La Porta Rossa, Harry/Severus...=)

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queen931
view post Posted on 7/9/2009, 19:48




Questa è la mia prima Harry/Severus come anche il mio primo post qui....è una long, come credo si noterà, di raiting credo R ma potrebbe cambiare....spero vi piaccia....accetto sia critiche che commenti positivi...=)




PROLOGO


Una porta, grande, bella, forte.

Rossa, tutta rossa. Rosso vivo. Sgargiante, splendente. Di quei rossi che quando sono illuminati dal sole colorano tutta la parete che li circonda.

Il proprietario di quella porta era uno sconosciuto che nessuno aveva mai visto, tutti quelli che vi abitavano intorno erano pronti a giurare che da quella porta, da quella casa una figura losca vi rientrava la sera.

Non si sapeva se era donna o uomo, se aveva i capelli lunghi o corti, lisci o ricci, era biondo o bruno, rosso o moro. Indossava un mantello blu elettrico che sembrava splendere, poiché era di raso, lungo fino ai piedi e con un gran cappuccio.

Un cappuccio blu e una porta rossa.

Particolari erano le scarpe di questo losco individuo. Erano tutte gialle con le stringhe arancioni. I vicini lo chiamavano “L’individuo colorato"...e si...anche perchè la sua casa, con la porta rossa, era di color giallo limone e gli infissi viola scuro, con delle tende rosa, di solito chiuse. Nessun fiore adornava i due balconcini di quella specie di “casa-caramella”. Inoltre nessun nome figurava sul campanello dell’abitazione, come se la pseudo-solitudine in cui era imprigionata la casa, e il suo proprietario, fosse riempita in qualche modo dai colori.

Io però conosco quella persona... Perchè quella persona sono io...
Severus Piton.

So per certo che non potete credere a quello che avete appena letto e state scorrendo con gli occhi la descrizione della MIA NUOVA CASA!

Chiudete quei forni aperti per la sorpresa! So che è difficile da credere...

Io che ero abbonato al nero. Neri i capelli, neri gli occhi, neri i mantelli, nere le maglie, neri i pantaloni, neri i calzini, nere le scarpe e.....e basta!!.. la biancheria è una cosa INTIMA!!

Anche il mio umore era sempre nero.... Molto nero...nerissimissimo....nerochepiùnerononsipuò....va bene d’accordo...HO.UN.CARATTERACCIO....
Ho vissuto un’esistenza nera. La mia vita dipendeva esclusivamente dal nero. Era il mio colore personale, preferito, era...il mio colore punto.

Questo “nero” non mi lasciava mai, ero circondato da cose nere, da persone nere,da sentimenti neri, perchè i miei occhi vedevano tutto “nero”.. perchè il mio cervello era sporco, rovinato,intaccato dal NERO.

Ma il mio cuore no. Lui era colorato ancora. Il Male non era riuscito a distruggere i colori che vi vivevano, non del tutto almeno.

Però non ero consapevole di questo, perchè vedevo solo quello che c’era in superficie, vivevo in automatico. Tutto mi scivolava addosso e nulla riusciva più ad emozionarmi.

La mia vita era regolata e si basava solo sugli orari scolastici, le scadenze da rispettare, i voti da consegnare. Fosse stato per me, non sarei sceso nemmeno per mangiare, non avrei incontrato gli alunni, avrei evitato le riunioni del corpo docente, non sarei più uscito. Sarei rimasto chiuso nella mia stanza a compilare scartoffie, a leggere libri e sorseggiare idromele.

Ero vuoto, pieno solo di odio per me stesso per quello che non riuscivo a essere, un po’ per pigrizia, perchè per una parte di me stesso andavo bene così com’ero. Così le mie giornate passavano lente, movimentate soltanto dalle lezioni, studenti incapaci e interminabili minuti in sala professori, a sentire chiacchiere inutili tra la Sprite e la Cooman, che per una volta era scesa dalla sua torre piena di palle di cristallo, fanatici amuleti e tazze da the. (Argh!...inutili sciocchezze per megere zitelle!)

I miei giorni passavano tutti uguali, anzi simili, fino a quando...





“Gh-..”

“....PACIOCK...è il solito disastro ambulante.

Non solo ha fatto cadere la boccetta per la valutazione, ma ha anche fatto rovesciare il calderone con tutta la pozione. L’ho ripetuto più di dieci volte piccolo insulso Grifondoro, questa pozione è ESTREMANENTE DELICATA. Riesce a comprendere quest’espressione signor Paciock?! Cosa vi ho detto?!! Un trauma forte, come una caduta, muta irreparabilmente...I.R.R.E.P.A.R.A.B.I.L.M.E.N.T.E...il risultato delle pozione e la sua funzionalità. Meno 50 punti a Grifondoro!...ah Paciock il suo voto sarà una T perchè la prova la riterrò nulla.”

“Bene, mi sono sfogato...grazie Paciock!!”

“FORZA USCITE! LA LEZIONE E’ TERMINATA! POTTER CI VEDIAMO NEL MIO UFFICIO ALLE 21 PER LA PUNIZIONE!”tuonai

Già, già.

IL-BAMBINO-CHE-E’-INVASATO-ARROGANTE-SPOCCHIOSO-BABBEO-IMBECILLE- POMPOSO-CHE-SARA’-LA-CAUSA-DELLA-MIA-OSCURA-E-NERA-MORTE-SOPRAVVISSUTO è in punizione già da......quattro giorni ventuno minuti trentadue secondi.

Causa della punizione?...non lo so, ma almeno una settimana al mese Potter deve avere una punizione inferta dal sottoscritto...Severus Piton.

E volete sapere come lo faccio “divertire”??...

Si che lo volete sapere!....BENE

Dunque questa “genialata”(ho i diritti su questo termine!!) mi è giunta all’improvviso, dopo esser stato invitato ad un party. Odio i party, ma non ho potuto proprio evitarlo perchè era stato invitato tutto il corpo docente di Hogwarts con tanto di preside annesso, invito gentilmente ricevuto da Mr.& Mrs.”Pomposi”, i quali avevano invitato anche tutte quelle persone “che valeva la pena conoscere se vuoi farti una carriera brillante e comoda”. Una specie di party “ take-away”, perchè si arriva si fa un po’ i/le carini/e con “Tizio”e “Caio” e... come per mano di un enorme incantesimo ecco qua pronto un impiego 24 ore su 24 con approfittatore incorporato, tutto compreso casa, lavoro e vacanze incluse!

