True Lockhart, Severus - Gilderoy

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*Queen of Ice*
view post Posted on 29/11/2008, 12:10




*0* siamo tornateeee!

oggi la Chicca & Dany Production vi propone una shottina Yaoi dal pairing... molto particolare!

Troverete un Severus decisamente IC con un Gilderoy Allock molto OOC!

Nella speranza che vi piaccia^^

Grazie a tutte e commentateeee!! :uhuh: :uhuh: :uhuh: :uhuh:



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TRUE LOCKHART


Venne il giorno funesto in cui il professor Piton venne richiamato nello studi di Silente per una missione davvero importante.
-Severus.- iniziò il preside, intrecciando le mani dietro la schiena e arricciando le labbra in sorrisetto molto poco rassicurante. -Come ben saprai, il professor Allock è da poco entrato nelle nostre file di corpo insegnanti.-
Il preside continuò imperterrito, nonostante gli sbuffi di Piton.
-Intendo affidarti l'incarico di custodia del povero Gilderoy. In sintesi, dovrai tenerlo d'occhio.-
-No Albus! Mi rifiuto! Prima Raptor con la puzza della sua iguana che defecava ovunque! E adesso Lockhart che sa di pozione dell'Amore fino alla nausea... Sinceramente preferisco il puzzo di quell'animale...-
Si sprofondò nella poltroncina che stava di fronte alla scrivania del Preside.
-Perchè non lo fai tu? Perchè devo sempre fare io i lavori più schifosi?-
-Ma perchè tu sei il mio adorabile figliolo che ha un debito con me e lo eseguirai senza fiatare se non vuoi ritrovarti con una lapide in testa posta da Tom Riddle in persona...- rispose il Preside con un sorriso zuccherino.
Ovviamente scherzava. Ovviamente. Forse.
-Inizi da stasera! Portalo nel tuo studio e fate amicizia, da bravi!-
-Sempre se non sarò tentato di avvelenarlo prima...- rispose, con uno sguardo luciferino.
-Sei bravo con i ricatti tu! Ma ti avverto, potrei anche non rispondere di me in questa bella seratina che mi si prospetta...-
Era furioso, ma lo nascondeva bene.
-Domattina preparati a cercare un nuovo sostituto per Difesa...-
Stava scherzando...Forse...
Silente fece un sorriso a trentadue denti.
-Mettiamola così... se per domani io dovrò trovare un nuovo insegnante di Difesa dovrò trovarne uno anche per Pozioni. Mi scriveva giusto Karkaroff che a Durmstrang hanno bisogno...-
Tutto contento si sedette di nuovo sulla sedia.
-E poi Gilderoy è anche molto carino... magari è la buona volta che ti diverti un po'...- e si concesse una grassa risata.
-Piuttosto mi scopo l'iguana di Raptor!- Lo fissò con odio.
-Spero ti ci soffocherai con quell'Ape Frizzola!-
Detto questo sbattè la porta, quasi scardinandola.
Si diresse veloce verso l'aula di Difesa, bussò e senza aspettare entrò. Non c'era lezione, ma Lockhart era seduto alla sua scrivania a scrivere chissà cosa.
-Stasera nel mio ufficio Allock! Alle 20.30 precise!-
Uscì velocemente non sopportando più l'odore della pozione.
Forse non sembrava proprio un invito però...Non poteva certo essere dolce con quello lì!
Gilderoy rimase a fissare la porta inebetito. Cioè, Piton era entrato per invitarlo quella sera nel suo ufficio?
Mentre lui era impegnato nel suo importantissimo compito di recensire l'ultimo libro che aveva scritto e firmare i miliardi di autografi che le lettrici di PlayWitch avevano vinto comprando il suo calendario nudo?
Non se ne parlava neppure!
Si alzò, posando la piuma rosa che adorava usare per fare gli autografi e scosse appena all'indietro la lunga chioma ondulata e scintillante oro.
Si diresse fuori dal proprio ufficio e arrivò nei sotterranei proprio dietro a Piton.
