L'amore di un angelo, la mia prima ficcy ^^

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Isilya
icon9  view post Posted on 15/11/2005, 18:08




Questa è la mia ficcy che scrivo!
La trovate anche su egoio ma ho deciso di postarla anche qui....
Infatti vi faccio un bel regalino...... i nuovi capitoli della storia li posterò prima qui e poi sull'altro sito.
Che ne dite?
Mi raccomando ditemi cosa ne pensate!

Ecco il primo chappy ^^


“Sotto il sole cocente di Londra”

Quella era forse l’estate più afosa e calda negli ultimi cinquanta anni in Inghilterra.
I campi erano aridi e nemmeno un filo d’erba cresceva sui giardini inglesi, dove la siccità era stata vietata di nuovo, delle piccole case presenti nel quartiere di Privet Drive di Little Whinging nel Surrey.
Le case sembravano prendere fuoco sotto quel sole cocente di fine Luglio che, malgrado fossero le sette di sera, padroneggiava ancora nel cielo sereno dove nemmeno una nuvola c’era e gli uccelli accarezzavano l’aria con melodiosi canti e volavano in cerca di uno spazio tra i rami degli alberi per riposarsi.
Le automobili che di solito scintillanti e che sostavano nei vialetti o nei prati, une volta verde smeraldo, erano rinchiuse nei garage dei rispettivi proprietari.
Tranne una che sostava impolverata, in attesa di una bella lavata da parte di un ragazzo sui sedici anni al numero 4 di Privet Drive.
Dopo una rapida sciacquata con la pompa del giardino per togliere quel sottile strato di polvere e una bella insaponata, la macchina era bella e pronta per essere rilavata, asciugata e lucidata e da dietro il finestrino di questa si poteva ammirare il bell’artefice di tale “prodezza”. Era un ragazzo alto, sul metro e ottanta, che indossava solo un pinocchietto bianco mentre il petto e i piedi erano nudi. Aveva dei capelli corvini lunghi fino alle spalle ed erano legati in una bassa coda ma malgrado ciò erano in perenne disordine, alcune ciocche che gli ricadevano sul viso gli incorniciavano quelle che al posto degli occhi potevano definirsi due splendide gemme color giada da far invidia al più bello smeraldo del mondo.
Il corpo forte e tonico veniva messo in risalto dalle piccole goccioline d’acqua che solcavano gli addominali scolpiti dopo i tanti e duri allenamenti di Quidditch trascorsi sotto varie intemperie. Era bagnato fradicio e il pantaloncino che gli fasciava le gambe tono che lasciava intravedere i boxer aderenti neri.
Così si presentava Harry Potter, un ragazzo – a detta dei vicini, ma soprattutto dalle vicine – un bel bocconcino.
Ma Harry Potter non poteva definirsi solo un “bel bocconcino” o un semplice ragazzo in piena tempesta ormonale che amava studiare e odiava le vacanze estive perché doveva trascorrerle con le persone da lui ritenute più odiose… i suoi zii.
No, non poteva proprio definirsi così perché Harry Potter era anche un mago.
Un mago si fa per dire lui era “il mago” o meglio come la gente del mondo magico era solita a Chiamarlo il “Bambino Sopravvissuto”.
Aveva soltanto un anno la notte in cui Lord Voldemort, il mago più oscuro degli ultimi cinquanta anni che aveva seminato solo morte e distruzione tra il mondo magico e non, andò a casa sua ed uccise suo padre e sua madre. Poi il Lord puntò la bacchetta su Harry, scagliò l’anatema al quale non c’è via di scampo e…, e incredibilmente non funzionò.
Invece di uccidere il bambino la maledizione rimbalzò contro Voldemort.
Harry sopravvisse senza altro che segno, se non una bizzarra e intrigante cicatrice a forma di saetta sulla fronte, e Voldemort fu ridotto in qualcosa che a malapena era viva. Una volta fermato i poteri del Lord Oscuro che fuggì, i suoi seguaci, i Mangiamorte, fuggirono e il terrore che avevano seminato fra la comunità magica svanì, facendo di Harry Potter un mago famoso. fu un colpo per Harry scoprire a soli undici anni di essere un mago, fino a quel momento i suoi parenti l’avevano tenuto all’oscuro di tutto; con molta paura ed eccitazione accolse la lettera della prestigiosa e famosa scuola si magia e stregoneria di Hogwarts, dalle mani del custode segreto, Rubeus Hagrid, un mezzo gigante dall’apparenza burbera ma dal cuore tenero che condusse Harry incontro al suo destino.
Fu così che Harry conobbe molte persone tra cui Albus Silente il preside di Hogwarts , uomo nobile e strambo che non aveva mai esitato nell’offrire il suo aiuto ad Harry e i suoi amici, già… i suoi amici.. Ronald Bilius Weasley, il migliore amico di Harry, sesto figlio di casa Weasley che era diventata come una seconda famiglia per Harry, ed Hermione Jane Granger, grande studentessa e figlia di gabbani.
Harry si apprestava a iniziare un nuovo anno all’ accademia della magia, il sesto per la precisione ed il moro in quel momento pensò di essere davvero fortunato per essere sopravvissuto in questi sei lunghi anni.
Già non che la vita del ragazzo fosse tutta rose e fiori: infatti al suo primo anno aveva fatto conoscenza del Lord Oscuro in versione “attaccato al retro della testa del professore di Difesa Contro le Arti Oscure” e ne era uscito vincitore dopo un’aspra battaglia per impedire la rapina della pietra filosofale.
Al secondo anno ci fu la questione della Camera dei Segreti, camera che solo l’erede di Serpeverde sarebbe riuscita ad aprirla; Harry fu accusato di essere tale erede che in realtà era Lord Voldemort con il quale si scontrò alla fine dell’anno, o meglio si scontrò con il fantasma di Lord Voldemort, quando era ancora un giovane studente di Hogwarts e si faceva chiamare Tom Riddle.
Poi al suo terzo anno aveva conosciuto il suo padrino, Sirius Black, ex carcerato e latitante che Harry aveva aiutato a fuggire per non andare incontro ad un destino crudele; ma al suo quarto anno Harry dovette affrontare una prova molto dura…. la rinascita di Lord Voldemort e la scomparse di Cedric Diggory ucciso dalle stesse mani dell’Oscuro.
Il quinto anno non fu meno doloroso, infatti fu lì, all’Ufficio Misteri del Ministero della Magia che Harry perse Sirius la persona più importante per lui che era un incrocio tra un padre ed un fratello; e fu sempre lì che scoprì attraverso una profezia di sedici lunghi inverni fa quale fosse il suo destino: quello di uccidere Lord Voldemort perché come dice la stessa profezia: nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive….
Ma oltre ad avere questa enorme responsabilità sulle spalle malgrado tutto Harry era anche riuscito a divertirsi durante i suoi anni a scuola attraverso il Quidditch lo sport preferito dai maghi dove era diventato cercatore solo al suo primo anno, con gli scherzi fatto con Ron, le continue ramanzine e i saggi consigli di Hermione, con i Tiri Vispi dei gemelli Fred e George Weasley, aveva avuto la sua cotta per la bella Cho Chang e anche il suo primo bacio da quest’ultima, aveva degli amici stupendi e una famiglia di otto teste rosse che lo amavano come un altro figlio e fratello ma…… ma a Harry mancava qualcosa. Quel qualcosa che lui stesso rifiutò al suo primo giorno di scuola, aveva rifiutato l’amicizia di Draco Lucius Malfoy.
Lo ricordava come fosse stato ieri, quando stava viaggiando sul treno, insieme a Ron,che lo avrebbe condotto a Hogwarts, quand’ecco che fece la sua entrata Malfoy seguito dai suoi fedeli scagnozzi Vincent Tiger e Gregory Goyle.
Harry riconobbe subito Malfoy perché lo aveva già incontrato a Diagon Alley nel negozio di Madame McClan dove si stavano provando le divise scolastiche. Lì su quel treno Malfoy gli porse la mano dicendogli che avrebbe fatto meglio a non fare amicizia con dei tipi come Ron, solo perché apparteneva ad una famiglia povera ed era affascinata dai gabbani, ed harry rifiutò categoricamente.
Da allora si detestarono come non mai, divennero amici giurati non solo nell’amicizia, ma anche nel quidditch, Malfoy faceva parte della squadra avversaria,quando si incontravano nei corridoi della scuola nessuno dei due si risparmiava le loro performance, insultandosi con epiteti del tipo “sfregiato, san Potter” o “furetto e serpe”, erano sfidanti per le case in cui appartenevano, uno Serpeverde e l’altro Grifondoro.
Draco Malfoy la sua nemesi in tutto: Harry gli occhi verdi l’altro con gli occhi color ghiaccio, l’uno moro e dalla pelle abbronzata, l’altro biondo e dalla pelle diafana. Due persone così diverse ma così simili tra loro. Per Harry, Malfoy era odioso perché era un gran bastardo per vari motivi: punto uno di bastardo lo era da sé, punto due era il pupillo del direttore della sua casa,Severus Piton, il professore di pozioni, che diciamola tutta non era molto simpatico al grifone.
Punto tre e forse il fulcro della questione era figlio di Lucius Malfoy, spietato mangiamorte e braccio destro del Lord Oscuro.
Per tutti quei cinque anni non s’erano nient’altro che odiati,insultati e picchiati.
Tutti questi pensieri ora avevano preso a vorticare nella mente del moretto che si era disteso sull’erba dove si stava godendo gli ultimi raggi del sole che piano piano scompariva all’orizzonte.
Non si era nemmeno accorto che si stava facendo sera che si alzò e con le guance un po’ bagnate e un mesto sorriso sulle labbra rientrò in casa.

*
Appena entrò nella casa poté subito notare zia Petunia che era indaffarata nel preparare una deliziosa torta di fragole e suo cugino Dudley, che sbavava dietro al madre e cercava in tutti i modi di assaggiare o meglio trangugiare la torta, ma non ci riusciva ed in cambio riceveva un piccolo buffetto sulle mani o veniva rimproverato con tono zuccheroso tipo «No Diddy, la torta è per dopo quando ceneremo a casa degli Smith».
Già quella sera i Dursley erano stati invitati a cena dal capo della ditta dove lavorava lo zio Vernon che lo aveva torturato per ben dieci giorni da quando aveva ricevuto l’invito e andava per casa ripetendo frasi del tipo «Mi vorrà dare un aumento o una promozione».
Harry noto che lo zio non era presente in cucina quando il vocione di quest’ultimo proveniente dal soggiorno, fece sobbalzare il moretto:« Ragazzo! Hai lavato la macchina?» chiese con tono burbero, «Si zio Vernon», « E l’hai lucidata?»,«Si, ora posso andare?» chiese Harry spazientito,«Non osare quel tono con me ragazzo e ora fila in camera tua!».
Harry non se lo fece ripetere due volte che iniziò a salire le scale in fretta finche non entro nella sua camera.
Era sempre la stessa da quando c’era andato ad abitare per cinque anni; c’era sempre lo stesso letto e ai suoi piedi c’era il baule con tutto l’occorrente per Hogwarts; la piccola scrivania dove sopra era posato il libro di Storia della Magia di Albert Incant che aveva iniziato a leggere quel pomeriggio giusto per trovare un “passatempo” come diceva Hermione.
La gabbia di Edvige era vuota, ormai erano già da due giorni che mancava, “ma non può farle che bene, dopo tutto quel tempo che era rimasta rinchiusa in quella stretta gabbia” pensò Harry malinconicamente, infondo quella civetta era l’unica amica a farle ricordare a quale mondo appartenesse.
Si stese sul letto, era stanco morto, zio Vernon l’aveva fatto faticare parecchio quel pomeriggio, lavare l’automobile era stata la ciliegina sulla torta dopo aver falciato il prato, potato e risistemato le aiuole che erano tanto amate da sua zia. Non fece nemmeno in tempo a chiudere gli occhi che un’insistente picchiettio alla finestra lo fece sobbalzare.
era una civetta candida con due occhi color giallo, che riconobbe come Edvige; balzò dal letto ed aprì subito la finestra facendo entrare l’amica che, come poté felicemente notare, aveva legato alla zampa quelle che sembravano essere due lettere. Harry con entusiasmo afferrò le lettere elogiando la sua bella civetta con un:«Complimenti Edvige sei stata davvero brava!», la quale arruffò le piume tutta compiaciuta e dopo aver beccato affettuosamente l’orecchi del padrone volò fino alla sua gabbia per riposarsi dall’estenuante viaggio.
Harry aprì le lettere con eccitazione che gli erano state inviate da Ron e da Remus e decise di aprire la lettera di quest’ultimo:

“Caro Harry,
spero che tu stia bene e che abbia trascorso le vacanze in modo piacevole rispetto agli altri anni.
Non ti dico dove sono in caso questa lettera dovesse capitare nelle mani di persone poco “raccomandabili”.
Qui tutto bene anche se la mancanza del padrone di casa si fa sentire….
Comunque ti invio questa lettera per dirti che tra un po’ ti verremo a prendere, quindi prepara i bagagli, stai per tornare a casa dove cinque piacevoli sorprese ti aspettano, non ti anticipo niente solo che centri tu, i tuoi due amici e altre due persone, ma adesso basta, sbrigati che per le nove siamo a casa dei tuoi zii!
Sbrigati con i bagagli e non dimenticarti niente!
Tuo,
Remus

P.S. Ho un regalo che ti devo assolutamente dare e molto importante!