Di quest’inutile festa mi colpì molto l’organizzazione e gli addobbi. Capirete il tema della serata era...LE HAWAII! Immaginate la scena: candele fluttuanti dappertutto, strani odori di vari tipi di fiori sparsi ovunque, sedie e sdraio di vimini con i cuscini bianchi e colorati, di vario genere forma e dimensione…e per finire in bellezza.... Una massa di IDIOTI che vagavano per quell’enorme villa,con tanto di piscina “per restare al passo con i tempi babbani”, addobbati con inutili collane di fiori colorati, cocktail con ombrellini di carta, e vestiti in maniera assurda e indecente!

Un unico particolare attirò la mia attenzione. Il capanno al centro del giardino. Era incorniciato da drappi colorati e.... Tante, tantissime ghirlande di fiori fatte a mano dagli elfi domestici!

Che bel ricordo! E il caro Potter?!? ... oh lui è nell’altra stanza a ritagliare fiori finti e foglie, ed ad attaccarli con la colla a caldo e tanto tanto filo...peccato solo per una cosa...Potter è un disastro nei lavori manuali di un “certo” livello!

Mi beo sentendo gli sbuffi, quando perde la pazienza e mi diverte sentire i suoi borbottii da pentola in ebollizione lanciandomi contro chissà quale insulto! Sono un genio lo ammetto! Ma un genio del male!

Punire Potter è sempre stata una mia prerogativa, ma ammetto che anche i metodi poco ortodossi di quel maxi confettone rosa della prof.ssa Umbridge mi divertivano parecchio, peccato che quel noioso del nostro preside ha severamente vietato metodi che avessero potuto nuocere agli studenti e alla loro salute psico-fisica, promuovendo così un nuovo paragrafo nel “Regolamento Generale della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts” sezione dedicata alle norme dell’educazione disciplinare nelle punizioni. Tutti i docenti, infatti, devono sottoporre agli alunni punizioni altamente educative come compiti extra, temi, libri da riassumere in un tot di tempo e anche lavori manuali o utili alla comunità studentesca e non. Sai che noia! Però ora che ho trovato il giusto lavoro manuale per San Potter sono soddisfatto di me stesso... infondo è la mia unica valvola di sfogo dopo Paciock, Weasley e Granger in ordine di preferenza! Così mentre il caro Potter si “diverte” io mi metto comodo a leggere un saggio di Pozioni innovative e attendo....





Cap1 VERDE


“AL DIAVOLO LE GHIRLANDE, AL DIAVOLO LE HAWAII...MI SONO ROTTO!!”

Oh finalmente.. non ci speravo più, ma si è deciso.. sghignazzai tra me e me pensando all’espressione che avrei visto di lì a un paio di secondi, quando Potter si sarebbe deciso ad uscire, incazzato, con un’ espressione assassina, come un ippogrifo dopo un grave insulto, pronto a scagliarmi contro chissà quale malefico incantesimo.

Sono un bastardo e me ne vanto!

Se non lo fossi non sarei stato a sghignazzare come un idiota...eppure lo trovavo talmente ridicolo e allo stesso tempo divertente...

Eccolo in tutta la sua gloria, uscire dalla stanza che riservo alle punizioni, con un’espressione tra l’offeso e l’amareggiato, e il colore del volto che aveva preso una sfumatura direi tra il vinaccio e il rosso fuoco. Anche gli occhi erano insoliti. La furia danzava in quelle iridi verde smeraldo, facendole diventare verde scuro. Un verde più denso più corposo, quasi liquido.

Mi ricordano tremendamente quelli di Lily. A volte talmente tanto che, quando mi capita di catturare lo sguardo di Potter per lanciargli una occhiata di puro disprezzo durante le lezioni, una fitta mi blocca il respiro e devo distogliere lo sguardo per l’intensità di quello del ragazzo.

Da quegli occhi è possibile cogliere e percepire cambi d’umore e stati d’animo dalle varie sfumature che l’iride assume. Dopo tutto gli occhi sono lo specchio dell’anima...ma soltanto per chi sa leggerli!

Io sono in grado di farlo...con Potter...

Qualche volta mi spavento di questa strana capacità di riuscire a comprendere quello che gli passa per la mente soltanto guardando dentro quelle pozze verdi, talvolta mi compiaccio, ma questa specie di “potere” funzioni appieno soltanto con lui. Ho provato un paio di volte ad esaminare quelli del mio protetto, ma il ghiaccio che lambisce la sua anima rende di ghiaccio anche i suoi occhi, in cui riesco a leggere soltanto quando prendono vita sentimenti forti come il terrore, l’insicurezza e raramente la felicità senza però riuscir a cogliere tutte le sfumature.

Soltanto con lui riesco veramente ad entrare in diretto contatto utilizzando però la via più pura che ci sia nell’uomo. Mi chiedo spesso il perché di questo strano “potere“, ma la risposta sembra non esistere e così lascio scivolare in un cassetto remoto la domanda.



“Ehm-”

“Uh guarda guarda...Potter...non mi sembra di averti comunicato il termine della punizione. Mancano ancora tre minuti torna dentro e finisci o resterai qui per un’altra ora!”

“SE LO PUO’ SCORDARE!”

“Cosa ha detto??”

Gelo.

“HO DETTO CHE SE. LO. PUO. SCORDARE.”

Lo fissai algido senza fare una mossa, dal mio volto non traspariva alcuna emozione ma dovevo ammettere che ero sorpreso da questa inaspettata reazione.

“Sciocco e vanaglorioso Grifondoro ma come si permette di rivolgersi così ad un professore...o meglio a ME con quel tono?!?! Torni immediatamente al suo lavoro POTTER o questa volta prolungo la sua punizione di un anno, e altro che fiori....pulirai la guferia ogni giorno a mano!! Quindi se non vuol passare il resto dell’anno a pulire feci di volatili le consiglio di rientrare immediatamente.. ha capito piccolo arrogantello che non è altro?!?”

Il mio sguardo ora era quello di un serial killer che ha tanta, tanta, tanta voglia di procurare molto dolore e spargere molto sangue...

Potter mi guardò sprezzante con i suoi occhi di un verde spaventosamente brillante, di chi vuol lanciare un Anatema che Uccide, ma riuscii a domare quello sguardo d’odio profondo che vagava per il mio viso... un momento...no, non è solo odio quello che vagava nei suoi occhi...mio Dio stavano cambiando di nuovo, così rapidamente...doveva dirmi qualcosa...qualcosa di molto umiliante perché d’un tratto, forse per il fatto che aveva colto la scintilla nei mie occhi, abbassò lo sguardo sulle sue mani.