-Severus, caro, temo ci sia un equivoco! io non posso assolutamente interrompere le mie attività per...- guardò con un vago disgusto l'uniforme da pipistrello di Severus -...avere un tete a tete con te, per quanto piacevole...-
-Non ci siamo capiti Lockhart! Se ho detto che tu stasera devi venire, così deve essere. Fine della discussione. A meno che tu non voglia contraddirmi...In tal caso dovrei prendere provvedimenti seri..-
Il sorriso bastardissimo e tiratissimo che gli rivolse, lasciva poco spazio di fuga.
Ma Gilderoy continuò a sorridere, imperterrito.
-Severus, temo che tu non comprenda l'importanza delle mie attività...-
Dicendo questo gli posò una mano su un braccio. -Ma se vuoi puoi sempre aiutarmi a firmare gli autografi!-
Scostò il braccio schifato.
-Non toccarmi checca maleodorante!- si ricompose subito dopo.
-Ti pregherei di venire qui stasera, vorrei venire molto volentieri da te...ma...ho una pozione che non posso proprio abbandonare...-
Ottima balla...
Il sorriso di Allock non si spense certo a quell'insulto. -Oh! Che pozione? Posso aiutarti?- gli domandò tutto contento, spargendo nell'aria profumo di Pozione d'Amore a tutto spiano.
-Ho scritto un libro sulle pozioni, sai? Potrebbe servirti!- esclamò con un sorriso zuccherino. -Stasera te lo porterò sicuramente!-
-Si...certo...la pozione. Portalo il libro...A stasera!- Gli sbattè la porta in faccia.
Non posso farcela...Decisamente sto già perdendo la pazienza...
Si lasciò cadere sulla sua poltrona preferita sospirando.
Avrebbe dovuto puntarsi la bacchetta alla testa e spararsi un avada kedavra velocemente.
Venne la sera e Gideroy si ritrovò alle 20.30 precise davanti alla porta dello studio di Piton, non prima di aver obbligato Draco Malfoy a farsi scattare insieme a lui diverse fotografie.
Irruppe nello studio di Piton.
-Severus! Eccomi!- trillò, agitando il libro di Pozioni da lui scritto.
-Grazie Gilderoy...- rispose, prendendo il libro bruscamente e gettandolo sulla sua scrivania. Non lo aprì nemmeno mentre continuava a mescolare una pozione Anti-lupo che non gli sarebbe servita a nulla. L'aveva preparata solo come copertura.
In compenso già pronte aveva molte boccette di veleno pronte da versare nel the di Lockhart.
-Allora professore...- Storse la bocca nel chiamarlo così. -Come si trova a Hogwarts?-
Per un attimo lo shock di sentirsi chiedere da Piton come si trovasse ad Hogwarts fu esagerato.
Scosse la chioma bionda e nell'aria si mossero persino dei brillantini.
-Benissimo, Severus caro, grazie per l'interessamento!- miagolò contento, accavallando le gambe.
Indossava una tunica di un rosso vino indecente, ma era indubbio che fosse bellissimo.
-Vuoi una mano per quella pozione? Nel mio libro indico perfettamente un passaggio che ti sarebbe utile..-
-Ehm...no grazie! Sai di solito le pozioni me le preparo da solo...Tu parla pure intanto. Raccontami di te...-
Per quel che me ne frega...
Si isolò dal mondo mentre Lockhart tutto felice iniziò a parlare, parlare...
Felice come una pasqua Gilderoy si lanciò in un monologo della durata di un'ora circa, in cui imperterrito continuò a raccontare aneddoti e situazioni palesemente frutto della sua immensa fantasia di povero infelice.
Solo dopo un'estenuante discorso e la gola secca, Allock si accorse che Piton era probabilmente morto o più facilmente assente, vista l'espressione.
-Beh, io andrei...- disse un pochino offeso.
-Si meglio...- sussurrò sbadatamente Severus. Poi si riprese e pensò alle parole del Preside.
Che si fotta anche il vecchio!
