Capitolo 151, La 'difesa' dei lupi

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kyu black
view post Posted on 4/8/2007, 22:13




Cap 151 - La 'difesa' dei lupi




Settimo ed ultimo anno ad Hogwarts
Nostalgia e desiderio di viverlo appieno..
Sembravano appunto i ragazzi del settimo anno quelli a volersi divertire di più.. e mno male che, come cercava di ricordare inutilmente Hermione, loro dovevano occuparsi degli studi in vista degli esami e aiutare i più giovani ad ambientarsi nel castello.
Ron quasi quasi voleva disfarsi del proprio distintivo di Caposcuola per poter restare con Harry, Seamus e gli altri nel vagone; la Granger invece lo obbligò a seguirla.
-Ci vediamo dopo- disse salutandoli con un sorriso mentre il rosso sbuffava.
Finnigan riprese a fare il giocoliere con palline rimbalzose che saltavano ovunque.. contro il finestrino, sul soffitto, tra i sedili, sulle teste dei compagni…
A metà del viaggio Luna Lovegood, che si era persa nelle ultime carrozze, li raggiunse sbirciando dentro furtiva –Finalmente vi ho.- s’interruppe fissando seria con i suoi occhini azzurri una figura appollaiata alle spalle di Potter.
Quando questa ricambiò cupa lo sguardo della corvonero, Luna tirò un sospiro di sollievo –Credevo che Ronald si fosse rimpicciolito!- disse entrando
Ginny, le braccia incrociate strette al petto, brontolò qualcosa.
A quanto pareva pochi giorni prim dell’inizio della scuola Fred e Gorge le avevano tagliati i capelli nel sonno per sperimentare un paio di forbici anti-magia che non permettevano di risolvere un brutto taglio con un incantesimo. In realtà le avevano progettate per fare uno scherzo a Bill e privarlo della sua folta chioma rossa.. ma gli occorreva una caia.
-Secondo me stai bene!- ripetè il moro
-Grazie Harry- rispose sconsolata evitando di riflettersi sul finestrino..avere una capigliatura di pochi centimetri dopo essersi abituati per anni a portarli lunghi sulle spalle non era una cosa da niente, oltretutto Seamus rideva soffiandole in continuazione sulla testa –Freddo?!- chiedeva senza alcun rispetto per il suo disagio.
Gli unici che parevano capirla erano Harry e Neville, gentili al punto di non aver nemmeno riso quando l’avevano vista salire sull’Espresso col cappuccio della felpa calato fino a mezza fronte.

Il grifondoro trovò strano che nessuna serpe fosse ancora passata a rompere le scatole…ciò poteva essere un vantaggio però, a giudicar dall’ultima volta che si erano visti era meglio se lui e Malfoy stavano lontani, specialmente perché dopo quel’unica volta in cui il biondino era andato da lui non si erano più visti..
Con Chris invece si era incontrato un paio di volte, tra cui una al Ghirigoro, il negozio di libri, durante la ricerca del materiale scolastico.
L’aveva rivisto volentieri.. e poi si era fatto più carino…

.