“A-..ascolti...so che tra noi non scorre buon sangue ma...ma...ecco le volevo fare una proposta che lei...beh... è libero di non accettare... io le volevo chiedere se è disposto a... “ avanti Potter dillo... lo vedo che è una cosa umiliante ma dillo...

“A-.... Trattare una tregua tra noi...”

COSAAA...

“Si... capisco che è strano, molto strano sentire queste parole dalle mia bocca, gliel’ avrei chiesto prima, quando Silente incitava l’unione tra noi dell’Ordine...ma...ma la morte di Sirius e tutti i preparativi frenetici per la guerra, le lezioni extra con Silente, le esercitazioni, lo studio...beh è un periodo un po’ incasinato per me...e poi la sua punizione... per questo ora le sto chiedendo un periodo di tregua o per lo meno una mano da parte sua...”

“ Potter queste sono banali scuse. Lei è tenuto, anzi obbligato, a svolgere le regolari lezioni e attività scolastiche indipendentemente dalle sue attività extra- scolastiche e dagli impegni al di fuori dei suoi doveri. Se non è in grado di garantire la massima attenzione alla scuola, ormai lei è maggiorenne e al suo ultimo anno, la lasci e si dedichi a tempo pieno alla professione che le è stata conferita dalla nascita...Il ruolo di Prescelto”

“Questa è una cattiveria gratuita! Come osa insinuare che le mie sono scuse quando anche lei è coinvolto e sa perfettamente cosa sto passando! Io mi sto dedicando a tempo pieno alla scuola e con il massimo delle forze a quello che chiama “professione” per salvare il CULO a lei e a tutti gli ipocriti che stanno seduti al Ministero senza muovere il suddetto CULO perché tanto c’è il Prescelto che salverà tutto e tutti. Questo schifo di Mondo Magico...” gli occhi di Potter diventarono di nuovo verde intenso e la furia era nuovamente riapparsa mandando via l’imbarazzo che aveva preso il controllo delle iridi del ragazzo.

“Potter come si perm-.... Torni immediatamente indietro... è un’ ordin-....” Potter si era catapultato fuori del mio ufficio sbattendo la porta dello studio. Il contraccolpo fu talmente forte che dalla mensola sulla parete caddero alcuni barattoli spargendo sul tappeto polverine e foglie...Potter era sconvolto, furente. Probabilmente esagerai.

Io conoscevo bene gli impegni vari del ragazzo... infondo sono membro dell’Ordine e il Programma di Preparazione Speciale per Potter e tutto il Corpo del suddetto l’avevo organizzato personalmente insieme a Silente, la McGranit e gli altri.

Cavolo! Avevo davvero esagerato... e se Silente si fosse presentato con le sue solite prediche e la solita solfa “l’unione fa la forza” perché quel moccioso di Potter era andato a piangere dal suo nonnino preferito?!! Ma Potter è un Grifone... e i Grifoni sono sfrontati, coraggiosi e buoni quindi non avrebbe fatto la spia... vero?..Vero??...VERO??!! OhmioDio... Io. Severus Piton mi stavo facendo prendere dal panico per la reazione che probabilmente avrebbe avuto Potter con quei suoi occhi da assassino?!?!?! SI. E’ così decisi che gli avrei parlato la sera successiva.

Gli avrei mandato un gufo.



Signor Potter,

La aspetto nel mio ufficio per discutere della sua reazione spropositata e alquanto maleducata di ieri sera. Inoltre la volevo informare che la sua punizione è stata prolungata con data da fissare.

Se lei non si presenterà alle ore 21.00 nel mio ufficio ci saranno conseguenze molto severe che potranno comprendere l’espulsione dalla suola.

Giustificherò l’assenza soltanto se le sue condizioni di salute saranno senza speranze di guarigione sotto certificazione dell’Infermiera scolastica.

Prof. Severus Piton



Bene. Preciso e conciso. Lo spedirò domani mattina. Così ripresi il mio libro nella speranza di non ricevere visite notturne a sorpresa del Preside, che probabilmente sarà nel suo ufficio a studiare chissà quale piano da sottoporci alla prossima riunione.

Le riunioni sono la cosa che odio di più in assoluto. Un gran baccano le circonda, un vociare insulso prima che qualcuno prenda parola. Ma anche con il silenzio resta sempre un ronzio in sottofondo, che mi rende nervoso. Le riunioni dell’Ordine però sono particolari perché quando è Silente a parlare tutti vengono catturati dal suo modo di fare. Nessuno è mai distratto e tutti lo fissano con adorazione e lo ascoltano con totale sottomissione alle sue parole. Come una massa di bambini ai quali il nonno sta raccontando la più avvincente storia di tutte le storie. Magari gli studenti fossero tutti così... faremo meno fatica noi insegnanti e ci sarebbero meno idioti in giro. Gli stessi idioti che Potter ha citato nel suo discorso. Su questo punto non posso dargli torto! Crollando letteralmente dal sonno mi diressi verso la mie camere. Ho sempre apprezzato i gusti classici in camera da letto, ma l’ambiente che accoglie il mio riposo notturno deve essere separato da quello in cui lavoro, anche perché lo studio di un pozionista non è molto adatto al riposo. Tutte le pozioni pericolose, gli odori strani non favoriscono il completo rilassamento celebrale. Il solo pensiero che io dorma in un ambiente in cui c’è sempre la probabilità di saltare in aria da un momento all’altro, in uno stato inoltre di incoscienza senza poter intervenire prontamente a qualsiasi pericolo si possa creare, mi mette i brividi. Per questo per accedere alle stanze dove trascorro la notte si passa in una specie di piccolo corridoio coperto alle due entrate da tende pesanti grigie scuro quasi nere, entrando così in un piccolo salottino dove trovo la sera il caminetto che scoppietta allegramente, sulla mia poltrona, foderata di seta nera ricamata, il mio libro di pozioni preferito e sul tavolino nero lucido il solito bicchiere nero di idromele. Questa non è un’immagine che suscita in me un senso di felicità, ma soltanto di pace esteriore, di pace disegnata perché il mio animo è sempre rimasto molto turbato dalle mie scelte passate che ormai tutti conoscono e nemmeno io voglio più rivangare. Ho sempre avuto però la sensazione che mi mancasse qualcosa senza capire mai il perché di questo sentimento. Quindi per ora anche la pace esteriore mi basta.