Di nuovo il suo raziocinio gli impedì di comportarsi da idiota.
-Gilderoy, un pò di the?-
Avvelenalo!
-No, grazie...- replicò Allock alzandosi, guardando l'ora.
Perfetto e sinuoso nel suo abito, si stiracchiò, facendo ondeggiare la chioma dorata e perfettamente curata.
-Ho giusto un appuntamento tra poco... Sai, mi ci vorrà un po'...- esclamò, senza però dire cosa doveva realmente fare.
Assurdo, poichè non c'era pensiero che passasse dal cervello prima di arrivare alla bocca. Con Allock tutto passava direttamente dalla bocca.
Si avvicinò alla porta. -Il libro tienilo pure, caro, è stata una piacevole serata, ciao ciao!-
-Sì...ciao ciao...- grugnì Severus senza curarsene più.
-Oooh adesso, Fire Whisky, libro e poltrona...-
Idiota! Ha detto che aveva un appuntamento! Ma hai visto che ore sono!
Scattò in piedi infilandosi il mantello.
-E con chi si incontrerà mai a quest'ora?- Si richiuse la porta dietro le spalle, cercandolo per i corridoi.
Nel frattempo Gilderoy uscì ad un passo stranamente furtivo.
Oltrepassò il parco, dirigendosi alla capanna di Hagrid, mentre con uno sbuffo sollevava l'orlo della sua tunica per non infangarla.
Il mezzo gigante lo aspettava già fuori dalla porta con una lanterna in mano.
-Gilderoy! Possibile che a quest'ora devi venire???-
Il professore rispose con uno dei suoi sorrisi tutto scintille. -Scusa, Hagrid... sono stato intrattenuto da quel pipistrello gigante di Piton...-
Pipistrello gigante? Io? Ma se sono stato gentilissimo!!! Che bastardo!
Si avvicinò di più alla catapecchia di Hagrid, cercando di ascoltare che diamine volesse Lockhart dal mezzo gigante.
-E dai, Gil!- esclamò burbero Hagrid -Anche se Severus è l'esatto opposto di te, non vuol dire che non possa essere una persona piacevole... oh beh, insomma!- rise poi.
Allock diventò improvvisamente serio, prendendo la lanterna dalle mani del mezzo gigante.
-Hai ragione... ma ora devo proprio andare, lo sai che lui detesta quando arrivo in ritardo.- disse con un sorrisino.
-Oh si, è molto impaziente di vederti!- Hagrid proruppe in una grassa risata, mettendo in mano al neo professore un secchio dal dubbio contenuto.
-Grazie...- mormorò Gilderoy e si mise di buon passo, entrando nel fondo della Foresta Proibita.
Severus attese che Hagrid rientrasse nel capanno per seguire Lockhart.
Ma guarda che roba!Cosa mi tocca fare!! Senti lascia persino la scia di profumo!
Rabbrividì appena entrando nella Foresta Proibita. Si stupiva che uno come il damerino biondo avesse il coraggio di farlo, e di notte per di più.
Invece Gilderoy non aveva paura, o se ne aveva non lo dimostrava affatto.
Stranamente avanzava seguendo una linea retta, non ondeggiando o facendo deviazioni come un cane.
Camminò di buon passo per mezz'ora, arrivando finalmente al luogo dell'incontro.
Gilderoy appoggiò il secchio contenente la carne di drago che Hagrid gli aveva dato e si infilò un vecchio guanto e afferrò la carne, gettandola nel buio.
un rumore di scarnificazione invase l'aria e una volta tolto il guanto, Allock prese la lanterna e fece due passi avanti, inchinandosi.
-Ciao, Fierobecco!- esclamò giulivo, mentre con un verso di contentezza l'ippogrifo si inchinava a sua volta, strofinando il becco contro la tunica di Gilderoy.
-Che mi venga un colpo...- sussurrò Severus basito.
Non avrebbe mai avuto il coraggio di avvicinarsi a quella bestiaccia nemmeno se Voldemort in persona lo avesse chiesto. Eppure il bamboccione biondo lo stava accarezzando come fosse stato il più docile dei cani da compagnia.