Remus… come mancava ad Harry il suo ex professore di Difese Contro le Arti Oscure al suo terzo anno, il quale si era dimesso per via delle sue chiamiamole “precarie condizioni” che avvenivano una volta al mese quando c’era la luna piena.
Si Remus era un lupo mannaro ma malgrado ciò era la persone più dolce che si potesse conoscere, adesso era come un secondo padre per Harry, dopo la morte di Sirius.
L’altra lettera invece era di Ron, il migliore amico di Harry:

Caro Harry,
penso che avrai già ricevuto la lettera di Remus, ti aspettiamo impazienti qui all’Ordine dove non vediamo l’ora di raccontarti 4 delle belle novità. Per quanto riguarda la quinta… bè diciamo che la penserai come me, ovvero, penso sia una grande sciagura; non ti anticipo niente, lascio un po’ di spazio per far scrivere Hermione ci vediamo amico.
Ciao,
Ron
P.S. W i Cannoni di Chludey!!!


Ronald sei sempre il solito!!!
Ciao Harry,
spero che tu stia bene, qui tutto fila liscio come l’olio e come ti ha accennato Ronald qui sopra, quando tornerai qui a casa, troverai cinque piacevolissime sorprese a mio parere.
Ronald, smettila di criticare sempre!! Eh che sarà mai?! Mica ci mangia o Avadakedravizza?!
Spero che tu arrivi presto non ce la faccio più a sentire ronald parlare soltanto di Quidditch!!!
Con affetto,
Hermione.

Harry era felicissimo nel ricevere le lettere delle persone che amava di più al mondo (almeno per ora! ^___^), ma un senso di gelosia e collera lo assalì sapendo quei due insieme, nella casa del suo padrino, che sapevano cosa stava accadendo nel mondo magico a differenza di lui che era rimasto per quasi tre mesi segregato in quella casa gabbana, con le persone più odioso al mondo, dove non sapeva e non veniva informato di nulla sul mondo e scommise che era ancora sotto “osservazione”.
Ma la collera andò scemando quando l’attenzione del ragazzo venne catturata dalle ben cinque sorprese che lo attendevano.«Chissà cosa sarà mai successo?! Da come dice Remus ed Hermione sono cinque sorprese una più bella di un’altra, ma a parere di Ron l’ultima sembra essere abominevole!! Speriamo solo che non sia successo nulla di grave non me lo perdonerei mai!».
“Smettila di darti sempre la colpa tu non centri!” disse una vocina che spuntò dalla sua testa; “già ma lo stesso non me lo perdonerei” rispose Harry, “sempre a fare il buon samaritano, allora ha ragione Malfoy”, “già hai proprio ragio…”, «Ma che cavolo vado a pensare! Harry riprenditi! Da quando Malfoy fa parte dei tuoi pensieri? Forse sono stato troppo tempo sotto il sole!» disse ad alta voce il bambino sopravvissuto che venne interrotto dal «Potter!» urlato così forte da suo zio che fece tremare la casa (esagerata! nd tutti) e scendendo le scale con voce supplichevole pensò “Remus, vieni presto!”.


Allora vi piace?


Edited by Isilya - 15/11/2005, 18:21
 
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Michelle Malfoy
view post Posted on 15/11/2005, 18:39




Questo primo capitolo è bellissimo!!! *__*

CITAZIONE
Infatti vi faccio un bel regalino...... i nuovi capitoli della storia li posterò prima qui e poi sull'altro sito.
Che ne dite?


Siiiiiiiiiiii, prima qui!!!!! *__*
 
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Isilya
view post Posted on 15/11/2005, 18:44




Ed ecco il secondo per la felicità di Michelle! ^^ - me super felice -

“Una sorpresa inaspettata”

Era appena ritornato in camera, dopo che era sceso giù in cucina dove i Dursley dopo avergli fatto le solite raccomandazioni del tipo: “non aprire a nessuno, non rispondere a nessuno e soprattutto non scendere dalla tua camera”.
Si era seduto sul letto quando qualcuno bussò alla porta.
«Avanti» disse con voce sorpresa.
Ad Harry mancò il fiato quando vide sua zia Petunia entrare in camera.
«Harry, posso parlarti?» chiese titubante Petunia,
«Certo! Cosa è successo zia Petunia?»,
«Oh… nulla devo solo parlarti»,
«Cosa c’è?»,
«ecco io……, forse è meglio che mi sieda un attimo……» disse con voce avvinta.
Harry si alzò in piedi e fece sedere la zia sul suo letto mentre lui rimase in piedi e la fissò negli occhi.
«Ecco io volevo solo dirti……, scusami e ti chiedo di perdonarmi!» esclamò tutto d’un fiato la donna.
«Co.. cosa?» chiese Harry che era rimasto basito da tale dichiarazione (mmh e quando te la farà Draco che farai? Stramazzerai a terra? ^__^).
«Ti chiedo scusa per come ti ho trattato in tutti questi anni, per quello che ti ho fatto, per come mi sono comportata nei tuoi confronti, per non averti dato la famiglia che non hai avuto e per non averti dimostrato neanche un briciolo di affetto che nutro per te….» concluse Petunia con voce rotta dal pianto.
Harry era molto sconcertato, non tanto per la confessione della zia, ma nel vedere quelle stille salate solcare il viso della donna, gli avevano stretto il cuore.
Con un po’ di imbarazzo, si avvicinò alla donna che lo abbracciò di slancio, abbraccio che Harry ricambiò molto volentieri.
«Ti voglio bene Harry, sei come un secondo figlio per me anche se non te l’ho dimostrato, ma credimi ti voglio bene e perdonami…… perdonami… ti prego» disse tra i singhiozzi Petunia.
«Calmati zia, va tutto bene, ti perdono, anch’io ti voglio bene, malgrado tutto sei pur sempre mia zia» disse Harry con voce pacata.
«Grazie Harry e scusami per questo sfogo» disse Petunia sedendosi di nuovo sul letto.
«Sei la prima persona che me lo dice…» disse Harry,
«Cosa?» chiese zia Petunia mentre con un fazzoletto si asciugava le lacrime,
«Sei la prima persona che mi dice ad alta voce che mi vuole bene» disse il moro che per l’imbarazzo aveva iniziato a passarsi una mano dietro alla nuca.
Questo era un piccolo particolare che assumeva quando era nervoso o imbarazzato, piccolo particolare che non sfuggì alla donna che iniziò a ridere lasciando il nipote perplesso.
«Che c’è da ridere su quello che ho detto?» chiese con foga.
«No, non… ah ah non e per quello che hai detto ma per il gesto che hai fatto…»disse la donna trattenendo a stento le risate,
«Quale gesto?»,
«Quello che fai sempre quando sei nervoso»,
«Quale? Forse non me ne sono accorto ( ma allora sei proprio rimbambito ragazzo mio Ndme perfida)»,
«Già anche in questo sei identico a tuo padre» disse Petunia.
«Tu hai conosciuto mio padre?» chiese stupito il moro,
«Certo! Come mai così stupito?» chiese la donna,
«Pensavo vi odiaste, anzi che odiavi mia madre per quello che era e di conseguenza suo marito, mio padre» disse semplicemente il moro.
«Io non ho mai odiato i tuoi genitori, anzi, ma avevo paura, paura perché erano inseguiti da Voldemort e sapendo loro in pericolo decisi di allontanarmi per non essergli di peso e per difendere la mia famiglia» disse Petunia e dal tono della sua voce si poté sentire tutta la malinconia e il rammarico nel ricordare la sorella.
«Capisco…… zia?»,
«Si?»,
«Potresti raccontarmi un po’ dei miei per favore?» chiese stupendo se stesso per la domanda fatta.
«Non ha da chiederle questa cose…… girati e guardati allo specchio» disse Petunia.
«Ma..» obbiettò Harry che però venne interrotto dalla zia che gli si era avvicinato e l’aveva afferrato per le spalle e fatto girare in modo tale da potersi specchiare.
«Fallo e basta!- insisté la zia – che cosa vedi?»,
«Un ragazzo- rispose Harry – un ragazzo cresciuto troppo in fretta che porta sulle spalle il destino di molte vite, un ragazzo stanco, una nullità, con un passato da far ribrezzo e senza un futuro certo» disse Harry affranto.
«Oh, io invece vedo un uomo combattivo e fiero che in molte occasioni ha dimostrato di possedere un coraggio che pochi al mondo hanno- disse la zia – tu sei così Harry e così era tuo padre che rivive in te, nel tuo aspetto, che faceva sospirare tante fanciulle ad Hogwarts e non sapeva che Lily ne era gelosa marcia…, faceva tante di quelle scenate di gelosia quando tornava a casa…» disse con un sorriso Petunia che contagiò anche Harry che era ancora rivolto vero lo specchio.
«Ma tu hai anche il sorriso, gli occhi e l’eleganza di tua madre…… a volte guardandoti riesco ancora a rivederla… non sai quanto mi manca Harry…» disse commossa la zia che venne abbracciata dal moro che sentì le mani della zia cingergli il collo mentre cercava di mettergli qualcosa.
Il peso dell’oggetto lo fece girare di scatto guardandolo attraverso lo specchio. Era un anello di oro bianco e sopra vi erano incise delle lettere di un’antica lingua che Harry non riuscì a decifrare.
«E’ bellissimo» riuscì solo a dire.
«Già è davvero bello, era di tua madre… tuo padre glielo regalò il giorno in cui le chiese di sposarlo- disse – dandogli quell’anello, Lily era diventata la donna da amare per tutta la vita per James».
«Ma perché lo dai a me adesso?» chiese Harry,
«Penso che tua madre voglia così, in modo tale che quando tu conoscerai la persona che ti sarà a fianco per la vita, tu glielo donerai come pegno del tuo amore per sempre» rispose, «e visto che stai per partire- indicando il baule che Harry aveva già preparato prima – avevo deciso di dartelo e di darti anche questi» disse prima di uscire dalla porta e prendere un’enorme valigia.
«Questo è un piccolo pensiero per il tuo compleanno… bè diciamo che sono tutti i regali che non ti ho dato in tutti questi anni» disse con un enorme sorriso sulle labbra zia Petunia.
Harry con mano tremante prese la valigia dalle mani della zia e la adagiò sul letto aprendola.
Un gridolino di eccitazione fuori uscì dalle labbra del moretto nel veder ciò che conteneva quel piccolo forziere: dentro c’erano abiti alla moda di ogni tipo, dai jeans della Levis che aveva sempre sognato, alle maglie di varie tonalità di colore, camicie bianche e nere, a suo dire molto provocanti e sensuali ed infine due abiti eleganti da mettere nelle serate di gala o alle feste.
Era rimasto con la bocca spalancata per la sorpresa, non se la aspettava proprio,oddio forse da qualcuno ma no da zia Petunia che guardando preoccupata l’espressione del nipote disse:
«Cosa c’è? Non vanno bene, non ti piacciono?»,
«Non,no anzi sono da sballo» disse Harry,
«Bè è il minimo dopo tutto»,
«Io non so cosa dire solo grazie zia»,
«Non c’e di che, bene io andrei visto che tra un po’ andrai via…».
«Per la prima volta sentirò la mancanza di questo posto» disse Harry che venne stritolato in un abbraccio alla “Molly Weasley”, solo che stavolta non era la paffuta donna a stringerlo ma una donna che fino a poco tempo prima pensava che lo odiasse, mentre adesso lo abbracciava e in quell’abbraccio, poté odorare il maglioncino rosa che la zia indossava e si ritrovò a pensare che avesse un odore particolare, lo stesso odore che aveva la sua mamma.
«Bè adesso devo proprio andare, altrimenti Vernon mi lincia» disse commossa mentre Harry si limitava a sorridere.
«Mi raccomando scrivimi!» disse mentre usciva dalla camera,
«Si zia promesso!»,
«E fai colpo su qualcuno, non avere paura di quello che succederà, mi raccomando usa la protezione!»,
«Ma zia!!!» gridò harry che nel frattempo era diventato viola dall’imbarazzo.
«Che c’è? Guarda che sei diventato proprio un bel bocconcino, guarda che se io fossi più giovane e tu non fossi mio nipote, ti sarei già saltata addosso!» disse la donna per prenderlo in giro.
«Zia!!! Esci subito di qui!!!» rispose scandalizzato il bambino sopravvissuto.
« Ciao…» disse uscendo la donna mentre non la finiva più di ridere per la faccia buffa che aveva assunto il nipote.
Quando petunia uscì dalla stanza, Harry si stese sul letto, era troppo in una giornata, anche per il bambino sopravvissuto che sentendo il portone di casa Dursley chiudersi non poté che sospira e sorridere con il pensiero che di lì a pochi minuti sarebbe tornato casa sua, nel suo mondo.





 
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Michelle Malfoy
view post Posted on 15/11/2005, 18:52




*____________* Grazie, Grazie, Grazie!!!!! *______*

CITAZIONE
Ed ecco il secondo per la felicità di Michelle! ^^ - me super felice -


Si, sono super felice!!!! *_________* Anche il secondo capitolo è bellissimo!!!!! Questa Petunia mi piace molto di più dell'originale!!!!! ^__^ ehehehehe la scena di Petunia che dice a Harry di usare la protezione è troppo divertente!!!

cioè... ----> («E fai colpo su qualcuno, non avere paura di quello che succederà, mi raccomando usa la protezione!»,
«Ma zia!!!» gridò harry che nel frattempo era diventato viola dall’imbarazzo.
«Che c’è? Guarda che sei diventato proprio un bel bocconcino, guarda che se io fossi più giovane e tu non fossi mio nipote, ti sarei già saltata addosso!» disse la donna per prenderlo in giro.
«Zia!!! Esci subito di qui!!!» rispose scandalizzato il bambino sopravvissuto.
« Ciao…» disse uscendo la donna mentre non la finiva più di ridere per la faccia buffa che aveva assunto il nipote.) XDDD bellissima la scena!!!
 
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Ran_pyon
view post Posted on 15/11/2005, 18:58




*ççççç* SHIIIIIII!!!!!!!!

