questo.-
Alzò il viso, sfiorando le labbra di Severus in un altro bacio, stavolta molto meno innocente dei precedenti.
-Spero solo che un giorno le piacerò abbastanza da innamorarsi di me..-
-Solo a patto che faremo l'amore...quando veramente ognuno dei due proverà lo stesso sentimento...Non prima...E se nel caso tu non provassi più nulla per me allora dovrai subito riferirmelo. Intesi?-
Cercò un assenso negli occhi del ragazzo.
Sapeva che le condizioni erano alquanto severe ma comunque d'obbligo.
-Va bene...- rispose Harry con una vocina flebile. -Ma quanto dovrò aspettare? Quanto tempo impiegherà a smettere di detestarmi?- gli chiese ansioso.
Di nuovo si strinse a lui, cercando il calore di quel corpo così adulto.
Se tempo prima gli avessero detto che si sarebbe trovato in una situazione del genere avrebbe usato senza rimorsi un Crucio di quelli coi fiocchi.
-Mi amerà mai..?- sospirò.
-Io...non lo so Harry...Devi avere pazienza...Ma di una cosa puoi essere certo, non ti odio...Puoi esserne sicuro...-
Lo portò a sedersi sul divano. Il ragazzo gli restava avvinghiato al collo.
Era alquanto imbarazzante ma decise di scostarlo.
Restò con lui tra le braccia, stringendolo.
Ah Severus...potrai davvero innamorarti ancora di quegli occhi?
Harry rimase accoccolato al petto del professore per parecchio tempo, continuando a baciarlo.
Gli parve un sogno poter stare tranquillo tra le braccia di qualcuno senza dover essere obbligato a qualcosa che non voleva.
-Ho sonno...- mormorò più tardi, addormentandosi tra le braccia dell'uomo.
Severus l'osservò dormire.
Come poteva un essere puro come lui abbandonarsi così indifeso tra le sue braccia.
Come potevano purezza e peccato incontrarsi?
Lo prese tra le braccia portandolo sul suo letto e coprendolo.
Richiuse la porta della sua camera andando verso il divano, stendendovisi sopra.
Passarono parecchie pre prima di addormentarsi.

Harry si risvegliò il mattino successivo, uscendo nello studio con uno sbadiglio. Osservò Piton, che aveva dormito tutta la notte sul divano per non toccarlo.
Si morse un labbro mentre scriveva poche righe su un pezzo di pergamena, appoggiandolo alle mani dell'insegnante.
Aveva riflettuto su quanto accaduto la sera precedente.

Mi dispiace... non avrei dovuto confessarle quello che provo. Preferivo essere toccato da lei, quando non ne sapeva niente. Credo che impazzirò se non posso averla.

Potter


Non si firmò per nome, non lo ritenne opportuno. Probabilmente il professore non lo avrebbe mai amato e lui era stato uno sciocco a pensare di poterlo cambiare.
Uscì fuori dalla porta e si diresse alla sala grande per la colazione, quando fu nuovamente intercettato da Malfoy e i suoi soci.
Ecco, era quello che lo aspettava...