Cosa poteva mai volere Allock da un ippogrifo?
Nel frattempo Gilderoy continuò il suo lavoro con l'Ippogrifo.
Nel secchio aveva con sè una specie di spazzola, con cui cominciò ad accarezzare le piume dell'animale, che emise dei gorgoglii soddisfatti.
Alla fine, sfinito dalla fatica e accaldato, complice anche le ultime calure di settembre, si slacciò la tunica color vinaccia, posandola su un sasso e rimanendo in pantaloni e una camicia leggera.
FieroBecco fece un grido e Gilderoy sorrise. -Si, si, lo so che sono bellissimo!!- rise.
L'ippogrifo lo guardò male, come a dire di non fare l'idiota.
-Si hai ragione...- disse piano il professore. -Con te non devo fare la parte del cretino...-
-Non hai bisogno di fare la parte del cretino, ci riesci benissimo normalmente...- disse a bassa voce il professore, osservando ogni movimento di Lockhart.
Ma dimmi te se si può venire di notte nella foresta Proibita per spazzolare uno stupido animale!
Restò sempre semi-nascosto dietro un albero.
-Solo un ippogrifo può sopportarti..-
Fierobecco alzò la testa, percependo la presenza estranea del professore di Pozioni.
Il grido che emise fece voltare Gilderoy, che si era aggrappato a quel collo piumato coccolandolo.
-Cosa c'è?- esclamò piano, una piccola vena di paura nella voce.
Il viso perfetto venne contratto da un lieve tremore, mentre gli occhi chiari cercavano l'intruso.
-Persino qui... persino qui non posso stare in pace?- disse a bassa voce.
-Cazzo!-
Indietreggiò cercando di non fa rumore.
Se mi vede Fierobecco mi ammazza, non mi ha mai sopportato.
Si avvicinò ad un masso e si sedette, comunque riuscendo a vederli.
Vide Lockhart imboccare l'animale che sembrava molto affezionato al professore.
Fierobecco si calmò e Gilderoy potè continuare le cure al suo animaletto da compagnia.
-Da quant'è che non ci vediamo, Firy?- trillò il professore.
L'animale fece un verso dispiaciuto.
-Oh... hai ragione... tanti anni... da quando sono uscito da qua, vero? Cercheremo di rimediare... dopotutto ora insegno qui!-
L’iippogrifo fece un'espressione che se fosse stata umana sarebbe stata di scherno assoluto.
-Oh, va bene!- esclamò Gilderoy, ormai zuppo di sudore. Si slacciò la camicia e la gettò in terra, rimanendo a torso nudo.
-Ammetto che non ci capisco un accidente di Difesa, ma non potevo certo soffiare la cattedra a Hagrid, no di certo!-
Di nuovo l'animale fece un verso scettico.
-Senti, lo so che Cura delle Creature Magiche è il mio massimo... ma lo sai come sono i miei genitori... mia madre vuole un figlio famoso, adorato dalle donne e dagli uomini!-
Si sedette sull'erba, guardando l'animale. -Con la testa vuota e stupido fino all'estremo, manipolabile. Perchè non accontentarla, Firy? Dopotutto si tratta solo di recitare una parte...-
-Che mi venga un colpo un'altra volta! Allora ha dei neuroni...-
Severus si alzò in piedi deciso ad andarsene, perchè comunque non c'era più nulla da controllare.
Ma si tradì pestando un ramo che subito fece agitare l'animale che corse verso di lui furioso.
-Vattene bestiaccia!" Urlò spaventato-
-Aspetta, Fierobecco!- urlò Gilderoy, correndo dietro all'animale e facendolo fermare.
La sua espressione divenne poi di totale sorpresa nel vedere Piton.
-Severus?- esclamò. -Che diavolo chi fai qui!?-
-Ehm...Uhm...Facevo una passeggiata notturna...Non è mica tua questa foresta!-
Cercava di essere scontroso ma era difficile ammettere che ai suoi occhi ora Lockhart gli sembarva meno inetto di prima.
