Capitolo 133, Libri e amuleti

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kyu black
view post Posted on 29/7/2006, 09:37




Capitolo 133 – Libri e amuleti


Volevo ricordare una piccola cosa, per chi non vi avesse fatto caso, ho preso l’abitudine (negli ultimi capitoli) di lasciare una riga di spazio

Così… quando nella storia c’è un salto temporale (passano una o più ore/minuti) oppure cambia il luogo dell’azione (ad esempio siamo ad Hogwarts, inserisco lo spazio e la storia riprende pressoché nello stesso momento ma da un’altra parte, tipo a casa di Ron )
E uso due spazi

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Così…quando trascorre più di una giornata (quindi da due a diversi giorni) oppure quando variano insieme tempo e luogo (ad esempio scrivo di una colazione in sala grande, inserisco il doppio spazio e ci si trova il tardo pomeriggio nel maniero di Malfoy)
Ecco^^ ci tenevo a ricordare questo perché sapendolo ci si fa una migliore idea del tempo che passa. Per rispondere alle molte domande ‘a che punto siamo della storia?’ provo ad inserire una data indicativa:
Siamo intorno alla seconda settimana di aprile, facciamo il 12 ^^
Buona lettura

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-Uuh..non sto affatto bene..- si lagnò sfiorandosi la fronte bendata –Dove sono Fred e George?-
La madre scosse la testa, Bill sorrise –Hanno detto che si sono stufati di restare qui a guardare la tua brutta faccia mentre sbavi nel sonno-
-Nnh.. e..e Hermione?- domandò guardando il letto di fronte, in cui la sorella si stava facendo intrattenere da un medimago giovane e piuttosto carino..
-Sono qui- disse la grifondoro entrando con una pianta strana tra le mani –Questa è da parte di Neville..- affermò posandola sul comodino; fu estremamente svelta nel baciarlo e poi ritrarsi –E questo è da parte di Seamus- si giustificò, un po’ imbarazzata.
Molly fece per dire qualcosa ma Bill la trascinò fuori praticamente di peso..
-Cos’è successo?- brontolò il rosso, cercando di darsi un contegno e non pensare alla bella sensazione delle labbra di lei sulle proprie.
-Bellatrix ha provato a sopraffarci.. poi sono arrivati gli auror- sussurrò
Gli diede l’impressione di non voler affrontare l’argomento..
Hermione infatti non se la sentiva di parlarne.
Per quanto gli adulti tentassero di rassicurarla, lei non riusciva a togliersi dalla testa il fatto che Silente si fosse lanciato davanti al suo corpo per salvarla…
La maledizione che l’aveva colpito non era mortale, ma l’anatema l’aveva indebolito drasticamente e ora, in segreto, egli si trovava al castello per le cure; aveva lasciato la poltrona di Ministro per tornare ufficialmente nella scuola.
Standosene riparato dal mantello dell’invisibilità aveva potuto ostacolare indisturbato i piani di Voldemort, non più incentrati esclusivamente sull’eliminazione di Harry. Purtroppo però, nonostante tutto ciò che era riuscito a fare al Ministero, allontanandosi da Hogwarts aveva dato al nemico l’impressione di poter attaccare facilmente il resto degli studenti, dato che l’intera scorta garantiva l’incolumità principalmente di Potter.
Quell’ultima uscita allo scoperto da parte dei mangiamorte, o meglio solo di Bellatrix, era stata molto singolare… infatti parecchie ore dopo il suo arresto le guardie che tentavano invano di interrogarla avevano scoperto che in realtà quella era una strega di nome Miranda Wander, a cui era stata somministrata una variante della pozione polisucco, dopo che la sua volontà era stata annullata dagli effetti di una potente Imperius.

