Siccome sei curios a e anch'io lo sono che ne dice di leggere il sesto?
Sesto capitolo:
“ Spuntino di mezza notte”
Harry si svegliò verso l’una di notte.
Non si era accorto di essersi addormentato e tanto meno di essersi coricato sotto le coperte!
Non vedeva nulla, la stanza era buia pesta, ma poteva ben distinguere il suo respiro dal russare del suo amico.
Diamine sembrava un trattore! Quando si sarebbe svegliato, gliel’avrebbe detto.
Non riuscendo più a chiudere occhio per via della “splendida ninna nanna” dell’amico, decise di scendere giù in cucina.
Gli era venuto un certo languorino, anche se si era abbuffato quella sera a cena, tutto gli era andato di traverso dopo la litigata con Remus.
Il solo ricordo lo fece star male e così decise di non pensarci e di recarsi direttamente in cucina per vedere se era avanzata una fetta di torta alle fragole( non posso fare a meno di scriverlo mi piace un sacco! Nd Isilya
)
Aprì la porta e non poté credere a quello che vide: un Draco Malfoy solo in vestaglia che si aggirava in cucina in cerca di qualcosa.
Sembrava muoversi bene in quella cucina anche se non c’era mai stato.
Harry si era nascosto dietro la porta lasciandola un po’ aperta per guardare se il ragazzo stava facendo qualcosa di losco.
Lo vedeva trafugare nei cassetti indaffarato.
Decise di coglierlo alla sorpresa, ma si fermò appena in tempo,perché Malfoy era sbucato fuori dal mobiletto con un mestolo in mano e con aria trionfante diceva:«Trovato!».
Il cuore di Harry batteva all’impazzata, non solo perché stava facendo lo “spione” ma anche perché aveva rischiato di farsi scoprire da Malfoy, il quale adesso girava con il mestolo l’intruglio dentro il pentolone, che risultò essere cioccolata.
Il moro, non sapendo cosa fare, decise di osservare attentamente la serpe.
Era cambiato parecchio in quei tre mesi di vacanza: era più alto, i capelli non erano più fissati con il gel ma erano sciolti e incorniciavano quelle splendidi iridi di ghiaccio.
L’espressione era concentrata al massimo, infatti si vedeva chiaramente la fronte crucciata che assumeva anche quando preparava una pozione complicata per Piton.
Il corpo era forte e tonico, grazie ai duri allenamenti di Quidditch a cui si era sottoposto…… e le mani, piccole e affusolate ma allo stesso tempo forti accarezzavano il mestolo con gesti eleganti, quasi come stesse sfiorando il corpo di una persona in piccole carezze, carezze che avrebbe voluto per se…
“Ma Harry! Che diavolo vai a pensare? E’ Malfoy!” e pensando ciò si schiaffò
una mano sulla fronte.
Il colpo fu un po’ troppo forte ed Harry si maledì per quel gesto sperando che Malfoy, non l’avesse sentito…Ma si sbagliava…
Il ragazzo in cucina si era accorto già da un po’ che qualcuno lo stava osservando…e non si stupì quando capì che quel qualcuno era Potter.
Siccome il moro non decideva ad entrare decise di fare lui la prima mossa.
«Invece di stare li imbambolato perché non vieni a darmi una mano Potter?»
Harry da dietro alla porta trasalì. Era stato scoperto. Non poteva tirarsi indietro, altrimenti sarebbe stato un vigliacco e la fuga non era di certo una bella cosa. Così decise di entrare.
Entrò silenziosamente, si schiarì la voce e chiese:
«Che ci fai tu qui? E come hai fatto a capire che ero io?»
«Sono qui per lo stesso motivo perché ci sei tu»
« E cioè?» chiese di nuovo spazientito il moretto.
«Fame» si limitò a dire la serpe che fino a quel momento aveva rivolto le spalle al grifondoro.
«Non hai risposto all’altra mia domanda- disse furbo – come hai fatto a capire che ero io?»
«Bè diciamo che non sei tanto bravo nell’arte della spia»
«Perché tu si?» chiese ghignando Harry.
La serpe aveva fatto un passo falso, così Harry aveva deciso di farsi coraggio e si avvicinò cautamente.
«Sei una spia?» chiese nuovamente.
«Mpf…» rise il biondino.
«Che hai da ridere?» disse furioso Harry.
«Credi che io sia una spia?» chiese Malfoy questa volta girandosi per guardare il moro dritto negli occhi.
«Perché non è quello che sei?»
Malfoy rise di nuovo e questa volta più forte.
Harry sentì dentro di se ribollire la rabbia.
Era talmente infuriato che scattò in avanti ed afferrò il biondo per il colletto e lo sbatté contro il muro.
