Ecco il libro più divertente che io abbia mai letto!!!!
Copertina:
mappa del Signore dei Tranelli, la terra di Tramezzo:
<---legget i nomi dei posti!
recensione:
"Il Signore dei Tranelli"
The Harvard Lampoon
Fanucci Editore
256 pagine
Anno: 2002
Prezzo: 11 €
Sul volume
Da pochi giorni ho finito di leggere questa parodia de "Il Signore degli Anelli" ed ho quindi deciso di scrivere una recensione.
Prima, però, credo sia doveroso fare due premesse: l’opera in questione, anche se è stata pubblicata in italiano solo verso la fine del 2002, risale al 1968; il traduttore inoltre ha dovuto compiere delle vere acrobazie linguistiche per cercare di dare un significato alle numerose battute (e giochi di parole) presenti nel libro.
Detto ciò, posso affermare che "Il Signore dei Tranelli" non è assolutamente un volume indispensabile per la vostra libreria.
Purtroppo le situazioni veramente comiche, così come le battute degne di nota, sono poche. Non compaiono, inoltre, nomi particolarmente simpatici se si escludono un paio di esempi (vedi Glorfindel sostituito con Gurfunkel). La storia segue a grandi linee quella originale ma i personaggi, ovviamente, ne escono stravolti:
Sghorbit (anzichè Hobbit) brutti sporchi e criminali, Elfi dalle strane tendenze, rozzi "pseudo-teutonici" a cavallo di feroci pecore merino (anzichè Rohirrim), orchi trasformati in agenti della narcotici, Ent che diventano ortaggi/vegetali di diversa natura, ecc…
Peccato che gli inevitabili "arrangiamenti" della versione italiana e l’umorismo "vecchio di 35 anni" rendano la lettura difficoltosa e, a tratti, noiosa.
Sugli autori
Henry N. Beard e Douglas C. Kenney sono gli autori di quest'opera, scritta nel 1968 e pubblicata l'anno successivo. Entrambi membri di "The Harvard Lampoon" hanno dato poi vita al "National Lampoon", un'istituzione della satira statunitense. Hanno collaborato con i più importanti umoristi americani (da Leslie Nielsen a Bill Murray), hanno scritto dizionari umoristici (per esempio su O. J. Simpson e Bill Clinton) e Kenney, inoltre, ha sceneggiato "Animal House" (famoso film di John Landis).
Il Signore dei Tranelli è nato per due motivi: per gioco e per necessità finanziare.
Kenney è morto per un incidente nel 1982.
Citazioni
Granpuzzo (Granpasso ndr) e gli altri Sghorbit (Hobbit ndr) accorsero da lui, porgendogli le loro congratulazioni per lo scampato pericolo. Poi si appropinquarono alla figura misteriosa, che a sua volta si stava avvicinando. Notando Granpuzzo tra di loro, alzò le mani a mo' di saluto e si misi a cantare:
"O NASA O UCLA! Klaa-tu barada nekto!
O Ford Escort Berillium! Khoffi Annan!"
Granpuzzo levò in alto le mani e rispose:
"Sha-na-na, Jethro Tull"
Si abbracciarono, quindi, scambiandosi parole di mutua amicizia e facendosi la stretta di mano segreta. Gli Sghorbit studiavano lo straniero con grande interesse. Si presentò dicendo di essere Garfunkel (Glorfindel ndr) degli Elfi.
Brodo (Frodo ndr) sentì d'improvviso tutti gli occhi su di sé.
"Non potremmo buttarlo (l'anello ndr) in una fogna, o portarlo al monte dei pegni ed ingoiare la ricevuta?"
"Ahimè" disse Gondolf (Gandalf ndr) "non è così facile"
"Ma perchè?"
"Ahimè" spiegò Gondolf
"Ahimemi" convenne Immond (Elrond ndr)
Conclusioni
Gli Harvard Lampoon chiesero il permesso di pubblicare la loro opera all’autore de "Il Signore degli Anelli" ed io vorrei terminare questa recensione con la risposta che il nostro amato Prof diede loro: "Non ho nessuna obiezione, pubblicatelo pure. Ma non capisco proprio il senso della vostra ironia"
Geko
Informazioni utili:
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www.fanucci.itL'avete già letto e vi è piaciuto? Il titolo vi ispira tanto da comparlo a scatola chiusa? Vi fidate semplicemente di me (cattivissima abitudine tra l'altro)? Allora non perdetevi Il Signore dei Tranelli II!!!
Copertina:
minirecensioncina:
Dopo l’incredibile successo de Il Signore dei tranelli, l’irriverente parodia del bestseller di Tolkien arrivata alla quarta ristampa con 32.000 copie vendute, ecco il seguito delle avventure di Brodo, il piccolo eroe peloso e pavido, e dei suoi improbabili amici.
Il Collettivo Autonomo Rumente, composto dai genovesi Domenico Gallo, Andrea Marti e Claudio Asciuti, ha tradotto ‘liberamente’ per Fanucci Editore Il Signore dei tranelli e Lo Sghorbit, per poi cimentarsi nell’ideazione e la stesura di questa nuova opera dissacrante, che muove sulle già promettenti orme della precedente.
Gli “eroi” reduci dalla fusione dell’anello nelle viscere del Monte Fato tornano alle terre natie e si dedicano alla loro vita normale: fornicare, ubriacarsi, pensar male… Ma intanto, la Terra intera è scossa dalla comparsa di un terribile e laido personaggio, il cui arrivo è preannunciato da segni altrettanto terribili e laidi. Riusciranno i nostri eroi a salvare il pianeta?
Alla base dello stile degli autori c’è l’ideazione linguistica, il gioco di parole, la parodia che non si ferma alle situazioni narrative, ma permea i personaggi e il modo stesso in cui sono presentati, si muovono e si esprimono.
La parodia del seguito de Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, mai scritto prima.
BUONA LETTURA!!!