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Nel suo letto, il preside non faticò ad immaginare come la sostanza modificata da Piton fosse finita nelle mani di Voldemort.
Quando l’uomo lo sollevò con poca gentilezza, infilando due cuscini dietro la sua schiena per farlo sedere, il vecchio disse solo –Grazie Severus- stringendo gli occhi e sforzandosi per pronunciare ogni sillaba.
Quel giorno l’insegnante sfoggiava la sua solita aria indispettita e non si curò affatto di avergli messo tra le mani una tazza di infuso troppo calda.
Posandola precariamente sulle gambe Silente soffiò piano sulle dita arrossate…
-Cosa pensa di fare con lui?!- sbottò Piton ignorandolo e chiudendo rumorosamente un cassetto solo per il gusto di sbattere qualcosa; il preside socchiuse le palpebre a causa di una fitta alla testa, la sua emicrania stava peggiorando.
-E’ stato spontaneo Severus..ha cercato di proteggere i suoi amici, tu non avresti fatto lo stesso?-
Un’occhiata del professore lo fulminò, che diavolo di domanda era?!
-Il punto è che Potter non ha il permesso di gettarsi a capofitto nei problemi senza pensare alle conseguenze!-
Silente prese fiato per rispondere ma Piton lo precedette –Inoltre nessuno potrà negare il fatto che per difendere gli amici abbia fatto ricorso ad una maledizione senza perdono! Ci sono testimoni!-
-Testimoni che..ah..- gemette cercando di arrivare al comodino per disfarsi della tazza; il mangiamorte non mosse un dito per aiutarlo e lo fissò spietato arrancare su un fianco con il viso contratto in una smorfia di dolore
-Te..testimoni che sono disposti a..a giurare il..contrario anf.. Severus…- continuò con difficoltà
-Solo perché lui è il moccioso più famoso del mondo magico?- ringhiò il professore
-N.no..perchè lui ha agito per proteggere dei compagni e ha bloccato…anf…quella che tutti credevano essere la pericolosa, pazza, Lestrange..-
-Ma era una vittima innocente- sogghignò perfido il mago –Pensa che questo tipo di esempio possa essere positivo? La gente deve cominciare a difendersi scagliando anatemi mortali ad ogni passo?..pensa che i miei studenti non si sentiranno in diritto di fare altrettanto?-
Lo sguardo penetrante del vecchio non scalfì l’espressione vagamente beffarda di Piton.
Quell’uomo sapeva come ricattarlo..coinvolgendo i ragazzini di serpeverde, sui quali peraltro aveva un gran carisma.
Per quanto riguardava le sue ragioni non poteva dargli totalmente torto, ma Harry era giovane e inesperto, impulsivo..lui non aveva colpa…
Sospirò stanco piegando il viso sul cuscino..se non avesse dato segno di assecondare Severus, lui sarebbe certamente diventato cieco ad ogni fattura scagliata dai suoi studenti sull’intera scuola…
Non voleva che la situazione peggiorasse…
-S.severus..- cercò di intenerirlo lasciandosi finalmente andare a tutta la propria vulnerabilità -..fammi compagnia…- mormorò con un filo di voce indicandogli una sedia accanto al letto.
L’altro restò rigido, in piedi, vicino alla porta –Ho molti impegni Silente, è periodo di verifiche e gli studenti non sono i soli a stare svegli la notte per preparare le lezioni!- rispose marcatamente scocciato.
Il vecchio trattenne un altro piccolo lamento –S.solo un po’…ti terrai occupato domani..quando sostituirai A.Adelaide pe..nh..per difesa contro le arti oscure..- bisbigliò affaticato.
Gli occhi neri del docente scintillarono, se il preside tentava di sedurlo con questi mezzi..doveva dargliene atto: aveva toccato proprio il tasto giusto!
Ostentandosi comunque riluttante, prese posto vicino a lui accavallando le gambe con aria indifferente mentre apriva un libro logoro e dall’odore stantio poggiato sulla sedia.
Non degnò l’anziano mago di uno sguardo e si mise a leggere mentalmente, senza renderlo partecipe.
-Bisognerà parlare con Harry. Mi dispiace per lui e per quanto successo…s.so che non sta più coi suoi amici…nh.secondo te..dove potrebbe essere?-
Piton non rispose
Gli occhi azzurri, lucidi, del preside si soffermarono sulla sua figura -..d.dovrò pensare ad una punizione…- aggiunse sperando che almeno così l’altro desse segno di sentirlo.
Inarcando impercettibilmente le sopracciglia il mangiamorte sibilò suadente -..può darsi che io sappia dove trovarlo…- non spostò il libro, che nascondeva la sua faccia, e tornò a leggere.
Dopo qualche secondo il preside sorrise debolmente, gesto che gli costò un’altra fitta alle tempie -..S.severus?..così piano non ti sento…-