ME FELICISSIMAAAAAA wub.gif
 
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Isilya
view post Posted on 15/11/2005, 19:04




Allora siccome vi piace posto anche il terzo ^^:

“Ritorno a Grimmauld Place n° 12”

Era ancora seduto sul letto ripensando a quello che la zia gli aveva detto poco prima: “…Fai colpo su qualcuno e non avere paura di quello che succederà…”.
Già colpo su qualcuno…, Harry però non aveva detto alla zia che quel qualcuno, se lo avesse trovato, non sarebbe stata una lei ma un lui.
Eh già… Harry Potter era gay, o meglio diciamo che era bisessuale: a volte si trovava a guardare una ragazza e la trovava bella e attraente ma lo stesso vedeva quando guardava un ragazzo.
Harry in principio aveva vissuto male questa esperienza: lo aveva scoperto solo al suo quinto anno, quando si era ritrovato davanti il sedere di Seamus Finnigan e lo trovava davvero un gran bel sedere.
All’inizio ci conviveva davvero male, non riusciva a convincere nemmeno se stesso di essere gay!
Ma poi con il trascorre del tempo questa sua estraneità divenne un tutt’uno con il suo essere.
Ma c’era pur sempre un piccolo problema: nessuno lo sapeva a parte Sirius che aveva mantenuto il segreto fino alla sua morte.
Il motivo per cui Harry non l’aveva detto a nessuno, era perché aveva paura della reazione che avrebbero avuto i suoi amici e le persone che tenevano a lui.
Forse se lo dicesse ad Hermione,l’avrebbe anche capito ed appoggiato nelle sue scelte, ma non osava immaginare la reazione di Ron, lui l’avrebbe sicuramente ucciso!
Non che l’amico fosse bigotto ma diciamo che non gli andava proprio giù.
Ma aveva paura anche della gente del mondo magico: quale reazione avrebbero avuto sapendo il loro eroe, l’unico in grado di sconfiggere Voldemort, essere omosessuale?
Per non parlare dei giornali, che non facevano altro che parlare di lui dal mattino alla sera.
Rita Skeeter ci avrebbe sguazzato dentro come i porci nel fango!
non aveva paura invece di non trovare la persone con cui avrebbe diviso la vita perché le coppie omosessuali erano normali nel mondo magico, anzi si potevano anche sposare ed avere figli.
Adesso voi direte che è un controsenso, ma miei cari lettori, voi sapete che il mondo gira in un senso ma sono le persone che lo fanno girare al contrario ( in poche parole le persone non si fanno mai i c***i loro!).
Anche se c’erano queste possibilità che nel mondo babbano solo in alcuni paesi esistevano, lui aveva un’immagine da difendere o meglio le persone volevano che Harry Potter fosse un’immagine utopica che si erano già prefissati:grande eroe, che una volta sconfitto il Lord Oscuro sarebbe diventato un ottimo padre di famiglia e un marito fedele alla sua amata e non amato.
Con questi pochi pensieri tutt’altro che felici per la testa, Harry scese le scale con il baule, che aveva rimpicciolito ed ora stava comodamente nella sua mano, la sua fidata Firebolt e la valigia che la zia gli aveva donato.
non fece nemmeno in tempo a sedersi su di una sedia che sentì un insistente bussare alla porta.
Era notte fonda ormai, nessuna luce era accesa e dentro casa era buio pesto.
Pensando che non fosse un attacco da parte dei Mangiamorte, perché di certo questi ultimi non avrebbero di certo bussato alla porta se avessero voluto attaccarti!
Si avvicinò alla porta con estrema cautela e con la bacchetta in mano pronta per lanciare uno schiantesimo.
Aprì la porta e si ritrovò mille bacchette puntate contro! (oddio Lord Voldemort Nd Lu – Ti piacerebbe! Nd me)
Un «Lumos» ed un «Giù la bacchetta ragazzo» lo fecero sobbalzare.
Adesso si vedeva molto più chiaramente grazie alla piccola luce che la bacchetta emanava ed Harry riconobbe subito chi fossero gli individui.
Davanti a lui c’era un uomo alto quanto lui, dai capelli castani con evidenti segni bianche prematuri che gli donavano un’aria molto matura.
Si poteva vedere che aveva l’aria stanca di chi non riposava da tempo.
Ma quegli occhi nocciola erano inconfondibili per Harry che pronunciò con tono flebile il nome dell’uomo:«Remus».
«Harry, mi hai fatto venire un colpo – posandosi una mano sul petto al lato del cuore – ma cosa…» ma l’ultimo dei malandrini venne interrotto dall’abbraccio del moro che lo stava letteralmente stritolando.
«Non sai quanto mi sei mancato, sono felice di rivederti Remus» disse il moro felice come una Pasqua,
«Anch’io piccolo» disse Rem stringendo il ragazzo a se.
«Ehi! io non sono piccolo!» rispose Harry mettendo un adorabile broncio e staccandosi da quell’abbraccio soffocante.
«No ma per me lo sarai sempre» disse semplicemente il licantropo che scompigliò affettuosamente la chioma del ragazzo davanti a lui.
«Ehm… scusate ma potreste farvele dopo le vostre effusioni?» disse un’altra voce femminile,
«Già fate entrare» disse un’altra burbera.
«Tonks, Moody, anche voi qui?» chiese con un sorrisone sulle labbra,
«Tsk!... Cosa credevi ragazzo… che non saremo venuti?» disse Malocchio. Il suo aspetto non era poi cambiato molto: i capelli erano cresciuti di più, il pezzetto di naso mancava sempre e la gamba era sempre sostituita dal pezzo si legno; c’era sempre l’occhio normale e l’altro magico che ruotava molto velocemente.
«Siamo la tua scorta per questo viaggio Harry» rispose Tonks che questa volta portava una capigliatura biondo platino, gli occhi erano azzurro chiaro e vestiva abiti babbani.
«Allora come hai trascorso le vacanze?» chiese Rem che nel frattempo era entrato in cucina insieme agli altri due auror.
«Come al solito, lavorando e riposando, riposando e lavorando, ma per fortuna tutti gli sforzi sono stati ripagati con una più che piacevole sorpresa» disse sorridendo il grifone.
«Sorpresa? Di che tipo?» chiese Rem incuriosito.
«Non indovineresti mai» disse furbetto Harry,
«Illuminaci» disse Moody.
«E’ successo stasera poco prima che arrivaste…» e raccontò quello che era successo in camera sua poco prima lasciando i tre auror basiti.
«Non ci posso credere!» disse il licantropo che sotto sotto però lasciava capire che sapeva della cosa.
«Bè inizia a crederci perché questa né è una prova vivente» disse il ragazzo che prese il suo piccolo forziere per mostrarlo ai tre.
«Wow… neanche io posso permettermi della roba del genere» disse Tonks che nel frattempo aveva cambiato il colore dei capelli che erano diventati di un morbido rosa schokin.
«Già tutta roba di alta qualità» fece Harry gonfiando il petto, era molto orgoglioso di possedere quel dono.
«Sbaglio o questo non è l’unico regalo?» domandò il licantropo con finta aria innocente di chi invece ne sapeva una più del diavolo.
«Come mai penso che tu già lo sappia?» domandò il moro che aveva capito il giochetto del suo amico;
«Te l’ha dato non è così?»,
«Già» gli rispose semplicemente il figlioccio, mentre gli altri due non riuscivano a capire una mazza di quello che i due si stavano dicendo.
«Ti piace?»,
«Tanto»,
«Vi degnate di dirci che diavolo state blaterando voi due?» disse furioso Moody interrompendo i due chiacchieroni.
Remus ed Harry si voltarono verso gli interlocutori e vedendo i loro visi assumere l’espressione di totale: “non ci stiamo capendo un fico secco di quello che dite”, scoppiarono a ridere.
«Si può sapere ora cosa avete da ridere?» chiese ancora furioso l’ex auror che ancora più furioso batté il bastone che di solito lo reggeva sul tavolo della cucina.
«Mpf… Malocchio… ah-ah… dovresti vederti adesso sei buffissimo………»
«Io non sono buffo!» rispose incavolato e cercò di colpire il licantropo il quale però schivò il colpo che però ricevette in testa una bastonata ( tipo Rossana quando usa quel martello Nd Me che sta morendo dalle risate)
«Ehi!» protestò il malandrino.
«Adesso mi spighi?» disse Moody,
«Stavamo parlando del ciondolo che Harry porta al collo!» disse rem scocciato mentre si massaggiare la testa cercando di alleviare il dolore.
«Ah… il ciondolo! Complimenti Harry è davvero stupendo» disse Tonks che si era avvicinata al moro per mirare meglio l’oggetto di tale discussione.
«Come mai non mi è nuovo? Remus finiscila di tenermi il broncio non ti ho fatto niente!» disse Malocchio.
«Perché era di mia madre forse gliel’avrai visto qualche volta prima che…» ad Harry gli morirono le parole in bocca, era ancora difficile per lui non piangere quando si parlava della morte dei suoi genitori.
Calò lo sguardo verso terra, non voleva far vedere che le sue due gemme si erano fatte lucide a causa delle lacrime che si ostinavano a scendere.
Si era andato a creare un silenzio imbarazzante che fu prontamente interrotto da Remus:«Allora, non pensate che sia ora di partire, secondo me gli altri sono già preoccupati!».
«Si, forse è meglio che andiamo…«riprese Tonks che fece per uscire dalla porta.
Harry fu molto grato al licantropo per essere riuscito a sdrammatizzare quel silenzio.
«Ragazzo vieni qui che ti devo disilludere» puntualizzò Malocchio.
«Oh, non ce né è il bisogno Moody faccio da me» disse Harry il quale con un elegante torsione del polso praticò l’incantesimo e svanì.
«da quando sai disilluderti Harry?» chiese Rem,
« Da questa estate, quando ho deciso di cambiare radicalmente la mia vita» rispose pacato il ragazzo che riapparse davanti ai loro occhi.
«E cioè?» chiese ancora Rem,
«Cioè ho deciso di studiare, di cambiare aspetto fisico in meglio…»,
«Lo vedo bene»,
«… e sai mi sono fatto anche un tatuaggio…»
«CHE COOOOSA!!!!!!!! CHE HAI FATTO??????» chiesero sbalorditi i tre.
«Un tatuaggio»,
«Avevamo capito! Fa vedere!» disse imperioso Rem.
Sbuffando Harry si voltò, alzò un po’ la maglietta nera e abbasso un po’ la vita degli jeans.
Ciò che poterono vedere i tre auror era assolutamente da togliere il fiato.
Un drago di taglia media sostava nella regione tra i reni e i glutei.
Era attorcigliato su se stesso senza però senza confondere o dare un senso di squallore al disegno.
Era molto sensuale, ma addosso ad Harry era assolutamente…… eccitante.
«Bè, allora? Che ve ne pare?» chiese il diretto interessato,
«Perché?» chiese solo Remus,
«Non c’è un motivo specifico, volevo solo essere me stesso e volere ciò che voglio per una volta» disse semplicemente.
«Devi mostrarmi, qualche altra cosa?»,
«Niente più…per adesso» si limitò a dire, mentre dentro di se aveva una voglia incontenibile di rivelare al suo amico fidato quel segreto che tanto lo tartassava.
«Cosa significa per adesso?» chiese Rem che aveva assunto la posa di una suocera che stava facendo il terzo grado alla sua nuora.
«Perché invece non partiamo?» sbuffò l’interrogato, che stanco di quell’interrogatorio, uscì di casa. Adesso voleva tornare dalla sua vera casa.
«Ma…» cercò di dire Remus che venne però interrotto dalla mano di Malocchio che l’aveva afferrato per un braccio e lo stava trascinando fuori sussurrandogli all’orecchio:«Finiscila di fare la suocera impicciona, avrà pure i suoi segreti. Lasciamolo in pace.»
Uscirono fuori casa, si disillusero tutti e quattro e inforcarono le loro scope.
Harry era al settimo cielo… non volava da molto ormai.
Volare era la sua essenza vitale; gli era sempre piaciuto volare: sentire il vento che ti soffia sul viso e che ti scompiglia i capelli; sentire che nessuno ti può fermare perché finalmente sei…libero.
Si… Harry nel volo aveva ala libertà assoluta, niente più Voldemort o Mangiamorte gli tartassavano ala vita, o almeno quando volava.
Era semplicemente meraviglioso.
Con queste emozioni che vorticavano nella testa non si rese conto di essere finalmente arrivato a destinazione.
Mollò scopa, baule e valigia, corse tra le due case che erano segnate dal numero 11 e 13 e sussurrò la parola d’rodine: “Ordine della Fenice”.
Finalmente il passaggio si aprì lasciando vedere l’entrata del maniero.
Senza esitazioni Harry entrò: quello che vide lo lasciò stupefatto.
Non che quello che potesse vedere fosse stato tanto, visto che stava solo nell’atrio.
Ma già vedere la casa non più cupa e che odorava di muffa, ma che era illuminata, pulita e che emanava un calore accogliente, gli fecero uno strano effetto, quasi di smarrimento.
Ma appena sentì l’odore… quell’odore che tanto gli ricordava Sirius… lo fece sospirare e con voce emozionata esclamò: « Sono a casa!».




 
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Michelle Malfoy
view post Posted on 15/11/2005, 19:19




bellissimo, bellissimo, bellissimo, bellissimo, bellissimo, bellissimo!!!!!! *_____* Harry, tatuaggio è da sbav!!!!! *___________* *çççç*
 
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Isilya
view post Posted on 15/11/2005, 19:28




Ecco il quarto e il quinto ^^ doppio questa volta sempre per te Michelle a quanto pare ti piace proprio la mia ff ^^!