Severus aveva letto il biglietto e lo aveva gettato nel cestino.
Come al solito il ragazzino si era gettato nelle conclusioni affrettate.
A colazione fu evidente che Malfoy stava diventando pesante.
Non appena tutti terminarono si avvicinò alla sua tavolata.
-Malfoy nel mio ufficio ora!-
Venne seguito dal ragazzino che gli camminava dietro mogio.
Non appena la porta fu chiusa dietro di lui iniziò il suo discorso.
Alla fine, Draco uscì da quella stanza convinto che sprecarsi anche fisicamente con Potter fosse disonorevole per tutta la sua famiglia e per tutti i Serpeverde.
Quella sera Harry non si presentò alla porta del professore.
Aveva appena finito gli allenamenti di Quidditch, ritenendo curioso che Draco non avesse trovato oppurtuna una sveltina sotto le docce.
Non era andato neppure a mangiare, nonostante la fame. Stava nella Sala Comune del Grifondoro, solo, a guardare lo scoppiettare delle fiamme del camino.
L'unica compagnia che si era concesso era il libro di Pozioni.
Severus non lo andò a cercare, non voleva obbligarlo.
Certo che Potter ci ha messo poco a capire che non gli frega un cazzo di me...
Si sdraiò sul divano leggendo la gazzetta del Profeta.
Era stanco per non aver dormito bene la sera prima.
Eppure avrebbe dormito ancora volentieri una notte sul divano sapendo che nella sua stanza c'era Harry.
I suoi compagni rientrarono poco dopo nella Torre, a piccoli gruppetti.
Hermione gli andò incontro preoccupata. -Harry, che ci fai qua? Non sei in punizione con il professor Piton?-
Ron la aplleggiò -Merlino, Harry, sei in ritardo di un'ora, quello ti uccide!-
Il ragazzo si era scordato di non aver esplicato il piccolo fatto che non era più in punizione, come avrebbe dovuto esserlo per tutto il mese successivo.
A quel punto si alzò, sorridendo. -Oh, è vero... mi ero addormentato sul divano. Vorrà dire che pulirò una dose extra di calderoni, oggi.-
Senza aggiungere altro uscì, scendendo verso i sotterranei, dove arrivò poco dopo, bussando alla porta.
-Sono in ritardo...- disse entrando. -Mi spiace.-
Ma Severus non gli rispose. Si era addormentato tranquillamente sul divano, avvolto dal suo mantello.
Harry si avvicinò, non prima di aver chiuso silenziosamente la porta.
Si sedette sulla piccola porzione di divano libera e rimase a guardarlo. Piton era bellissimo quando dormiva.
Il viso rilassato, l'espressione serena, non contorta in chissà quale fiammeggiante vendetta...
Il ragazzo si ritrovò ad appoggiare la testa sul suo petto, non potendo più fare a meno di amarlo.
Rimase lì così, ad ascoltare il suo battito del cuore.
Il mago si svegliò un'oretta dopo, trovando due occhi verdi che lo scrutavano.
-Credevo che non saresti venuto...- disse con voce roca.
Lo abbracciò stretto a sè.
-Non ti ha dato fastidio Draco oggi vero?- Osservò il viso del ragazzo, notando che non c'erano nuovi lividi.
-Vuoi dormire qui?- gli chiese a bruciapelo.
-Si...- rispose il ragazzo. -Ma solo se lei dorme con me. Per stare da solo preferisco tornare nella Torre...- mormorò, piegando il labbro in un broncio.
Poi il suo stomaco brontolò come una corazzata in marcia, a causa della fame, ma Harry non rispose all'istinto e continuò a guardare l'insegnante.
-Allora? Dorme con me?-
-Si...- rispose Severus con poca sicurezza.
"ì-Prima però pensiamo al tuo stomaco..."ì-
Fece comparire sulla scrivania un vassoio colmo di cibo.
Lasciò mangiare Harry con calma, in un silenzio imbarazzante.
Venne l'ora di dormire e non fu semplice per Severus spogliarsi di fronte a lui, anche se lo aveva già fatto.
Senza un pensiero per la testa, Harry si spogliò completamente, rimanendo solo con i boxer.
Si infilò sotto le coperte e le scostò, per far spazio all'insegnante, a cui si artigliò in un abbraccio, non appena si sdraiò.
Si sistemò bene fra le sue braccia, guardandolo con un sorriso disarmante.
-Posso stare così, vero?- disse, strusciandosi appena su di lui.
-S-si...-
La vicinanza di Harry gli stava provocando brividi in tutto il corpo e un'evidente erezione.
Cercò di allontanarsi con il bacino per non dar modo al ragazzo di percepire quello stato.
-Ora dormiamo...-
Dannato corpo maledetto...
Ma Harry, da bravo Grifondoro, non poteva obbedire.
Si riavvicinò di nuovo al corpo del professore, come una piovra lo strinse a sè. Caso volle che il giovane si ritrovasse in mezzo alle gambe un'erezione pari a quella del suo compagno, che se la ritrovò pulsante contro una gamba.
Accorgendosi di ciò Harry mormorò imbarazzatissimo. -Mi scusi... ma non riesco a controllarmi, lo so che lei non vuole...-
-Non è che non voglio Harry...Ma desidero che tu possa farlo con me cosciente di essere amato...Non pensare mai che io non voglia...-
Gli portò una mano alla sua erezione.
-Senti? Questo è l'effetto che mi fai e ti giuro che non è semplice trattenersi..-
Harry si morse un labbro, a disagio. Strinse di più le dita sull'erezione di Piton, strappandogli un gemito.
-Beh, possiamo anche farlo con la consapevolezza che io la amo... non va bene lo stesso?-
Rialzò lo sguardo su di lui, implorandolo con gli occhi.
-Lei mi piace tantissimo.... non potrebbe fare finta che sia tutto a posto?-
-Ho mentito per molto cose nella mia vita e non intendo farlo con questa...-
Si morse un labbro sentendo che la mano di Harry non lo mollava.
Lo desiderava da impazzire, erano giorni che lo voleva con sè.
-Ti prego Harry...Non provocarmi...- serrò gli occhi.
Ma la mano non si toglieva ancora e fu davvero oltrepassato il limite. Gli fu sopra in men che non si dica.