«Rispondi, lo sei?»
«Uh-uh Potter fai il coraggioso?» lo canzonò Malfoy
«Rispondi!» disse di nuovo.
Silenzio.
«Rispondi!» disse strattonando il collo della serpe.
«No!» disse il biondo che con uno sforzo enorme riuscì a liberarsi dalla presa del grifone e prese a massaggiarsi la parte offesa.
Harry era rimasto basito, non solo aveva ceduto alla collera ma perché non si aspettava una risposta del genere dal rivale.
«Aspetti che ti creda?» disse una volta ripresosi.
«Pensa quello che vuoi su di me, ma non che sono una spia!» disse Malfoy.
«Non ti credo!»
«Sei libero di non farlo» gli disse.
Potter incavolato per quel discorso monotono formato solo da 5 sillabe decise di prendere una decisione drastica. ( Che fai? Gli zompi addosso e lo baci? Nd Me^__^) ( NO! O/////O Nd Harry) ( Eddai! Nd Me) ( Maniaca! Nd Harry) (uffa! Nd Me incavolata nera!).
Si avvicinò al biondo, lo girò e gli alzò la manica destra del braccio: niente!
Non c’era niente. Neanche l’ombra di un tatuaggio di un teschio e del suo serpente, solo la morbida pelle bianca.
Harry alzò lo sguardo e fissò gli occhi, questa volta gelidi e taglienti del rivale che gli disse:
«Cosa ti aspettavi di trovare?»
«Bè…io…» non sapeva che dire.
«Cazzo!» esclamò il biondo.
«Scusami io non volevo…»
«Già tu non volevi…non vuoi mai… ma le cose le fai sempre!».
Era calato un silenzio imbarazzante.
Potter si stava vergognando così tanto che in quel momento era più interessato a guardare i lacci delle sue scarpe che l’ampia schiena del rivale.
«Cazzo!» esclamò di nuovo Malfoy ma questa volta perché aveva dimenticato la pentola del cioccolato sul fuoco.
Prese la pentola ed iniziò a girare velocemente il contenuto cercando di farlo ritornare di nuovo denso.
Harry non ci stava capendo una mazza di quello che stava succedendo, si avvicinò al biondo per vedere che stava facendo.
«Accidenti! Si è attaccato tutto!» disse mentre si leccava sensualmente le dita sporche di cioccolato.
«Da qua… faccio io!» intervenne il moro che prontamente versò un po’ di latte nella pentola riprendendo a girare.
Il miscuglio era diventato più denso e lo provò.
Buona! Ma era troppo dolce. mancava qualcosa! Aggiunse un po’ di sale.
Adesso si che era buona!
Ne porse un cucchiaio a Malfoy e disse:
«Assaggia»
il biondo guardò un po’ diffidente il cucchiaio, poi con cautela lo assaggiò e si leccò vogliosamente le labbra in un gesto- pensò Harry – davvero erotico.
«Buona!» esclamò.
Il moro si limitò a sorridere e iniziò a mescolare di nuovo.
Piano piano si andò a creare uno strano silenzio che venne prontamente interrotto dal moretto:
«Perché non sei diventato mangiamorte?»
«Wow! Domanda da un milione di dollari!» esclamò divertito il Serpeverde.
«Si serio..»
«Non ti basta sapere che non lo sono diventato»
«Ho bisogno di una garanzia per fidarmi di te»
«La mia parola non ti basta?»
«Sai non che la parola dei Malfoy valga tanto»
Entrambi si guardarono e scoppiarono dalle risate.
«Mpf… già non è che vale tanto» disse Malfoy tra le risa.
Era la prima volta che Harry vide Malfoy ridere.
Non una risata fredda e tagliente, ma una risata che veniva direttamente dal cuore. Mentre pensava ciò non si accorse che stava osservando il biondino che gli chiese con voce fredda:
«Che hai da guardare Potter?»
Harry sentendo quel tono sembrò riprendersi e disse:
«Io mi chiamo Harry!»
«D’accordo…che hai da guardare Harry?»
«Pensavo che con te non si potesse avere una conversazione Malfoy…invece»
«Bè le persone cambiano. Ah, e io mi chiamo Draco e non Malfoy o figlio di mangiamorte»disse quest’ultimo riferendosi alla discussione tra Remus ed Harry che lui involontariamente aveva origliato.
Avendo capito l’antifonia Harry si ombrò e abbassando lo sguardo disse un semplice:«Scusa».
«Allora è patologico» disse Draco rivolgendo gli occhi al cielo.
«Che cosa?»
«Ti rendi conto che hai chiesto per ben due volte scusa a me? A Draco Malfoy? Al ragazzo che ti ha trattato di merda per ben 5 anni?»
