Capitolo 134, Sensazioni

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kyu black
view post Posted on 4/8/2006, 10:04




Capitolo 134 – Sensazioni




Ore cinque di mattina
In riva al lago, seduto sull’erba umida, Harry Potter contemplava silenzioso la superficie calma dell’acqua.
Gli era sempre piaciuto quel posto e non sapeva immaginare luogo più adatto di quello per tranquillizzarsi.
Prima o poi avrebbe dovuto presentarsi a lezione e a questo punto, per i suoi voti, era meglio prima che poi!
Aveva passato tutta la vita ad essere osservato, additato, considerato strano…
Da quando era entrato ad Hogwarts le cose non erano veramente cambiate ma ormai, col passare degli anni, chiunque ci avrebbe fatto l’abitudine.
Rifugiarsi nella Camera dei Segreti era stata solo una cosa temporanea…sentir parlare Draco dei compagni, che erano più preoccupati della cronaca e dei mangiamorte che di lui, l’aveva riportato alla realtà! Era vero che era un filino paranoico.
Come aveva fatto a comportarsi in modo così egocentrico? Credere che tutti avrebbero avuto timore di lui quando, fuori dalla scuola, creature oscure e assassini colpivano persone a caso senza preavviso…
Come gli era venuto in mente di essere l’unico pensiero fisso nella testa di ogni singolo mago del mondo? Probabilmente la maggior parte della gente se ne fregava di quello che faceva.
Per una volta le parole di Piton rischiarono di metterlo di buon umore..
Lui gli ricordava costantemente di non essere importante né speciale… ciò, in fondo, era un sollievo…
-Hey ciao Harry!- lo accolse Ron quando, a colazione ormai iniziata, il ragazzo andò a sedersi assieme ai suoi compagni.
-Non hai un’aria molto felice- constatò Hermione abbassando la sua copia della Gazzetta del Profeta.
-Voi state bene?- domandò il moretto un po’ in ansia.
-Certo che stiamo bene, e tu? Ci siamo preoccupati- la lieve nota di rimprovero nella voce dell’amica lo fece sentire meglio..sembrava che fosse tutto normale..
-Io..sono appena stato messo in punizione- mormorò
-Di nuovo?- Seamus si era messo a sedere proprio accanto a lui rovesciando alcune cose, per fortuna le maniche della camicia erano arrotolate oltre i gomiti, sennò si sarebbero macchiate.
Tornando a guardare il proprio piatto, Harry sospirò e spiegò agli altri che Piton, fermandolo mentre rientrava, al'aveva fermato e gli aveva fatto un incantesimo con il quale avrebbe tenuto d’occhio le sue reazioni..
-Dice che devo imparare a controllarmi e che mi verranno tolti cinque punti ogni volta che non lo faccio..- proseguì abbattuto, ma prima che potesse infamare l’insegnante a dovere, una voce strascicata alle sue spalle gli fece passare la voglia di scaricare la sua rabbia su di lui.
-Bene bene Potter, immagino che questa informazione avrebbe dovuto essere segreta..- Draco sogghignò malevolo con uno strano brillio negli occhi..chissà che avrebbe progettato di fargli ora!
Dietro di lui i suoi amici lo imitarono; l’effetto fu assai più sgradevole.
Zabini commentò –Finalmente qualcosa ideato su misura per te Potter, era ora che cominciassi ad imparare un po’ d’educazione- le sue labbra si arricciarono pungenti ed Harry non potè fare a meno di notare quanto anche Malfoy apparisse più antipatico in presenza del compagno.
Dopo averli squadrati il grifondoro si voltò fingendo disinteresse e, servendosi succo di zucca, sibilò –Siete così a corto di argomenti da dovervi impicciare degli affari nostri?-
Ron e Ginny sghignazzarono, Hermione fu felice della sua risposta diplomatica, Seamus gli diede una giocosa pacca sulla gamba.
In breve il gruppetto di scocciatori attorniò il ragazzo soffiando maldicenze che venivano riportate su di lui a scuola e sui giornali.
-Guarda Malfoy- ruotò il capo Harry, senza scomporsi –Mi hai abituato così bene alle tue frecciatine, che posso anche fare a meno di ascoltare ciò che dici ormai! Sono sempre le stesse cose!-
-Ma come siamo composti oggi- lo schernì Blaise mentre Draco si abbassava un po’ sulla sua spalla accarezzandolo di nascosto dietro la nuca, passandogli le dita tra i capelli e facendolo rabbrividire appena –A cos’è che ti ho abituato io?- sussurrò.
Gli occhi sgranati di Hermione, che aveva intuito quello strano scambio tra di loro, insospettì Ginny che si voltò di scatto temendo qualcosa di male.
A causa di quel movimento il biondo si spostò bruscamente e abbaiò qualcosa di cattivo prima di andarsene.