Alla velocità della luce, Harry fece sparire i boxer di entrambi, gemendo vergognosamente allo scontrarsi delle loro erezioni.
Istintivamente aprì le gambe, abbracciando il collo di Severus e baciandolo voracemente.
-Ho bisogno di te...- sussurrò al suo orecchio, inarcandosi per provocarlo.
-Oh Harry...Anche io...anche io...-
Gli morse il collo e poi lo baciò salendo fino alla bocca. Di nuovo un bacio passionale e carnale, mentre lo stringeva a sè.
Scese a baciargli il petto, graffiandolo e mordendolo. Una mano afferrò l'erezione del ragazzo.
-Come sei duro...-
-E' tutta colpa tua..- soffiò il ragazzo, inarcandosi a quella presa ferrea.
-Sei tu che mi ecciti e mi entri nel sangue, anche quando mi sgridi... non posso farne a meno...-
Harry passò le mani sulle spalle di Severus, accarezzandolo.
-Posso accarezzarti, oggi?- domandò, ritraendo le mani spaventato, ricordandosi quando il professore gli aveva detto di non azzardarsi a farlo senza il suo permesso.
-Si Harry...Fai quello che vuoi...Toccami ovunque tu voglia...-
Offrì il suo corpo al ragazzo, tenendosi sollevato sulle braccia.
Voleva che il ragazzo fosse libero di esplorarlo, di conoscerlo, senza nessuna fretta, senza nessuna lussuria.
Così Harry si lanciò alla minuziosa esplorazione del corpo del professore.
Non ci fu punto che non toccasse o angolo che non leccasse, assaporandolo e assorbendo il suo profumo.
Quando finì vide che l'espressione di Severus era di desiderio selvaggio, così il ragazzo si offrì interamente a lui.
-Prendimi... sono tuo...- sussurrò, accarezzandogli il viso con dolcezza.
-Si mio...- affermò con tono possessivo. Non accorgendosi che era ormai chissà quanto tempo che non smetteva di baciare Harry, nemmeno per un secondo.
-Rilassati ora...Rilassati piccolo...-
Accarezzò con la punta delle dita l'apertura del giovane e piano infilò il primo dito.
Harry si spinse contro quel dito, mordendosi una mano per non urlare di piacere.
Si strinse intorno alla falange del professore, tappandosi la bocca quando le dita divennero due.
-Si.. si...- ansimò, mentre desiderava ardentemente qualcosa di più.
Il ragazzo ormai era pronto.
Severus gli prese il viso tra le mani. -Harry lo vuoi davvero? Sei sicuro?-
Ormai le due erezioni si scontravano sempre più violentemente, provocando gemiti ad entrambi.
-Smettila di perdere tempo!- ululò il ragazzo.
Prese Severus per le spalle e lo rovesciò sotto di sè, con la schiena al materasso. Si arrampicò su di lui e prese a leccare il membro dell'uomo, per lubrificarlo.
Pochi istanti dopo Harry si stava impalando da solo sull'erezione di Severus, urlando di puro piacere.
-Harry...Merlino, Harry!-
Severus si inarcava sotto di lui. Come lo desiderava...
Avrebbe dovuto fermarlo ma il corpo lo impossibilitava, bramando sempre di più il ragazzo.
-Non avremmo dovuto Harry...-
Il ragazzo si fermò un attimo come risentito di quelle parole.
I loro occhi si incrociarono.
-Non piangere Potter! E' un ordine!- affermò con un tono falsamente autoritario.
Gli carezzò la guancia.
-Sei bellissimo...Mi piaci...davvero tanto...Non riesco ancora a dirti ti amo ma...-
Gli prese la mano. -...non credere che sia tua la colpa. Devo solo riabituarmi all'amore e tu me ne stai donando tanto. Mi sento pieno del tuo sentimento...-
Allora Harry sorrise di nuovo. -Mi basta questo, Severus..-
Era la prima volta che il ragazzo usava il suo nome, invece che il solito e formale professore.
Appoggiò le mani al suo petto e si spinse su di lui, godendo dell'affondare dell'erezione del mago nelle sue carni.
-E' perfetto... è perfetto così... non c'è bisogno di dirmi che mi ami, lo sento già..- sussurrò, continuando a muoversi.
Severus si impegnò nel fare intendere che il suo corpo voleva interamente donarsi a lui.
Questo era il suo desiderio, per quanto assurdo potesse sembrare, Severus Piton non aavrebbe mai lasciato che Harry fuggisse da lui, mai...
-Sono tuo...Prendimi...Non lasciarmi, amami e continua a farlo...-
Lo tiro a sè baciandolo, scambiandosi le lingue.
Harry baciava Severus con un'intensità da mozzargli il respiro.
Intanto la sua mano era fra loro, a masturbarsi con forza, gemendo contro la bocca del professore quanto fosse felice delle sue parole.
Continuarono a fare l'amore così, baciandosi e accarezzandosi, fino a quando Harry non raggiunse il culmine e venne, macchiando il ventre piatto di Severus, accasciandosi appena, ma riprendendo subito a muoversi su di lui.
Cercò di trattenersi fino allo stremo ma poi macchiato dal piacere di Harry si lasciò andare all'orgasmo più forte e inebriante della sua vita.
Riempì il ragazzo di sè stesso.
Non urlò, non era solito farlo ma gemette, segno che davvero stava godendo pienamente.
Riaprì gli occhi qualche minuto dopo. -Si...io sento che posso amarti...-
Harry gli accarezzò una guancia, con un sorriso.
-Allora amami, Severus...- mormorò, baciandolo ancora e stringendosi a lui, in un abbraccio che non sarebbe finito mai.


FINE




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Image by nymphvt


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Commentiniiii!! :wii:
 
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view post Posted on 29/11/2008, 18:00

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te l'ho già detto, ma te lo ripeto, adoro questa storia! bravissima Dany!
 
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*Queen of Ice*
view post Posted on 11/12/2008, 06:45




*_______* accie amora!
 
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