«Come hai detto tu, le persone cambiano Draco» disse il moro con un sorriso.
«Allora… non stavamo chiarendo qualcosa riguardo al perché ti sei unito all’ordine?»
«Tsk! Mica cambiano poi tanto, tu sei sempre cocciuto!»
«E tu il solito sbruffone… avanti rispondi alla mia domanda»
«Mi dispiace non posso dirtelo.»
«E così vorresti la mia fiducia? Avanti…» lo incitò il moro.
«Mi dispiace, non posso. L’ho giurato a Silente. Chiedi a lui spiegazioni!»
«E allora sentiamo… come posso fidarmi di te?»
Draco spazientito per la testardaggine del moro disse sbuffando:
«Ci sono ben 3 motivi per cui mi sono unito all’Ordine:il primo è perché appoggio la causa di Silente e non guardarmi così perché è vero… il secondo motivo come ti ho detto te lo spiegherà Silente a tempo debito e il terzo…… il terzo è troppo personale non posso ancora dirtelo! Adesso ti fidi e ti convinci che non sono una spia!»
«Non mi basta un solo motivo!» insisté Potter.
«Nessuno ti hai mai detto che pretendi troppo!»
«Non sto scherzando!»
«Neanche io! Non sono mai stato così serio in vita mia! Accetta il primo motivo che ti ho detto e il secondo che ti dirà Silente. Non posso dirti il terzo… non ancora…»
Rimasero entrambi in silenzio fino a che Malfoy fece una cosa che a Harry ricordò molto il loro primo giorno di scuola: gli tese la mano.
«Hai la mia parola che non tradirò l’Ordine»
«Come ti ho già detto la parola dei Malfoy…»
«Non è la parola dei Malfoy- disse interrompendo Harry – E’ la mia parola!»
Harry non sapeva cosa fare da una parte il cuore gli diceva di accettare dall’altra il cervello gli diceva il contrario.
Ma in fondo cosa aveva da perdere?
Un po’ titubante si fece aventi e strinse con forza la mano del suo ormai ex rivale.
«Grazie!» disse Malfoy.
«Oddio! Questo è uno scoop! Chiamate Rita!» disse un po’ troppo forte il moro.
«Schh! Ma dico sei impazzito così sveglierai tutti!»
Dopo un po’ si sedettero, bevvero la cioccolata e chiacchierarono del più e del meno: di come Draco fosse fuggito da Malfoy Manor grazie all’aiuto di Piton e fosse arrivato a Hogwarts da Silente. Di come quest’ultimo lo aveva aiutato e ospitato a Grimmauld Place e di come suo padre una volta venuto a sapere del suo tradimento lo avesse diseredato e avesse messo degli scagnozzi sulle sue tracce per dargli una bella lezione.
Si erano appena fatte le quattro del mattino che Malfoy si alzò e disse:« Credo che sia meglio se andassimo a dormire oggi dobbiamo andare a Diagon Alley per comprare il materiale scolastico!»
«Già che stupido me ne era completamente dimenticato.» e dicendo questo si diressero verso le scale.
«Allora- iniziò Potter – mi hai detto il primo motivo, il secondo me lo dirà Silente… voglio sapere il terzo!»
«Non te lo dico» lo canzonò Draco
«Dai…dimmelo!»
«No!»
«Si!»
«No!»
«Si!»
«Fottiti!»
«Uffa!» disse il moro che incrociò le braccia al petto e mise su un adorabile broncio.
Malfoy stufo gli si avvicinò all’orecchio e gli sussurrò:« Sei davvero sexy quando ti arrabbi».
Harry avvampò di colpo. Possibile che Malfoy ci stesse provando con lui?!
Ma guardando il ghigno della serpe che stava entrando in camera sua gli urlò contro scherzando:«NON PRENDERMI PER IL CULO MALFOY!»
Quest’ultimo rise e chiuse la porta alle spalle.
Si stava dirigendo verso il letto quando sentì un insistente bussare.
«Che vuoi?» disse sbuffando mentre apriva la porta ad un assonnato Potter.
«Volevo solo dirti che è bello averti come amico Draco» e detto questo si fiondò in camera dove si gettò sul letto addormentandosi con un sorriso sulle labbra.
Nel frattempo Malfoy era rimasto basito da quell’affermazione.
Chiuse la porta con un sorriso e si sdraiò sul letto. Guardò fuori la finestra: il cielo era sereno e la luna era più bella che mai.
Ripensò a tutto quello che era successo in quell’arco di poche ore e prima di addormentarsi sospirò: « Il terzo motivo… è che ti amo Harry James Potter».