Più tardi la professoressa Mc Granitt accompagnò Potter al San Mungo, dove lo attendeva una specie di ispettore minorile.
Harry pensò che fosse strano ma non si oppose e la seguì, la sua insegnante non lo perse di vista un attimo.
Arrivato di fronte al reparto in cui era stata ricoverata la donna, vide venirgli incontro un uomo sulla cinquantina, molto magro con occhi un po’ sporgenti e l’aria di chi ha appena bevuto un caffè amarissimo.
-Buongiorno signor Potter- lo salutò porgendogli la mano gelida, non parve sorpreso, turbato o interessato alla sua persona e non posò gli occhi sulla cicatrice…di questo il moro gliene fu inconsciamente grato.
-Io mi chiamo Roger Pennis e noi due siamo qui per fare una chiacchierata- disse subito, senza tanti giri di parole.
L’uomo e la Mc Granitt scambiarono alcune parole, poi il mago fu di nuovo a sua disposizione.
Passeggiando avanti e indietro per il corridoio, sotto il vigile sguardo della professoressa, i due cominciarono a discutere in modo diverso da come il giovane se l’era aspettato.
Pennis gli domandò per prima cosa se a scuola aveva avuto problemi dopo l’accaduto, se i suoi compagni gli davano delle noie, e non sembrò sorprendersi più di tanto quando Potter gli disse che aveva passato qualche giorno in solitudine.
Pareva comprensivo e non dava mai giudizi personali su questo o su quello.
-Scusi signore.- disse Harry dopo un po’ –Ma..per il fatto che ho lanciato quella maled..-
-Lei di questo non deve preoccuparsi- lo interruppe con l’aria più tranquilla del mondo ma a voce leggermente più alta di prima, come ad imporre la propria parola.
In un primo momento il grifondoro aggrottò la fronte, poi lo sentì bisbigliare –Forse non ha letto i quotidiani in questi due giorni…c’è stata una prima udienza sul caso e la corte ha stabilito che la sua presenza non sarà necessaria ai fini del processo..non v’è alcun testimone che la stia accusando di qualcosa.- guardando oltre la sua spalla l’uomo aggiunse –Tra qualche minuto potremo fare visita alla signora Wander, se lo desidera-
La sua espressione inflessibile non lo fece ribattere, al Ministero si erano datti da fare perché lui non fosse messo in cattiva luce…
“Saranno i soliti giochetti politici “ pensò alzando le spalle.

.