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Mi addormentai con il libro sulle gambe e quando mi svegliai era già giorno chiaro così mi preparai sperando di non essere in ritardo. Controllando l’orologio mi accorsi però che ero come al mio solito in perfetto orario e scesi nella Sala Grande, dopo aver spedito il messaggio a Potter.

La maggior parte degli alunni era già scesa a fare colazione, c’era chi rideva, chi ripassava, chi leggeva, chi chiacchierava allegramente e l’aria era piena di voci, risate, strilli. Il vociare riempiva la sala insieme all’odore di tutte le leccornie che vi erano sulle tovaglie colorate delle varie Case.

La Sala Grande è uno dei posti più particolari al mattino poiché, i fiochi raggi del sole che filtrano dalle grandi vetrate e il vociare allegro dei ragazzi la rendono quasi viva, inebriata dai vari odori che si mischiano insieme.

Come ogni mattina raggiunsi il mio posto, l’unica differenza fu che entrai non dalla porticina dietro il tavolo Professori ma dal portone principale. Nessuno studente notò il mio arrivo in sala, eccetto i Serpeverde che con un cenno di teste generali mi diedero il buongiorno. Mi sentii strano però, quasi osservato, non dal Preside che chiacchierava con il suo solito buon umore con la McGranit, ma da qualcuno ad un altro tavolo. Da un alunno...intuii. Potter. Voltai la testa verso il tavolo dei Grifondoro e appena incontrai gli sguardi di alcuni studenti , questi lo distolsero arrossendo. Solo uno rimase fisso, quello di Potter ancora carico di risentimento per l’amorevole chiacchierata della sera precedente. Più intenso di quello sguardo non c’era nulla. Come una calamita al quale dovevo resistere per non perdere me stesso e le mie convinzioni ma al quale avrei ceduto molto volentieri. Raggiunsi il mio posto e mi servii del the e delle uova con lo sguardo di Potter fisso su di me. Mangiai guardandolo senza mai smettere. La lotta di sguardi finì quando la Granger riuscì a trascinare il Golden Boy fuori dalla Sala Grande, e io potei finalmente terminare la mia colazione in santa pace senza avere uno sguardo torvo puntato su di me. Quando ...

“Severus sai per caso cosa ha il signor Potter? E’ parecchio strano il modo in cui ti fissa. Ti consiglio di parlarci.”

“Già fissato l’incontro Signor Preside. Già fatto.” Risposi a Silente senza mai distogliere lo sguardo dal portone principale anche quando Potter ormai era già uscito.

Sorrisi tra me e me senza un vero motivo per sorridere ma il mio cuore, me ne accorsi per la prima volta distintamente, batteva ad un ritmo ben scandito.



Terminata così la mia colazione mi diressi subito verso i sotterranei dove mi aspettavano ancora due calderoni pieni di pozioni da terminare per le lezioni del settimo anno. L’argomento principale della lezione sarebbe stato l’alterazione del comportamento e dell’aspetto di un individuo dovuto agli effetti di una pozione. Argomento insolito per un insegnante rigido come me. Ma quel giorno mi sentivo di affrontarlo anche se sicuramente avrebbe suscitato negli alunni una certa ilarità. La lezione più leggera che io abbia mai fatto durante tutti i miei anni a Hogwarts.

Quella mattinata non avevo nessuna classe e così preparai più calderoni in modo che i ragazzi avrebbero potuto guardare uno per volta gli effetti che la pozione avrebbe avuto su ognuno di loro e poi avrei assegnato i soliti 40 centimetri di pergamena sulle pozioni mostrate in classe e i loro effetti.

La preparazione delle pozioni occupò tutta la mattina e l’ora di pranzo, così decisi di non andare in Sala Grande ma di restare seduto alla cattedra sorseggiando del the con latte, aspettando così che le pozioni bollissero e che arrivassero le tre.

Ad un tratto i sotterranei si animarono, riempiti dal fracasso che quegli scellerati dei Grifondoro facevano ogni volta prima di entrare in aula e dalle chiacchiere gentili e posate che provenivano dagli studenti della mia casa. Uno per volta o a gruppetti entrarono tutti in aula, occuparono posto aspettando un esordio o con una battutina sarcastica rivolta ai Grifoni o con un’ osservazione umiliante per qualcuno di loro. Invece esordii semplicemente, lasciando i Grifoni a bocca aperta e male i Serpeverde pronti a ridere o a commentare.

“Siete già a conoscenza del fatto che esistono incantesimi e pozioni in grado di mutare l’aspetto esteriore di un individuo, semplici trasfigurazioni oppure pozioni come la Polisucco. Questi vari metodi sono in grado di mutare però soltanto il vostro aspetto fisico rendendolo differente dal vostro oppure uguale a quello di qualcun altro. Nessuno di questi metodi però è in grado di mutare anche il comportamento, lasciando così scoperto il lato più vulnerabile di ogni uomo, attraverso il quale si può essere facilmente scoperti. Naturalmente il carattere umano è differente e difficile da mutare in ognuno di noi. Per quanto un uomo possa sforzarsi di apparire diverso da quello che è, mente soprattutto a se stesso e poi agli altri. Il carattere si forma durante la gestazione della madre per questo resta uguale per tutta la vita. La Corruptio Mores non solo è in grado di mutare l’aspetto fisico ma anche di alterare e mettere in mostra lati nascosti del carattere, lati che nessuno conosce e sa di possedere, senza mai perdere però il ricordo di chi si è veramente senza l’effetto della pozione. E’ una pozione molto potente e se usata in maniera esagerata e irresponsabile provoca danni alla personalità irreversibili, mutando così il carattere per sempre.”.

Tutti i ragazzi erano rapiti dalle mie parole, attenti come non li avevo mai visti prima. Sapevo che molti di loro la conoscevano per sentito dire perché ritenuta la pozione più pericolosa, usata soprattutto dai Mangiamorte e dal Signore Oscuro per le missioni più importanti, per agire indisturbati anche nei luoghi dove c’è la possibile presenza degli Auror, in modo tale da non scatenare una lotta oppure in zone babbane. In molti omicidi, compiuti in zone frequentate (Diagonalley e dintorni), non vi era nessuna traccia e nessun testimone oculare che confermava di aver visto Mangiamorte nella strada in pieno giorno. Il brutto di queste situazioni era che il Ministero non era mai sicuro che fossero stati davvero i seguaci di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato oppure qualche altra persona comune. Per questo brancolavano nel buio fin quando classificavano l’omicidio come “Caso Irrisolto”.

