Poesie!

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°LauraDumb°
view post Posted on 17/4/2006, 16:06





Siccome mi annoio come una puzzola annoiata, ho deciso di aprire questa discussione in cui NON TOLLERERO' OT...
Qui chi vuole potrà postare le poesie che più gli piacciono... sarebbe meglio una poesia per ogni post...
 
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°LauraDumb°
view post Posted on 17/4/2006, 16:09




LOS ÁNGELES MUERTOS (Rafaèl Alberti)

Buscad, buscadlos:
en el insomnio de las cañerías olvidadas,
en los cauces interrumpidos por el silencio de las basuras.
No lejos de los charcos incapaces de guardar una nube,
unos ojos perdidos,
una sortija rota
o una estrella pisoteada.
Porque yo los he visto:
en esos escombros momentáneos que aparecen en las neblinas.
Porque yo los he tocado:
en el destierro de un ladrillo difunto,
venido a la nada desde una torre o un carro.
Nunca más allá de las chimeneas que se derrumban,
ni de esas hojas tenaces que se estampan en los zapatos.
En todo esto.
Más en esas astillas vagabundas que se consumen sin fuego,
en esas ausencias hundidas que sufren los muebles desvencijados,
no a mucha distancia de los nombres y signos que se enfrían en las paredes.
Buscad, buscadlos:
debajo de la gota de cera que sepulta la palabra de un libro
o la firma de uno de esos rincones de cartas
que trae rodando el polvo.
Cerca del casco perdido de una botella,
de una suela extraviada en la nieve,
de una navaja de afeitar abandonada al borde de un precipicio



GLI ANGELI MORTI

Cercate, cercateli:
nell’insonnia delle condutture dimenticate,
nei canali ostruiti dal silenzio delle spazzature.
Non lontano dalle pozzanghere che non sanno custodire una nuvola,
o degli occhi smarriti,
un anello rotto,
una stella calpestata.

Perché io li ho visti:
in quei momentanei rottami che appaiono nelle nebbie.
Perché io li ho toccati:
nell’esilio di un mattone morto,
venuto al nulla da una torre o da un carro.
Mai più in là dei camini che crollano
Né di quelle foglie tenaci che si stampano sotto le scarpe.
In tutto ciò.
E in quelle schegge vagabonde che si consumano senza fuoco,
in quelle fonde nostalgie che soffrono i mobili schiodati,
a non molta distanza dai nomi e segni che si raffreddano sulle pareti.

Cercate, cercateli:
sotto la goccia di cera che seppellisce la parola d’un libro
o la firma di uno di quei pezzi di carta
che trae mulinando la polvere.
Vicino a un coccio sperduto d’una bottiglia,
a una suola smarrita nella neve,
a un rasoio abbandonato sul ciglio d’un precipizio.
 
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°LauraDumb°
view post Posted on 17/4/2006, 16:11




HO SCESO DANDOTI IL BRACCIO (Eugenio Montale)

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
 
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~°Leotorda°~
view post Posted on 17/4/2006, 16:15




CHI AMA, AMA (Erich Fried )


È assurdo
Dice la ragione

È quel che è
Dice l’amore

È infelicità
Dice il calcolo

Non è altro che dolore
Dice la paura

È vano
Dice il giudizio

È quel che è
Dice l’amore

È ridicolo
dice l’orgoglio

è avventato
dice la prudenza

è impossibile
dice l’esperienza

è quel che è
dice l’amore…




*la avevo già postata x il matrimonio di minu e magika..ma è troppo bella x nn riproporla.........XD*

*-*

Edited by °LauraDumb° - 17/4/2006, 17:22
 
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Isult
view post Posted on 17/4/2006, 16:20




SPIRITI DEI MORTI (Edgar Allan Poe) --> ..il mio scrittore e poeta preferito!

"Starà la tua anima disperata e sola
fra i bui pensieri d'una grigia lapide
Non uno, in tanta folla, verrà a spiarti
in quella tua più segreta ora.

Non dir nulla in quella solitudinr
che non è però desolazione- perchè, allora,
gli spiriti di quelli che in vita
ti precedettero incontrerai, nella morte,
di nuovo intorno a te- ed il loro volere
porrà in ombra il tuo: ma tu, non dir parola.