-A casa per cena?- esclamò Blaise ridacchiando mentre si guardava intorno con un ghignetto –Mmh..Draco! Vedo che la sua roba è sparita…la stanza è più in ordine- si gettò sul letto allargando le braccia e Malfoy gli fu subito addosso.
Serpeggiò sulle sue gambe sedendogli sfacciato a cavallo del ventre, gli passò sensuale le mani sul torace stropicciandogli la camicia –Ti piace essere di nuovo l’unico- sussurrò ondeggiando scherzosamente su di lui.
Zabini arricciò leggermente il naso prendendogli i fianchi e ribaltandolo in modo da ritrovarsi sopra il compagno –Vedo che Potter ti ha fatto giocare parecchio…non doveva essere il contrario?- un sorriso furbo comparve sul suo viso.
Il biondo, bloccato sotto il suo peso, non replicò alla frecciatina, ma s’inarcò perfido emettendo un leggero mugolio…si prese una cucinata in testa!
Blaise si alzò a sedere –Ecco cos’hai ottenuto: hai imparato a fare lo scemo!- soffiò spostando dalla fronte i capelli corvini.
Sperando di riuscire a rimetterlo un po’ serio, il ragazzo aggiunse un proprio commento sull’argomento precedente: la cena di quel sabato.
-Io credo che ci sia qualcosa dietro- -…a dirti la verità Blaise a me non interessa, sarà una delle noiose serate dei miei genitori..- borbottò –Tornerò il pomeriggio dopo-
-Credi che ci sarà tutta la famiglia? chiese il moro con un tono di voce che lasciava intendere il vero significato di quella frase
Malfoy trovava i suoi tentativi di insinuare qualcosa di male, inutili.. ci aveva già riflettuto e sapeva che a casa di suo padre avrebbe di certo incontrato i suoi zii e qualche altro ‘rispettabile’ parente.
Da un lato era curioso..già da qualche anno nutriva il desiderio di entrare a far parte della ‘cerchia dei grandi’ e poter assistere a ‘certe’ discussioni senza che la madre lo allontanasse sotto lo sguardo indifferente del marito.
L’unico problema sarebbe stato nascondere a tutti le sue piccole scappatelle con Potter, nel caso riuscissero a scavalcare le difese della sua mente; Piton aveva lavorato con lui sullo studio dell’Occlumanzia, ma non era sufficiente…
Mentre si tormentava le mani con espressione assorta, Zabini sussurrò –Si, meglio che ti fai preparare il Sors silentii se non vuoi rischiare di rivelare accidentalmente qualcosa a qualcuno-
Il biondino lo incenerì con lo sguardo, l’altro aggiunse mellifluo –Lo dico per te-
-Ci sarà Severus- ripose subito Draco, come se questo sistemasse tutto.
In realtà lo offendeva profondamente sentirsi trattare ancora da bambino…Piton che lo sorvegliava e lo accompagnava ovunque! Neanche avesse avuto bisogno di un’assistenza ventiquattr’ore al giorno come un ammalato!
C’erano volte in cui avrebbe volentieri scaricato sugli altri le sue frustrazioni…ma non voleva fare come uno sfregiato di sua conoscenza..
-Piton non può starti appiccicato tutto il tempo, e lo sai-
-Infatti!- rispose brusco Malfoy –Mi serve quella pozione, ok. Ma non capisco perché lui mi debba seguire visto che potrà fare ben poco- brontolò, quasi parlando a se stesso
…cominciò a provare uno strano senso di ribellione nei suoi confronti…

.

-Draco cosa vuoi? Cosa c’è?!- mormorò Harry seguendolo per bassi e stretti cunicoli che portavano alle cucine, a giudicare dall’odore.
Ridacchiò –Non credevo conoscessi i passaggi riservati agli elfi domestici- La sua era una sorta di provocazione..che Draco non faticò a cogliere, si voltò di scatto e sibilò cattivo –A casa mia è come qui, da piccolo li percorrevo per dare la caccia ai servi!- calcò con disprezzo l'ultima parola
Potter aggrottò la fronte incrociando le braccia al petto –Non sei divertente- brontolò un po’ contrariato da quel suo comportamento…
-A proposito di casa..- ricominciò il biondino porgendogli una piccola pergamena, appoggiò la schiena al muro –Domani vado dai miei, quello è un invito-
-Vai a casa?..Beh..ok…perché me lo dici…qui?- domandò perplesso osservando l’elegante calligrafia di Lucius..non aveva mai visto una scrittura del genere…

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Era impegnato ad osservare le vezzose arricciature d’inchiostro quando il serpeverde gli strappò di mano la lettera.
-P.Perchè?- balbettò incontrando il grigio ghiaccio dei suoi occhi
-Perché non sei mai così concentrato su qualcosa che non sia io!- rispose piuttosto seccato, fissandolo ostile e litigioso.
Harry andò incontro a quel bacio che non arrivava, ma che leggeva nello sguardo e sulle labbra del ragazzo, e lo spinse di proposito contro la parete dietro le spalle della serpe.
Inizialmente Malfoy cercò di allontanarlo ma in breve si lasciò convincere e accettò compiaciuto tutta quella delicata impazienza…

.

Il pomeriggio seguente Draco si recò nell’ufficio di Piton, bevve una pozione verde marcio dal sapore di un’erba amara e, insieme a lui, entrò nel camino che li avrebbe condotti a Malfoy Manor.