Ed è pure un bell'uomo... Ma che cazzo dici Severus!!! pensò tra sè.
Nervosamente, Gilderoy si morse un labbro.
Possedeva una bocca piena, rossa e perfetta, accessoriata ad un paio di occhi azzurri che in quel momento non erano spenti come al solito, ma erano vivi e ben svegli.
-Non dire cazzate, Piton.- sbottò, non calandosi più nella parte. -Mi seguivi, vero? Silente...-
Si voltò ad accarezzare Fierobecco, ancora un po' inquieto.
-Hai sentito tutto quello che ho detto, vero?- domando, incurante del proprio stato di seminudità, ma i suoi occhi erano più taglienti di due lame.
-Se ne parli con qualcuno ti uccido, garantito.
-Cosa fai tu damerino? Non ho capito...-
Sfoderò la bacchetta puntandola contro.
Subito l'ippogrifo si arrabbiò. -Ferma bestiaccia o ammazzo anche te!-
Poi fulminò Lockhart con lo sguardo.
-Allora caro mio semi-veterinario decaduto...Sì ti stavo seguendo. Non è colpa mia se Albus adora farsi i fatti degli altri..-
Gilderoy lasciò che la bacchetta di Piton gli perforasse quasi lo sterno. Sapeva già che quella pressione gli avrebbe lasciato un livido rotondo a metà petto.
-Stai calmo, Fierobecco...- disse invece, rivolgendo la sua attenzione all'animale. -Perchè non torni nella radura a mangiare la carne?-
L'ippogrifo fece una specie di cenno affermativo e se ne andò.
-Allora, Severus... a noi.- disse, scuotendo appena la chioma dorata, ma non accennando a tirar fuori la bacchetta.
-Vuoi ammazzarmi? Su, fallo.-
Ma Severus posò la bacchetta, rinfoderandola nel mantello.
-Non combatto con chi non ne ha intenzione, non sono un vigliacco..-
Poi si voltò con l'intenzione di andarsene.
-Buona continuazione Gilderoy...- Dovette voltarsi per forza, sentendo che in mezzo ai pantaloni qualcosa stava diventando sempre più grosso.
Una mano delicata lo afferrò e lo fece di nuovo girare, una presa leggera, ma decisa.
-Non dirai niente a nessuno, vero..?- lo supplicò con un broncio implorante.
-Ti prego... non deve saperlo nessuno...-
Non poteva essere certo che Piton mantenesse il silenzio.
-Farò tutto quello che vuoi, se non lo dici a nessuno..-
-No, manterrò il silenzio, Capisco che ognuno ha i suoi segreti. Tu devi fare lo stupido per forza e ammetto che ti riesce bene...-
La luna mise in evidenza un'imponente erezione tra i pantaloni di Severus.
-Quindi continua la tua parte e io farò la mia..-
Allock abbassò lo sguardo e vide il motivo per cui Severus voleva scappare a velocità sostenuta.
E solo in quel momento si accorse di essere seminudo.
Un lieve sorrisetto gli increspò le labbra. -Permettimi di dissentire...- mormorò, spingendolo contro un albero e bloccandolo.
Si mise in ginocchio davanti a Piton e con le labbra sfiorò la sua erezione da sopra la stoffa.
Le mani slacciarono abilmente cintura e pantaloni... ritrovandosi presto davanti la strana eccitazione del pozionista.
Una singola leccata e diede via al gioco.
Severus dovette far passare più di qualche secondo per capire cosa stesse accadendo.
La lingua di Lockhart sul suo membro lo riscosse all'improvviso.
Senza togliersi e stringendo la corteccia dietro di sè gli chiese: -Ch-che stai facendo?-
Con un sorrisetto tutto miele, Gilderoy gli fece l'occhiolino. -Secondo te?-
Ancora un altra leccata, dalla base alla cima, insistendo con la lingua sulla piccola fessura che già stillava piacere.