La notte t'apparirà accigliata e greve-
e le stelle non più occhieggeranno
dai loro alti troni celesti, con luce
di vaghe speranze offerte ai mortali-
ma le loro rosse sfere, prive d'ogni raggio,
al tuo languente occhio si mostreranno
come incendio e ardore
che per sempre t'investiranno.

Avrai pensieri che non potrai bandire-
visioni che iù mai svaniranno-
che mai più da te saran disgiunte-
come le gocce di rugiada dall'erba.

La brezza-l'alito di Dio-è caduta-
e la nebbia sulla collina-
un'ombra-un'ombra che non si squarcia,
è un simbolo, è un segno-
già per come incombe sugli alberi,
mistero dei mister!

Edited by °LauraDumb° - 17/4/2006, 17:23
 
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°LauraDumb°
view post Posted on 17/4/2006, 16:24




QUESTO AMORE (Jacques Prevert)

Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
Cattivo come il tempo
Quando il tempo e cattivo
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gioioso
Così irrisorio
Tremante di paura
come un bambino quando e buio
Così sicuro dì sé
Come un uomo tranquillo
nel cuore della notte
Questo amore che faceva paura
Agli altri
E li faceva parlare e impallidire
Questo amore tenuto d'occhio
Perché noi lo tenevamo d'occhio
Braccato ferito calpestato
fatto fuori negato cancellato
Perché noi l'abbiamo braccato
ferito calpestato fatto fuori
negato cancellato
Questo amore tutt'intero
Così vivo ancora
E baciato dal sole
E' il tuo amore
E' il mio amore
E' quel che e stato
Questa cosa sempre nuova
Che non e mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda viva come l'estate
Sia tu che io possiamo
Andare e tornare possiamo
Dimenticare
E poi riaddormentarci
Svegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognarci della morte
Ringiovanire
E svegli sorridere ridere
Il nostro amore non si muove
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire
E io l'ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti quelli che si amano
E che si sono amati
Oh sì gli grido
Per te per me per tutti gli altri
Che non conosco
Resta dove sei
Non andartene via
Resta dov'eri un tempo
Resta dove sei
Non muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amati noi t'abbiamo
Dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire assiderati
Lontano sempre più lontano
Dove tu vuoi
Dacci un segno di vita
Più tardi, più tardi, di notte
Nella foresta del ricordo
Sorgi improvviso
Tendici la mano
Portaci in salvo.
 
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Bimba di nebbia
view post Posted on 17/4/2006, 16:33




Stanca essere (Fernando Pessoa)

Stanca essere, sentire fa male, pensare distrugge.
Estranea a noi e fuori,
frana l'ora e tutto in essa frana.
Inutilmente l'animo piange.
A cosa serve? E a cosa deve servire?
Abbozzo pallido e lieve
del sole invernale che ride nel mio letto...
Vago sussurro breve.
Delle piccole voci con cui il mattino si desta,
della futile promessa del giorno,
morta sul nascere,
nella speranza assurda e remota
nella quale l'anima confida.






purtroppo non sono certa che il titolo sia quello... ^^

Edited by °LauraDumb° - 17/4/2006, 17:36
 
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Isult
view post Posted on 17/4/2006, 16:38




Niente titolo è di Yamanoue Okura scritta dopo la morte del figlio...

"I sette tesori
apprezzati dall'uomo in questo mondo-
che cosa significano per me?

Furuhi, la cara perla bianca
alla quale abbiamo dato la vita,
all'alba non lasciava il nostro letto
ma, in piedi oppure coricato,
giocava insieme a noi.
Quando comparivano le stelle della sera,
prendendo le nostre mani,
diceva
"Venite a letto, padre e madre,
permettetemi di dormire in mezzo a voi,
come la dolce dafne dal triplo stelo."
Queste erano le sue care parole.
Nel bene o nel male
avremmo dovuto vederlo diventare uomo-
o almeno così credevamo,
come su una grande nave.
Poi, incurante dei nostri pensieri,
un forte vento improvviso
foriero di malattia
lo travolse.
Incapace di curarlo e senza conoscere un rimedio,
con corda bianca mi legai i polsi,
presi in mano il mio specchio
e, portandolo agli occhi,
pregai gli dei del cielo;
con la fronte appoggiata al pavimento
mi inchinai agli dei della terra.
"Che stia male o guarisca,
è in vostro potere, o dei."
Ecco che cosa chiesi nelle mie preghiere.

