**§§ChiaraLuna§§** |
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| Premetto che è da pochi anni (da quando è uscito HP) che praticamente sono diventata una lettrice vera e propria e questo è il primo romanzo "grosso" ke ho letto dopo HP. Io sono stata praticamente catturata dagli intrighi e lotte che ruotano praticamente intorno alla costruzione di una cattedrale. Comunque visto che nn sono una grande "recensionista" di libri vi propongo questa che secondo me racconta ben chiaro la vicenda del libro: Le cattedrali gotiche sono uno dei più straordinari esempi dell'abilità e del genio costruttivo dell'essere umano: rivoluzionarie per il tempo - ma quasi incredibili anche per l'uomo moderno - sono opere epiche alla cui creazione parteciparono intere generazioni di architetti, capi mastri, scultori ed operai... Proprio sulla costruzione di uno di questi immensi capolavori si incentra lo strepitoso romanzo di Follett (edito Mondadori), forse la sua opera meglio riuscita: le vicende narrate ne I pilastri della terra ripercorrono - in oltre mille pagine - i quarant'anni necessari alla costruzione di un'immensa cattedrale nell'Inghilterra medievale del dodicesimo secolo; ma l'immane lavoro architettonico è solo lo sfondo - anche se molto interessante e documentato con fedeltà storica e tecnica - delle vicende quotidiane dei singoli protagonisti, che rappresentano il vero cuore di questa moderna odissea. Follett infatti sonda la psicologia dei suoi personaggi al microscopio, regalandoci un caleidoscopio di caratteri, ognuno con le sue motivazioni, i suoi stati d'animo, le sue aspirazioni fino a rappresentare un realistico spaccato rappresentativo dell'intera umanità medievale, un microcosmo che gravita intorno alle guglie svettanti della cattedrale in divenire. Ma, come in tutta la letteratura che si rispetti, è possibile raggruppare i protagonisti in due macro categorie: i rappresentanti del Bene - tutti coloro che badano soprattutto a creare, a costruire, a salvaguardare - e quelli del Male - spesso potenti ed arroganti, più interessati ad arraffare potere e a distruggere le ricchezze (materiali e morali) degli altri. E così impariamo ad amare Tom il costruttore, appassionato del proprio lavoro, ansioso di portare a termine la propria opera o per lo meno di passare per tempo tutte le sue conoscenze al figlio Jack perchè il suo operato non vada perduto; Tom che resta vedovo, perdendo la compagna che amava più della propria vita; Tom che - abituato a costruire e non a distruggere - riesce incredibilmente ad innamorarsi una seconda volta, pur senza dimenticare mai la moglie... Impariamo poi ad apprezzare - nella sua umanità - il Priore Philips, energico, appassionato, intelligente, ma ormai più attento al reperimento di fondi per la costruzione che al salvataggio di anime alla deriva. Dal disgusto iniziale passiamo all'affetto ed alla tenerezza nei confronti della splendida e selvatica Ellen, cui i potenti signori hanno rubato tutto: marito - crudelmente ucciso sotto i suoi occhi - figlio - rinchiuso fin da bambino nelle segrete di una galera - e l'amore... dopo aver subito una feroce violenza carnale, infatti, non vorrà più aprire il cuore a nessuno, usando il proprio corpo come un'arma, come un mezzo per arrivare a trovar vendetta. Dall'altra parte della barricata troviamo invece schiere di vescovi corrotti e melliflui, di nobili assassini, di re iracondi, di fredde nobildonne avvinghiate al potere a cui si possono tenere... Epico, grandioso, a tratti ridondante come l'epoca in cui si svolge la storia, spesso misterioso come in occasione del peregrinare del giovane Jack nella Spagna dei Mori per apprenderne i segreti architettonici, questo romanzo è un viaggio a ritroso nel tempo in cui non ci sentiamo solo spettatori, ma protagonisti: e questo lo si deve certamente alla scrittura asciutta, diretta ed immediata di Follett. Bello, bellissimo, a tratti manzoniano, questo I pilastri della terra, in cui il tema della Provvidenza torna prepotentemente protagonista, contendendosi con la ferocia dell'animo umano le sorti della povera gente... Duomo letterario!
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