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Lo trovò che giocherellava con i lacci delle scarpe, seduto a gambe incrociate su quello che un tempo era stato un ricco divano ricamato, mentre leggeva, o fingeva di leggere, un libro posato sul bracciolo.
-Allora ci siamo rifugiati qui eh?- disse il biondo con un sorrisetto.
-Mi sono rifugiato, tu che c’entri?- soffiò l’altro, senza alzare gli occhi dalle pagine.
Si vedeva lontano un chilometro che era arrabbiato e non aveva voglia di parlare, ma Draco non sapeva come far passare il tempo, così l’aveva raggiunto all’interno della Camera dei Segreti.
Gironzolò un po’ per la stanza parlottando tra sé –Non ero l’unico a cercarti..penso che quando ti troverà la Mc Granitt..-

Harry lo interruppe –Non voglio sapere quello che farà, o che dirà la Mc Granitt! E non m’interessa che faranno o diranno tutti gli altri! Ciao!-
Sfogliò il volume con tanta stizza che fece un piccolo strappo alla pagina.
-Mmh..come sei nervoso..- brontolò crucciato il serpeverde, arrestandosi alle sue spalle.
-Non mi toccare!- lo avvisò il compagno precedendo il suo tentativo di posargli le mani sulle spalle.
-E chi voleva farlo?- commentò Malfoy, ritirando le braccia indispettito.
-Se sono qui- ripose Harry –E’ perché non voglio vedere nessuno, non ti è venuto in mente di lasciarmi stare per una volta?-
-Potter la tua scontrosità non mi tocca sai?- ripose tagliente –Puoi essere refrattario quanto ti pare ma io continuerò a fare ciò che voglio!- si sedette di fianco a lui, non troppo vicino, con un libro tra le mani.
Harry tornò a fissare le pagine del libro anche se ciò che vi era scritto non lo interessava per niente.
Stava li, fingere di leggere, senza la benché minima voglia di affrontare gli sguardi e i commenti dei suoi compagni, la notizia della sua folle reazione era già sulla bocca di tutti.
Si passò una mano sulla fronte, come se la cicatrice pizzicasse, nel tentativo di scacciare un leggero stato d’ansia che lo stava facendo diventare sempre più nervoso.
Ti ci vorrebbe un bagno- consigliò disinteressato il serpeverde, beccandosi un’occhiata diffidente dal moretto –Per rilassarti- aggiunse –Sempre che tu non voglia interpretare fino in fondo la parte dell’isterico- ora la sua voce aveva assunto una sfumatura infastidita.
Harry chiuse il tomo con un rumore sordo e si voltò verso di lui per guardarlo meglio –Vuoi che faccia il bagno con te?!- abbaiò
Draco assottigliò le palpebre –Niente affatto Potter, ma se ci speravi mi dispiace! Sono qui solo perché non ho niente di meglio da fare, e prendere in giro una stracciona che ti ignora non è divertente!-
-Non m’interessa perché sei qui- ribattè l’altro un po’ antipatico –Voglio solo sapere che intenzioni hai..con me- precisò.
Malfoy scoppiò in una risatina maligna –E perché credi di essere così importante da dover condizionare tutte le mie azioni? Non voglio proprio niente da te, non illuderti-
-Potevi startene dov’eri allora!- sbuffò il grifondoro rimanendo imbronciato a fissare la reazione dell’altro.
Draco ricambiò lo sguardo con espressione strana, sembrava quasi che lo stesse puntando e..
-Allora!?- lo incalzò Harry, sempre più stretto su se stesso, quasi un tentativo inconscio di proteggersi.
Draco, al contrario, si stava allungando sul divano, distendendo comodamente le gambe e arricciando le labbra in modo provocante. Non rispose.