“Ma signore, credevo che questo genere di pozioni fossero state eliminate dal programma di quest’ anno!”

Granger all’attacco...

“Se lei avesse prestato più attenzione all’appendice del testo di pozioni, Signorina, avrebbe certamente notato che il Preside ha reintegrato questa parte di programma da ritorno del Signore Oscuro, ritenendola la parte più importante della vostra educazione, al contrario dell’apprendimento di pozioni tipo filtri d’amore oppure intrugli che portano alla risata cronica.” Freddata con una risposta che non ammette repliche...sghignazzai tra me.

“Ora, non richiederò la preparazione in aula della pozione, ma vorrei che voi provaste gli effetti su voi stessi e che prendiate appunti sui comportamenti che nascono e si sviluppano dopo averla assunta. Il compito per la prossima lezione sarà un tema lungo non meno di 40 centimetri.”.

“Allora, ora uno alla volta verrete a ritirare la vostra boccetta che ho preparato perché contiene la quantità necessaria a questo esperimento. Ogni boccetta ha il suo proprietario, con il nome sull’etichetta, per questo se non siete voi i proprietari il tappo non si aprirà. Questo per evitare i guai che potreste combinare comportandovi da imbecilli come al solito! Inoltre vi è l’antidoto che ritirerete in un secondo momento... non posso permettere che giriate per il Castello con il nuovo aspetto per un giorno intero creando non poche rogne a tutto l’apparato scolastico”.

Uno alla volta i ragazzi si avvicinarono alla cattedra. I Serpeverde amareggiati e delusi dalla lezione, i Grifondoro sorpresi di vedere in me un simile comportamento.

Lo sguardo di Potter mi colpì. Non era sorpreso, ma curioso, come se volesse scoprire fin quanto sarei riuscito a spingermi oltre e a evitare di incappare in qualche frecciatina mia solita.

Mi aveva appena lanciato una sfida l’avevo capito, e io ero pronto a raccoglierla e portarla fino alla fine.

“Bene, ora uno per banco berrà la pozione e il compagno prenderà appunti sul mutamento e lo sviluppo del fisico e della mentalità. Vi avviso che tutti subirete grossi cambiamenti saranno in meglio, ma anche in peggio. E’ importante dire, inoltre, che i mutamenti del carattere si potranno notare solo quando inizierete a conoscervi meglio, come se vi foste visti tutti quanti per la prima volta nella vostra vita. Potete iniziare a svolgere il vostro compito.”.

Così mi alzai e iniziai a vagare per i banchi, osservando i cambiamenti che ogni studente faceva. Mi colpirono la Granger alla quale, improvvisamente, gli occhi diventarono di un celeste brillante, il viso le diventò più sottile e di un candido bianco, i capelli si allungarono visibilmente e diventarono neri. Anche il suo corpo mutò, diventò più alta e aggraziata sorprendendo così la sua compagna di banco.

Voltai la testa verso il lato dei Serpeverde e vidi un Draco Malfoy furente perchè i suoi capelli erano di un color marrone molto scuro, lunghi fino alle spalle e raccolti in una coda bassa, anche il viso era diventato più caldo e la carnagione stranamente scura, olivastra, come se quel nuovo ragazzo provenisse da una terra piena di sole come la Spagna dai colori mediterranei, anche gli occhi avevano abbandonato il loro colore grigio ed erano color cioccolato fondente, il corpo aveva perso parecchi centimetri di altezza e non era leggiadro come prima, in compenso il ragazzo aveva acquistato un calore mai posseduto fino ad allora dal suo vero lui, rigido e algido. La mia sorpresa fu vedere Weasley diventare un giovane uomo alto e slanciato con il volto fine e gli occhi color dell’oceano in tempesta, i capelli a spazzola di un color biondo scuro avevano però mantenuto, alla luce, dei riflessi rossi.

L’aula così si riempì di risate, chiacchiere piene di stupore provenienti dagli studenti che erano rimasti soddisfatti dei loro mutamenti e borbottii delusi di quelli che, invece, erano stati i più sfortunati. Io però fremevo dalla voglia di vedere il giovane Potter mutare il suo aspetto fisico. Mi chiedevo se fosse mutato in meglio o in peggio, se avrebbe acquistato ancora più fascino di quello che già possedeva o se sarebbe peggiorato.

I ragazzi iniziarono chiacchierare con i “nuovi amici” del più e del meno nell’intento di scoprire quali nuove caratteristiche nascondevano, quale nuova personalità si celavano dietro a quelle figure apparse quasi dal nulla.

Tra le varie scoperte fecero molto scalpore il fatto che Draco non era più in grado di indirizzare cattiverie gratuite come solo lui sapeva fare, aveva perso la sua vena di ironia cattiva, furberia e eloquenza che lo distingueva fra tutte le Serpi. Weasley invece era diventato un ragazzo serio e composto, in grado di parlare amabilmente di lezioni e argomenti di cultura generali, al contrario della Granger che aveva perso la sua audace parlantina e, nonostante la bellezza, era diventata timida e riservata fino all’inverosimile capovolgendo il suo ruolo di Insopportabile-So-Tutto-Io. Gli studenti mai come in quella lezione si divertirono tanto da rimanere stupiti. Dopo circa quaranta minuti di tempo i ragazzi bevvero l’antidoto così da dare l’opportunità di trasformarsi anche ai loro compagni di banco. Era arrivato il momento… avrei finalmente scoperto il mutamento di Potter che aveva continuato a fissarmi durante tutta la lezione. Dopo qualche minuto gli altri studenti, una volta terminata la trasformazione dei compagni, bevvero la pozione.

Vociare generale... tutti si voltarono verso Potter... che aveva di stano?!?