La sera, di nuovo tutti nella Sala Grande, per i ragazzi più grandi c’era un’atmosfera speciale ed era strano vedere sul volto degli alunni del primo, che stavano entrando in quel momento, una specie di timore nel trovarsi in un ambiente magico come quello…la stessa diffidente curiosità che aveva attraversato anche loro qualche anno prima.
Per alcuni il termine degli studi era un traguardo, per altri un sollievo.. ma per Harry pensare al suo ultimo anno era difficile. La scuola era sempre stata ‘casa sua’, in nessun altro posto si sentiva tanto bene e in sintonia, quello era il suo ambiente e lasciarla gli sarebbe costato molto.
Hermione però lo riportò immediatamente alla realtà dandogli una leggera gomitata al fianco
-Che c’è?-
-Ssh! Guarda..- gli indicò, poco arretrato rispetto ai primi, un gruppetto di sei alunni che parlottavano tra loro, erano più grandi rispetto agli altri e una cosa li distingueva tutti: lo sguardo.
Osservavano ogni cosa attorno a loro come prede in una gabbia ed era evidente che non gradissero le occhiate indagatrici rivolte loro.
Il grifondoro si chinò un po’ di pià verso l’amica, che stava per spiegargli come mai glieli avesse atti notare, ma un sibilo nervoso proprio dietro di lui lo sorprese facendolo raddrizzare in un attimo –Silenzio Potter!-
Il tono di Piton era riconoscibile anche ad occhi chiusi e lo spostamento d’aria del suo incedere, precedeva di poco il solito svolazzo di stoffa nera.
Gli undicenni si voltarono impauriti e un paio di quei ragazzi che si erano isolati arretrarono di scatto.
Qualcosa non andava…
Piton si teneva stretto l’avambraccio, quello destro, e silente si era allungato sulla sedia per vederlo meglio.
La professoressa Mc Granitt invece non prestò alcuna attenzione al collega e cominciò a leggere i nomi degli alunni dalla pergamena che aveva tra le mani.
Il Cappello Parlant calò su tutti prima che il secondo gruppo venisse invitato ad avvicinarsi.
A qual punto, da un’entrata secondaria alle spalle dei docenti, sbucò Remus con un leggero sorrisetto sul volto..fece una corsetta al proprio posto, fin’ora rimasto libero, e si sedette come se fosse sempre stato li.
Harry era sul punto di salutarlo quando Hermione lo ricacciò composto guardando felice nella sua direzione.
Dei giovani che attendevano di essere smistati, tre vennero mandati a Corvonero, due a Grifondoro e uno a Serpeverde; appena presero posto tra i nuovi compagni Silente si alzò in piedi.
-Come tutti voi sapete io sono sempre stato contrario a ‘filtrare’ certe informazioni. Il Ministero ha chiesto ufficialmente la massima discrezione in questo caso ma personalmente ritengo che sia meglio che vi fornisca una spiegazione adeguata prima che voi stessi vi passiate la voce.. Sei dei nostri nuovi alunni sono stati rifiutati, o per meglio dire ‘buttati fuori’, da alcune scuole di Magia di questo ed altri Paesi…- la sua espressione, così come la sua voce, erano seri e trasmettevano il profondo stato di ingiustizia di quella situazione.. come se l’anziano mago l’avesse vissuta sulla propria pelle, soffrendone..
-Vedete..l’intolleranza non è diffusa solo tra chi consapevole di fare discriminazioni, fra chi la sceglie.. ma anche, e spesso molto di più, tra chi non se ne rende conto..tra chi finge di non avere problemi riguardo a certe cose.. e invece poi ne ha paura. Questa incapacità di vedere nel prossimo non una minaccia ma un alleato è largamente diffusa, più di quanto voi pensiate.. Ci sono istituzioni che voltano le spalle a persone così dette ‘diverse’, genitori che rinnegano i figli…- intorno a lui si era fatto silenzio - ..e sedi dell’istruzione, come la nostra, che invece di fermare questa malattia della non comprensione la accentuano. I ragazzi che avete visto oggi, che vi sono seduti affianco e che col tempo imparerete a conoscere anno subito dei torti. Loro, come tanti altri che però hanno scelto di nascondersi, sono stati morsi.. da licantropi-
Si levò un brusio dall’intera Sala, Hermione guardando tra i tavoli vide tutti loro farsi piccoli e fissare ostinatamente i piatti vuoti..alcuni accigliati, altri semplicemente tristi… Remus era uno di questi…
Silente riprese ben presto il controllo e proseguì con voce autoritaria – Voglio precisare che non sono, e non diventeranno lupi mannari a tutti gli effetti, che il loro contagio è superficiale e non è possibile che vi venga trasmesso in alcun modo. In passato abbiamo avuto studenti che sono rimasti anonimi ma che ogni mese dovevano affrontare un passaggio particolare nella loro vita.. essi sono stati aiutati e non si sono verificati incidenti di nessun tipo!-
Severus sbuffò irritato sprofondando nella sedia come un ragno che si ritira nella sua tana…
-Ci tengo a mettere bene in chiaro una cosa..- andò avanti il preside -…che nessuno qui vuole fare deliberatamente male agli altri!.. E chi ci proverà, siano essi maghi, centauri o fate dei boschi, sappia che me ne occuperò personalmente!-
Il modo duro e intransigente con cui aveva terminato la frase andò a zittire proprio i serpeverde verso cui, forse accidentalmente, si era rivolto.
-Hey Hermione..- sussurrò - ..hai per caso visto..?-
-Zitto Harry!- soffiò lei mentre il preside ricominciava il suo discorso
-Avviso fin d’ora tutti quanti voi che nessun, e ripeto, nessun atto discriminatorio nei confronti di chiunque altro sarà tollerato. Richiamo inoltre gli insegnanti ad essere totalmente responsabili delle azioni dei loro studenti-
Suonò perentorio e Severus, sentendosi chiamato in causa per primo, incenerì un paio di serpi che stavano borbottando tra loro.
La Mc Granitt, dal canto suo, non fu meno tenera e Seamus dovette smettere di offrire grissini al sesamo che si era comprato sul treno ai nuovi arrivati.
-Oh..- riprese Silente più cordiale, come se si fosse quasi ingenuamente scordato di qualcosa -…siamo felici che il nostro ex insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure abbia accettato di ritornare ad occupare il suo precedente ruolo!-
Ci fu un boato di gioia dal tavolo grifondoro