Il quarto:

“Quattro delle cinque grandi sorprese”

Il loro arrivo fu annunziato dal grido della Signora Black che si era risvegliata dal suo sonno perché per l’ennesima volta Tonks era inciampate nel porta ombrelli.
«Sudiciume! Feccia! Pezzenti come osate profanare la mia casa….. Maledetti mezzosangue…..»
«Oh! Ma sta’ zitta per una volta vecchia megera!» esclamò Lupin con foga mentre con l’aiuto di Harry e degli altri due auror riuscirono a coprire il quadro di quella vecchia pazza scatenata!
«Mica è poi cambiato molto questo post….» non riuscì a finire la frase che due forti braccia lo avvolsero facendogli mancare l’aria.
Harry riconobbe subito l’abbraccio della Signora Weasley, solo lei sapeva abbracciare così, ossia stritolando le persone!
Il moretto non esitò a ricambiarlo, conosceva bene quella donna e come fosse stata per lui una seconda mamma.
«Harry caro! Finalmente sei arrivato!» disse commossa la donna paffuta.
«Si…sono qui… ma adesso potreste lasciarmi… sto soffocando» disse a fatica Harry.
«Oh certo, scusami!Vieni qui fatti guardare sei proprio cresciuto, girati un po’- disse mentre il ragazzo girava su se stesso come una trottola-…. mh… sei diventato proprio un bel ragazzo… le ragazze ad Hogwarts avranno solo occhi per te..» disse compiaciuta mentre guardava il ragazzo orgogliosa.
«… Grazie … ma onestamente mi guardano già troppo… e non mi va di essere un fenomeno da baraccone…» disse Harry.
«Oh non ti preoccupare, limitati solo a sorridere, altrimenti fa l’indifferente, non vorrei che qualcuno svenisse per il tuo incantevole sorriso» disse sorridendo la donna.
«Grazie Signora» si limitò a dire il moro.
«Sarai affamato vieni in cucina che sto preparando la cena…»
«Veramente io vorrei salutare prima i miei amici se non le dispiace»
«Ma certo vai pure sono di sopra nella camera di Ron la prima a destra»
«Grazie» disse mentre saliva già le scale.
«E’ diventato proprio un bel ragazzo ed è anche più forte» disse Molly
« Già… assomiglia sempre di più ai suoi genitori» disse malinconicamente Remus guardando il suo figlioccio salire allegramente la scale.

*
Harry stava salendo le scale.
Dio come era cambiato quel posto e come gli era mancato. Tutto ora era diverso: i mobili erano in ordine, non più impolverati o pieni di Doxi o Mollicci, non c’era nemmeno più una ragnatela o un filo di polvere.
Le scale, anche quelle erano state riparate come il pavimento d’altronde che non cigolava più.
I tappeti che prima erano stati tolti adesso erano stesi sulla maggior parte delle stanze donando alla casa uno stilo medievale.
Il calore che emanava era tale che se ad Hogwarts, nel dormitorio faceva caldo, qui si soffocava!
Mirando il nuovo arredo della casa non si rese conto di essere arrivato di fronte la camera del suo migliore amico.
La porta era di legno di ciliegio ed era tutta intarsiata con motivi floreali.
Si avvicinò, girò la maniglia a testa di serpente e aprì la porta.
Poté vedere che la stanza era stata riordinata, il soffitto era sempre alto, le pareti erano di un colore verde chiaro che metteva un senso di pace all’anima, due letti gemelli di uguali tinta; c’era uno specchio dopo vi si poteva specchiare interamente, una scrivania dove c’erano sopra mille fogli di pergamena, piume d’oca,boccette di inchiostro e libri sparsi un po’ d’ovunque.
Harry fece una rapida panoramica della camera prima che il suo campo visivo fosse completamente oscurato da una gran quantità di capelli molto ricci e cespugliosi.
Harry sentì il corpo morbido di una giovane donna premuto contro il suo, che riconobbe come la sua fidata amica Hermione.
Quest’ultima gli era saltata addosso stringendolo in un abbraccio da far concorrenza a quello di Molly!
«Harry sei qui finalmente! Ci hai fatto preoccupare! Ron vieni Harry è arrivato! Muoviti! Ma dove ti sei andato a ficcare?»
«Herm…mi stai soffocando…» disse il moro cercando l’attenzione dell’amica.
«Oddio! Scusami! Che sbadata!» disse la moretta che si fece indietro facendosi mirare dal grifondoro che rimase a bocca aperta.
«Wow Herm! Sei bellissima!»
«Esagerato!» disse Hermione che era diventata rossa per l’imbarazzo.
No, era Hermione ad esagerare. Harry aveva ragione, Herm era diventata proprio una bella ragazza: I capelli non erano più crespi, anche se erano sempre ricci, ma morbidi e lucenti; gli occhi marroni avevano accentuato la loro forma di gatto; le labbra erano scarlatte e piene……proprio da baciare.
Ma il corpo era quello cambiato di più e in meglio: la curve erano più accentuate e avevano quella morbidezza che gli uomini potevano solo invidiare.
«Allora, come stai? Hai trascorso bene le vacanze o come al solito ti hanno maltrattato?» domandò l’amica preoccupata.
«Niente del genere… le ho trascorse come al solito e sto bene, non preoccuparti.»
Entrambi si erano seduti sul letto ed iniziarono a chiacchierare aspettando l’arrivo del loro amico.
«Ma… dov’è Ron non lo vedo?»
«Bè forse sarà con i gemelli, ma vedrai che fra un po’ arriverà. Comunque nessuna novità da te?»
«Niente di speciale…solo che ho ricucito i rapporti con mia zia Petunia»
«Cosa? Niente di speciale? Harry ti rendi conto che finalmente hai una persona della tua famiglia che ti vuole bene!» esclamò spazientita l’amica.
«Già… e pensa che mi ha fatto bene due regali!» e dicendo questo mostrò l’anello e i vestiti che gli erano stati regalati.
«Wow Harry! Con questi vestiti ad Hogwarts farai scintille!»
«Perché?» domandò stupidamente il moro.
«Perché?... ma Harry ti sei rimbambito per caso o il sole dell’estate ti ha dato alla testa? No ma dico ti sei specchiato per caso in questo tempo? No perché sei una bomba e se non
fossi fidanzata ti sarei già saltata addosso credimi»
«Ma non è vero…… aspetta un attimo! Per caso hai detto che sei fidanzata?» chiese sbalordito il moro.
«Hai sentito bene» disse sorridendo l’amica.
«Congratulazioni!»
«Ehi mica mi sto per sposare!?»
« Ma… Herm chi è… mica è Krum vero? Il mio cuore non resisterebbe»
«Veramente…»
«No, no è quel troglodita altrimenti sarebbe già finito all’altro mondo!»
Esclamò una voce maschile proveniente dall’uscio della porta.
Lì c’era un ragazzo molto alto, sul metro e novanta. Era aitante, il viso era cosparso da mille lentiggini e i capelli rossi gli circondavano il viso mettendo in risalto due splendidi occhi azzurri.
Era Ron.
Harry appena lo vide, si alzò dal letto e gli andò in contro.
Si abbracciarono come non facevano da tempo, come se quei tre mesi fossero stati un’eternità.
«E’ bello rivederti amico!» disse sussurrando il rosso all’orecchio del moro.
«Anche per me!» rispose Harry.
Si staccarono e si avvicinarono al letto dove Hermione li attendeva raggiante. Finalmente il magico trio si era riunito.
«Che intendevi con quella frase Ron?» chiese Harry.
«Questo» e si avvicinò ad Hermione e la baciò dolcemente, la quale aveva gradito molto l’attenzione del sesto di casa Weasley.
Harry li guardava sbalordito, ma nel suo cuore era felice come una Pasqua per quei due cocciuti che finalmente dopo tanti litigi si erano decisi a stare insieme.
Si staccarono dopo un paio di minuti e guardarono perplessi il loro amico.
«Cosa c’è non ti piace questa prima sorpresa?»chiese nervosa la riccia.
Harry rivolse uno sguardo a Ron per poi girarsi verso Hermione e ritornare di nuovo sul rosso.
«Che c’è?» chiese risoluto Ron.
«Era ora!» disse Harry.
«Scusa?» domandarono in coro i due fidanzati.
«Era ora che vi decideste a stare insieme, se non lo facevate quest’anno giuro che vi prendevo a calci ad entrambi»rispose il moro.
«Perché?» chiese Herm.
«Perché non né potevo più delle vostre litigate e scenate di gelosia, se qualcuno di voi due riceveva una lettera che non fosse dei propri genitori o stava vicino a qualcuno che non fosse uno di voi!»
«Si vedeva così tanto?» chiese il rosso.
« Dire il contrario è un eufemismo!» esclamò deciso il moro.
«Ma allora non sei arrabbiato?» chiese la moretta,
«E perché mai dovrei esserlo sono felice per voi come non possiate nemmeno immaginare!» e detto questo abbracciò i suoi due amici.
«Allora quali altre sorprese mi attendono?»
«Bé questa era ne era una poi ce ne sono altre quattro» disse il rosso.
« Noi possiamo dirtele solo altre due mentre quelle altre te le diranno dopo cena o le scoprirai da solo» disse ancora Herm.
«Bene ditemi almeno queste due»
«Allora la seconda è che sei diventato Capitano della squadra di Quidditch» disse Ron raggiante,
«E la terza è che sei diventato prefetto insieme a Ron perché io sono diventata caposcuola.» continuò Herm orgogliosa.
«Che…co.. cosa?» domandò Harry frastornato suscitando le risate di entrambi gli amici.
«Che avete da ridere a me si è bloccata la crescita! Prima zia Petunia, poi voi poi queste altre due novità… non oso immaginare le altre due sorprese!»
«Una la vedrai appena scenderemo a cena e l’altra…»
«L’altra è abominevole!» disse Ron arrabbiato che aveva ricevuto un gentile scappellotto da Hermione, la quale per farsi perdonare e far togliere il broncio al suo ragazzo, lo baciò dolcemente fino a quando la voce della signora Weasley risuonò un «è pronto in tavola!».


*

Scesero giù per la cena ma quello che trovarono non si potevano definire proprio cena.
C’erano un enorme tavolo rotondo che, notò Harry somigliava vagamente alla tavola rotonda di re Artù. Sopra mille e più leccornie padroneggiavano: dall’arrosto al rosbif, dalla tanto adorata torta di fragola allo strudel, il gelato al cioccolato con sopra una marea di panna spray,la pasta al forno e il delizioso porridge; meglio non elencarne tutte altrimenti farà venire l’acquolina in bocca a chi non ha ancora pranzato!
E sopra un grosso striscione era appeso al soffitto dove sopra c’era scritto:

Buon Compleanno Harry!

Auguri per i tuoi 16 anni!

Ecco una delle grandi sorprese che Hermione non gli aveva detto per non rovinarla.
Harry era a dir poco sbalordito!
Non aveva mai festeggiato i suoi compleanni, per via dei suoi zii, che quando arriva quel giorno non facevano nient’altro che ignorarlo.
Ma questa volta Harry si impose si festeggiare molto allegramente i suoi 16 anni.
«Auguri figliolo!» disse la signora Weasley avvicinandosi al ragazzo e porgendogli il suo regalo.
«Grazie signora ma non dovevate disturbarvi!» disse Harry
«Oh sciocchezze! Oggi è il tuo compleanno e sedici anni non si festeggiano mica tutti i giorni!»
«Grazie ancora!» sorrise Harry mentre scartava il suo regalo: conteneva un piccolo album dove c’erano delle fotografie dove raffiguravano lui e tutta la famiglia Weasley.
E sulla prima pagina c’era una dedica: Al nostro “ settimo figlio”. La tua seconda famiglia.
Leggendo quelle poche righe Harry non poté non abbracciare di slancio la donna che felice lo ricambiò.
«Grazie mamma» sussurrò il moro all’orecchio della donna.
« Prego figliolo» disse semplicemente la donna che commossa lasciò andare il moro e si diresse in cucina.
«Auguri Harry!» dissero i due fidanzatini che porsero il loro regalo ad Harry: conteneva un libro su Quidditch, “ da parte di Herm” pensò il moro, e un nuovo kit di manutenzioni per scope.
Andò avanti così la serata scartando vari regali, tra cui quello di Remus che era un libro sulla Difesa contro le Arti Oscure, quello di Moody un nuovo rivelatori di presenza oscure e quello dei gemelli Weasley, un kit di scherzi magici provenienti direttamente dal loro negozio che per quanto diceva George (o era Fred?) stava andando a gonfie vele nel mondo degli affari.
Alla festa erano presenti quasi tutti i componenti dell’Ordine: c’era Moody, Tonks, Remus, tutta la famiglia Weasley, tranne Percy che era dovuto rimanere al Ministero per svolgere delle importanti pratiche, Kingsley Shacklebolt, Elphias Doge , Delalus Lux, Emmeline Vance, Hestia Jones e tanti altri.
All’appello però mancava Silente, che come avevano detto gli altri avrebbe fatto un po’ di ritardo, ma non avrebbe perso per nulla al mondo quella festa.
La cena durò a lungo e dopo tre porzioni di torta alle fragole, Harry finì di cenare e sentì vagamente la cintura dei jeans stringersi, non aveva mai mangiato tanto in vita sua.
«Ah, Molly! Era tutto squisito!» disse Remus.
«Grazie Rem» rispose cordiale la donna.
«Allora spero che sia rimasta almeno una fetta di torta per me!» disse una voce calma e dolce.
«Professor Silente!» salutò Harry insieme ad altri.
«Albus» salutò Remus.
«Allora! Come sono andate le vacanze Harry? Spero tutto bene» chiese l’anziano mago mentre si sedeva e Molly gli porgeva una fetta di torta.
«Tutto bene professore!» disse solo Harry.
«Felice che tu stia bene! Hai per caso ricevuto delle sorprese nell’arco di questa giornata?»chiese mentre sorrideva furbetto, sotto l’argentea barba.
«Si molte e anche piacevoli…» e così iniziò a raccontare.
Una volta finito tutto il racconto, Silente porse a Harry, Ron, Hermione e Ginny le lettere che contenevano i voti del G.U.F.O per i primi tre e la liste dei libri del nuovo anno.
Harry rimase stupito nel leggere i voti che aveva ricevuto:

Trasfigurazione: Oltre Ogni Previsione
Incantesimi: Eccezionale
Cura delle Creature Magiche: Eccezionale
Divinazione: Accettabile
Difesa contro le Arti Oscure: Eccezionale
Erbologia: Oltre Ogni previsione
Volo: Eccezionale
Storia della Magia: Accettabile
Astronomia: Oltre Ogni Previsione
Pozioni: Oltre Ogni Previsione.