I suoi occhi erano diventati rossi... rosso fuoco...ma per il resto era diventato più bello di prima. L’elegante viso, dagli occhi color del sangue, era incorniciato da una massa di ricci marroni chiaro, anche la pelle era leggermente ambrata quasi di velluto, il contorno delle labbra più vistoso e le labbra più morbide e rosate. Una visione celestiale se non fosse stato per quegli occhi rubino che conferivano al suo aspetto un qualcosa di animalesco, tanto che iniziarono a mancarmi gli occhi verdi che riuscivo a leggere! Ma perché gli occhi di Potter avevano preso quello strano colore? C’entrava forse il Signore Oscuro!? Provai a rammentare le varie eccezioni e controindicazioni della pozione ma lo sguardo di Potter non mi aveva lasciato un attimo, perciò non riuscii a concentrarmi bene, mi sentivo a disagio. Assurdo!! Probabilmente dal legame che i due condividevano, nel caso particolare di una trasformazione, l’uno avrebbe preso le sembianze dell’altro... era possibile? Certo che sarebbe stato proprio uno spettacolo vedere il Signore Oscuro possedere gli occhi di un ragazzo, e in particolare, di quel ragazzo. Un brivido mi percorse la schiena.

Potter era una visione bellissima in quel momento, il più bel ragazzo dell’aula, e se non fosse stato figlio di James Potter gli avrei fatto la corte. Già da un bel pezzo. Ma non si poteva io sono un docente rispettabile, scorbutico e macabro e lui invece è il mio più odiato alunno, figlio di uno dei miei più odiosi nemici di sempre e della donna che amavo, nonché cocco del preside, di tutto l’Ordine e del Mondo Magico intero (tranne Voldemort e la sua comitiva), quindi, frenare il coinquilino del piano di sotto e concentrarsi sul lavoro. Era questo quello che dovevo fare. Anche se il mio mondo iniziava a essere verde come i suoi occhi..