-Diciamo un regalo per tuo silenzio.-
Una risatina breve e poi Gilderoy gli permise di affondare interamente all'interno della sua bocca.
-Oh Merlino...-
E ti sta pure piacendo...Pervertito!
Reclinò la testa indietro sul tronco gemendo.
-Continua....Oddio sei bravissimo!-
Lo stava succhiando con una maestria notevole. Prima forte, poi veloce. Un'alternanza da perdere la testa.
Gilderoy non rispose, ma avrebbe voluto rispondere con un amaro -Lo so che sono bravo...-
Ma si limitò a tacere e continuare. Non appena sentì Severus prossimo al piacere strozzò la sua erezione, bloccando l'orgasmo.
Rapido si alzò in piedi, togliendosi anche i pantaloni e i boxer, lasciandoli a terra.
Il corpo di Gilderoy era semplicemente perfetto. La pelle di un pallore di porcellana, i lineamenti femminei, la bocca rossa. E quei capelli lunghi fino a metà schiena che facevano un contrasto violento.
Si mise a carponi, davanti a Severus, offrendosi completamente.
-Prendimi...- gli sussurrò.
Era un'offerta troppo allettante per non accettarla, eppure gli sembrava così meccanico. Come se Lockhart lo facesse con tristezza.
Si chinò dietro di lui ma non lo preparò. Con uno strattone lo buttò a pancia in su.
-Perchè lo fai? io non te l'ho chiesto...-
Gilderoy, steso sull'erba, abbassò le palpebre. Le sue ciglia gettarono lunghe ombre sul suo volto.
-Perchè non dovrei?- rispose di rimando, allargando le gambe e mostrandosi, aperto e disponibile. -Di cosa ti preoccupi? Che cosa te ne importa?-
Gli accarezzò una spalla. -Prendimi...-
-No! Non sono un animale! Non sono quello che credi!-
Si rialzò in piedi, riabbottonando i pantaloni.
-Torna dalla tua bestia...Dimentica quello che è accaduto...E' meglio per tutti e due...-
Gli pose una mano per aiutarlo a rialzarsi.
Gilderoy non prese la mano di Severus, rimettendosi di nuovo a carponi.
-Sono così disgustoso per te? Non sono abbastanza attraente?- gli domandò.
-Almeno permettimi di finire quello che ho iniziato.- il suo sguardo era fisso alle parti basse di Piton.
-Mi sembrava che almeno la mia bocca ti piacesse.-
-Non dire cretinate. Sai benissimo di essere un bell'uomo!-
Lo fece stendere, aprendogli piano le gambe.
-Permettimi di contraccambiare...-
Passò la mano lungo la sua erezione durissima.
-E' enorme...- Ne leccò la punta umida, per poi leccare la lunghezza.
Allock spalancò gli occhi per lo shock. Nessuno mai gli aveva fatto un lavoro simile, era lui quello che li faceva sempre.
-Merlino....- gemette.
Era il passivo per eccellenza, ma non aveva mai avuto il piacere di provare quelle sensazioni.
-Severus...- ansimò -Piano... io... non ci sono... abituato..- confessò, rosso di vergogna e dal caldo.
Severus diminuì le sue spinte orali, andando pianissimo, notando con piacere che Gilderoy era in completa estasi.
Accolse nella sua bocca le piccole gocce preseminali, succhiandole con ingordigia.
Gli palpò piano i testicoli, senza provocargli nessun dolore.
Ogni tentativo di Allock di pensare a qualcosa che lo tenesse legato alla realtà fu del tutto vano.
L'eccitazione era davvero violenta, e la situazione non migliorò affatto quando le dita di Severus entrarono in lui, provocandogli il più dolce tormento a cui avesse mai preso parte.
-Ancora...- supplicò contorcendosi, ma venne ancora prima di poter finire di parlare.
-Io... io mi dispiace...- esclamò, notando il disastro che aveva fatto sulla bocca e su buona parte del viso di Severus.
-Scusami...- disse affranto.
-Non ti preoccupare...-
Con un gesto elegante della mano si pulì il viso ma la no restò sporca del liquido caldo.