Aveva avuto proprio dei bei G.U.F.O a differenza di Ron che aveva avuto 3 Accettabile, 5 Oltre ogni previsione e 2 Eccezionale. Anche se la loro pagella era da far pena in confronto a quella di Hermione: tutti Eccezionale!
Quella per Harry era la serata più bella di tutta la sua vita se non fosse stato per un piccolo particolare: l’arrivo di Severus Piton!

e il quinto:

“La quinta sorpresa”



L’arrivo di Severus Piton fece diventare quella casa più gelida che mai.

L’arcigno professore di pozioni, vestiva il solito completo nero e i suoi capelli erano più unti e appiccicaticci che mai.

L’espressione era sempre la stessa: arrabbiata!

Ad Harry no era mai stato tanto simpatico il suo professore malgrado cercasse di farselo andare a genio.

Non lo sopportava!

Oltre ad essere un giudice ingiusto e parziale, perché favoriva sempre la sua casa, Serpeverde, di cui era direttore, lo metteva sempre in cattiva luce.

Solamente un odio profondo li univa, un odio che ebbe origini quando suo padre frequentava ancora Hogwarts e prendeva in giro quel ragazzo che chiamava “Mocciosus”.

Malgrado fossero passati ben 13 anni, l’odio che Severus Piton aveva covato per James Potter si era riversata sul figlio, dopo la sua morte, facendo trascorrere ad Harry cinque anni di rimproveri, perdita di punti per Grifondoro e punizioni a non finire.

Anche se Harry dovette ammettere che era anche colpa sua se si inimicava il professore: non aveva mai rispettato tanto le regole ad Hogwarts, non studiava tanto pozioni, perché non gli piaceva e cercava sempre di attaccar brighe con il pupillo del professore: Draco Malfoy.

Harry dovette anche ammettere che era in debito con Piton: non solo perché al suo primo anno gli aveva salvato la vita, per non parlare di quando stava cercando di salvare Sirius avvertendo l’Ordine. Era anche in debito perché se gli auror erano riusciti ad intervenire negli attacchi di Lord Voldemort era anche merito suo perché era una spia.

Severus rischiava ogni volta la vita quando era convocato al cospetto dei mangiamorte e del Lord Oscuro, non solo perché rischiava di essere scoperto nel fare il doppio gioco ma con quel mago pazzo in giro, che scagliava cruciatus anche ai suoi fedeli, non c’era poi tanto da stare allegri!

«Benvenuto Severus! Vieni, siediti con noi!» disse Silente

«Grazie preside, ma devo declinare l’invito» rispose Piton

«E perché mai?» chiese il vecchio preside

«Perché ho delle informazioni importanti da dirvi! E non ho tempo da perdere!» rispose risoluto il professore.

«Come osi usare quel tono con Silente?» disse Arthur alzandosi, ma venendo fermato dalla moglie che gli si parò davanti.

«Oso e come Weasley!» disse sfidandolo Piton,

«Ma tu guarda…» disse il signor Weasley che aveva fatto da parte la moglie e sfoderata la bacchetta.

Stava per scagliare un incantesimo, quando però venne fermato da Silente che disse:«Suvvia Arthur! Severus scherzava! E’ solo un po’ nervoso!» mentre scagliava al collega uno sguardo inceneritore.

Arthur si calmò, distolse la bacchetta e si sedette beccandosi lo sguardo di disapprovazione della moglie.

«Allora Severus… cosa devi dirmi?» chiese il preside con voce calma e pacata.

«Qui… davanti a tutti?»

«Guarda che non abbiamo la lebbra!» disse Rem

«No.. ma la lingua lunga si!» ribatté il professore.

«Nessuno oserà tradire l’Ordine. Qui io mi fido di tutti, come di te Severus» rispose per Remus, Silente che mise a tacere il collega.

«E’ qui!»

«Chi?» chiese Harry.

Ma nessuna risposta si sentì dal professore di pozioni che invece spostò in un elegante movimento l’enorme mantello nero che portava, facendo intravedere una ciocca bionda dall’oscurità che lo copriva.

La figura estranea che sostava nella zona in ombra della stanza fece un passo avanti mostrando tutta la sua bellezza: era un ragazzo alto su metro e ottanta,indossava un dolcevita nero che risaltava i suoi pettorali, e un paio di pantaloni di pelle nera che gli fasciava le toniche gambe. Aveva fili d’oro al posto dei capelli e gli occhi… erano due iceberg color argento,freddi e taglienti. Un angelo maledetto si presentò ai loro occhi: Draco Lucius Malfoy.

«Malfoy!» esclamò stupefatto Harry.

«Chi ti aspettavi Potter la fata turchina?» disse Malfoy.



*



«Adesso mi spiegate che diavolo ci fa quel figlio di mangiamorte in casa mia!» disse furioso Harry a Remus e non a Silente, visto che quest’ultimo e i due ultimi arrivati si erano recati nel soggiorno di Grimmauld Place per discutere.



Flash back:



«Malfoy!» esclamò stupefatto Harry

«Che ti aspettavi la fata turchina Potter?» disse Malfoy sprezzante.

«Che diavolo ci fai a casa mia, figlio di mangiamorte?Sei una spia?» disse il moro alzandosi con foga.

«Modera il linguaggio Potter!» lo ammonì il professor Piton.

«Harry calmati! Forse è meglio che io, Severus e Draco ci trasferissimo in soggiorno per parlare» disse Silente ai due arrivati che si diressero verso il luogo indicato dal preside.

Quest’ultimo si rivolse a Molly:«Molly cara, potresti portarci del the fumante,credo che i due invitati debbano un po’ calmarsi.»

«Certo! Subito Albus, lo vado a preparare immediatamente!» e dicendo questo la signora Weasley si diresse di corsa in cucina.

Harry un po’ per l’ira e per lo shock si sedette di nuovo al suo posto e guardò Ron e Hermione:«E questa era la quinta “piacevolissima” sorpresa? Mi sembra più un incubo!» disse ai due.

«Te l’avevo detto» disse il rosso che in cambio ricevette un calcio negli stinchi dall’amata.



Fine flash back.



«Allora? Io sto ancora aspettando una risposta!» disse Harry che questa volta si era alzato e aveva iniziato a battere il piede furioso per terra.

«Cosa vuoi sapere Harry?» chiese tranquillo il licantropo.

«Voglio sapere che ci fa qui quel figlio di mangiamorte!» disse di nuovo il moro sputando quelle ultime parole che sembravano veleno.

«Harry quel ragazzo ha un nome!» disse risoluto Remus.

«Per me no, quello è solo un figlio del più spietato mangiamorte che io conosca! E non sarei meravigliato se fosse anche lui un mangiamorte!» disse il moro furioso.

«Non sputare sentenze prima di aver sentito la vera versione dei fatti!» disse Remus alzandosi anche lui per far ragionare il figlioccio.

«Quale versione? Quella che vi siete bevuti tutti? Quella in cui Draco Malfoy è stato diseredato dal padre perché ha deciso di unirsi alla causa di Silente e di conseguenza all’Ordine! Ma siete matti! Invece ascoltate la mia versione: Draco Malfoy si unisce all’Ordine per fare la spia e riferire tutto a Voldemort! Ecco! Questo è più logico! Ma d’altronde cosa si può aspettare da una famiglia in cui per generazioni sono stati fedeli servi di Voldemort.»

«Harry… non puoi pensare seriamente queste cose…lo capisco sei scioccato per questa novità, ma credo che conoscendo meglio Malfoy cambierai opinione su di lui!» disse a fatica il Signor Weasley.

Tutti erano rimasti scioccati dalle affermazioni del bambino sopravvissuto, specialmente Remus che era furioso per quello che aveva detto.

Sbattendo una mano sul tavolo Harry disse: «No, Signor Weasley… e sa perché?» chiese Harry all’uomo mentre quest’ultimo negava con la testa.

«Bè ve lo dico io il perché: Malfoy… per me resterà solo e sempre un figlio di puttana!»



SCHIAFF!!!!!!



Il rimbombo dello schiaffo si era sentito fino in cucina dove una preoccupate Molly venne in soccorso per placare quello che era successo.

La scena che le si presentò davanti era la seguente: c’era Harry con la faccia rivoltata e la guancia in fiamme e un Remus Lupin con il braccio alzato in aria.

Il licantropo era affannato, sembrava che avesse corso per chilometri, mentre era stato sempre lì, era la collera.

Harry era stupefatto e per il dolore alla guancia vi posò la mano sopra come a volerle dare sollievo.

«Scusami… io non volevo… non so che mi è preso…»

«Perché…» disse flebilmente il ragazzo che aveva chinato la testa rivolgendo lo sguardo al pavimento.

«L’ho fatto… credevo fossi cresciuto…mentre adesso credo che tu sia ancora un bambino!»

«Per voi sono sempre stato un bambino, non vi importa quello che penso o faccio… solo Sirius mi trattava come un adulto…»e dicendo queste parole una lacrima scese sulla guancia e prima che qualcuno potesse dire qualcosa corse via, salendo le scale in fratta per tornare in camera sua.

«Harry! Harry!» urlò invano Remus cercando di attirare l’attenzione del figlioccio,ma non venne ascoltato.

Decise di seguirlo ma la mano di Moody che gli si era posata sulle spalla lo fermò:«Lascialo andare… ha bisogno di stare un po’ da solo…».







*



Harry corse più in fretta che poté in camera sua e appena vi entrò si gettò sul letto e abbracciò il cuscino cercando di soffocare i gemiti e le lacrime che uscivano copiose dai suoi smeraldi.

Remus aveva ragione. Aveva esagerato! Ma niente gli poteva far cambiare la sua idea: tutti lo trattavano come fosse un bambino, mentre aveva sedici anni e aveva fatto cose che nemmeno i maghi adulti avrebbero saputo fare.

Lo trattavano con i guanti, solo perché lui era il Bambino Sopravvissuto, perché ai loro occhi lui era solo Harry Potter il futuro salvatore del mondo magico e non Harry il ragazzo di sedici anni che frequentava ancora la scuola.

Solo una persona lo trattava come un adulto……….Sirius.

Quella persona che gli era stata strappata troppo in fretta dalle grinfie di Bellatrix Lastrange, che era la sorella di Narcissa Black la madre di Malfoy.

Harry ricordava come fosse stato ieri il giorno in cui il suo padrino perse la vita.

Erano stati attirati da Voldemort all’Ufficio Misteri del Ministero della Magia, avevano lottato con diversi mangiamorte, erano accerchiati fino a che non arrivarono gli auror dell’Ordine tra cui Sirius.

Riusciva ancora a vedere le immagini dello scontro tra Sirius e Bellatrix:



…….Continuavano a combattere…

…Harry vide Sirius schivare il fiotto di luce rossa di Bellatrix e deriderla….

…«Avanti, puoi fare di meglio!» le gridò, la voce echeggiante nella vasta sala…

…Il secondo getto luminoso lo colpì in pieno petto…

…La risata non gli si era ancora spenta sul viso, ma il colpo gli fece sgranare gli occhi…

…Sirius parve impiegare un’eternità a toccare terra: il suo corpo si piegò con grazia e cadde all’indietro oltre il velo appeso all’arco…

…Harry colse un misto di paura e stupore sul viso sciupato del padrino, mentre varcava l’antica soglia e spariva dietro il velo, che per un momento ondeggiò come scosso da un forte vento, poi ricadde immobile…*



Il ricordo della morte del padrino era ancora una ferita aperta nel suo cuore, e dal dolore svenne e si addormentò facendo un sonno senza sogni.

La porta della camera si aprì silenziosamente mentre una figura sinuosa si avvicinava al letto.

Con mano ferma e leggera coprì il grifondoro con la coperta.

Fece per andarsene ma si bloccò a guardare ammirato la figura del bel moro.

Era bellissimo ai suoi occhi e non poté non sfiorare con le sue labbra la fronte del grifondoro.

Per fortuna non l’aveva svegliato e prima di andarsene rivolse un ultimo sguardo al moretto.

Sembrava tranquillo: “Almeno quando dorme” pensò la strana figura che con un sorriso chiuse la porta dietro di se.



* Harry Potter e l’ordine della fenice pag. 746











 
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Michelle Malfoy
view post Posted on 15/11/2005, 19:52




CITAZIONE
Ecco il quarto e il quinto ^^ doppio questa volta sempre per te Michelle a quanto pare ti piace proprio la mia ff ^^!


si, mi piace un mondo questa fanfiction!!! *______________*
wow 2 capitoli!!! *Michelle sviene*

sono tutti e due fantastici!!! *____* La scena di Remus che tira uno schiaffo a Harry me la ricorderò per sempre!!! sono curiosa di leggere il prossimo capitolo!! *________*
 
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Isilya
view post Posted on 15/11/2005, 20:38




Siccome sei curios a e anch'io lo sono che ne dice di leggere il sesto?
Sesto capitolo:

“ Spuntino di mezza notte”



Harry si svegliò verso l’una di notte.

Non si era accorto di essersi addormentato e tanto meno di essersi coricato sotto le coperte!

Non vedeva nulla, la stanza era buia pesta, ma poteva ben distinguere il suo respiro dal russare del suo amico.

Diamine sembrava un trattore! Quando si sarebbe svegliato, gliel’avrebbe detto.

Non riuscendo più a chiudere occhio per via della “splendida ninna nanna” dell’amico, decise di scendere giù in cucina.

Gli era venuto un certo languorino, anche se si era abbuffato quella sera a cena, tutto gli era andato di traverso dopo la litigata con Remus.