Cap2 ROSA


Corteggiare Potter sarebbe stato come dare una benevola pacca sulla spalla al mio acerrimo nemico Potter-Senior e i suoi seguaci e dire “ Vi volevo ringraziare per tutti quei bellissimi modi di fare che avete riservato al sottoscritto e vi volevo dire che siete i miei Dei, i miei Miti!”. Non potevo certo dargliela vinta. Inoltre Potter era notevolmente più giovane, era uno studente dell’ultimo anno, aveva un conto, anzi un paio di conti, in sospeso con un certo Signore Oscuro, era il cocco di Silente e di tutti quelli dell’Ordine della Fenice e… disgrazia di tutti le disgrazie era il figlio del mio acerrimo e più odiato rivale James Potter( l’avevo già detto vero?!?! Beh… è vero!!!!!!). D’altro canto anche io ero tutto il contrario di quel ragazzo: ero più grande di lui, ero un professore di Hogwarts, rispettabile preciso, temuto e più odiato di tutti(eh si…. Mi dedico molto per mantenere sempre invariata la mia fama di bisbetico e rompi palle che mi contraddistingue!) e inoltre nemico giurato del padre dell’adolescente in questione(non so se vi siete accorti di quanto mi piaccia ripetere questo punto…)! È proprio su questo punto che ferro il mio modo di resistere alla tentazione di prendere e fare mio quel ragazzo che suscita in me strane sensazioni, che spaziano dall’odio, alla sfida, alla passione, all’eccitazione sfrenata e selvaggia che alle volte mi domina. Eppure di questo me ne accorsi soltanto durante quella stramaledettissima lezione di pozioni dove iniziai a pensare a Potter non più come odiato studente ma come… Dio me ne scapi… a un ragazzo carico di fascino e sensualità che lui stesso sfoggiava senza nemmeno rendersi conto.
“Allucinante!” pensai “ Fino a ieri sera Potter era semplicemente lui e ora è il più bel ragazzo che io abbia mai visto! Severus tu sei malato! E mica poco!! Mio Dio cosa mi sta succedendo…non sarà l’odore di questa maledetta pozione che ha invaso l’ambiente a provocarmi quest’effetto?? Non è possibile!... OMIODIO… sto impazzendo!... calma no no stiamo calmi… Severus non farti prendere dal panico, tu sei la persona fredda e distaccata di sempre nulla sta mutando in te! Si! Giusto… ”
“Professore è sicuro di sentirsi bene??”
“Chi osa interrompere i miei soliloqui mentali??” alzai di botto lo sguardo che era fisso nel vuoto e lo puntai arcigno su colui che aveva messo in dubbio la mia salute… Potter.
Ma perché diavolo sempre lui?!?!
“E’ sicuro di star bene lei Signor Potter?? Vedo che ora è un grifondoro perfetto le mancano solo i capelli dorati e può fare da mascotte alla sua Casa!”
“Ma se faccio da mascotte dopo chi lascerà i Serpeverde fregati durante le partite di Quiddich?!’? se prendo in considerazione la sua proposta mi levo tutto il divertimento di vedere il Signor Malfoy a culo per terra!”
Ghigno del cazzo!
Ma tremendamente sexy…
Fanculo a Potter….
“Bevete velocemente gli antidoti..LA LEZIONE È TERMINATA!” dovevo liberarmi di quei mocciosi… di QUEL MOCCIOSO!!!
“Ma Signore mancano più di quindici minuti al termine e il regolamento dice chiaro che-”
“Ho.detto...FUORIIIII!!”
Fanculo anche alla Granger e a Silente e a Tutti…ah e …..AL REGOLAMENTO!!!
Non è possibile che uno studente che io non ho mai considerato in tutti questi anni e anzi disprezzato, ora, così, riesce a mettermi in crisi!...
Presi da una sorta di frenesia sentii gli alunni defluire verso l’uscita, il vociare andava lentamente scemando, quando ad un tratto…
“Non è mai stato bravo a trattare gli alunni”….Potter
“Cosa fa Lei ancora qui? Non ha una lezione da seguire?”….iniziai a sudare freddo, perché Potter doveva avere tutto quell’ascendente su di me! Non l’avevo mai degnato di uno sguardo prima…in quel senso! E ora il mio cervello aveva deciso tutto un tratto di abbandonarmi e il sangue di scorrere più velocemente. Però (odio ammetterlo) era una strana ma piacevolissima sensazione!!come se fossi vivo per la prima volta…bleh che frase sdolcinata…però era proprio così che mi sentivo.
Sapevo che quando lo avevo vicino ero in grado di fare cose fuori dall’immaginabile. Come trattare bene una massa scellerata di Grifoni!
“No, dopo la sua lezione ho l’ora libera…” maledetto Grifondoro…la voce mi stava facendo venire la pelle d’oca…se solo non mi fossi riseduto alla cattedra in quel momento sarei stato mille miglia lontano da lui!
“Allora la usi per fare qualcosa di intelligente… come studiare o fare gli esercizi del programma dell’Ordine… cosa fa ancora qui?” riuscii a mettere insieme quattro frasi di senso compiuto con una voce ancora ferma … dovevo restare calmo… non potevo saltargli addosso proprio nel bel mezzo dell’aula di Pozioni!
“Inutile studiare… tanto mi ritroverei a fissare il foglio e a pensare a lei…”….ohmiodio….
Che stracazzo stava dicendo Potter?
Sogno o son desto?
Adesso muoio, addio mondo e…vaffanculo a Potter!
“Potter…ma cosa dice?” la mia voce per un momento tremò… ma lui colse subito la differenza perché la voce scese ancora e si fece più greve.
“Dico soltanto che non riesco più a togliermela dalla testa… che la desidero…che la pretendo…”
Mi alzai di improvvisamente, tanto che Potter fece uno scatto pronto all’indietro quando la mia sedia cadde con un tonfo..
Riflessi da cercatore
“Ma davvero??.... non mi faccia ridere!” Mio dio gli sarei saltato addosso solo per le sue parole dette con un tono così… così viscido…quasi strisciato… ormai la mia pelle era in uno stato permanente di “pelle d’oca”, ma lui si era avvicinato al mio viso e mi aveva bloccato tra le sue braccia praticamente seduto sulla cattedra. La sua bocca era così vicina…così vicina…
“Lei mi vuole, come io la voglio! È perfettamente logico…ci mangiamo con lo sguardo ormai da due giorni e ho capito che se non avessi fatto qualcosa probabilmente lei sarebbe morto di vecchiaia e io di seghe per colpa sua…” Mi aveva beccato e fottuto…avrei giocato e fanculo alla ragione… il massimo apice che quella strana… come definirla…. situazione, sarebbe sfociata in una sana scopata e basta. Fine.
“È quindi lei-…” mi interruppe“-Tu” “Tu Harry Potter pensi che….io sia vecchio…allora perché mi vuoi??
Lo guardai attentamente...poi un particolare mi colpì e mi fece capire in un lampo cosa stava accadendo.... i suoi occhi erano…ROSSI….ancora quel rosso vivo bruciava nei suoi occhi come il fuoco, un fuoco che Potter nascondeva nel lato nascosto della sua personalità e che in quel momento si stava rivelando in tutta la sua magnifica gloria.
Un vero grifone stava in piedi di fronte a me , serio, deciso, impavido e senza vergogna.
Un arrogante che prima o poi mi avrebbe fatto perdere la testa…in tutti i sensi!
Non so cosa avrei gli avrei fatto se avessi avuto più coraggio, ma in quel frangente Potter certamente ne aveva da vendere. A quel punto decisi, da buon Serpeverde, di intraprendere una sorta di gioco con quel bel moretto che animava e modellava a suo piacimento le mie giornate…d’accordo Potter vuoi giocare?... io non mi tiro in dietro..vediamo fino a dove sei disposto a spingerti oltre!!
“Potter lei non ha preso l’antidoto!!...”
“Perché dovrei prendere quell’antidoto!?!...quando con la mia nuova personalità posso dirla quello che il giovane e tenero Potter non saprebbe mai fare…” lo disse con un tono sprezzante ma allo stesso tempo molto profondo e sensuale.
“Perché non le piaccio?!....” mi guardò negli occhi e mi accorsi che la distanza tra noi si stava lentamente azzerando.. il contatto dei nostri corpi incombeva e anche…mio dio…delle nostre labbra!
Sarebbe stato sicuramente difficile fermarmi se Potter mi avesse toccato, perché sapevo che la carica dell’attrattiva che mi univa a lui era tale da farmi perdere la testa e non poter tornare in dietro.
“…Adoro la sua perfidia..” la frase venne sussurrata sulle mie labbra con una carica erotica infinita, tanto che desiderai ardentemente che lui approfondisse quel contatto visto che io non avevo il coraggio di toccarlo di più.
Potter era già praticamente appoggiato addosso a me, con dolcezza, una dolcezza che però dietro celava una malizia e una sensualità tali da farmi accelerare il battito cardiaco…cosa che a Severus Piton non era mai capitato prima…non sapevo come reagire a tutto quello che stava accadendo, riuscivo soltanto a fissare le sue labbra rosa…