Ma non ne venne nulla di buono,
perchè a poco a poco deperì,
ogni mattino parlava di meno,
finchè la sua vita si spense.
Io mi alzai, saltai, pestai i piedi,
gridai, mi gettai a terra,
mi battei il petto e piansi.
Ma il figlio che tenevo così stretto
è sfuggito al mio abbraccio.
E' così che va il mondo?"
 
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°Lily°
view post Posted on 17/4/2006, 20:11




Queste non sono proprio poesie, sono aforismi come quelli che scrivo io... e li dedico al mio amore:
Alda Merini (Mitica):

Ho provato a piangere
con le mani.

Esistono
mani fatate
che possono
diventare "fatali".

Niente è più necessario
di ciò
che non serve.

Chi muore in silenzio
si vendica
delle curiosità altrui

Il poeta non dorme mai
ma in compenso muore spesso

La musica fa respirare.

Sei una luce così intensa
che sei diventata ombra

Non ho paura della morte
ma ho paura dell'amore.

Chi ha due occhi angelici
spesso conduce al male


Eri seduto sopra il mio letto
con le palpebre semichiuse
e guardando le mie gambe d'agosto dicesti:
"Somigli a un cane"
Poi, mi asciugasti il sudore:
"Se sofffri troppo io ti abbandono"


Io amo
ciò che
non si dice

Non sono una donna
addomesticabile



 
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† Angel †
view post Posted on 18/4/2006, 14:13




SAFFO - SENZA TITOLO

Simile a un dio mi sembra quell'uomo
che siede davanti a te, e da vicino
ti ascolta mentre tu parli
con dolcezza
e con incanto sorridi. E questo
fa sobbalzare il mio cuore nel petto.
Se appena ti vedo, sùbito non posso
più parlare:
la lingua si spezza: un fuoco
leggero sotto la pelle mi corre:
nulla vedo con gli occhi e le orecchie
mi rombano:
un sudore freddo mi pervade: un tremore
tutta mi scuote: sono più verde
dell'erba; e poco lontana mi sento
dall'essere morta.
Ma tutto si può sopportare...
 
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§renny§
view post Posted on 19/4/2006, 16:12




DEFINENDO L'AMORE

E’ ghiaccio ardente ed è gelido fuoco,

è ferita che duole e non si sente,

è un sognato bene, un mal presente,

è un breve riposo molto stanco.



E’ una leggerezza che dà pena,

un codardo con nome di valente,

un andar solitario tra la gente,

un amar solamente essere amato.




E’ una libertà incarcerata,

che conduce all’estremo parossismo,

infermità che cresce, se curata.




Questo è il fanciullo Amor, questo l’abisso:

quale amicizia potrà aver con nulla

chi in tutto è contrario di se stesso?

FRANCISCO DE QUEVEDO
 
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**§§ChiaraLuna§§**
view post Posted on 26/7/2006, 16:38




FIGLIO DEL VENTO

Io figlio del vento
padre di lungo cammino...
Vaste distese erbose la mia schiena ha toccato
fiati di poderosi cavalli
e dolci cinguettii di uccelli
le mie orecchie hanno udito.
Verdi alberi hanno guidato
il mio interminabile cammino,
e acque e terre
e cieli e sole
e luce e calore
nei miei giorni vissuti;
una tenda era il mio nido,
mi sentivo libero!
Il tetto or mi protegge
mi rimpicciolisce
e queste pareti
così ben costruite
con le finestre
in fiore mi improgionano,
una gabbia di sbarre!
Un rauco cinguettio
di uccello senza nome
alla finestra mi attira; un uccello
sconosciuto
con ali deturpate
tenta un volo,
un tonfo nel
vuoto silenzio.
Come una goccia che cade nel fiume galleggio,
non riesco a toccare le sponde
per proclamerle mie.
Le acque spinte
dal vento dei padri
qui hanno portato i miei sogni.
Una vela è stata ammainata
e qui, io l'ho piantata
come fosse una bandiera.
 
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*+Ran Nekoi+*
view post Posted on 26/7/2006, 18:35




I RAGAZZI CHE SI AMANO
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore


Jacques Prévert

 
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12 replies since 17/4/2006, 16:06   272 views
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