A casa del ragazzo, intanto, era stato allestito un vero e proprio banchetto per undici persone.
Draco si stupì, si era aspettato più ospiti…
Erano in pochi e si sentì osservato tutto il tempo, da quando mise piede nel salone a quando andò con sua madre a trovare le sorelle…di sopra Kath gli tirò affettuosamente i capelli riuscendo a spennarlo un pò..
Al piano inferiore Lucius si avvicinò a Severus con aria cospiratrice –Deve arrivare; non vuole che..-
-Che Draco sappia chi è- terminò per lui il cupo insegnante
-Come? Tu ne eri già al corrente?- sussurrò il biondo
-No, l’ho semplicemente immaginato- rispose l’altro spostando lo sguardo su Bellatrix e il marito, che lo fissavano da lontano commentando sottovoce.
-Che succede?- sorrise lievemente Malfoy
-Niente, lo sai che non mi piace certa gente- sibilò Severus
Lucius reclinò il capo di lato –Non mi pareva che ci fosse tutto questo astio tra te e Rodolphus..-
-Sai benissimo che non mi riferisco a lui!- ribattè l’amico soffiando accigliato
-Starai nel posto più lontano possibile da Bella, ok?- l' informò sornione cominciando a gironzolargli intorno..
Piton sospettò qualcosa…quel modo di fare era alquanto strano e lui vi leggeva una punta di malizia…
-Vieni, seguimi, devo parlarti- aggiunse Malfoy avviandosi verso l’ampia porta a vetri, spalancata per far entrare un’aria piacevolmente frizzante, che dava sul giardino parzialmente illuminato.
Il professore percorse il suo stesso tragitto, fermandosi a qualche passo da lui quando l’altro si arrestò
-Cos’ha in mente per mio figlio?- arrivò al punto l’uomo; Severus si era aspettato qualche altra domanda, magari di natura 'privata', ma non era quello il motivo per cui il suo stupore aveva assunto una sfumatura scandalizzata…
Per caso credeva che lui fosse una specie di confessore di Voldemort? O cos’altro?
-Perché pensi che io abbia la risposta? Il Signore Oscuro non ne ha parlato con me Lucius!-
-Ah no? Strano- sbottò il compagno in un modo seccatamene iroico
Piton s’irritò, e non poco.. –Perché ‘strano’? Non…- aveva alzato la voce, forse senza volere, ma Lucius l’aveva fermato con un gesto della mano
-Perdonami, ero convinto che tu sapessi qualcosa- disse fin troppo docile –E’ che non sono tranquillo-
-Sono nella tua stessa situazione- calcò nuovamente, acido, guadagnandosi infastidito una carezza sualla spalla.
-Hai per caso idea di cosa il Signore Oscuro voglia fare?- riformulò pacato il mago
Per prima cosa Severus si curò di far scivolare via quella mano dal suo corpo, e con una leggera smorfia bisbigliò –Sono sicuro che intenda conoscere tuo figlio per quelo che è, senza servilismi a cui sa che tu l’hai addestrato…per capirlo bastava che ti ricordassi che ha fatto altrettanto anche con me!-
-Oh…si, me n’ero dimenticato…ma allora vuol dire ch..-
-Frena l’entusiasmo Lucius!!- si rivoltò il mangiamorte –Per adesso aspetta... ti dirò io che impressione tuo figlio sarà stato in grado di fargli dopo questa sera-
Gli occhietti maligni di Malfoy si assottigliarono -..vedi che con te ne parla?- sussurrò tagliente; Piton sospirò scocciato.
Una mano sottile del biondo sfiorò azzardata il suo petto, fermandosi all’incirca all’altezza delle clavicole –Sempre che non lo dica direttamente a me-
L’insegnante lo scacciò malamente -Non pensare ciò che stai pensando Lucius!!Non sono il ‘suo preferito’, come dice Bellatrix, per il motivo che ti è appena passato per la testa!! – ringhiò agitato
Malfoy gli sorrise felino –Oh, scusa..-
-Sei indecente!- abbaiò l’altro, indietreggiando quando il collega si chinò su di lui
-Solo qualche volta..perdonami..- replicò beffardo accostando il corpo al suo, il respiro accarezzò una guancia pallida del professore...
La voce di Rodolphus li richiamò ad entrare in casa, il resto del gruppo era arrivato, Voldemort con loro.
Mentre si avviavano per tornare dentro, il biondo mangiamorte sussurrò al suo orecchio –L’ho pensato apposta sai?..Per farti arrabbiare..-
Severus si accigliò ancor di più e assunse l’aria più offesa che riuscì a rimediare.
Nel frattempo, nell’ingresso, Draco squadrava un ragazzo dall’aria altezzosa, che si era messo a fissarlo in modo piuttosto irrispettoso per un ospite; Ridde non tolse un attimo gli occhi da lui finchè Narcissa non fece le presentazioni.
-Piacere di conoscerti Tom- sibilò il serpeverde stringendo la sua mano fredda con aria di sfida…
Quel tipo così sfacciato evidentemente non si rendeva conto di trovarsi di fronte ad un Malfoy!!
Appena gli adulti si voltarono gli rivolse un ghignetto insolente, doveva mostrargli con chi, quel ‘belloccio’, aveva a che fare!




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Edited by kyu black - 7/9/2006, 04:49
 
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