Il solo ricordo lo fece star male e così decise di non pensarci e di recarsi direttamente in cucina per vedere se era avanzata una fetta di torta alle fragole( non posso fare a meno di scriverlo mi piace un sacco! Nd Isilya happy.gif)

Aprì la porta e non poté credere a quello che vide: un Draco Malfoy solo in vestaglia che si aggirava in cucina in cerca di qualcosa.

Sembrava muoversi bene in quella cucina anche se non c’era mai stato.

Harry si era nascosto dietro la porta lasciandola un po’ aperta per guardare se il ragazzo stava facendo qualcosa di losco.

Lo vedeva trafugare nei cassetti indaffarato.

Decise di coglierlo alla sorpresa, ma si fermò appena in tempo,perché Malfoy era sbucato fuori dal mobiletto con un mestolo in mano e con aria trionfante diceva:«Trovato!».

Il cuore di Harry batteva all’impazzata, non solo perché stava facendo lo “spione” ma anche perché aveva rischiato di farsi scoprire da Malfoy, il quale adesso girava con il mestolo l’intruglio dentro il pentolone, che risultò essere cioccolata.

Il moro, non sapendo cosa fare, decise di osservare attentamente la serpe.

Era cambiato parecchio in quei tre mesi di vacanza: era più alto, i capelli non erano più fissati con il gel ma erano sciolti e incorniciavano quelle splendidi iridi di ghiaccio.

L’espressione era concentrata al massimo, infatti si vedeva chiaramente la fronte crucciata che assumeva anche quando preparava una pozione complicata per Piton.

Il corpo era forte e tonico, grazie ai duri allenamenti di Quidditch a cui si era sottoposto…… e le mani, piccole e affusolate ma allo stesso tempo forti accarezzavano il mestolo con gesti eleganti, quasi come stesse sfiorando il corpo di una persona in piccole carezze, carezze che avrebbe voluto per se…

“Ma Harry! Che diavolo vai a pensare? E’ Malfoy!” e pensando ciò si schiaffò

una mano sulla fronte.

Il colpo fu un po’ troppo forte ed Harry si maledì per quel gesto sperando che Malfoy, non l’avesse sentito…Ma si sbagliava…

Il ragazzo in cucina si era accorto già da un po’ che qualcuno lo stava osservando…e non si stupì quando capì che quel qualcuno era Potter.

Siccome il moro non decideva ad entrare decise di fare lui la prima mossa.

«Invece di stare li imbambolato perché non vieni a darmi una mano Potter?»

Harry da dietro alla porta trasalì. Era stato scoperto. Non poteva tirarsi indietro, altrimenti sarebbe stato un vigliacco e la fuga non era di certo una bella cosa. Così decise di entrare.

Entrò silenziosamente, si schiarì la voce e chiese:

«Che ci fai tu qui? E come hai fatto a capire che ero io?»

«Sono qui per lo stesso motivo perché ci sei tu»

« E cioè?» chiese di nuovo spazientito il moretto.

«Fame» si limitò a dire la serpe che fino a quel momento aveva rivolto le spalle al grifondoro.

«Non hai risposto all’altra mia domanda- disse furbo – come hai fatto a capire che ero io?»

«Bè diciamo che non sei tanto bravo nell’arte della spia»

«Perché tu si?» chiese ghignando Harry.

La serpe aveva fatto un passo falso, così Harry aveva deciso di farsi coraggio e si avvicinò cautamente.

«Sei una spia?» chiese nuovamente.

«Mpf…» rise il biondino.

«Che hai da ridere?» disse furioso Harry.

«Credi che io sia una spia?» chiese Malfoy questa volta girandosi per guardare il moro dritto negli occhi.

«Perché non è quello che sei?»

Malfoy rise di nuovo e questa volta più forte.

Harry sentì dentro di se ribollire la rabbia.

Era talmente infuriato che scattò in avanti ed afferrò il biondo per il colletto e lo sbatté contro il muro.

«Rispondi, lo sei?»

«Uh-uh Potter fai il coraggioso?» lo canzonò Malfoy

«Rispondi!» disse di nuovo.

Silenzio.

«Rispondi!» disse strattonando il collo della serpe.

«No!» disse il biondo che con uno sforzo enorme riuscì a liberarsi dalla presa del grifone e prese a massaggiarsi la parte offesa.

Harry era rimasto basito, non solo aveva ceduto alla collera ma perché non si aspettava una risposta del genere dal rivale.

«Aspetti che ti creda?» disse una volta ripresosi.

«Pensa quello che vuoi su di me, ma non che sono una spia!» disse Malfoy.

«Non ti credo!»

«Sei libero di non farlo» gli disse.

Potter incavolato per quel discorso monotono formato solo da 5 sillabe decise di prendere una decisione drastica. ( Che fai? Gli zompi addosso e lo baci? Nd Me^__^) ( NO! O/////O Nd Harry) ( Eddai! Nd Me) ( Maniaca! Nd Harry) (uffa! Nd Me incavolata nera!).

Si avvicinò al biondo, lo girò e gli alzò la manica destra del braccio: niente!

Non c’era niente. Neanche l’ombra di un tatuaggio di un teschio e del suo serpente, solo la morbida pelle bianca.

Harry alzò lo sguardo e fissò gli occhi, questa volta gelidi e taglienti del rivale che gli disse:

«Cosa ti aspettavi di trovare?»

«Bè…io…» non sapeva che dire.

«Cazzo!» esclamò il biondo.

«Scusami io non volevo…»

«Già tu non volevi…non vuoi mai… ma le cose le fai sempre!».

Era calato un silenzio imbarazzante.

Potter si stava vergognando così tanto che in quel momento era più interessato a guardare i lacci delle sue scarpe che l’ampia schiena del rivale.

«Cazzo!» esclamò di nuovo Malfoy ma questa volta perché aveva dimenticato la pentola del cioccolato sul fuoco.

Prese la pentola ed iniziò a girare velocemente il contenuto cercando di farlo ritornare di nuovo denso.

Harry non ci stava capendo una mazza di quello che stava succedendo, si avvicinò al biondo per vedere che stava facendo.

«Accidenti! Si è attaccato tutto!» disse mentre si leccava sensualmente le dita sporche di cioccolato.

«Da qua… faccio io!» intervenne il moro che prontamente versò un po’ di latte nella pentola riprendendo a girare.

Il miscuglio era diventato più denso e lo provò.

Buona! Ma era troppo dolce. mancava qualcosa! Aggiunse un po’ di sale.

Adesso si che era buona!

Ne porse un cucchiaio a Malfoy e disse:

«Assaggia»

il biondo guardò un po’ diffidente il cucchiaio, poi con cautela lo assaggiò e si leccò vogliosamente le labbra in un gesto- pensò Harry – davvero erotico.

«Buona!» esclamò.

Il moro si limitò a sorridere e iniziò a mescolare di nuovo.

Piano piano si andò a creare uno strano silenzio che venne prontamente interrotto dal moretto:

«Perché non sei diventato mangiamorte?»

«Wow! Domanda da un milione di dollari!» esclamò divertito il Serpeverde.

«Si serio..»

«Non ti basta sapere che non lo sono diventato»

«Ho bisogno di una garanzia per fidarmi di te»

«La mia parola non ti basta?»

«Sai non che la parola dei Malfoy valga tanto»

Entrambi si guardarono e scoppiarono dalle risate.

«Mpf… già non è che vale tanto» disse Malfoy tra le risa.

Era la prima volta che Harry vide Malfoy ridere.

Non una risata fredda e tagliente, ma una risata che veniva direttamente dal cuore. Mentre pensava ciò non si accorse che stava osservando il biondino che gli chiese con voce fredda:

«Che hai da guardare Potter?»

Harry sentendo quel tono sembrò riprendersi e disse:

«Io mi chiamo Harry!»

«D’accordo…che hai da guardare Harry?»

«Pensavo che con te non si potesse avere una conversazione Malfoy…invece»





«Bè le persone cambiano. Ah, e io mi chiamo Draco e non Malfoy o figlio di mangiamorte»disse quest’ultimo riferendosi alla discussione tra Remus ed Harry che lui involontariamente aveva origliato.

Avendo capito l’antifonia Harry si ombrò e abbassando lo sguardo disse un semplice:«Scusa».

«Allora è patologico» disse Draco rivolgendo gli occhi al cielo.

«Che cosa?»

«Ti rendi conto che hai chiesto per ben due volte scusa a me? A Draco Malfoy? Al ragazzo che ti ha trattato di merda per ben 5 anni?»

«Come hai detto tu, le persone cambiano Draco» disse il moro con un sorriso.

«Allora… non stavamo chiarendo qualcosa riguardo al perché ti sei unito all’ordine?»

«Tsk! Mica cambiano poi tanto, tu sei sempre cocciuto!»

«E tu il solito sbruffone… avanti rispondi alla mia domanda»

«Mi dispiace non posso dirtelo.»

«E così vorresti la mia fiducia? Avanti…» lo incitò il moro.

«Mi dispiace, non posso. L’ho giurato a Silente. Chiedi a lui spiegazioni!»

«E allora sentiamo… come posso fidarmi di te?»

Draco spazientito per la testardaggine del moro disse sbuffando:

«Ci sono ben 3 motivi per cui mi sono unito all’Ordine:il primo è perché appoggio la causa di Silente e non guardarmi così perché è vero… il secondo motivo come ti ho detto te lo spiegherà Silente a tempo debito e il terzo…… il terzo è troppo personale non posso ancora dirtelo! Adesso ti fidi e ti convinci che non sono una spia!»

«Non mi basta un solo motivo!» insisté Potter.

«Nessuno ti hai mai detto che pretendi troppo!»

«Non sto scherzando!»

«Neanche io! Non sono mai stato così serio in vita mia! Accetta il primo motivo che ti ho detto e il secondo che ti dirà Silente. Non posso dirti il terzo… non ancora…»

Rimasero entrambi in silenzio fino a che Malfoy fece una cosa che a Harry ricordò molto il loro primo giorno di scuola: gli tese la mano.

«Hai la mia parola che non tradirò l’Ordine»

«Come ti ho già detto la parola dei Malfoy…»

«Non è la parola dei Malfoy- disse interrompendo Harry – E’ la mia parola!»

Harry non sapeva cosa fare da una parte il cuore gli diceva di accettare dall’altra il cervello gli diceva il contrario.

Ma in fondo cosa aveva da perdere?

Un po’ titubante si fece aventi e strinse con forza la mano del suo ormai ex rivale.

«Grazie!» disse Malfoy.

«Oddio! Questo è uno scoop! Chiamate Rita!» disse un po’ troppo forte il moro.

«Schh! Ma dico sei impazzito così sveglierai tutti!»

Dopo un po’ si sedettero, bevvero la cioccolata e chiacchierarono del più e del meno: di come Draco fosse fuggito da Malfoy Manor grazie all’aiuto di Piton e fosse arrivato a Hogwarts da Silente. Di come quest’ultimo lo aveva aiutato e ospitato a Grimmauld Place e di come suo padre una volta venuto a sapere del suo tradimento lo avesse diseredato e avesse messo degli scagnozzi sulle sue tracce per dargli una bella lezione.

Si erano appena fatte le quattro del mattino che Malfoy si alzò e disse:« Credo che sia meglio se andassimo a dormire oggi dobbiamo andare a Diagon Alley per comprare il materiale scolastico!»

«Già che stupido me ne era completamente dimenticato.» e dicendo questo si diressero verso le scale.

«Allora- iniziò Potter – mi hai detto il primo motivo, il secondo me lo dirà Silente… voglio sapere il terzo!»

«Non te lo dico» lo canzonò Draco

«Dai…dimmelo!»

«No!»

«Si!»

«No!»

«Si!»

«Fottiti!»

«Uffa!» disse il moro che incrociò le braccia al petto e mise su un adorabile broncio.

Malfoy stufo gli si avvicinò all’orecchio e gli sussurrò:« Sei davvero sexy quando ti arrabbi».

Harry avvampò di colpo. Possibile che Malfoy ci stesse provando con lui?!

Ma guardando il ghigno della serpe che stava entrando in camera sua gli urlò contro scherzando:«NON PRENDERMI PER IL CULO MALFOY!»

Quest’ultimo rise e chiuse la porta alle spalle.

Si stava dirigendo verso il letto quando sentì un insistente bussare.

«Che vuoi?» disse sbuffando mentre apriva la porta ad un assonnato Potter.

«Volevo solo dirti che è bello averti come amico Draco» e detto questo si fiondò in camera dove si gettò sul letto addormentandosi con un sorriso sulle labbra.

Nel frattempo Malfoy era rimasto basito da quell’affermazione.

Chiuse la porta con un sorriso e si sdraiò sul letto. Guardò fuori la finestra: il cielo era sereno e la luna era più bella che mai.

Ripensò a tutto quello che era successo in quell’arco di poche ore e prima di addormentarsi sospirò: « Il terzo motivo… è che ti amo Harry James Potter».







 
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Michelle Malfoy
view post Posted on 15/11/2005, 21:18




ma...ma... è stupendo questo capitolo!!!!!! *_________________________________* wow, wow, wow, wow, wow, wow!!! *___* che bello!!^^ mamma mia, non ho parole per descrivere quanto sia bello!!! *_*

Ps.
CITAZIONE
Il solo ricordo lo fece star male e così decise di non pensarci e di recarsi direttamente in cucina per vedere se era avanzata una fetta di torta alle fragole( non posso fare a meno di scriverlo mi piace un sacco! Nd Isilya )

anche a me piace la torta alle fragole!! ^___^
 
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Isilya
view post Posted on 15/11/2005, 21:28




adesso metto il settimo mentre domani posto l'ottavo e forse il nono ^^
Michelle tvukdb.

il settimo chappy ^^:

“Litigi e riappacificazioni”



Harry si svegliò molto presto quella mattina malgrado avesse dormito solo poche ore dopo la chiacchierata con Draco.