Se la portò alle labbra, assaggiandone il sapore.
-Delizioso...-
Di nuovo riprese a muovere le dita nell'apertura di Lockhart, allargandolo.
Ecco, quella era una parte che conosceva... ma non riusciva a non lasciarsi andare...
I suoi ansiti divennero sempre più affrettati, mentre si mordeva una mano per l'eccitazione.
-io.. io ti voglio....- disse flebile, conscio che Piton lo aveva appena ridotto ad un indegno ammasso di gelatina tremolante.
-Ti prego...-
-Mi preghi? Non ne hai bisogno, lo avrei fatto comunque...-
Tolse le dita lentamente. -Predimi ora...tutto...-
Lo penetrò solo della punta e uscì, poi più velocemente fu dentro di lui, penetrandolo completamente con un gemito.
Un singhiozzo strozzato scappò dalla bocca di Gilderoy, si sentiva spaccato in due da quell'erezione così vigorosa.
-Ancora!- si ritrovò ad urlare, passando le mani sulle spalle di Severus.
Un forte rossore gli ornava il viso, facendolo sembrare ancora più bello.
-Ancora Severus, ancora!- lo supplicò.
-Si si ancora...-
Gli sollevò le natiche spingendo più forte e a fondo.
Non sentivano freddo perchè i loro corpi erano bollenti. -Ti piace eh? Sta facendo impazzire anche me...-
Si chinò su di lui, come per baciarlo.
Ma sei scemo! Lo vuoi baciare???
Piton non lo stava scopando e basta. lo stava letteralmente sfondando, Merlino!
Vide la sua bocca avvicinarsi ed ebbe un singulto di sorpresa a quell'iniziativa, non se l'aspettava...
Senza pensarci allungò il viso e sfiorò appena le labbra di Severus con le proprie, chiudendo gli occhi.
Si sarebbe sicuramente ucciso la mattina seguente pensando a quello che aveva fatto, ma lo baciò. Non uno sfioramento di labbra ma un bacio passionale, carnale.
E gli piaceva, era questo che più lo sconvolgeva.
Lockhart era deliziosamente passivo e arrendevole, tutto questo lo rendeva intrigante.
Spinse sempre più a fondo, percependo più volte la prostata dell'uomo.
Il secondo orgasmo fu per Gilderoy più allucinante del primo, esplose letteralmente contro il ventre di Severus, lasciando una scia calda di seme sulla sua pelle.
Esausto, ma ancora con delle energie residue, strinse con forza tutti i suoi muscoli interni, incollando ancora la bocca a quella del professore di Pozioni.
Severus era ormai al limite e non riuscì a trattenersi oltre.
Venne dentro l'uomo sotto di lui con un urlo che sicuramente avrebbe fatto spaventare ogni bestia in circolazione nella Foresta.
Si accasciò di lato al professore ansimando e sudando.
-Non male...davvero non male...-
-Lo so...- rispose Allock, non riuscendo però a nascondere la voce tremante.
Si voltò di lato, rannicchiandosi sull'erba, dando le spalle a Severus.
-Se vuoi il massimo è da me che devi venire. Sono ammaestrato a non deludere mai nessuno...- disse pianissimo.
Mentalmente si diede dell'idiota, che poi tanto distante non andava. Cosa diamine gli era saltato in testa?
Però era indubbio che Piton possedesse un fascino incredibile... peccato che quando avrebbe realizzato con chi aveva appena finito di scopare si sarebbe buttato dal cornicione più alto della torre di astronomia.
Chiuse gli occhi, sospirando.
-Che cosa significa quello che hai detto?-
Disse restando disteso, senza volerlo disturbare. Severus sapeva rispettare la privacy degli altri....a volte.
-Dai Gilderoy, abbiamo appena fatto sesso e te ne vieni fuori con queste frasi infelici. Devo farti un Legilimens?-
Allock si voltò, guardandolo stralunato.