Quando Albus tornò al proprio posto, dando il via alla magnifica cena d’inizio anno, si premurò di fare un sorrisetto all’insegnante di pozioni, che evidentemente rimuginava sul rifiuto della cattedra di Difesa; chiuso in un mutismo offeso stava ancora sfregandosi il braccio…
-Ti ha fatto molto male?- domandò l’anziano mago gentilmente, sapendo bene che in quel modo avrebbe scatenato la sua ira
-Signor preside, credo che lei lo faccia apposta a questo punto! Sa benissimo cosa m..-
-Si Severus..- lo interruppe comprensivo posando una mano sulla sua, Piton assottigliò lo sguardo, velenoso, e il vecchio la ritirò –So che non hai un buon rapporto con queste cose.. ma ti prego di essere paziente..specialmente con uno dei tuoi colleghi..e coi ragazzi, è naturale- fece una pausa, la sua richiesta sarebbe caduta nel vuoto, ne era consapevole –Certo..- riprese servendosi di carote e pollo arrosto -..non c’è da stupirsi che i tuoi modi un pochino bruschi abbiano scatenato una reazione di difesa come quella-
-Professor Silente!- ringhiò polemico, ignorando il fatto che intanto l’uomo gli stesse riempiendo il piatto di cibo –Essere morsi da uno studente,che tra l’altro necessita di recuperare la fiducia degli altri per ovvie ragioni, giusto il primissimo giorno di scuola non è ammissibile! Inoltre temo che ci saranno nuovi problemi di disciplina grazie a questi..questi..-
-Ragazzi..ragazzi Severus- terminò per lui scrutandolo critico da dietro gli occhiali a mezza luna.
Silente era a conoscenza della sua avversione per i lupi mannari, sapeva dell’astio con Lupin e capiva che un’esperienza come quella che aveva vissuto non era facile da dimenticare.. ma si chiedeva se Piton non rivangasse continuamente il passato per qualche motivo..insomma, era un professore stressato, un mangiamorte, un membro dell’Ordine della Fenice, una spia di Voldemort e una spia degli auror..però se aveva saputo recitare così bene quel ruolo di doppiogiochista com’era possibile che non fosse in grado di rimuovere determinati ricordi?
Perché continuava ad avvelenarsi con essi dopo tutti quegli anni?
“Mancanza d’affetto” suggerì la sua mente; quel pensiero gli fece arricciare le labbra.. guardandolo scartare alcune verdure dal piatto con pignoleria e imbronciare la bocca disgustato prima di mandar giù ogni singolo boccone, il preside si convinse che non poteva esserci altro motivo che quello!
Voleva essere al centro dell’attenzione.. voleva essere ‘coccolato’…
-Severus- lo chiamò in tono carezzevole –Ho chiesto agli elfi di preparare un dolce particolare per questa sera.. spero che i tuoi numerosi impegni..- lo disse con velata ironia -..ti consentano di restare qui fino al termine della cena, per dividerne una fetta con me..-
Schifato l’uomo piantò la forchetta in un pezzo di carne –Niente affatto! Riscrivere un nuovo programma per LUI mi porterà via tutta la notte!!- l’odio con cui aveva pronunciato quella parola percorse tutto il tavolo e arrivò dritto all’interessato, Lupin, che stava mangiando in silenzio ascoltando le parole della Professoressa Sprite.
Silente gli sorrise…quell’uomo era proprio un bugiardo…il lavoro, lui lo sapeva, l’aveva già fatto…

Nel frattempo, al tavolo grifondoro, Harry pareva non avere fame per niente.. continuava a girarsi, a guardarsi attorno e ad alzarsi quel tanto da poter vedere oltre la testa di Ron, sedutogli di fronte.
-Uffa, che hai?- domandò seccata Hermione, smettendo di mangiare
-Mah.. non vedo..- cominciò
-Lascia perdere e siediti! Ti stanno guardando tutti..- abbassò la voce -.. e vedono anche ‘dove’ guardi-
-..Si però…ti sei accorta…non c’è!-
-Chi manca?- chiese Neville girandosi verso di loro
I due non risposero, Ron aggrottò la fronte e fissò l’amico con espressione molto, molto, molto arrabbiata….adesso era veramente geloso!









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