Siccome il suo amico stava ancora dormendo e non volendolo svegliare decise di farsi una doccia per rinfrescarsi.

Entrò in bagno ed aprì il getto dell’acqua regolando la manopola su quella calda.

Si svestì molto lentamente quasi a voler simulare uno spogliarello.

Una volta tolto anche il boxer aderente grigio che portava si ficcò sotto la doccia.

Si insaponò per bene e dopo un po’ si sciacquò, ma non uscì fuori la doccia.

Rimase lì a rilassarsi: gli piaceva da matti sentire le goccioline d’acqua che scendevano lungo la schiena in un morbido massaggio che aveva il potere di rilassare i nervi tesi e di calmarlo.

Dopo 10 minuti buoni uscì dalla doccia con solo un asciugamano in vita e un altro che si strofinava energicamente i capelli.

Rientrò in camera dove si vestì velocemente: optò per dei jeans della Levis a vita bassa , una maglietta nera aderente a mezze maniche e da sopra un giacchettino sempre nero con il cappuccio.

Si lasciò i capelli bagnati, non aveva voglia di asciugarli e non si mise gli occhiali, ormai aveva preso l’abitudine di usare le lenti a contatto.

Prese un paio di occhiali da sole e se li spinse sulla testa con lo scopo di tenere a bada la frangia che gli ricadeva sugli occhi.

Si guardò allo specchio: era un figo della madonna, nessuno gli avrebbe resistito… neanche Malfoy che sarebbe strisciato fino ai suoi piedi e l’avrebbe baciat..Harry!- tirandosi una manata sugli occhi – Smettila di sognare ad occhi aperti! Certo che però è diventato un bonazzo della miser… basta! Diamine è Malfoy, l’eterosessuale per eccellenza, il ragazzo purosangue, il più grande amatore di ragazze in tutta Hogwarts, il ragazzo di cui ti sei innamor…!

Harry si portò una mano alla bocca, come se quelle parole l’avesse dette e non pensate.

Si passò una mano in fronte: non poteva credere a quello che aveva appena pensato! O meglio, non poteva credere di essersi innamorato di Malfoy!

Certo che era un bel ragazzo e su questo non si poteva discutere, ma dire che è bello è una cosa ma essersene innamorati ne è un’altra.

Anche se lui non era tanto sicuro che Malfoy fosse eterosessuale,ieri infatti gli aveva fatto un complimento: “sei davvero sexy quando ti arrabbi” gli aveva sussurrato.

Ripensando a quella frase avvampò di colpo e passandosi la mano davanti come a voler scacciare una fastidiosa mosca si disse: “ Smettila! Malfoy non è omosessuale e non è certo il tipo da complimenti, ieri voleva solo prenderti in giro!.... Ma non sapeva quanto si sbagliava…

Scese giù le scale e si diresse in cucina. Aveva una fame da lupi!

Entrò e dentro vi trovò un’indaffarata Molly che stava preparando la colazione per tutti, un Remus che aveva nascosto il viso dietro al giornale che con una mano afferrava la tazza del caffè e se lo portava dietro il giornale senza neanche abbassarlo!

Harry sapeva che ce l’aveva con lui ma non fino ad arrivare a questo punto!

Decise di fare anche lui l’indifferente! Voleva la guerra e che guerra fosse!

«Buongiorno Harry!»

«Buongiorno Signora Weasley»

«Cosa ti do da mangiare?»

«Mmm… vorrei del pane tostato e una premuta d’arancia se non le dispiace»

«Sei sicuro Harry? Ti vedo un po’ sciupato! Che ne dici di una bella graffa?»

«Mm…No… Grazie lo stesso»

«Sicuro?»

«Si grazie voglio mantenermi leggero oggi sarà una giornata molto lunga!» disse riferendosi all’indifferenza di Remus il quale si limitò a grugnire stile zio Vernon.

Harry divorò la sua semplice colazione e decise di andare giù nel roseto dei Black non riuscendo più a sopportare il silenzio del malandrino.

Il roseto dei Black ( puramente inventato! Nd Me) era forse il roseto più bello che si potesse vedere!

Era a dir poco stupendo non solo perché conteneva una quantità di rose che non si poteva nemmeno immaginare, ma il profumo che emanava era così rilassante che persino Lord Voldemort poteva diventare il più tenero degli agnellini.

Ad Harry gli era sempre piaciuto perché era l’unico luogo che il padrino amava di quella casa e quando era giù di corda come in quei momenti andava a rifugiarsi lì: si sedeva sul dondolo del gazebo che era situato al centro del giardino e rifletteva o si perdeva nei suoi sogni perduti.

Percorse il piccolo tratto di stradicciola che portava al gazebo e si fermò di colpo.

Una visione apparve ai suoi occhi: Draco Malfoy era seduto sul gazebo e stava fumando.

Portava un pantalone nero classico e sopra una camicia bianca che aveva i primi quattro bottoni slacciati lasciando intravedere i pettorali scolpiti.

I capelli erano senza gel e gli ricadevano scomposti sul viso dandogli un’aria angelica.

Era dannatamente sexy che ad Harry si strinse il cavallo dei pantaloni!

Si era eccitato solo a guardarlo! Per fortuna aveva i jeans altrimenti non sapeva come l’avrebbe messa se Malfoy si fosse girato e avrebbe notato il risvegli del suo amico fra le gambe.

«Di nuovo a fissarmi Potter?» disse ad un tratto il biondo facendo sobbalzare il moro.

«Non pensavo che fumassi!» gli disse cauto Harry

«Sorpresa» si limitò a dire Malfoy che solo in quel momento si girò e notò l’abbigliamento del moro: “ Cazzo! Ma che gli viene in mente di farmi morire d’infarto a sedici anni! Se non la smette di camminare in quel modo così lascivo e provocante, giuro che lo sbatto a terra e me lo faccio proprio lì” pensò mentre Potter si avvicinava ancheggiando verso di lui e disse:

«Di nuovo a fissarmi Malfoy?» e gli strappò la sigaretta di mano e né aspirò un po’.

«Non pensavo che fumassi!» lo canzonò il biondo.

«Sorpresa» rispose Harry stando al gioco della serpe.

Si fissarono per parecchi minuti perdendosi rispettivamente negli occhi dell’altro fino a che non scoppiarono a ridere.

Harry si sedette vicino al biondo e insieme guardarono le rose che erano cullate dal venticello gelido che soffiava.

Harry rabbrividì per il freddo: “Diamine- pensò – perché non mi sono portato il mantello come Malfoy…” non fece nemmeno in tempo a finire quel pensiero che sentì qualcosa di pesante e caldo sopra le spalle.

Si girò e si accorse che Malfoy gli aveva appoggiato il mantello sulle spalle.

«Perché?» chiese stupito.

«Se vuoi me lo ridai e ti muori di freddo» fu la risposta sgarbata della serpe.

«Grazie!» disse semplicemente il moro.

Il biondo non rispose e si limitò a contemplare il roseto.

Harry si era di nuovo perso a guardarlo.

Dio! Ogni volta che lo guardava non faceva altro che arrossire e sentire nettamente dentro di se uno strano sfarfallio allo stomaco.

Avendo paura di essere di nuovo scoperto nel fissarlo decise di guardare anche lui il roseto.

Dopo un pò senti che qualcuno stava avvicinando a grandi passi verso la loro direzione.

Harry non si voltò sapendo bene di chi si trattasse: avrebbe riconosciuto tra mille il passo lento e calcolato del licantropo, che si era avvicinato di soppiatto per non disturbarli.

Remus aveva deciso di raggiungere Harry nel roseto: doveva assolutamente parlargli!

Si avvicinò cautamente e notando il suo figlioccio in “dolce” compagnia decise di non interromperlo.

Draco non si era accorto della presenza di Remus.

Si era voltato verso l’amore della sua vita, verso l’uomo che, sperava tanto, condividesse il suo stesso sentimento.

Voleva dirglielo, doveva dirglielo!

Doveva dirgli il terzo motivo per cui era entrato nell’Ordine, quel motivo che era l’unico più importante per lui, quel motivo che valeva più di mille altre ragioni per cui era entrato in quel manicomio, il motivo che coinvolgeva anche Harry.

Non sapeva da dove iniziare era troppo emozionato per parlare, ma racimolando quel poco coraggio che aveva e dimenticandosi completamente del suo orgoglio disse serio:

«Harry, ti devo parlare».

Allarmato da quel tono grave Harry si voltò di scatto verso l’interlocutore e disse:

«Che è successo Draco?»

«Niente di grave non preoccuparti!»

«Bè allora…che cosa devi dirmi?»

«Ecco…io…volevo…dirti…che…» iniziò imbarazzato il biondo che per il nervoso si era portato la mano dietro la testa e le sue guance si erano tinte di un leggero rosa.

Harry cercava in tutti i modi di capire cosa stesse succedendo e in cuor suo sperava che il ragazzo di fronte a lui gli dicesse almeno che gli piaceva se non avesse potuto dirgli che lo amava.

«Draco mi stai facendo preoccupare mi dici che mi devi dire?»

«ecco…io…è difficile da dire, mi sto vergognando come un matto!»

«E’ qualcosa di personale?»

«Si»

«Forse credi che non possa capire?»

«No…veramente…io ho paura della tua reazione»

«Bè se non mi dici il motivo come puoi sapere che reazione possa avere? Avanti non ti mordo mica?»

“Ma vorrei tanto che lo facessi” si ritrovò a pensare il biondo che scacciò subito quei pensieri impuri che stava facendo sul moretto e decise di concentrarsi su quello che doveva dire. Il cuore gli batteva a mille,le gambe si erano fatte molli e la testa non ragionava più ormai solo un nome vagava in essa:Harry.

Inspirò profondamente e disse:«Harry io…»

«Hem, hem!»

Quella perfetta imitazione dello schiarirsi la voce della Umridge fece sobbalzare i due ragazzi che allarmati si girarono di scatto verso la fonte che aveva procurato quel suono.

Per fortuna però era solo Remus.

Il licantropo – guastafeste rompipalle pensò Draco – si avvicinò al dondolo e disse con voce gentile:

«A quanto pare avete fatto amicizia voi due»

«Già» si limitò a dire il biondo, mentre nessuna risposta fu udibile dal moro che rimase in silenzio.

Il malandrino preoccupato per quel silenzio cercò di posare la mano sulla spalle del figlioccio il quale sfuggì a quel gesto affettuoso alzandosi e continuando a fissare con disinvoltura il roseto.

Calò un pesante silenzio fino a che:

«Che sei venuto a fare?» domandò aspro Harry.

Remus non rispose alla provocazione e si voltò verso Draco e sorridendogli gli chiese:

«Potresti lasciarci un po’ da soli? Se non ti dispiace.»

«Affatto. Potete stare tanto io me ne stavo andando – disse alzandosi- e… Potter il mantello puoi anche tenertelo… non mi serve più dopo che l’hai indossato tu!» disse acido.

«Fottiti Malfoy! E tieniti questo stupido mantello non so che farmene di oggetti di uno stupido purosangue!» rispose il moro che era stato offeso dalle parole del serpeverde, il quale si avviò verso casa con aria austera dandosi dello stupido per le dure parole che aveva rivolto al moro.

Dopo avrebbero dovuto chiarire!



*



«Pensavo foste diventati amici.»

«Bè ti sbagliavi!»

«Ah si… e per questo prima vi stavate rivolgendo la parola civilmente e non scannadovi come due assatanati!»

«Forse hai visto male… e poi sono solo sottigliezze!» disse il moro.

«Già sono solo sottigliezze!»

«E tu che ci facevi la dietro ci spiavi?»

«Io…mai.. e come hai detto tu sono sottigliezze» disse il licantropo avvicinandosi al figlioccio.

«Comunque…che sei venuto a fare?»chiese sprezzante Harry.

«Volevo parlarti» rispose Rem.

«E di cosa?» chiese con finta ingenuità Potter.

«Andiamo Harry, finiscila di fare la commedia e parliamo seriamente!»

«E di cosa dovremo parlare Remus che mi sono sbagliato a giudicare così in fretta Malfoy e che anche tu ti sbagli a trattarmi ancora come un bambino?» urlò Potter scostandosi dal malandrino.

«Harry io non ti tratto come un bambino, sono solo preoccupato per te!»

«Bè non farlo! Non sei mio padre e nemmeno Sirius…» disse il moretto mentre calde lacrime gli sfuggivano da quei smeraldi.

Il licantropo nel vedere quelle stille salate percorrere il viso del bel ragazzo non poté fare a meno di abbracciarlo con tutta la forza che aveva.

In risposta il moro si arpionò alle spalle del nuovo padrino poggiando il viso sul suo petto e lasciandosi andare a quello sfogo liberatorio.

«So di non essere uguale a tuo padre o come Sirius Harry- disse mentre strofinava dolcemente la mano sulla schiena del moro nel tentativo di calmarlo – ma… ti voglio bene e tu sei come un figlio per me non potrei mai perdonarmi se ti accadesse qualcosa… e quando hai chiamato Malfoy in quel modo ieri sera mi sono arrabbiato perché ho visto come eri cresciuto. Sei cresciuto con la rabbia nel cuore e nel vedere questo mi ha fatto così male da pensare che quella rabbia che cresceva in te era opera mia che non ti ho saputo crescere.

Ti prego Harry…perdonami per quello che ho fatto…» disse Rem visibilmente emozionato.

Dal suo petto uscì in un piccolo sussurro quasi percettibile che diceva:«Scusami..»

«Schh… è tutto finito e perciò adesso- scostandosi il moro dal petto – ci asciughiamo questi lacrimoni e torniamo in casa, mi sto letteralmente congelando le chiappe dal freddo che fa!»

Una risata illuminò il volto del bambino sopravvissuto che disse:

«Scusami per quello che ho detto Rem, sai tu non sei come mio padre o Sirius…ma sei comunque una delle persone più importanti della mia vita!»