Quasi disegnate, con un contorno sottile, carnose e probabilmente morbide, lucide perché bagnate dalla lingua di Potter, quella stessa lingua che mi stava facendo diventare matto e che desideravo mordere, ma anche assaporarla…stavo farneticando ma mi sentivo come non mi ero mai sentito prima. Non riuscivo a descrivere nemmeno come mi sentivo…
“..lei sta sospirando…” era vero….i sospiri uscivano da me involontariamente, immaginando cosa avrei potuto fare a quel ragazzo splendido dagli occhi rosso fuoco che stava di fronte a me, sprezzante e anche inconsapevole di quello che mi stava provocando. Era come ritornare adolescente, i miei ormoni stavano festeggiando, e io stavo davanti a lui come una ragazzino alla sua prima cotta, a fare la figura dell’imbranato.
“…Potter…lei deve prendere l’antidoto ora…” cercai di mantenermi ancora distaccato e freddo.
“…non voglio… se lei non avesse fatto questa lezione io non avrei avuto il coraggio di dirle che è da più di due mesi che lei per me non è più un semplice insegnante, che le sogno praticamente tutte le notti , sogno di baciarla, di toccarla, di passare notti indimenticabili con lei, che mi sveglio tutte le mattine desiderando di averla accanto, di poterla stringere, di poter sentirla dentro di me…”mi si strusciò contro e potei sentire la sua erezione che premeva sulla mia coscia usai tutta la forza di volontà che era in me per non toglierli i pantaloni e farmelo li, sulla mia sacro santa scrivania…
“….Potter…beva l’antidoto”
“…solo se lei me lo fa bere dalle sue labbra…” lo sussurrò al mio orecchio e un brivido caldo mi percorse la schiena…
“…vuole questo?…vuole baciarmi?” lentamente le sue labbra e la punta del naso stavano accarezzando la mia guancia dolcemente, come se mi annusasse e sempre lentamente inizio ad andare verso il mio orecchio sinistro proseguendo verso il mio collo…
“…si…”anche io volevo da impazzire ma decisi… non mi sarei concesso così facilmente. Potter mi voleva, bene, doveva conquistarmi.
“Mi dispiace ma non sono disposto a baciare ragazzini in preda da tempeste ormonali!” la mia mente esultò, essendo riuscita a formulare una frase così…così nel mio stile e da stato normale, ma allo stesso tempo una parte di me rimase stranamente delusa dalla perdita repentina di quel contatto piacevole provocato dal corpo di Potter che io bruscamente avevo spinto via con le mani.
“C-cosa??...non sembrava fosse dispiaciuto….” Altro punto segnato!! Anche se Potter era sotto l’effetto di una pozione restava sempre il solito ragazzino dal cuore tenero…sapevo di averlo lasciato di stucco. Per arrivare a me, non al mio cuore, ma al me fisico c’era una strada lunga e tortuosa da percorrere e avevo tutta l’intenzione di mantenere le posizioni. Soprattutto perché a percorrere la strada non c’era un imbecille qualunque, ma c’era il Golden-Boy.
Sul mio viso apparve un ghigno beffardo.
“Cosa credeva Potter che per due frasette buttate li e qualche complimento sarebbe riuscito a farmi sciogliere?! È proprio il caso di dirlo…Povero piccolo illuso! Severus Piton non cade ai piedi di qualcuno come una ragazzina grazie a delle frasette da romanzo rosa. E ora se vuole scusarmi Potter ho cose più importanti a cui dedicare il mio tempo.”
Potter mi fisso e i suoi occhi si accesero in un rosso scuro, scorsi l’umiliazione mista al disgusto e al disprezzo, non avevo mai visto uno sguardo carico di emozioni così forti accendersi come quelli di quel ragazzo che in quel momento mi stava fronteggiando. Uno sguardo così poteva essere paragonato solo a quello del Signore Oscuro.
Rimpiansi in quel momento le iridi verdi del ragazzo, per un momento mi mancarono, ma fu un lampo, perché in quel momento la mia attenzione fu catturata dalle sue labbra che impercettibilmente si piegarono in un piccolo sorriso per poi tornare impassibili su quel volto diventato di marmo.
Mi spieghi cosa hai da sorridere pezzo di imbecille?
“oh…dovevo aspettarmelo…ma io l’avrò lo giuro!”
“Ne è così sicuro…”il mio ghigno si stava trasformando in una risata, ma riuscii a contenermi. Io non rido mai,. Non è una mia scelta è solo che trovo inutile ridere a battute stupide o a avvenimenti che sono definiti “comici” e invece sono soltanto banalissime cadute o banalissimi incidenti. Non fraintendetemi la risata è propria dell’uomo e credo che faccia bene allo spirito…solo che io non la trovo mia. Non riesco a vedere un bel sorriso stampato sul mio volto, non riesco a immaginarmi in una fragorosa risata. Non sono mai riuscito a immaginarlo, ma sono sicuro di poterci riuscire, ma non voglio farlo.
“Potter lei deve provarlo….mi vuole lo dimostri…faccia qualcosa che sia per me…in grado di farmi capire quanto è disposto a rischiare per avermi.”lo fissai negli occhi sperando che il mio desiderio non trapelasse troppo costringendomi alla resa dei sensi, e della mente.
I miei sensi si stavano assuefanno- all’odore del Giovane Potter che si mischiava ai vari odori che erano presenti nell’aula per via delle pozioni che vi erano…
“Va bene professore….”si riavvicinò a me “…mi metterò in gioco…” e lentamente sfiorò con il naso la mia guancia. Aprii di scatto gli occhi. Stupefatto dalla carica di tenerezza che quel semplice gesto celava, ma anche consapevole del desiderio che probabilmente stava diventando insopportabile in Potter.
Quando mi ripresi dai mie pensieri mi accorsi che il ragazzo era andato via, lasciando dietro di sé, oltre al suo maledettissimo odore nell’aria e sui miei vestiti, anche il piccolo bigliettino con il pezzo di spago che lo legava alla boccetta dell’antidoto.
Stranamente presi quel foglietto sul quale avevo, con la mia scrittura elegante, masso il nome Harry Potter, e lo conservai. Ebbi una strana sensazione. Mi sembrava come un segno… del destino?!?!! Mio dio!! Avevo sempre considerato il destino come la conseguenza delle nostre decisioni e delle nostra azioni, e avevo sempre considerato sciocchi coloro che credevano che “Qualcuno” o chissà quale strana “Forza Ultraterrena” aveva già scritto il nostro futuro sulle sottili e infrangibili pagine del “Destino”.
Mi andai a sedere alla scrivania, e cercando di scacciare il ricordo della sensazione del corpo di Potter appoggiato al mio e del suo odore, iniziai a correggere i compiti di alcuni studenti del terzo anno. Ma la mia mente continuava a rievocare parti del viso di Harry, del collo, delle mani, delle palpebre che nascondevano a tratti quelle iridi rosso sangue… il rosa di quella pelle che per un breve ma intenso momento aveva sostato su di me mi stava infastidendo e tormentando. Il rosa della carnagione di Potter era particolare, probabilmente colpa della pozione, mai avevo osservato così attentamente il colore della carnagione di qualcuno, forse nemmeno la mia, ma quella tonalità di rosa mi colpì molto. Mi pentii un istante per non aver mai osservato attentamente la carnagione di quel ragazzo senza l’effetto di nessuna pozione, ma poi mi accorsi che stavo divagando, che probabilmente stavo uscendo di senno. La pelle di Potter?!?!!
Devo riposarmi.. la stanchezza mi sta mandando il cervello in tilt…
Severus riprenditi e non fare i patetico!
Andai verso la mia anti-camera da letto a stendermi, per “riposare”, anche se inconsapevolmente avevo già il perché di quella strana sensazione, di quegli strani pensieri e di quel ragazzo che stava, un po’ troppo per i miei gusti, nella mia mente.
Eppure sapevo che difficilmente avrei dimenticato quel colore. Il colore della sua dolcezza e della sua innocenza che mi aveva rapito ma non del tutto sottomesso, per fortuna.
Già l’innocenza di Potter…
Che probabilmente era vergine o forse no?!!
Ma cosa sto dicendo…sghignazzai tra me
E in quel momento, senza volerlo, misi la mano nella tasca dei miei pantaloni e sentii tra le mie dita la consistenza della pergamena usata per fare il bigliettino con il nome, la estrassi e notai stupefatto che il piccolo foglietto aveva preso colore…probabilmente aveva fatto reazione con una goccia di qualche pozione che si trovava sul pavimento e non lo avevo notato…
Era diventato…Rosa…
Quel Rosa.
Rimasi stupito, e capii che il destino aveva qualcosa in programma per me…
Qualcosa di molto…ROSA!

Edited by queen931 - 8/9/2009, 11:05
 
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