Potter si accigliò, tormentò per alcuni attimi l’orlo dei pantaloni, poi rialzò il viso aprendo la bocca per parlare.
Questa volta il biondino lo precedette –Non hai nessuno con cui litigare perciò cerchi di farlo con me?- domandò, velatamente beffardo, sollevando un piede da terra per andare a strofinare la caviglia contro il polpaccio del ragazzo.
-Si!- soffiò Harry, stizzito, respingendo quell’arto lontano da sé.
Draco fece spallucce –Mh, per aver deciso di non parlare con nessuno..non ti stai dimostrando molto coerente..-
Il grifondoro posò il libro di lato, abbandonandolo definitivamente -Cosa dicono di me?- mormorò imbronciato osservandosi le mani.
-Beh ho sentito i tuoi amici cercarti disperatamente..- enfatizzò portandosi una mano sul cuore -..per i corridoi, e il castoro è perfino venuto a chiedere a me se io ti stessi nascondendo nei sotterranei. I professori invece non sembrano molto preoccupati di scovarti..probabilmente il preside ha detto loro di non occuparsene..- spiegò scacciando infastidito qualche ciocca lontano dal collo.
Il griofondoro aveva fatto una faccia strana, non sapeva come si sarebbe giustificato davanti a Silente. Di nuovo la voce del rivale lo distrasse dai suoi pensieri
-Ti ho visto…quando lui ti ha fermato…- ora sembrava serio –Se vuoi sei capace di incutere paura tanto quanto Weasley appena sveglio. Ma non hai fatto una bruttissima impressione..il grembiule per fortuna non l’avevi…dai Potter, non guardarmi così, sono solo pessime battute, sono stanco –brontolò a metà tra un sospiro e uno sbuffo.
Si sfiorò una spalla con la mano, come se avesse dormito male e ora risentisse del dolore.
-Avrei bisogno anch’io di rilassarmi..- miagolò scivolando con la testa appoggiata sul bracciolo, il corpo un po’ inarcato e una gamba penzoloni dal divano.
Con un occhio appena socchiuso bisbigliò sfrontato –Potter..slacciami i pantaloni-
La sua voce fu così calma e naturale che Harry allungò le mani sulla sua cintura prima di accorgersi effettivamente della richiesta; aggrottò la fronte e ribattè acido –E poi? Cosa vuoi che faccia?!-
Malfoy accennò, solamente con il corpo, a volerli togliere e il moretto lo assecondò privandolo della parte inferiore dei vestiti.
Osservò l’intimo nero con una piccola ‘D’ argentata ricamata vezzosamente sull’elastico
-C’è umidità..non si può avere un camino?- sibilò il serpeverde ad occhi chiusi, mantenendo un braccio posato su di essi.
Harry si guardò intorno e decise di evocare delle fiamme magiche in quello che sembrava essere un vecchio bacile di ferro, poco lontano da loro.
Aveva usato lo stesso incantesimo fatto da Hermione, quando insieme a Ron cercavano di scaldarsi le mani sugli spalti del campo di Quiddich, in inverno, stringendo un barattolino di vetro in cui danzava una fiamma azzurra.
-Mmh..va meglio..- sussurrò il biondo arricciando gli angoli della bocca in un sorrisino.
Harry si avvicinò silenzioso sfiorandogli il petto da sopra la camicia -..anche per me..-
Draco lo sbirciò oltre il bracci, gongolando –Ti sentivi solo Potter? E’ questa la realtà? Nessuno è venuto a chiedere a Pottino Potteruccio come stava?- lo canzonò, facendolo indispettire di proposito; gli piaceva quando l’altro gli teneva il broncio.