«Oh che emozione!» disse ironico il licantropo che ricevette in cambio un’affettuosa spinta da parte di Potter.

«Adesso che ne dici di ritornare dentro, io mi sto davvero gelando e se non sbaglio tu devi chiarire qualcosa con un certo biondo di mia conoscenza!».

Rem aveva perfettamente ragione, Harry doveva chiarire con Draco per la sparata di cazzo che prima aveva detto, ma non ebbi l’opportunità di farlo perché l’urlo della signora Weasley annunciò che da lì a pochi minuti sarebbero partiti per Diagon Alley.

«Accidenti!» esclamò Harry

«Non preoccuparti potrete chiarirvi quando vi troverete da soli mentre passeggiate per Diagon Alley.» disse Remus che prendendo il figlioccio sotto braccio si diresse verso casa felice come non mai.

 
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Michelle Malfoy
view post Posted on 15/11/2005, 21:43




ma...ma... cioè Harry fa pace con Remus e "litiga" con Draco! ç_ç o santo cielo!!! spero che facciano presto pace!!^^ comunque anche questo capitolo è bellissimo!!! *____*

CITAZIONE
Il licantropo – guastafeste rompipalle pensò Draco – si avvicinò al dondolo e disse con voce gentile:

XD concordo con Draco!! XD

aspetto il prossimo capitolo!! *__*
 
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Isilya
view post Posted on 16/11/2005, 15:06




Spero che non mi linciate per questo capitolo che so non vi piacerà T__T:

nono capitolo:

“Diagon Alley”



La piccola cittadina di Diagon Alley era sempre come Harry l’aveva trovata: affollata!

Quest’anno notò però che c’era molta più gente del solito,c’erano specialmente dei ragazzini sui 10 ed 11 anni che si apprestavano a frequentare il primo anno all’accademia magica.

Harry, Ron, Hermione, Ginny e Draco erano arrivati alla cittadella con il Nottetempo con Remus, la Signora Weasley e Moody come accompagnatori.

Harry non aveva avuto ancora l’occasione per parlare e per chiarire il litigio con Draco che a quanto sembrava ogni volta che il grifondoro si avvicinava a lui si scostava come se Harry avesse addosso la lebbra.

Il moro era molto mortificato e dispiaciuto per quella situazione, tanto che anche il suo amico Ron se ne accorse:

«Cosa c’e Harry?»

«Niente Ronald»

«Bè dalla tua faccia non sembra, avanti dimmi cos’hai!»

«Niente Ron» disse con foga il moro che per evitare di sentire ancora la voce petulante del rosso affrettò il passo in modo tale da stare davanti il gruppo.

Il rosso dispiaciuto per il malore dell’amico assunse un’aria di sconforto che non sfuggì alla fidanzata che si avvicinò e gli disse:

«Non preoccuparti! E’ solo un po’…nervoso»

«Sarà…» rispose il rosso che continuò a camminare.

Il gruppo proseguiva in questo modo: Harry davanti, Ron ed Hermione dietro che erano seguiti da una orgogliosa Molly, Remus e Moody che controllavano la situazione con sguardo vigile e in ombra, per ultimo, arrancava un Draco Malfoy che malgrado cercasse di nascondersi con il suo enorme mantello era osservato da tutti…cosa che non sfuggì ad un ragazzo dagli occhi di giada….

“A quanto pare la notizia si è sparsa dovunque…Tsk! Ma cosa mi potevo aspettare da Lucius d’altronde non aspettava nient’altro che liberarsi di me!”pensò Draco che involontariamente andò a sbattere contro Remus che prontamente si girò:

«Tutto ok?» chiese gentile.

«Certo!».

Rem sorrise bonariamente e insieme al biondo si diresse al Ghirigoro per acquistare i nuovi libri scolastici.

La libreria era anch’essa affollata ma niente impedì a Molly di acquistare i libri per i ragazzi!

Era straordinario come si faceva spazio tra la gente e afferrava i libri con una forza tale che avrebbe fatto concorrenza al fratellino di Hagrid!

Tutto il gruppo si era sparso un po’ dovunque: Hermione era andata in cerca di un libro di Aritmanzia, Ginny ne stava sfogliando uno sulle pozioni d’amore; Ron era intento nella lettura di un libro di Quidditch e Rem, insieme a Malocchio, cercava qualcosa nella sezione di Difesa. Malfoy invece se ne stava tutto solo e sfogliava un libro di astronomia. “Questa è l’occasione buona per chiarire” pensò Harry che si era avvicinato di soppiatto al biondo.

Prima di parlargli però si era fermato a contemplare la figura del ragazzo che si era fermato a leggere qualcosa di interessante. Il moro arrossì furiosamente ma decise di calmare i bollenti spiriti, darsi un contegno e disse:

«Malfoy…ti devo parlare!»

«E di cosa, Potter? Se non sbaglio io e te non dovremmo nemmeno guardarci in faccia!» disse con disinvoltura la serpe mentre sfogliava con non curanza le pagine del libro.

«Cosa? Ma ti sei ammattito?»

«Io no ,Potter, ma tu si!»

«Smettila di chiamarmi Potter, Draco»

«Per te da oggi in poi io sarò solo Malfoy»

«Ma che cazzo stai dicendo? Ti ha dato di volta il cervello?» disse Harry che era più confuso di prima.

Il biondo si limitò a sospirare e come se Potter fosse stata solo una fastidiosa mosca ritornò alla lettura che, secondo lui, era più interessante di quella litigata!

Harry sentì dentro di se montare la collare e non potendo sopportare più l’atteggiamento menefreghista del serpeverde esplose:

«SI PUO’ SAPERE COSA DIAVOLO TI HO FATTO!»

Molte persone si girarono sentendo quell’urlo per vedere chi fosse stato quel maleducato che urlava in un luogo pubblico ma Malfoy fu più veloce ed afferrato il moro per il colletto si appartarono in un angolo dove non potevano essere visti o sentiti.

Colto alla sprovvista Potter non si rese conto di dove si trovasse ma si accorse però che lui e Malfoy erano molto vicini tanto che le loro labbra si sfioravano……

Avvampò di colpo per quella posizione ma il tono freddo del serpeverde lo fece rinsavire:

«Ma che diavolo ti è venuto in mente sfregiato! Ma Voldemort allora te l’ha proprio fuso il cervello!»

Il moro non rispose all’offesa ma con innaturale calma domandò:

«Che ti ho fatto?»

Quel tono fece uno strano effetto al biondo che in quel momento pensò che Potter sarebbe stato bene tra i Serpeverde e non tra i rosso-dorati.

Scacciando via quei pensieri dalla testa e allontanandosi di poco dal corpo del suo apparente ex nemico disse:

«Perché…quando Remus ti ha chiesto se eravamo diventati amici non hai risposto?»

Quella domanda lasciò per un attimo spiazzato il moro che prima di parlare guardò gli occhi di ghiaccio dell’amico che erano freddi come non mai, ma in profondità ,Harry giurò di intravederci un bagliore di speranza.

«Perché non c’era bisogno di rispondere»disse semplicemente.

Quelle parole furono fraintese dal biondo che sentì come delle pugnalate conficcarsi nel petto.

Stava per mettersi a piangere ma non poteva farlo davanti al suo nemico e così riprendendo l’orgoglio e la freddezza dei Malfoy disse sprezzante:

«Tsk! Cosa potevo aspettarmi da un lurido mezzosangue!»

«Ma che cazzo hai capito! Stupido furetto!» disse irato Harry, adesso quella serpe lo stava davvero rompendo!

«Vaffanculo Potter, non hai capito un cazzo di me! Non hai capito un cazzo di me!»

«E come faccio a capire che hai, se non mi spieghi che cazzo hai capito!»

«Ho capito tutto invece! Tu non ti fidi di me!»

«Hai frainteso tutto! Io mi fido di te!»

«Già e allora perché non hai risposto al lupastro?»

«Non chiamarlo così!»

«Ah no! Bè io invece lo chiamo come mi pare e aggrada Potter!»

«Sai una cosa Malfoy…mi hai davvero stufato, sai che ti dico che sei un emerito idiota!» e dicendo questo si allontanò da quello che ormai considerava un amico e si avviò verso gli altri quando una mano lo afferrò per il braccio e lo sbatté alla parete.

«Come osi chiamarmi in quel modo?!»

«Oso e come Malfoy. La verità è che tu non hai capito un cazzo di me! E io che sono uno stupido a fidarmi ancora e a considerarti un amico e alleato ma cosa mi potevo aspettare da una viscida serpe!»

«Modera i termini o potreste pentirtene!»

«Sai non ti capisco proprio Draco prima seppelliamo l’ascia di guerra e adesso ci ammazziamo di nuovo, che cazzo sta succedendo?»

«Spiegamelo tu! Era così difficile rispondere alla domanda di Lupin?»

Silenzio.

«Rispondi!»disse il biondo che aveva portato le mani al collo del moro.

«Era arrabbiato con Rem perciò non gli ho risposto!»

«Stronzate! Tu non ti fidi ancora di me e basta!»

«Sai non è che tu mi abbia convinto abbastanza!»

«Ma che cazzo vuoi sapere?Eh? Che vuoi da me?»

«La verità!» esclamò Harry.

Draco spiazzato da quella risposta lasciò andare Potter che si portò una mano al collo e se lo massaggiò.

Ripresosi sibilò cattivo:

«Fottiti Potter!»

«Ma perché non vuoi dirmelo!»

«Fottiti» e dicendo questo si voltò deciso nell’andare via ma venne bloccato dalla mano di Potter.

Il serpeverde irato e non reggendo più la situazione si voltò e colpì con la mano il viso del grifondoro.

Harry sentì la guancia andare letteralmente a fuoco e per la forza dello schiaffo cadde a terra.

Malfoy era rimasto pietrificato, come aveva potuto schiaffeggiare il suo amore!

Non sapendo cosa fare cercò di avvicinarsi al moro ma una voce lo bloccò:

«Non toccarlo Malfoy!» aveva gridato Ron che aveva assistito a tutta la scena dello schiaffo!

«Non osare avvicinarti a lui!» disse ancora avvicinandosi all’amico con l’intenzione di aiutarlo.

«Come stai? che ti ha fatto?» chiese allarmato il rosso.

«N…niente» disse a fatica il grifondoro che si rialzò barcollando.

«Che cazzo gli hai fatto lurido figlio di Mangiamorte?»

«Modera i termini pezzente e poi non gli ho fatto niente. A quanto pare Potter non sta nemmeno stare in piedi dopo uno schiaffetto! E’davvero una femminuccia!» esclamò con tono glaciale, ma in cuor suo stava soffrendo come un cane per tutto quello che stava facendo al suo amore!

«Brutto furetto… io ti distruggo!» e detto questo estrasse la bacchetta ma quando stava per lanciare lo schiantesimo una voce possente li interruppe:

«CHE STA SUCCEDENDO QUI!» esclamò la Signora Weasley che era accorsa sul luogo del misfatto inseguito da una furiosa Hermione e un preoccupato Remus.

«RONALD WEASLEY! SPIEGAMI CHE DIAVOLO STAI COMBINANDO!» urlò la madre.

«Mamma…stavo difendendo Harry da questa serpe….Harry diglielo anche tu…ma dove è finito!» disse girandosi e vedendo la parte vuota che fino a poco tempo prima era occupata dal suo amico!

Nemmeno Draco, si era accorto della sparizione del moro, adesso era preoccupato come non mai e voleva solo andarsene da li per ritrovare il ragazzo e scusarsi!

Stava per andarsene ma venne fermato da una furiosa Molly che pretendeva delle spiegazioni! Solo Remus si era reso conto della scomparsa del figlioccio……



Harry era scappato via dal negozio. Non sopportava più quella situazione!

Non sopportava più che Draco lo guardasse in quel modo……che lo guardasse con odio!

Lo aveva schiaffeggiato e non si era preoccupato di come stava, se l’aveva fatto male…niente! Solo puro odio traspariva da quelle iridi di ghiaccio che tanto amava!

Calde lacrima gli avevano iniziato a solcare il viso e per non farsi vedere dalle persone che affollavano Diagon Alley si nascose dietro un vicolo.

Si appoggiò al muro e si lasciò cadere dolcemente a terra dove si portò le ginocchia al petto e le circondò con le braccia nascondendo la testa fra di esse.

Si lasciò sfuggire i singhiozzi che non riusciva più a trattenere, finché due caldi braccia non l’avvolsero in un abbraccio e lo cullavano con dolci parole:

«Shhh…… è tutto finito… ora basta piangere…»

«Mi… ha dato uno schiaffo… Rem…»

«Mi dispiace Harry…»

«Non…sai quanto dispiace a me…» singhiozzò ancora più forte il moro, mentre veniva stretto più forte dal padrino a cui si strinse il cuore nel veder il figlio in quelle condizioni.

Non disse più nulla ma continuò a cullare quel cucciolo indifeso tra le sue braccia……



Una figura in ombra che aveva osservato tutta la scena si appoggiò al muro mentre una stilla salata cadeva dagli occhi e tra i singhiozzi disse:

«…Perdonami amore…».

 
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Ran_pyon
view post Posted on 16/11/2005, 15:50




*_________* è QUESTOOOOOOO!!!!!!
è QUESTO IL CAP CHE AMO ALLA FOLLIAAAAA!!!!!!

BELLISSIMOOOOOOOOOOO!!!!! °°°°°>.<°°°°

TROPPO PUCCIO HARRYYYY wub.gif

CITAZIONE
«Shhh…… è tutto finito… ora basta piangere…»

«Mi… ha dato uno schiaffo… Rem…»

«Mi dispiace Harry…»

«Non…sai quanto dispiace a me…»


NUUUUUUUUUUUU ç.ç wub.gif cry.gif
 
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1016 replies since 15/11/2005, 18:08   16212 views
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