-Ma tu lo sai vero con chi hai appena fatto sesso, vero? Sei conscio di esserti scopato Gilderoy Allock, l'idiota più idiota salla faccia della terra, che scrive libri altrettanto idioti e assolutamente falsi?-
Perchè è questo che ci si aspetta da me.<(i>
-Non so perchè dovresti farmi un Legimens, non sono uno interessante, io.-
-Nemmeno io sono interessante, eppure vivo, respiro, cammino, faccio le mie cazzate e ti dirò...ci sono giorni che anche io vado avanti solo per inerzia. E ti posso assicurare che quello che vedi, quello che sono...non è sempre la verità... Credi che gli studenti qui mi trovino interessante? Ma fammi il piacere...E adesso sputa fuori le tue angosce e vediamo se davvero sono così gravi...-
Parlava guardando i rami degli alberi, cercando il chiarore della luna.
Il povero Gilderoy rimase con la bocca spalancata per lo shock.
-Sei diverso... da come mi immaginavo...- mormorò guardandolo.
Allora gli raccontò tutto, a partire da sua madre che voleva un figlio che fosse famoso, ma per un povero Tassorosso come lui, appassionato di cura degli animali, era un pelino difficile.
E allora si era adattato, spaventato dalle crisi di cuore di sua madre e troppo sciocco per rendersi conto che fingeva.
La donna voleva la popolarità che lei non era riuscita ad avere, così aveva costruito a tavolino il personaggio di Gilderoy Allock, condannandolo ad essere una persona che non era.
-Ci cono dei giorni... che mi ritrovo <i>davvero
a ridere da solo come un deficiente o a compiacermi di firmare tonnellate di autografi. Sta prendendo il sopravvento, me lo sento...- ammise, guardando a sua volta la luna.
-Ci sono giorni che anche io non mi riconosco, mi guardo allo specchio e penso di essere un deficiente totale...Per quanto riguarda la figura che ti stai costruendo...Credo che arriverai al punto che non reggerai più di essere diviso in due parti. Dovrai decidere tu da che parte stare...-
Il bue che da del cornuto all'asino. Ti ricordi chi sei Severus? E tu non sei diviso in due parti? Che ipocrita...
-Io non posso spiegarti molto di me...Ma ti posso assicurare che sono nella tua stessa situazione...-
-Cos'è, non dirmi che in realtà interpreti la parte di quello serio mentre sei allegro e scanzonato... no, è troppo perfino per me!- rise Gilderoy.
-Il fatto è... che poi insomma... se non fossi più "Gilderoy Allock", ma solo Gilderoy... non sarei più nessuno. Non che la cosa mi dispiaccia... E' orrendo camminare per strada ed essere assalito da un branco di casalinghe affamate di sesso! E come avrai notato non mi piacciono esattamente le donne...- rise ancora.
-Mi pareva di averlo capito...- Risero assieme.
-Ecco vedi...Adesso sei tu...Non è poi tanto male vero?-
Sapessi quanto mi piacerebbe essere me stesso...
-E comunque non sono mai stato allegro e scanzonato, ma nemmeno così rompi palle...Lo riconosco, so essere un gran cazzone quando mi metto. Alcune volte do fastidio persino a me stesso...-
-E allora è tutto dire su quanto sei rompipalle quando sei in vena!- esclamò ridendo Gilderoy.
-Mi spiace solo di una cosa...- mormorò pensieroso. -Che adesso io te ci alzeremo da qui, ci vestiremo, ci baceremo, forse... e da domani tutto come prima. Tu triterai le palle a chiunque ti capiti a tiro, mentre io dovrò fare l'idiota e insegnare una materia di cui non so niente... Non è giusto...- sospirò.
-Quando mai la vita sarà giusta? Io ancora devo capirlo...Riguardo al fatto che tra poco ci alzeremo...Beh tu dimmi quando verrai a trovare Fierobecco...chissà che anche io non abbia voglia di venire...Che ne dici?-
Lo fissò sorridendo.
Alla fine il biondone era meglio di tanti altri spocchiosi professori...


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:pazzo: :XD: :asd:
 
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