Harry gli scagliò contro un cuscino con tutta la forza che aveva; lo colpì al petto e, a parte un po’ di polvere, Draco non si scompose
-Come sei aggressivo..- sussurrò dando l’impressione di aver assaporato quelle parole un po’ troppo…
Il moro riprese il guanciale avvicinandosi al suo corpo.
La serpe aveva spostato le gambe per non ostacolare il suo movimento, e ora Potter si trovava accovacciato accanto alle sue ginocchia sollevate; accarezzò il retro di una coscia con aria un po’ distratta.. -Pensi che..mi lasceranno andare a trovare quella donna? Io..prima di tornare di fronte al Winzegamot…-
Si capiva dalla sua espressione che Harry era in ansia pensando di finire in guai seri
-Potter?- lo richiamò sprezzante –Sei il cocco di Silente ricordi? Di che diavolo ti preoccupi?- fece una leggera smorfia e socchiuse gli occhi.
Il grifondoro lo osservò qualche secondo –Tu che faresti?-
-Perché lo chiedi a me?- brontolò fingendo di non dare importanza alle sue parole
-Perché sei uno stronzo serpeverde che se la sa cavare! Ecco perché!- reagì Harry, alzandosi di scatto e interrompendo la lunga carezza che inconsciamente stava regalando a una delle gambe del biondino.
-Tuo padre..tu..tu sai meglio di me come funzionano queste cose…voi..- cominciò, confuso su ciò che doveva dire.
Lo sghignazzare sommesso dell’altro lo indispose parecchio; Draco si mordicchiò innocentemente il labbro inferiore prima di rispondere –Hai per caso in mente di imparare uno dei nostri metodi per passarla liscia al Ministero?..nel caso l’influenza di Silente non funzioni, ovvio..-
-E tu ci trovi da ridere?- replicò il moro incrociando le braccia arrabbiato.
-Beh..si- disse semplicemente.
La figura del serpeverde fu in un certo senso magnetica per Potter, che si ritrovò a sedergli nuovamente accanto tormentando i bottoni della sua camicia –Per me non è uno scherzo- bisbigliò teso.
Un sottile sopracciglio di Malfoy s’inarcò, la sua voce vellutata gli accarezzò il viso quando si tirò a sedere –Non dovresti essere tu a pensarci..- le dita della serpe scivolarono sul suo collo come delicati artigli -..pensare non è il tuo forte..lascia fare agli altri Potter..-
-Nh..io…- Harry reclinò il capo di lato, assecondando la sua carezza -..io non voglio creare problemi- sospirò, sorvolando sul commento fuori luogo dell’altro.
La sensazione di avere costantemente bisogno di qualcuno, per uno che era cresciuto convinto che ‘famiglia’ significasse ‘aguzzini’, era per lui una vera fonte di disagio..
-Questo è impossibile Potter..- lo rassicurò l’amante, sfiorandogli una guancia con la propria -..tu sei già un problema, sei una specie di calamita per i guai..-
Harry aveva dischiuso le labbra avvicinandole alle sue come se volesse essere baciato.. Draco non lasciò che si toccassero e, alzandosi, andò a prendere un libro –Visto che sei impegnato a leggere..mi tengo occupato anche io- dichiarò sghignazzando silenziosamente nel voltargli le spalle.
Tutto incavolato Harry si ritirò nel suo angolo e si immerse talmente nella lettura che pareva che con quel libro avesse eretto una barricata; lo teneva davanti al viso ed era impossibile scorgere la sua faccia oltre la grossa copertina nera che lo rivestiva.
Malfoy sfilò ’Amuleti del sesto secolo’ e si sistemò il volume sulla pancia dopo essere tornato a stendersi.

Dopotutto fu piacevole leggere qualcosa assieme..ogni tanto s’interrompevano a vicenda per riferire all’altro alcune curiosità e stranezze lette in quelle pagine…

-No, te lo sei inventato!- lo accusò il grifondoro, trattenendo a metà un sorriso
Quando Draco si sporse verso di lui per fargli vedere meglio la pagina Harry lo imitò –Ti giuro, guarda!- disse
Potter rischiò di arrossire ed esclamò –Scusa ma proprio quel coso dovevi andare a trovare? L’hai fatto apposta-
-Ma che dici?! ’Amuleti del sesto secolo’ secondo te fa pensare a QUESTO!?-
Il moro alzò gli occhi al cielo.
-…comunque lo facciamo- valutò Malfoy con l’aria concentrata e più seria che mai –Voglio provare a vedere…- sistemò il libro sulle ginocchia -..se ti entra tutto- e cominciò a prendere le misure di qualcosa con la mano sulla carta.
-Ma..no!- protestò il ragazzo –Fallo tu!- allungò il collo per controllare, apprensivo, che stesse combinando il serpeverde, che si era girato di tre quarti osservando quel disegno
-Fallo da solo- ripetè- Ecco..se vuoi ti do una mano…ma altre parti del mio corpo puoi scordartele!-
-Mmh…in bocca di icuro non ti sta- borbottò l’altro increspando le labbra in un sorrisetto malizioso, gli scoccò un’occhiatina rapida e riabbassò lo sguardo –Ma dietro ormai lo prendi bene..e se..-
-SMETTILA!!- Harry gli piombò addosso chiudendogli alcune dita dentro il libro; sghignazzò, ancora un pochino preoccupato che Draco volesse farlo davvero, e spinse il volume lontano restando inginocchiato sulle sue gambe; il serpeverde tentò di riprenderselo ma l’amante fece resistenza –Tu quel coso non me lo metti da nessuna parte!-
-La Cooman dovrebbe averne uno simile- ribattè il biondino divertito
-Ho detto no!- il sorrisetto sulle labbra di Harry si stava facendo imbarazzato
-Solo una volta..- tentò il compagno
-No! Nemmeno mezza!- cercò di suonare autoritario
-Dai, poi te lo tolgo subito, sono solo curioso..- gli accarezzò le gambe, strafottente -..paura Potter?- bisbigliò
-Piantala!!- litigarono per un momento ma il grifondoro riuscì a disfarsi di quel libro gettandolo a terra, intorno a loro si era alzata un po’ di polvere ma non vi badarono
-Aspetta aspetta!- Draco si sporse oltre il bordo del divano tentando di strisciare via da sotto il suo corpo ma si ritrovò i fianchi bloccati dalle sue mani.
A pancia in giù, scompostamente coricato sul divano, allungò le braccia e riprese la lettura; sfogliò veloce alcune pagine e trovata la figura giusta scoppiò a ridere indicandola…si prese un leggero scappellotto sul sedere e, dopo un attimo in cui la serpe provò ad appropriarsi come prima del volume questo ricadde al suolo con un tonfo sordo..poi il silenzio…
-E questo?- chiese il moro puntando l’indice verso la superficie scritta della pergamena –Un incantesimo oscuro?-
-Senza dubbio!..E’ solo una parte della formula, il resto è scritto qui vedi? A caratteri runici- rispose l’altro
-Si..sono come quelli di prima…- sussurrò Harry accigliato, concentrato mentre pensava a quegli strani segni…a lui sarebbe piaciuto imparare a decifrarli, ma sicuramente non avrebbe avuto la pazienza di mettersi a studiare la materia, che sapeva essere complicata.
Spostò lo sguardo sul serpeverde, che lo fissava furbetto –Hey cosa..-
-Preoccupato?- il ghigno si allargò –Tranquillo Potter, non c’è scritto ‘spingilo a fondo’ questa volta- sibilò prendendosi un buffetto offeso sulla spalla –Ooh..quella scritta ti ha turbato?-
-Io non sono turbato! E smettila di usare quel tono!-
-Quale tono?- replicò divertito
-Da idiota! Sembra che tu voglia…- s’interruppe
-Guarda che sei TU quello che se ne sta appollaiato sul mio sedere, ti ho sentito prima, mi hai toccato!- soffiò
Harry si mosse, entrambi cambiarono posizione e, uno di fronte all’altro, si squadrarono in attesa..diffidenti
Ad un tratto, con un balzo, Draco si gettò verso il libro e il grifondoro dovette catturarlo per non farglielo raggiungere
Lo tenne intrappolato contro il proprio petto mentre gli passava le gambe attorno alla vita per non farselo sfuggire
Malfoy non si oppose e ne approfittò per rilassarsi..in fondo, quel gesto era proprio ciò che voleva…
-..mmh quando pensi che ci degnerai ancora della tua futile presenza?- chiese reclinando il capo sulla spalla dell’amante, il cui volto si adombrò
-Non saprei..è che non..- le sue parole vennero smorzate da una carezza che il dorso della mano della serpe fece alla sua guancia
Piegò il viso a seguirne il movimento, baciò la pelle tiepida, le nocche e scivolò lungo il polso tirando fuori istintivamente la lingua
-..che fai? Mi assaggi?- sorrise il biondo
Harry affondò le labbra tra i suoi capelli morbidi prima di rispondere, con voce vellutata -…non serve…so giò come sei-

Inspiegabilmente Draco avvertì un leggero sfarfallio a livello dello stomaco..
Aveva avuto l’assurda sensazione che Potter, con quelle parole, si fosse insinuato profondamente dentro di lui..come quando capitava di essere attraversati da un fantasma, per un lungo istante…
Harry percepì quel sottile brivido e lo strinse, le loro mani si sfiorarono prima di intrecciarsi.
Sinceramente il moro aveva ancora voglia di sfogarsi litigando col rivale, ma non gli rifiutò un morsetto alle labbra quando lui si voltò indietro schiudendo la bocca, le palpebre abbassate.
Tranquillamente ricominciarono a parlare dei compagni, della scuola, dell’articolo sulla Gazzetta del Profeta..e nemmeno si accorsero di aver fatto passare l’ora di pranzo….

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Notte
-Com’è andata?- sibilò Voldemort alla strega beffardamente appollaiata ai piedi di una statua.
-Meglio di quanto mi aspettavo- gongolò maligna inumidendosi le labbra sottili e grattando con le unghie sulla pietra.
-Tre dei suoi amichetti sono stati feriti e Potter sarà nei guai con il Ministero!- dichiarò
Il mantello di lui sfiorò il pavimento quando fece alcuni passi verso un lungo tavolo nero al centro della sala.
Nagini rimase arrotolata davanti alla porta.
-E del resto? Cosa si sa?- Il profeta, quello stupido iornale ha riportato solo che Silente aveva firmato un permesso per andarsene a Hogsmade..-
-E lei non ci crede, vero signore?- domandò Bellatrix ghignando
-Certo che no!- sbottò arrabbiato il ragazzo –Comunque, se non ti fosse chiaro, sono io a fare le domande!-
-Mi scusi- mormorò la mangiamorte visibilmente offesa.
Ridde fece qualche considerazione ad alta voce -..quel vecchio non poteva trovarsi nel posto giusto al momento giusto senza che nessuno lo vedesse.. addirittura per caso! Non mi convince, Silente era già ad Hogwarts!- ringhiò
-Buongiorno mio Signore..Bellatrix..- Malfoy entrò con un inchino, rivolgendo un sorrisetto alla donna…a quanto pareva era stata sgridata…il fatto che dondolasse i piedi in modo così nervoso ne era la prova.
-Cosa sei venuto a dirmi Lucius?- gli fece fretta il mago oscuro voltandosi e mostrando il suo viso segnato dalla rabbia.
Con la solita, composta, aria altezzosa il biondo annunciò –Sono venuto qui per riferirle che ieri, poco prima dell’attacco, sono stato in riunione col Consiglio..e c’era anche Silente-
-Avrebbe avuto il tempo per uscire e materializzarsi a Hogsmade?- tagliò corto, sgarbato e sempre più convinto che qualcuno avesse tramato alle sue spalle.
-Si, avrebbe potuto..se all’interno del Ministero fosse possibile farlo…ma con il decreto di restrizione che impedisce l’accesso diretto alla città tramite una passaporta Silente sarebbe stato costretto a uscire e nessuno l’ha visto lasciare il suo ufficio- continuò a sorridere, sapendo di aver fornito al suo Signore un’informazione preziosa
-Erano due!!- abbaiò Tom sbattendo una mano sul tavolo, Nagini sobbalzò
Rapidamente gli occhi dalla sfumatura rossa di Voldemort, che fino a quel momento erano rimasti fissi sulla parete, saettarono verso Lucius, che immediatamente si fece serio.
-Avevi il compito di sorvegliare quel vecchio guastafeste ora che lavorava assieme a TE!- tuonò, come se la colpa dei giochetti del preside fosse tutta colpa sua.
-Meno male che tornerà ufficialmente a Hogwarts e ci penserà Severus a tenerlo d’occhio!!- sibilò con una nota d’orgoglio per il suo mangiamorte più affidabile.
Si avvicinò al purosangue in maniera pericolosa, scivolandogli accanto con aria calcolatrice -..mi domando…- sussurrò velenoso -..se valga la pena tenerti con me..-
Malfoy rabbrividì, sapeva bene cosa significava smettere di lavorare per Voldemort..
Lui non voleva finire come Regulus Black..
-N.ne varrà la pena mio Singnore- Lucius s’inginocchiò, pur rimanendo composto in una posa regale.
Voldemort se ne compiacque ma non lo diede a vedere e con una nota di disprezzo nella voce gli sollevò il mento bruscamente guardandolo negli occhi.
Un brivido di piacere gli attraversò il corpo a causa di quell’ambigua posizione..
A Hogwarts Harry chiuse gli occhi smettendo di respirare per un secondo
-..farò tutto ciò che mi chiederà, non fallirò sta volta- affermò Malfoy
Fu con aria solenne che Tom sibilò –Invita Draco a cena per il fine settimana-
Le labbra del mangiamorte si schiusero appena ma dalla bocca non uscì alcun suono…





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Edited by °LauraDumb° - 14/9/2006, 13:49
 
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